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Un momento della preghiera ecumenica per la salvaguardia del creato ad Assisi

Custodire la natura: impegno per tutti i credenti

Ad Assisi i cristiani si riuniscono per pregare insieme ai rappresentanti delle altre religioni

Il 1° settembre 2018, è la 13ª Giornata nazionale per la custodia del creato, indetta dalla CEI. Fin dal 1989 il mese di settembre è dedicato, da tutte le Chiese cristiane, alla celebrazione condivisa del Tempo del Creato: una sfida che i cristiani stanno imparando ad affrontare assieme, riscoprendo nell’orizzonte ecumenico l’impegno comune per la cura della creazione di Dio.

Un importante appuntamento di riflessione e di preghiera ecumenica per il creato, si è svolto ad Assisi il 31 agosto e il 1° settembre scorsi. All’evento, molto ben curato e organizzato dal Comitato Direttivo di Tempo del Creato, la Diocesi di Assisi, la Diocesi di Gubbio, il Serafico di Assisi e altri partner locali umbri, ha partecipato una ricca rappresentanza di diverse confessioni cristiane insieme a tante persone richiamate dall’importanza del tema. Rigorosamente in lingua inglese, c’erano però i testi e le traduzioni in italiano di tutti gli interventi, l’incontro si è sviluppato in varie tappe e ambienti della città umbra dove la spiritualità di San Francesco, così attenta alla creazione, si avvertiva in modo evidente.

Tutti i partecipanti sono stati accolti dal vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, nella Sala della Spogliazione, il luogo in cui il giovane Francesco, di fronte alla sua famiglia, al vescovo Guido e ai cittadini di Assisi, compì il gesto drammatico e profetico di spogliarsi di tutti i suoi vestiti e di tutti quei sentimenti che lo allontanavano da Dio per lasciarci in eredità la spiritualità del Cantico delle Creature.

In questo contesto mons. Sorrentino ha introdotto la riflessione ricordando che «il tempo del creato è innanzitutto una invocazione che leviamo al Signore perché voglia illuminare le menti e i cuori e renderci capaci di un sussulto di responsabilità». I leader religiosi presenti, partendo dalla lettura di un passo della Parola opportunamente scelto, hanno offerto la loro riflessione sulla custodia del creato mostrando tutta la ricchezza che appartiene alle varie confessioni cristiane, nella diversità e bellezza delle varie sensibilità. Ogni intervento è stato poi seguito da un canto, mantenendo un clima di profondo ascolto reciproco.

Ci sono stati anche dei gesti significativi: il primo ha voluto far prendere coscienza del dolore e delle lacrime della terra e dei popoli. Due profughi eritrei presenti con le loro famiglie hanno portato le loro lacrime simbolicamente raccolte in un vaso di vetro, per ricordare il loro dolore e la sofferenza derivata dall’essere stati costretti a lasciare i propri cari e la propria terra a causa dei nostri errori. Ciascuno era così invitato a riconoscere i suoi peccati rinunciando anche a ciò che li determina, immergendo le proprie mani in queste lacrime.

Il secondo gesto altrettanto significativo è stato quello della “spogliazione”: ciascuno in un biglietto ha scritto luogo, data e quello stile vita, quel peccato, quel limite che genera dolore nel mondo e di cui voleva spogliarsi per dare un concreto contributo alla cura e alla custodia della casa comune. Tutti i biglietti scritti dai presenti sono stati messi in un vaso di creta a forma di cuore per essere custoditi nel Santuario della Spogliazione a significare la consegna al cuore di Cristo stesso.

Il cammino di preghiera, più contemplativo e personale, è poi continuato nella Basilica di Santa Chiara mantenendo quale filo conduttore «il mandato di Francesco di fronte al Crocifisso di san Damiano e la nostra testimonianza nel prenderci cura del creato». Alla luce di quanto suscitato dalla preghiera, animata da brani della vita si san Francesco e santa Chiara, ogni partecipante ha acceso un piccolo cero ai piedi del Crocifisso a significare il proprio personale impegno a prendersi cura del creato.

L’evento si è concluso la mattina del 1° settembre sul sagrato della Basilica Superiore di San Francesco. Lì i rappresentanti delle varie confessioni cristiane hanno letto la dichiarazione ecumenica congiunta per il tempo del creato 2018. «Il modo in cui abbiamo costruito le nostre economie e società ha portato a danni incalcolabili» alla nostra casa comune e a tutta la famiglia umana. «Non abbiamo ascoltato la chiamata di Dio ad amare il creato ed amarci l’un l’altro» cercando l’interesse personale. «Sosteniamo l’accordo di Parigi» e «chiediamo provvedimenti coraggiosi» ai prossimi negoziati COP24 in Polonia per «una rinnovata solidarietà globale» camminando «insieme verso la giustizia climatica, ecologica ed economica».

(luca ghini)

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foto di Maria Consuelo Alvaro

L'evento è stato organizzato dal Movimento cattolico mondiale per il clima e dal Comitato direttivo di Tempo del Creato, composto da varie Chiese cristiane, in collaborazione con la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, della diocesi di Gubbio, del Sacro Convento di Assisi e dell’Istituto Serafico.

Alla luce del tema di quest’anno del Tempo del Creato “Camminare insieme”, l’incontro di preghiera ecumenico costituirà anche l’avvio del pellegrinaggio “Il Sentiero di Francesco” da Assisi a Gubbio, attraverso cui lo spirito di Francesco giungerà in pellegrinaggio fino in Polonia, in vista della Conferenza internazionale sul clima Cop 24.

(paola santini)

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31/08/2018
TAG: Chiesa
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