Nei giorni scorsi il Rapporto del Consiglio d’Europa “Space”, basandosi su dati 2020, ha sottolineato che l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Turchia, per sovraffollamento delle carceri.
Secondo quanto riportato da Ansa.it, Marcello Aebi, responsabile del Rapporto, ha dichiarato che «il Paese sembra avere due strade per risolvere la questione del sovraffollamento. La prima è "ridurre la durata delle pene", e la seconda è "di costruire più prigioni", anche perché, afferma Aebi, "le amnistie, come quella del 2006, non risolvono il problema"».
Al Rapporto risponde Giorgio Pieri, responsabile delle Comunità Educanti con i Carcerati gestite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII: «Il problema non è la durata ma l’efficacia della pena. L’attuale carcere non rieduca, per cui la maggior parte di chi esce poi torna dentro con pene ancora più pesanti. Se non si cambia sistema, le carceri saranno sempre sovraffollate. Costruire nuove carceri o ridurre le pene non risolve la questione sovraffollamento.»
Pieri è l’autore del libro Carcere. L’alternativa è possibile, Sempre Editore, da poche settimane in libreria, che verrà presentato in diretta streaming domani, mercoledì 14 aprile, alle ore 18 sulla pagina Facebook e sul sito apg23.org della Comunità Papa Giovanni XXIII.
L’alternativa, secondo lui, è il metodo Comunità Educanti con i Carcerati (CEC),messo a punto dalla Comunità dopo aver visitato nel 2008 in Brasile le “prigioni senza chiavi” APAC fondate dall’italo-brasiliano Mario Ottoboni.
«Attualmente gestiamo 10 CEC. – spiega Pieri – Seguono un metodo duro, più impegnativo del carcere. Chi lo completa è nella gran parte dei casi una persona nuova, non più un pericolo ma una risorsa per la società. Se questa esperienza funziona perché non farla diventare uno standard?».
Al dibattito di domani parteciperanno Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, un detenuto che sta svolgendo il programma rieducativo, la criminologa Raffaella Sette ed il comico Paolo Cevoli che racconterà il suo incontro con le Comunità per carcerati.