Eventi




12 cose stra-ordinarie del 2016

Fine anno, tempo di bilanci...

Tutti pronti per brindare all’anno nuovo in arrivo?

E proprio volgendo alla fine del 2016 viene spontaneo fare un po’ di bilanci…

«Se la fede è genuina ci porta all'incontro con tutti i puri di cuore del mondo, con tutti gli uomini di buona volontà; ci porta a non fare ghetto, a non essere invidiosi di quello che fanno gli altri, ma a sostenere ogni bene che c'è e a suscitare ogni bene che manca», amava dire don Benzi.

Pescando dal nostro archivio news, vi riproponiamo 12 fatti che hanno caratterizzato l'anno appena trascorso, dodici passi importanti per costruire “mondi vitali nuovi” e una società più giusta, che rimette al centro gli attuali esclusi.

1. La strada di casa: si apre il primo corridoio umanitario

Roma, 4 febbraio. Il corridoio umanitario è stato reso possibile grazie alla collaborazione fra Comunità di Sant'Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII e grazie al grosso contributo economico della Chiesa Valdese. Importantissima è stata l’esperienza di condivisione di vita nei campi profughi in Libano e Siria. Ne hanno parlato Redattore Sociale e Avvenire, insieme ad altre testate giornalistiche.

2. Il formaggio del perdono donato a Papa Francesco

Roma, 24 febbraio.  Giorgio Pieri, coordinatore del progetto CEC (Comunità Educanti per Carcerati) portato avanti dalla Comunità Papa Giovanni XXIII spiega: «il 24 febbraio siamo andati dal Papa a portargli il formaggio del perdono (prodotto con il lavoro dei detenuti in pena alternativa al carcere, nella cooperativa agricola San Facondino a Saludecio RN) e ci ha detto una frase simbolo che ci portiamo nel cuore: “non c’è santo senza passato, non c’è peccatore senza futuro”».

3. Una nuova Casa Famiglia e un Centro per profughi ad Atene

Atene, luglio. Anche in tempo di crisi, l’accoglienza rimane l’unica risposta valida per l’emergenza migranti. Fabiola e Filippo Bianchini, insieme ai loro figli, aprono le porte della loro Casa Famiglia in Grecia.

4. La pace, un diritto. Finalmente!

Ginevra, giugno. Alla 32a sessione del Consiglio Dei Diritti Umani è stata adottata una risoluzione, proposta da Cuba, che al suo interno contiene la “Dichiarazione sul diritto alla pace”. Tutti siamo convinti che la pace sia una necessità per le persone nel mondo che sono vittime di conflitti armati, violenza diretta, strutturale o culturale. Avere una dichiarazione sul diritto alla pace significa sperare in un impatto concreto sulla vita di queste persone.

5. L’impegno per la vita

Risolvere il dramma dell’aborto si può. Don Benzi ne era convinto e i dati gli danno ragione: secondo il report annuale presentato a Bologna l’8 luglio, in 2 casi su 3 l'incontro, la condivisione, l'offerta di aiuto hanno dato alle gestanti la forza per credere che era possibile accogliere quella piccola vita dentro di loro nonostante le difficoltà di una società inospitale per mamme e bambini. Dal 1999 va avanti la preghiera per la vita nascente: un momento che la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove davanti agli ospedali in cui si praticano gli aborti, a partire da un'idea di don Oreste, che per primo la avviò davanti all'ospedale di Rimini, come forma di vicinanza e ultima mano tesa alle gestanti mentre entrano per l'aborto. A questa preghiera partecipano varie persone, anche alcuni vescovi, ad esempio quelli di Cuneo, Cesena Sarsina, Modena.

6. Il Papa visita 20 ragazze liberate dalla prostituzione

Roma, 12 agosto. Per i «Venerdì della Misericordia», Francesco si è recato alla struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII, per dimostrare la sua vicinanza alle donne sfruttate e denunciare una volta ancora quella «piaga nel corpo dell’umanità contemporanea». Questo episodio ha avuto grande risonanza: leggete il resoconto su RepubblicaLaStampa, su Interris, oppure su RadioVaticana oppure guardate il breve video

7. I giovani, nel cuore della Chiesa

Cracovia, 26-31 luglio. I giovani vivono l'esperienza della 31^ Giornata Mondiale della Gioventù, proprio a Cracovia, città che ebbe come arcivescovo Karol Woytila, che diventato Papa istituì questo importante appuntamento.

8. La dignità del vero lavoro

Fontaniva (PD), 30 settembre. Apre SocialCars, il primo autosalone no profit. Ne hanno parlato anche Il Corriere e Il Mattino di Padova. Qui trovate anche un video

9. Dare una famiglia a chi non ce l’ha

Tolentino, 30 ottobre. Le Case Famiglia, pupilla della Comunità Papa Giovanni XXIII, sono nate proprio per dare una famiglia a chi non ce l’ha. Oppure per dare una casa, magari distrutta dal terremoto, a chi non ne ha più una… Ma le scosse del terremoto, che ha colpito a più riprese il nostro Bel Paese durante questo 2016, non sono riuscite a far crollare la speranza della Casa Famiglia di Tolentino. E nemmeno è franata l’iniziativa “Un Pasto al Giorno”, del 29 e 30 ottobre, con 693 postazioni sparse in 19 regioni d’Italia. Anche se nelle regioni del centro Italia l’evento si è fermato, perché proprio la mattina del 30 ottobre la lunghissima e fortissima scossa di terremoto è tornata a terrorizzare quelle zone. I fondi raccolti alle postazioni permettono di coprire la spesa per garantire oltre 135.000 pasti (369 pasti al giorno), soprattutto nei Paesi all’estero in cui la Comunità è presente.

Per sostenere la costruzione della nuova struttura della Casa Famiglia di Tolentino e aiutare nella gestione di questo momento di emergenza e degli ulteriori disagi che la famiglia affronta dovendo provvisoriamente risiedere a Macerata (a 30 km circa da Tolentino, dove i bambini vanno a scuola e fanno tutte le loro attività), è possibile fare una donazione:

  • sul codice IBAN IT 41B 033 5901 6001 0000 0008 036 intestato a Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Attività ONLUS Causale: "Ricostruzione CF Nostra Signora della Pace"
  • sul c/c n. 12148417 intestato a Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII - Attività ONLUS Causale: “Ricostruzione CF Nostra Signora della Pace"

10. Io valgo!

Il 3 dicembre, giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato in diverse città italiane " Io Valgo... oltre le barriere ". Testimonianze, proposte, riflessioni per il pieno riconoscimento della dignità e del valore della persona con disabilità.

11. I 100 che hanno vinto la droga

Rimini, 26 dicembre. A Rimini avviene ogni anno un miracolo di Natale: il miracolo di chi ha vissuto il martirio di una esistenza fatta di ferite nascoste, lacerate e sanguinanti, di incontri camuffati d'amicizia, confusi da sostanze. Ne hanno parlato diversi giornali, locali e non, tra cui Il Resto del Carlino, Avvenire, SMTV.

12. Una nuova casa per i bambini di Batumi

Nel 2016 tante cose importanti sono successe, passi concreti verso la realizzazione di una civiltà dove gli ultimi non sono più tali… E tutto questo grazie alla vicinanza dei nostri sostenitori: sono state tante le attività che abbiamo potuto garantire grazie alle persone generose che scelgono di aiutare la Comunità ad accogliere, sostenere, dare un pasto e una famiglia, lottare contro le ingiustizie e l’emarginazione.

Anche quest’anno migliaia di persone in tutto il mondo hanno potuto mangiare ogni giorno nelle case famiglia e nelle realtà di accoglienza, nei centri nutrizionali all’estero, nelle mense di strada in Italia (a Milano e Roma). Il sostegno dei nostri amici e donatori ha reso possibile anche rispondere a piccole e grandi emergenze che ogni giorno si vivono nelle case famiglia della Comunità Papa Giovanni. Dalla ristrutturazione di una casa, all’acquisto di un pulmino per permettere alla famiglia e alle persone di disabili che ne fanno parte di spostarsi con tutta tranquillità. Fino al dono più grande che ci è stato fatto quest’anno da tante persone: a febbraio avevamo fatto un appello per la Casa Famiglia "Roberto Vittori" di Batumi, in Georgia, che insieme a tutti i bambini che accoglie, rischiava lo sfratto. La casa in cui vivevano sarebbe stata messa in vendita e mancava la cifra necessaria per proporci come acquirenti. Trovare altre case così spaziose, per accogliere una famiglia di 13 persone, tanti bambini e anche anziani è difficile in Georgia, perché lo stile georgiano prevede case piccole, con poche stanze e spesso con il bagno all’esterno. La risposta al nostro appello è stata pronta e calorosa e oggi la famiglia di Alessandra e Ino, con tutti i loro bambini, hanno festeggiato il Natale in una nuova casa, calda e accogliente. Dovranno finire di sistemare alcune cose, tra tutte il tetto, che perde in vari punti, ma sono grati che i loro bimbi abbiano una casa in cui vivere e crescere.



Chiara Bonetto

 

 

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