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Tra musica, danza e teatro va in scena l’integrazione

Si è conclusa l'11 giugno la 2ª edizione di DiversArtemente in Sicilia

Sono passati 4 anni dalla 1ª edizione di DiversArtemente che ci ha visti impegnati nel Festival delle disabilità a Ferrara. Da allora un desiderio nel cassetto: riproporre in Sicilia la 2ª edizione. Questa volta invece di un unico appuntamento ne abbiamo pensati 3, per riflettere in maniera più approfondita sul valore del teatro (in aprile), della musica (a maggio) e della danza (a giugno) come strumento di integrazione e possibile sostegno per chi è più in difficoltà. Ogni appuntamento si è aperto il sabato sera con un momento di sensibilizzazione all'insegna dell’integrazione attraverso

  • spettacolo teatrale (per il teatro)
  • drum circle (per la musica)
  • flash mob (per la danza)

in diverse piazze del territorio in cui è presente la Comunità Papa Giovanni XXIII: Santa Venerina, Catania e Giarre.

3 weekend formativi, 3 Tavole Rotonde in cui insieme a professionisti provenienti da percorsi diversi e da diverse realtà italiane ci siamo dedicati all'approfondimento delle esperienze di integrazione e alla realizzazione di laboratori a cui, oltre agli iscritti, hanno partecipato bambini, giovani e adulti accolti nelle strutture della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Molte le provocazioni che ci sono giunte dai partecipanti. Ne riportiamo alcune:

Eugenio racconta durante un’intervista: «Ho iniziato a partecipare ai laboratori di teatro che si svolgevano quando ero in carcere per uscire dalla cella e per vedere gente diversa dal solito. [...] Ho capito che so fare qualcosa di buono e che so far ridere i bambini! Ho capito che stando con persone in difficoltà posso insegnare loro delle cose belle, ma soprattutto, che ho da imparare da loro. Ora vivo a casa con la mia famiglia e quando vedo qualcuno per strada dei miei vecchi amici glielo dico che si può cambiare, che, se vogliono, la Comunità Papa Giovanni può aiutarli così come ha aiutato me».

Durante il drum circle un ragazzo marocchino si avvicina e dice ad uno dei conduttori: «Questa è la vera pace, suoni e musica uniscono religioni diverse».

Nella serata dedicata al flash mob si avvicina una mamma dicendo: «Questa sera attorno a questo telo blu siamo tutti uguali: disabili e non... i miei bambini ridono e si confondono con gli altri, è bellissimo! Questo è integrazione».

DiversArtemente è un sogno uscito dal cassetto che ci ha permesso di continuare a sognare insieme ai partecipanti. Così a partire da questa esperienza sono in embrione progetti diversi:

  • laboratori nelle scuole in cui i nostri ragazzi in difficoltà diventano operatori;
  • percorsi artistici nelle carceri dove i bambini figli di detenuti possano incontrare i loro papà in momenti di festa;
  • altri appuntamenti di integrazione con flash mob e drum circle in piazza dove si coinvolgano e sensibilizzino sempre più passanti... qualcosa è già partito, qualcosa è ancora nel cuore... e nel cassetto!

Un monito ci accompagna: «l’aver inteso che l'integrazione inizia da dentro di noi... e per viverla a pieno, così come ci suggeriva un docente, bisogna partire da noi stessi chiedendoci il perché delle nostre scelte!». I cassetti da aprire sono ancora molti, vi aggiorneremo su quello che sarà!



Maria Concetta Pappalardo e Laura Lubatti
23/06/2017
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