Economia Solidale

Il maestro, l’operaio, il dirigente: insieme costruiscono il bene comune
Don Oreste Benzi
Il lavoro come strumento di inclusione sociale

L’emarginazione dal mondo del lavoro colpisce duramente le persone più fragili, con disabilità o chi si trova in situazioni di svantaggio sociale, negando spesso loro la possibilità di partecipare attivamente alla comunità e di costruire un futuro autonomo.

 

Il lavoro può essere una risposta concreta alle disuguaglianze sociali, promuovendo un’economia capace di coniugare etica e sostenibilità, coinvolgendo tutti, senza esclusioni, nella costruzione – come affermava don Oreste Benzi – di una “società del gratuito” nella quale il lavoro, l’economia, l’organizzazione sociale sono al servizio della persona umana, soprattutto quando è fragile.

 

Questa visione è realizzata nelle cooperative sociali promosse dalla Papa Giovanni, fondate su valori di solidarietà, uguaglianza e responsabilità, e nei progetti che difendono e promuovono il diritto al lavoro attraverso l’autosviluppo, il microcredito e la cooperazione internazionale.

Il lavoro, occasione di dignità

Creare opportunità lavorative significa permettere alle persone – incluse quelle con disabilità fisiche o psichiche, quelle uscite da un percorso di recupero da una dipendenza o di detenzione, in situazioni di fragilità o che vivono in contesti di povertà diffusa – di costruire la propria autonomia economica, di favorire lo sviluppo delle comunità locali, contrastando e rimuovendo disuguaglianze e ingiustizie strutturali.

 

Adulti e giovani, donne e uomini, ciascuno è accompagnato in un percorso professionale personalizzato, che restituisce dignità e autonomia.

 

Nel 1980 è nato anche il Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII, che supporta e orienta tutte le cooperative della Comunità verso la realizzazione di un unico modello d’impresa inclusiva, capace di stare nel mercato come ogni altra, dovendo garantirsi sopravvivenza e competitività, senza perdere mai di vista la valorizzazione della persona e dimostrando che profitto e inclusione sociale possono convivere.

 

Don Oreste aveva anche un altro sogno: che professionisti (medici, avvocati…) mettessero a servizio le proprie competenze per chi non avrebbe altrimenti alcuna possibilità o risorse per accedere a tali servizi. Oggi è realtà nel Poliambulatorio “La Filigrana”, dove medici e psicologi donano tempo gratuitamente, e dove i pazienti lasciano ciascuno quel che possono.

 

 

Insieme possiamo costruire una società che:
  • integra alle politiche di contrasto alla povertà misure orientate al reale reinserimento lavorativo, attualmente sbilanciate verso strumenti “passivi”;
  • prevede politiche economiche per sradicare la povertà minorile, in particolare con l’adozione di salari minimi garantiti onde evitare forme di sfruttamento lavorativo e di “caporalato”.

 

 

I nostri interventi
Inserimento lavorativo

Nelle nostre cooperative sociali, ragazzi e ragazze con disabilità, persone definite svantaggiate o messe ai margini dalla società e dal mondo del lavoro, scoprono e sviluppano i propri talenti, per raggiungere la propria autonomia.

Formazione e avvio al lavoro

Formare e supportare al lavoro, anche artigianale, delle persone che accogliamo e incontriamo permette loro di imparare un mestiere o mettere a frutto i propri talenti o passioni per costruire un futuro di autonomia e dignità.

Microcredito e supporto all’imprenditorialità

Formiamo e supportiamo uomini e donne che vivono in contesti di povertà diffusa allo scopo di renderli in grado di avviare e mantenere attività lavorative o micro-imprese, generando così una fonte di reddito stabile sia per loro che per le loro famiglie e comunità, permettendo loro di migliorare le proprie condizioni di vita.

Le nostre realtà
Cooperative sociali

Le cooperative sociali promosse dalla Comunità Papa Giovanni XXIII APG23 sono riunite nel “Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII” e permettono l’inserimento educativo o lavorativo di persone fragili e con disabilità psichica o fisica.

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Centro diurno

Il centro si impegna a sostenere l’integrazione sociale, il benessere relazionale e il supporto alle famiglie, favorendo la crescita e la comunicazione di ciascuna persona accolta. Offre un ambiente familiare e terapeutico dove ogni persona viene accolta e valorizzata.

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