Il 10% dei profughi che sbarcano a Reggio Calabria sono minori non accompagnati. Negli ultimi mesi aumentano le ragazzine e tutte hanno subìto violenza.
Se ne parlerà a Rimini al convegno del 30-31 ottobre “Il coraggio di essere umani"
Dai volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII impegnati negli sbarchi risuona il campanello di allarme: continua a salire il numero dei minori profughi non accompagnati. «Le ragazzine che arrivano sono proprio piccole. Si sta abbassando di molto l’età dei minori non accompagnati, moltissimo. E tutte subiscono violenza in Libia, è sistematico». Così racconta Giovanni Fortugno responsabile per la Comunità del servizio immigrazione, impegnato in prima linea negli sbarchi a Reggio Calabria.
Le persone sbarcate a Reggio sono circa 37.000 da giugno dell’anno scorso ad oggi. Il 10% sono minori non accompagnati, e la novità di quest’anno è che fra loro ci sono più bambine che bambini. I bambini in fuga non accompagnati provengono principalmente da Eritrea, Somalia, Gambia, Egitto e Nigeria.
«Qualche giorno fa una ragazza di 20 anni, che viveva in un villaggio raso al suolo da Boko Aram in Nigeria, ha raccontato di aver visto suo marito morire, lei è stata presa a legnate e le hanno rotto i denti E’ arrivata da noi incinta, è molto provata dal punto di vista psicologico. Ogni sbarco ci porta persone torturate, un ragazzino eritreo arrivato pochi giorni fa aveva la schiena veramente dilaniata. Sono torture, senza un motivo specifico, ogni scusa va bene. Vengono messi in questi capannoni prima della partenza per un mese, gli danno da mangiare riso ed erbe e poi li mettono su questi barconi, questo è il percorso che fanno».
I ragazzini che entrano nella casa di accoglienza per minori a Reggio Calabria della Comunità Papa Giovanni XXIII sono sempre più provati, più sporchi, psicologicamente e fisicamente devastati. In Libia sono tenuti in condizioni disumane. Sempre più spesso hanno la scabbia.
I volontari della Papa Giovanni gli accolgono, sono ragazzini di 10/12 anni, ascoltano le loro storie, forniscono un tutoraggio legale, li inseriscono a scuola. Continua Fortugno: «Cerchiamo di costruire con loro un progetto sebbene di 300 minori arrivati quest’anno solo una piccola percentuale è rimasta in struttura, molti scappano e di loro si perdono le tracce».
Questo e altri temi verranno affrontati il 30 e 31 ottobre al convegno nazionale “Il coraggio di essere umani”, organizzato a Rimini dalla Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il programma delle due giornate prevede confronti tra esponenti della società civile, politica ed ecclesiale, storie di profughi sopravvissuti agli orrori della Libia e alla traversata in mare, testimonianze di volontari impegnati in prima linea negli sbarchi, nelle zone di conflitto e nei campi profughi in Libano e Grecia.
Tra i relatori Andrea Riccardi, Comunità di Sant’Egidio; Stefano Zamagni, economista; Domenico Quirico, giornalista; Gianfranco Cattai, Focsiv; Francesco Petrelli, Concord Italia e Johan Ketelers, International Catholic Migration Commission.
A moderare Enzo Romeo giornalista Rai e Alberto Chiara inviato di Famiglia Cristiana.
Il programma è visibile sul sito ilcoraggiodiessereumani.apg23.org
Per informazioni: 0541/909635, orario ufficio