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La proposta di Pace scritta dai profughi siriani

Oggi la delegazione ascoltata a Montecitorio

«A noi l'unico diritto che è lasciato è quello di scegliere come morire»: comincia così la lettera per la pace in Siria firmata da centinaia di profughi in esilio. Il testo «Noi Siriani, la proposta di pace dei profughi siriani», è stato presentato oggi a Montecitorio in occasione della Giornata Mondiale per i Rifugiati.

La proposta di pace propone al primo punto: «la creazione di zone umanitarie in Siria, ovvero di territori che scelgono la neutralità rispetto al conflitto, sottoposti a protezione internazionale, in cui non abbiano accesso attori armati».

Una delegazione dei promotori, accompagnata da Alberto Capannini di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, è stata ricevuta oggi 20 giugno 2017 da Michele Nicoletti, presidente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, e da Vincenzo Amendola, sottosegretario agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale.

Per una volta si scambiano i ruoli: i profughi accolti in Italia non sono più quegli immigrati spesso considerati passivi nell'accoglienza, ma protagonisti del cambiamento del proprio paese. Anche perché, come ha spiegato AbuRabih Satouf arrivato in Italia grazie ai corridoi umanitari, «Solo la pace, il rifiuto della violenza e delle armi potranno ridare una casa e una Patria ai siriani. Perché un uomo senza Patria non vale nulla».

Alberto Capannini, responsabile del progetto che la Comunità Papa Giovanni XXIII gestisce in Libano grazie ai volontari di Operazione Colomba la vede così: «dietro alle guerre ci sono grandi potenze, ma oggi proviamo ad esplorare una soluzione differente. Una soluzione che parte dalle tende dei profughi. Vivendo insieme a loro abbiamo fatto una cosa semplice ma potente: li abbiamo ascoltati».

«E loro ci dicevano: “non siamo profughi, ma esseri umani”. La guerra deve uscire dalla storia, e questo è il giorno in cui si esplorano soluzioni diverse. Questa proposta è la prima che non prevede la spartizione dello stato siriano. La situazione siriana si risolverà solo con il contributo di tutti», ha rilanciato.

 



Marco Tassinari
20/06/2017
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