«Facilitare il ricorso all'aborto significa ingannare le donne sulla tragicità di questo evento ed abbandonarle a se stesse senza tentare di aiutarle a superare le difficoltà che inducono ad abortire. Inoltre l'aborto con la RU486 segna ancor più le donne in quanto sono loro che impediscono a loro figlio di venire alla luce e perché molte di loro vedono i resti del piccolo».
E' quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito all'annuncio del Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulle nuove linee guide che prevedono l'aborto farmacologico in regime di day hospital e fino alla nona settimana di gravidanza.
«Dal nostro lavoro sul campo - continua Ramonda - sappiamo che quando le donne e le famiglie sono aiutate con opportuni sostegni, allora molte decidono di continuare la gravidanza e dare alla luce un figlio. Questa è la vera libertà, quella senza condizionamenti».