Difendere e promuovere il diritto alla Pace dei popoli e dei singoli individui significa di fatto creare le condizioni necessarie ed indispensabili per lo sviluppo ed il riconoscimento per tutti dei diritti umani fondamentali. Chi vive in situazione di pace stabile e duratura rischia di dare per scontato l’esistenza ed il rispetto di tutti quei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali divenuti ormai diritti umani fondamentali quali ad esempio: il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale, alla salute fisica e mentale, all'educazione, alla libertà religiosa.
Il diritto alla Pace trova un solido fondamento nella stessa Carta costitutiva delle Nazioni Unite (1945) il cui scopo principale è proprio il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
Ciò nonostante la pace è ancora un privilegio riservato solo ad alcune zone del nostro pianeta.
Anche Papa Giovanni XXIII nell’aprile del 1963, a pochi mesi dalla sua salita al cielo, volle pubblicare l’enciclica “Pacem in terris” in cui si rivolgeva “a tutti gli uomini di buona volontà” e parlava della “Pace fra tutte le genti, nella Verità, nella Giustizia, nell’Amore e nella Libertà”.
In questa prospettiva la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove e sostiene il riconoscimento del Diritto alla Pace proposto dalla società civile con la Dichiarazione di Santiago e ora ribadito nella risoluzione 20/15 adottata dal Consiglio dei Diritti Umani in data 5 luglio 2012, votata con il voto contrario degli Stati Uniti e l'astensione della Comunità Europea..
I membri della Comunità Papa Giovanni XXIII credono fermamente nella necessità di evitare qualsiasi conflitto armato e propongono uno stile di vita e di risoluzione dei conflitti non violento.
L’esperienza di decine di giovani coinvolti nel Servizio Civile Internazionale e nel progetto “Operazione Colomba”, la cui esperienza è stata portata anche ad un side event durante il 21° Consiglio dei Diritti Umani dal titolo "Solidarietà Internazionale: La presenza di operatori di pace in zone di conflitto", dimostra che uno stile di pace e di dialogo anche in situazioni di conflitto è possibile ed ormai sempre più necessario.
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