SERVIZIO CARCERE
carcere@apg23.org
Don Adamo Affri
M. +39 340 6852915
Mauro Cavicchioli
M. +237 98695181
Accoglienza CEC
M. +39 346 1503478
Pagina Facebook CEC
La Comunità Papa Giovanni XXIII opera in Camerun dal novembre 2014.
La presenza è stata avviata per rispondere alla richiesta di collaborazione di Maria Negretto, missionaria in loco da 40 anni che ha scelto di dedicare la propria vita all’accoglienza ed al reinserimento sociale dei detenuti.
Abbiamo scoperto una realtà drammatica: adulti e minori costretti a condividere gli stessi miseri spazi, in condizioni degradanti per la persona. Un ambiente malsano, senza medicine e con poco cibo, in cui è facile contrarre malattie ed in cui domina la legge del più forte che genera maltrattamenti gravi, torture ed abusi sessuali a danno dei più deboli, soprattutto i minori.
Ad oggi i volontari si recano regolarmente in 5 carceri della Diocesi di Bafoussam in cui sono detenute circa 2.000 persone, tra uomini donne e minori. Oltre che un po di aiuto materiale, forniscono un importante sostegno psicologico volto a conoscere la storia dei singoli detenuti, cercando anche di promuoverne il progressivo riavvicinamento alle famiglie.
Particolare attenzione viene riservata ai casi più difficili, in particolare ai bambini e ai ragazzi abbandonati dalla famiglia. Uno degli obiettivi prioritari è quello di attivare misure utili ad accelerare i procedimenti giudiziari a loro carico per poi coinvolgerli, in accordo con i giudici ed i servizi sociali, in percorsi riabilitativi di formazione e di reinserimento sociale e lavorativo alternativi al carcere.
Per accogliere i detenuti, sono attive, due comunità educative a Bafoussam e a Soukpen. Qui i giovani anno l’opportunità di partecipare ad attività educative/terapeutiche e di acquisire competenze nell’ambito agricolo ed in quello dell’allevamento. Al fine di promuoverne il reinserimento nel mondo del lavoro al termine del percorso, i missionari si stanno anche adoperando per avviare collaborazioni con realtà produttive locali che possano proporre loro esperienze lavorative protette.