Una vita da senza fissa dimora.

News pubblicata il: 17/10/2015

Senza fissa dimora, vivere insieme a loro è possibile? Alcuni giovani ne hanno fatto una scelta di vita.

Per la Giornata internazionale contro la povertà, che in Italia ricorda le persone senza fissa dimora, in tutta Italia i volontari della Papa Giovanni tornano a vivere la strada: A Rimini, al fianco delle iniziative organizzate insieme alla Caritas diocesana; a Roma, partecipando all'iniziativa Miseria Ladra di Libera, a Milano unendosi alle iniziative del giornale di strada Terre di Mezzo, a Bologna con una festa nella Capanna di Betlemme di Castel Maggiore. Sono giovani che escono a trovare gli homeless una o due volte a settimana, o che periodicamente dormono con loro, oppure che con gli homeless – nelle case di accoglienza, ci vivono proprio a tempo pieno.

 

«Ho ben presente le notti in cui ho dormito con le persone dei container: sentivo i rumori fuori, avevo la paura continua di esser scoperto e cacciato, avevo freddo, il posto era sporco. Con i senza fissa dimora noi siamo alla pari, non ci possono dire niente: sanno che viviamo come loro, che capiamo cosa vuol dire», Jonatha Ricci racconta una notte per strada.
 
E' il coordinatore per la Condivisione di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII, che vive in una Capanna di Betlemme di Forlì, gomito a gomito con i senza fissa dimora: «Io e i nostri giovani – spiega – non siamo operatori; semplicemente viviamo insieme con chi non ha un tetto, 24 ore al giorno. Io dormo con loro, mangio con loro, vivo gli stessi problemi».

Chieti Luca Fortunato coordina la casa: «Vivo con 47 signori, fra i 50 e i 70 anni, il cui dramma è di aver perso il lavoro. Mancano loro pochi anni alla pensione e non riescono a riqualificarsi; li abbiamo conosciuti per strada e gli abbiamo proposto di venire a stare da noi».

 

 

140 posti letto in Italia sono messi a disposizione dalla Comunitá Papa Giovanni XXIII per l'ospitalità temporanea, grazie ai ragazzi che scelgono di condividere la vita con i senza fissa dimora.

67.511 notti di accoglienza sono vissute in condivisione a Milano, Cuneo, Bologna, Forlì, Rimini e Chieti. Le mense di strada di Roma, Torino e Milano dispensano un totale di 30.680 pasti all'anno. Sono stati circa 3000 i volontari che il 26 e 27 settembre scorsi hanno raccolto donazioni in 850 piazze di tutta Italia per mantenere le strutture, in occasione dell'evento di piazza Aggiungi un pasto a tavola (foto). 

Fra gli accolti ci sono giovani che sono finiti in strada per il gioco d’azzardo o per problemi di tipo relazionale, stranieri soli, ma anche una graziosa signora di oltre 50 anni che nella Capanna di Rimini ricorda con nostalgia i bei tempi andati: «Lavoravo sulle navi da crociera, ero giovane, bellissima coi capelli scuri e neri. Ho passato dei bei momenti; è duro oggi essere rimasta da sola, con i miei figli lontani che non si prendono cura della loro madre».

Nella Capanna di Betlemme di Forlì le “camerate” hanno al massimo otto posti, mentre chi riesce a progettare un percorso di reinserimento nella società, e a fermarsi nelle case per un tempo più lungo, trova stanze anche da tre o quattro posti.

Dalle Capanne di Betlemme, ogni sera, gruppi di ragazzi e ragazze escono verso le aree più degradate delle città per incontrare le persone della strada e proporre loro, ben più importante degli aiuti contingenti, la possibilià di un colloquio.

 

Per approfondire: https://www.apg23.org/it/senza_fissa_dimora/