Olbia, 26 luglio. Un veliero attende, ormeggiato alla banchina del molo Brin. I due alberi si vedono da lontano, e richiamano alcuni gruppi, che giungono alla spicciolata, pronti a salpare per un’avventura che forse neppure sognavano di vivere: cinque giorni di navigazione in mare aperto, su Nave Italia, il brigantino più grande del mondo.
Grazie alla fondazione Tender to Nave Italia, adolescenti delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII e adulti inseriti nel Centro Diurno “Girasole” della cooperativa sociale San Damiano hanno potuto avvicinarsi al mondo della navigazione, entrando a far parte dell’equipaggio insieme con i marinai.
Due mondi molto lontani, così, si sono avvicinati, si sono incontrati ed hanno donato qualcosa di sé l’uno all’altro. Giornate scandite da attività condivise, dalle pulizie delle cabine e degli spazi comuni ai momenti di conoscenza della nave, dall’apprendimento dei principali nodi al confronto su tematiche inerenti i diritti umani.
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Momento più atteso delle giornate era il bagno in alto mare, a cui ha partecipato anche un ragazzino affetto da gravissima disabilità e divenuto in breve la mascotte del gruppo. L’evento più emozionante è stata l’apertura delle vele, durante la traversata dalla Sardegna all’Isola d’Elba. Non sono mancati i momenti di convivialità improvvisata, con canti e balli, o la pesca. Tutto ha contribuito a creare lo spirito di squadra, aiutando a superare le difficoltà di condividere spazi ristretti e mansioni e regole non abituali.
Il viaggio si è concluso, dopo una sosta nella baia di Lerici, al porto di La Spezia. Con un misto di emozioni si sono scambiati gli abbracci, i saluti. È ripartita la navigazione sulla terra, fra i mille impegni del quotidiano, in Sardegna, Piemonte, Romagna; nel cuore, ben vive, la gioia e la gratitudine per un’esperienza davvero indimenticabile.
Foto di Daniele Tappari, Fabio Gallo e Simone Pozzati