“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”. Proverbio africano
Soprattutto per bambini che soffrono ingiustamente l’ingiustizia sociale e l’inadeguatezza degli adulti è necessaria una rete coesa, una vivace capacità di sostegno e l’ampio respiro di un intero villaggio per restituire sicurezza e accompagnare nel cammino della vita.
Numerosi sono i casi di case famiglia e famiglie che vivono vicine, condividendo alcuni momenti della giornata o della settimana oltre che l’impegno educativo ed assistenziale, ma dalla concretezza dell’esperienza sono nati, in varie parti del mondo, veri e propri villaggi, ognuno con caratteristiche peculiari ma accomunati dall’essere una comunità allargata.
A Chalna, un piccolo villaggio vicino alla città di Khulna, in Bangladesh, c'è un villaggio missionario della Comunità, che permette ai bambini di giocare liberamente nel cortile senza incorrere in pericoli.
Nel villaggio si trovano 3 case famiglia e 7 case di accoglienza per bambini e persone in difficoltà, perché disabili, orfani o in condizioni familiari pessime, che necessitano di un ambiente sano, protetto e familiare in cui vivere; vi sono poi alcune famiglie che hanno bisogno di sostegno per svariati motivi, così abbiamo scelto di inserirli all’interno del nostro villaggio dando loro la possibilità di gestirsi autonomamente come famiglia ma sostenuti e accompagnati da noi.
Rivolto alle famiglie è anche il “Villaggio della Gioia” di Forlì, avviato nel 2009: al momento sono state realizzate 3 case famiglia con tre appartamentini annessi, e stanno partendo i lavori per edificare sei nuovi appartamenti per famiglie in difficoltà. Lo scopo principale è accogliere l’intero nucleo familiare per evitare l’allontanamento dei bambini e per avviare percorsi di tipo educativo e psicologico a sostegno dei genitori. La famiglia può essere monogenitoriale o comprendere entrambi i coniugi, ed evidenziare problematiche di vario genere (povertà, difficoltà relazionali fra i coniugi, carenze educative) purché non denoti situazioni di rischio per il minore. Per rendere efficace l’intervento, ai colloqui di tipo specialistico si uniscono momenti di condivisione e vita insieme con i membri della Comunità che hanno scelto di vivere al “Villaggio” insieme con i loro figli naturali e rigenerati nell’amore.
Anche il “Villaggio della Carità”, a San Rocco Castagnaretta (CN), offre accoglienza e supporto a nuclei familiari in difficoltà ed a persone svantaggiate o affette da disabilità medio/lieve, creando per loro un ambiente familiare di mutuo aiuto. Vi risiedono 4 case famiglia e 2 famiglie aperte, che si prendono cura di 2 alloggi indipendenti che ospitano soggetti con disabilità medio/lieve che – grazie alla collaborazione con la coop. sociale “Il Ramo” e con i servizi sociali – usufruiscono di percorsi personalizzati. Infine vi si trova un alloggio per i giovani che vogliono sperimentare la condivisione.
A Boceda di Mulazzo (MS) opera il “Villaggio dell’Accoglienza”, dove 3 case famiglia della Comunità si sono unite per dar vita ad un centro di accoglienza per persone adulte ed a diversi laboratori ergoterapici, per la produzione di prodotti di qualità della filiera del miele. In collaborazione con la cooperativa sociale “Il Pungiglione”, si sono avviati percorsi di recupero personale, reinserimento sociale e formazione al lavoro per le persone accolte che hanno vissuto esperienze drammatiche come la detenzione o la schiavizzazione imposta dal racket della prostituzione.