La Comunità Papa Giovanni XXIII è una realtà complessa e dinamica, come lo sono le sfide che ogni giorno affronta per essere famiglia di bambini (spesso con gravi disabilità), ragazze madri, persone con deficit psichici e fisici, ex tossicodipendenti, anziani soli, vittime del racket, persone senza fissa dimora, ex carcerati, ex alcolisti. Per dare a tutti questi piccoli "le risposte di cui hanno bisogno, non quelle che possiamo”, nei suoi 50 anni di storia APG23 ha dato vita a numerose realtà giuridiche, in Italia e all'estero. Cooperative sociali, associazioni di volontariato, realtà imprenditoriali concorrono a creare le fondamenta della "Società del Gratuito" anche in ambito lavorativo e costituiscono un piccolo universo di solidarietà e di vita.
In questo compito la Comunità Papa Giovanni XXIII non è sola: una fitta rete di relazioni operative si è instaurata con singoli cittadini, associazioni e cooperative, fondazioni bancarie e di erogazione, aziende, enti pubblici in Italia e all’estero. Questa rete attiva e dinamica permette non solo di mantenere l'attività ordinaria, ma anche di sviluppare progetti nuovi che rispondano alle emergenze. In questi ultimi anni, per esempio, si è molto rafforzata l'azione in favore dei senza fissa dimora, con le "Capanne di Betlemme", e dei detenuti, con le "Comunità Educanti con i Carcerati", e d'altra parte si sono aperte nuove presenze in numerosi Stati stranieri (dall'Argentina al Nepal, dalla Grecia al Camerun): solo una comunità coesa al suo interno e capace di attivare solide collaborazioni all'esterno può far fronte alle sfide del presente, mantenendo sempre un occhio rivolto al futuro. Per questo è sincero e profondo il ringraziamento a tutti coloro che in ogni modo contribuiscono a sviluppare il grande progetto della "Società del Gratuito" in Italia e nel mondo.