Da alcune settimane il capoluogo toscano sta applicando il primo Regolamento comunale per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale del centro storico in Italia che dice no alle attività illecite di centri massaggio, minimarket e sale giochi. Questo è stato possibile solo dopo aver superato la liberalizzazione delle attività commerciali prevista a livello europeo grazie al fatto che il centro storico è patrimonio Unesco.
«Se un esercizio commerciale aumenta il degrado della città – spiega Serena Perini, consigliere e presidente della Commissione per i Diritti umani, l'Immigrazione, le Pari opportunità del Comune - il sindaco può intervenire per la tutela della salute dei cittadini specialmente dei più giovani. Ma c'è stato un lavoro d'insieme molto importante che ha permesso di vietare l'apertura dei centri massaggio dove spesso si nasconde lo sfruttamento sessuale, la chiusura dei minimarket che non rispettano le norme igieniche e vendono alcolici, a basso prezzo e da asporto, o il divieto di venderli dalle 21 alle 6».
Infatti a Firenze hanno raccolto una documentazione dettagliata la Polizia municipale, l'Ufficio prevenzione e soccorso pubblico della Questura, l'Osservatorio di Epidemiologia dell'Ars Toscana, il Quadrifoglio per i Servizi Ambientali e così, dati alla mano sui casi di coma etilico, sullo sfruttamento della prostituzione, sul rischio di ludopatia nelle sale giochi e sull'aumento del degrado del centro storico non è stato difficile arrivare all'approvazione del Regolamento che è un primo passo per scoraggiare la diffusione di attività illegali nelle grandi città.