Don Oreste Benzi era solito ripetere che non basta aiutare un fratello in difficoltà a portare la sua croce, bisogna anche smettere di produrre le croci. Per questo motivo la Comunità Papa Giovanni XXIII è impegnata in un’opera nonviolenta di rimozione delle cause che provocano ingiustizia ed emarginazione a livello politico e sociale.
Per rimuovere in maniera strutturale le cause che provocano ingiustizia ed emarginazione, la Comunità Papa Giovanni XXIII dal 2006 ha ottenuto il “Consultive status” presso l’ECOSOC (Consiglio economico e sociale dell’ONU), aprendo poi a Ginevra una sua presenza stabile.
L'inizio di quest'opera è la realizzazione concreta di una “Società del Gratuito”, che imposta tutta la vita partendo dalle membra più deboli.
«Al centro della società del gratuito è l'uomo inteso come membro vivo di un corpo vivo, per cui se qualcuno sta male tutto il corpo sta male e per primo si pensa a guarire chi sta male.
La costruzione della società, l’organizzazione del lavoro, lo scambio dei beni, la scuola vengono “formati” (cioè ricevono forma) dalle membra più deboli. I disabili, gli anziani, le donne incinte, i bambini, vengono ad avere un ruolo determinante su tutta la compagine sociale.
Il lavoro assume la funzione che gli è propria, di partecipazione alla costruzione del bene comune, per cui viene liberato dalla sua riduzione a semplice fattore di produzione funzionale al profitto. Ne deriva che tutte le persone che compongono il corpo sociale sono messe nelle condizioni di partecipare agli altri i propri doni attraverso il lavoro.
In questa società si pensa come poter fare lavorare gli handicappati, non a rinchiuderli in istituti; si organizza la scuola su misura di chi ha più difficoltà a comprendere e ad apprendere; si costruisce la città rendendola agibile per gli anziani, le donne incinte, i ciechi, gli storpi, gli zoppi, i bambini. Sono solo alcuni esempi per spiegare come nella società del gratuito il criterio base è il bene di tutte le persone.
Il principio che dà forma alla società del gratuito è l’alterocentrismo, contrapposto all’egocentrismo della società del profitto. La dinamica generata da questo principio è la gratuità. La molla che spinge ad agire tutti i suoi membri è il bene degli altri, nella consapevolezza che ognuno detiene il bene dell’altro e che nel bene comune sta anche il bene del singolo»
Don Oreste Benzi