Di Giampiero Pizzol, Martino Chieffo, Marco Brambini, Spettacolo di teatro-ragazzi. |
La pasta di sicuro la si butta se si vuol mangiare! E i rifiuti? Si buttano. Ma dove? E perché? E quando si tratta di rifiuti speciali? O meglio sociali? Le persone si possono buttare nel cestino? In una società di numeri uno c'è spazio per gli ultimi?
Nel nostro spettacolo una professoressa e un bidello chiaccherone sono in cattedra o, meglio, in scena. Forse chi ne sa di più è quello che ne sa di meno, perché la realtà non è solo scritta sui libri. Ciò che è da buttare serve a raccontare in modo leggero ed efficace un'umanità sommersa e la vita di una grande e bizzarra famiglia. Una raccolta indifferenziata per non rimanere indifferenti. Un modo divertente e ricco di significato per presentare la casafamiglia come luogo dove raccogliere è accogliere.
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Al fine di integrare la visione dello spettacolo con un lavoro che lo prepari o lo segua, abbiamo realizzato alcuni strumenti sempre disponibili e gratuiti che puoi trovare qui di seguito:
Questi strumenti sono pensati perché tu possa avere la possibilità di approfondire autonomamente le tematiche dello spettacolo ed anche come “facilitatori” per un eventuale incontro da proporre al gruppo che conduci.
In ogni caso vorremmo anche assicurarti che chi realizza lo spettacolo ed eventuali testimoni di vita della Comunità Papa Giovanni XXIII sono sempre disponibili per supportarti o animare momenti di incontro con il tuo gruppo di bambini o di ragazzi.
Questo strumento permette ai “grandi” di familiarizzare con i contenuti dello spettacolo perché poi possano continuare a lavorare su questi autonomamente con bambini e ragazzi. Il testo è composto da domande, spazi per disegnare e alcuni giochi rivolti ai bambini. Le schede sono pensate per far memoria, per riflettere, per discutere assieme, per giocare. Questo strumento è un facilitatore flessibile e personalizzabile da utilizzare in funzione del tipo di incontro che si vuole organizzare e dell’età dei bambini e dei ragazzi a cui lo si propone.
Il personaggio di Ciro, ingenuo, curioso e, a modo suo, idealista, si contrappone alla figura scientifica, chiusa in sé stessa ed egoista, della signora Rizzo. Due modi di vedere la stessa realtà che prende come spunto il tema dei rifiuti, per approdare al tema sociale delle persone considerate “rifiuto” dalla nostra società. Nel presentare da parte di Ciro la casa-famiglia come “cassonetto speciale”, in cui le persone un po’ rotte o svantaggiate vengono raccolte/accolte e aiutate a rimettere insieme i “cocci” della propria vita, viene sottolineata la bellezza di un atteggiamento accogliente e il ruolo insostituibile della condivisione, in cui anche chi è più debole può essere dono per l’altro.
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