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Meditazione di Natale di Giovanni P.Ramonda

Con l'avvicinarsi del Natale, Giovanni Ramonda, responsabile generale, porge gli auguri da parte di tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII sottolineando alcuni punti dalle letture che raccontano la Nascita di Gesù. In nero il brano biblico.
 

I nonni  di Gesù sono secondo la tradizione Gioacchino e Anna, genitori di Maria. L’evangelista Matteo fa risalire la genealogia di Gesù fino ad Abramo sottolineando la parentela con il Re Davide; l'evangelista Luca su questo sorvola spostando l'attenzione ad altro:

I genitori di Gesù sono Maria e Giuseppe. Maria è una piccola ragazza ebrea;  sente la voce dell’angelo che gli parla. Dice che avrà un figlio per opera dello Spirito Santo. Giuseppe è il fidanzato di Maria, promesso sposo.

L’angelo a Giuseppe dice” non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Quello che è generato in lei è opera dello Spirito Santo. Già circa 700 anni prima di Cristo il profeta Isaia aveva predetto” la vergine concepirò e partorirà un figlio, a lui sarà dato il nome di Emmanuele, Dio con noi”.

L’angelo a Maria dice «Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te. Non temere. Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra».

Maria risponde «Come avverrà questo? Non conosco uomo». Ma: «Eccomi sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua Parola».

Gesù nasce a Betlemme di Giudea. Al tempo del re Erode, che regnò per 33 anni, il regno comprendeva la Giudea, l’Idumea, la Samaria, la Galilea, la Perea. Già il profeta Michea aveva detto  «tu Betlemme terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città di Giuda, da te infatti uscirà un capo che sarà pastore del mio popolo Israele».

Lo deposero in una mangiatoia. Sotto Cesare Augusto c’è un censimento. Giuseppe e Maria salgono a Betlemme. Maria è incinta; proprio in quei giorni arrivano le doglie del parto. Dà alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolge in fasce perchè non c’è posto per loro nell’alloggio.

I primi che accorrono da Gesù sono i poveri: i pastori che vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. L’angelo dice loro: «Non temete, vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo. Oggi nella città di Davide è nato per voi un salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce adagiato in una mangiatoia».

I pastori andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambini e glorificavano e lodavano Dio per tutto quello che avevano visto e udito come era stato detto loro.

Anche i magi accorrono da Gesù. Vengono da oriente a Gerusalemme, erano sapienti astrologi provenienti dalla Persia o dall’Arabia. Dicono: «Dov’è  colui che è nato? il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la stella e siamo venuti ad adorarlo. Al vedere la stella provano una gioia grandissima e vedono il bambino con Maria sua madre, gli si prostrarono e lo adorarono. Poi aprono i loro scrigni e gli offrono in dono oro, incenso e mirra».

Erode restò turbato. Si informa sul luogo in cui deve nascere il Cristo; dice ai magi: «Andate ed informatevi accuratamente sul bambino, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere perché anche io venga ad adorarlo»

Un angelo appare a Giuseppe e gli dice:  «alzati e prendi con te il bambino e sua madre fuggi in Egitto e resta là fino a che non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

Gesù si è fatto uomo “perché ha un cuore grande”, mi ha detto Stefano bimbo di 3 anni e mezzo. Ha scelto di essere povero e servo, sofferente per amarci del tutto, ha posto la sua tenda in mezzo a noi.  Nella preghiera e nell’adorazione, nella lode e nella gioia, nella condivisione con i poveri, rimaniamo come popolo assidui nelle opere buone di misericordia.  Possiamo vivere veramente il Natale.

Auguri di vero cuore.

Giovanni Ramonda



 

 

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