1980
Sollecitati dal Vescovo di Rimini, Mons. Locatelli, si pone attenzione alle persone tossicodipendenti e si apre la prima Comunità Terapeutica per il loro recupero a Igea Marina (RN).
Nello stesso anno don Oreste Benzi chiede al Vescovo di Rimini un riconoscimento ecclesiale per la Comunità. Al termine di un lungo periodo di riflessione, confronto e preghiera viene elaborato e scritto uno "schema di vita" nel quale la Comunità chiarisce la vocazione alla quale si sente chiamata: porsi alla sequela di Gesù povero, servo e sofferente che espia il peccato del mondo, condividendo direttamente la vita degli ultimi, conducendo una vita da poveri, dando spazio alla preghiera e alla contemplazione, lasciandosi guidare nell'obbedienza quale conferma di ben interpretare la volontà del Signore, vivendo la fraternità.
1983
Mons. Locatelli riconosce la "Comunità Papa Giovanni XXIII" nel secondo gruppo delle aggregazioni ecclesiali, in base alla nota pastorale della CEI del 1981 "Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti e associazioni dei fedeli nella Chiesa".
1984
Viene inaugurato il primo Pronto soccorso sociale per adulti per rispondere prontamente agli adulti che si trovano in situazioni di emergenza.
Si iniziano a frequentare le Carceri per cercare di capire le problematiche dei detenuti.
1985
Dopo una profonda riflessione sull'apertura alla missionarietà (sollecitata da una chiamata di Mons. Denis Dejong, Vescovo di Ndola, in Zambia), il primo guppo di missionari della Comunità parte per aprire la missione in Zambia il 23 agosto del 1985
1986
Si inaugura la prima casa famiglia all'estero in terra di missione a Ndola, in Zambia.
1987
Dall'idea di andare a cercare i poveri che non verranno mai a chiedere aiuto nasce a Rimini la prima Capanna di Betlemme, struttura per i senza dimora incontrati nei luoghi del disagio: a loro si propone non solo l'accoglienza ma nache un percorso di cambiamento.
1988
Dal desiderio - suscitato dallo Spirito in alcune persone - di ritirarsi in una vita di preghiera e contemplazione, nasce la prima Casa di Preghiera; in queste strutture la preghiera è unita alla condivisione diretta con persone che vivono gravi difficoltà; inoltre si permette anche ad altri, per tempi più o meno lunghi, di provare questo tipo di esperienza.
1989
Si decide di andare incontro ai Giovani, sempre alla ricerca di risposte alla loro vita, non solo invitandoli ai campeggi estivi, ma andandoli a conoscere nei luoghi che frequentano; discoteche, pub, concerti e altri luoghi di divertimento.
Inizia anche l'impegno con Rom e Sinti, poveri fra i poveri.