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APG23
19/10/2020
Dai Tesori della Terra nascono inclusione e fatturato
L’esperienza modello della cooperativa sociale e agricola attiva nella provincia di Cuneo. Una fattoria immersa nel verde nel solco dell'esempio di Don Oreste Benzi: quando varchi l’ingresso della cooperativa sociale e agricola “I Tesori della Terra”, capisci che un altro mondo è possibile. Siamo a Cervasca, in provincia di Cuneo, in una fattoria immersa nel verde. Nella foto: la visita di Carlo Petrini fondatore di "Slow food”, nel 2018. Vedi il video pubblicato il 19 ottobre 2020 da vita.it!   Leggi l'articolo completo su vita.it  
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15/10/2020
Tratta di persone: pubblicato un manuale
In occasione della Giornata Europea contro la tratta di persone — che si celebra il 18 ottobre — è disponibile un manuale sulle buone prassi di integrazione e inserimento lavorativo delle vittime della tratta. Non schemi e procedure da applicare in automatico, ma spunti di riflessione e proposte che sostengano gli operatori, i volontari, le famiglie accoglienti, i professionisti del settore sociale e sanitario nel supporto all’integrazione delle donne che sono state adescate, trafficate, violate, sfruttate. Il manuale "Opportunità e sfide: Linee guida sull’integrazione delle sopravvissute alla tratta ai fini sessuali, di nazionalità nigeriana. Dal recupero all’autonomia” è stato realizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con diverse associazioni europee che lottano contro la tratta di donne schiavizzate a causa della prostituzione. «C’è un momento preciso nella vita delle donne che sopravvivono alla tratta — si legge nell'introduzione — quello in cui decidono di scappare, liberarsi e, appunto, sopravvivere. È una scelta difficile, che dura tutta la vita e va rinnovata ogni giorno. Da quel momento, insieme alle organizzazioni che si occupano del loro recupero, inizia un cammino di protezione ed inserimento sociale che consenta non solo la sopravvivenza ma una vera e propria rinascita». Esattamente quello che fanno migliaia di organizzazioni — come la Comunità di don Benzi — in Italia e nel mondo che lottano per strappare donne vulnerabili dalle mani di trafficanti e clienti dell'industria della prostituzione. La pubblicazione — disponibile in quattro lingue — è stata realizzata nell’ambito del progetto Right Way, co-finanziato dall'Unione Europea, che ha l’obiettivo di sviluppare un percorso d’integrazione per l’inclusione economica e sociale di donne nigeriane sopravvissute alla tratta. Attraverso il progetto è stato realizzato un percorso pilota per sostenere l’integrazione di 50 sopravvissute. Attraverso questo progetto sono state inoltre sviluppate attività da remoto per consentire alle comunità ospitanti di aumentare la loro capacità di supportare l’integrazione delle donne durante l’emergenza Covid-19. A questo link è possibile scaricare il manuale. Con il contributo di: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ICMC Europe (Belgio), Secours Catholique - Caritas France (Francia), Comunita Progetto Sud, Caritas Trieste, Caritas Pescara Penne, Associazione Diakonia Onlus Vicenza, Associazione Farsi Prossimo Faenza, Caritas Senigallia Onlus (Italia), col contributo di @Associazione Mandala e Jonas Italia, e di Fundación de Solidaridad Amaranta  
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06/10/2020
Invisibili, i figli della tratta
La Comunità Papa Giovanni XXIII, nell'ambito del progetto europeo Right Way che ha permesso di costruire percorsi di integrazione per vittime di tratta in collaborazione con diverse Caritas e associazioni sul territorio nazionale, ha promosso il 6 - 7 - 8 ottobre - insieme alla Fondazione Caritas Trieste - il convegno online intitolato "Invisibili. I figli della tratta". Visto l'aumento di madri, in particolare nigeriane, di rientro dai paesi del nord Europa, e la necessità di coinvolgere sempre più i servizi sociali nel sostegno alla genitorialità, siamo invitati a partecipare e ad invitare assistenti sociali, psicologi e giudici con cui siamo in contatto. Al Convegno porta il saluto anche il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda, l'8 ottobre alle ore 18. Scarica il programma  
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02/10/2020
Sepoltura dei feti: bimbi mai nati, come fare
Vite così brevi da racchiudersi nei pochi battiti di un cuore nascosto ma che ha ugualmente generato gioia e dolore. Sono le vite dei bimbi morti prima di nascere, cui spesso è negata anche una degna sepoltura. Tanti genitori, nonni, fratelli portano dentro di sè un viso mai visto. «Sia sempre garantito il rispetto della privacy e della dignità delle mamme che non hanno dato alla luce i loro figli». E’ quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alla vicenda delle tombe dei feti con i nomi delle madri in un cimitero romano.
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29/09/2020
Prevenzione degli abusi
Come si lavora per prevenire gli abusi sui minori? Quali strumenti per aumentarne la consapevolezza? Come si struttura la formazione degli operatori?   Venerdì 2 ottobre alle ore 18 il tema sarà affrontato nel seminario online “Educare e accogliere in ambienti sicuri. Per una Chiesa e una società dalla parte dei piccoli”, in cui interverranno Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione Tutela minori, considerato uno dei massimi esperti sul tema, Linda Ghisoni, Sottosegretaria del Dicastero dei Laici, moderati da Emanuela Vinai, coordinatrice del Servizio Nazionale Tutela Minori della Chiesa Italiana. L'incontro è promosso da tre importanti associazioni cattoliche laiche italiane - Azione Cattolica, Centro Sportivo Italiano e Comunità Papa Giovanni XXIII - nell'ambito del progetto SAFE. Un progetto, co-finanziato dall’Unione Europea, realizzato dalle organizzazioni religiose italiane affinché integrino la politica di tutela dei minori come primo strumento di prevenzione nei confronti di ogni forma di abuso, e nella fattispecie l’abuso sessuale. Un'azione che intende offrire agli associati di tali organizzazioni un percorso formativo che consenta loro di riconoscere, segnalare e prevenire un abuso nelle relazioni e negli ambienti di attività educativa e di accoglienza con minori di età e persone vulnerabili.   L'evento sarà trasmesso sul canale YouTube della Papa Giovanni XXIII e sulle pagine Facebook delle tre associazioni.   Matteo Truffelli, presidente di Azione Cattolica, sostiene che «l’adesione dell’Azione Cattolica al Progetto SAFE nasce da un convincimento: la necessità di offrire a educatori e formatori strumenti sempre più certi ed efficaci nel prevenire, individuare e segnalare ogni forma di abuso, fisico, emotivo o sessuale, nei confronti dei più piccoli. Per una realtà come l’Ac, che ha tra i suoi soci decine di migliaia di bambini e ragazzi, questo significa continuare, come adulti, ad essere accanto a loro e alle loro famiglie. Senza mai distogliere lo sguardo, dando quotidianamente concretezza ai percorsi di cura e di tutela della loro integrità fisica e psicologica. Anche nel nostro Paese, dobbiamo denunciare un deficit nell'applicazione dei diritti dei più piccoli. Un buco nero, un vuoto che troppe volte ingoia il futuro di tanti bambini e ragazzi. È dovere di tutti lavorare perché questo vuoto venga colmato, senza reticenze e con un di più di impegno e di speranza».   Vittorio Bosio, presidente del CSI, ricorda che «la mission del CSI è educare attraverso lo sport. Da 76 anni lo fa con una particolare attenzione a bambini e adolescenti. Perciò abbiamo scelto di partecipare al progetto SAFE per la promozione della policy a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Lo abbiamo fatto in squadra con Azione Cattolica e Giovanni XXIII, due importanti partner del mondo cattolico, consapevoli di intraprendere azioni di monitoraggio su tutto il territorio nazionale istruendo adeguatamente formatori, allenatori e istruttori. In particolare quelli che lavorano negli oratori, nelle parrocchie, nei settori giovanili e nelle migliaia di nostre società sportive». Infine, secondo Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII «vogliamo continuare a trasmettere il valore dell’incontro simpatico con Cristo e con la vita. Per questo abbiamo deciso di adottare azioni di prevenzione che mantengano la nostra comunità come una realtà accogliente ed educativa sana, sicura, che allontana ansie e sospetti. Una comunità che promuove uno stile autorevole, capace di confrontarsi con i rischi in modo trasparente e vigile».   Per maggiori informazioni: https://progettosafe.eu/   Scarica il volantino
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28/09/2020
Il Governo Conte affonda il Servizio Civile Universale?
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha appreso con rammarico che non ci saranno fondi aggiuntivi per il bando volontari che sarà pubblicato entro l'anno e che prevede circa 40.000 posizioni per l’Italia e 600 per l’estero. Questo a fronte di una richiesta di gran lunga maggiore da parte dei giovani che vogliono far domanda — 85.500 nel precedente bando — e di circa 67.000 posizioni richieste dagli enti attraverso il deposito programmi di maggio 2020. Ancora più precario lo scenario che si apre nei prossimi anni, considerando che la legge di stabilità 2020 aveva stanziato 99 milioni per il 2021 e 104 milioni per il 2022, fondi appena sufficienti a far partire 18.000 volontari nel 2021 e 19.000 nel 2022. In questo panorama sconfortante, particolarmente preoccupante appare la situazione del servizio civile all’estero, che vede una drastica diminuzione delle posizioni rispetto agli ultimi anni, considerando che proprio per l’estero è prevista una quota percentuale di risorse non superiore al 5% delle risorse finanziarie complessive per il 2020. «La Comunità Papa Giovanni XXIII — dichiara il presidente Giovanni Ramonda — ha sempre creduto nel servizio civile, un’esperienza non solo di crescita e di formazione per i giovani, ma di promozione della pace, della solidarietà sociale, dei diritti umani per tutti e per tutte, con particolare attenzione per i soggetti più fragili che vivono ai margini della nostra società. L’emergenza COVID-19 ha messo in evidenza come questi giovani assieme agli enti possono fare la differenza e contribuire realmente alla difesa del Paese. Ma non dimentichiamo anche il prezioso contributo dei volontari che ogni anno scelgono di fare un’esperienza all’estero, per promuovere la pace tra i popoli e quella solidarietà internazionale che tanto viene richiamata in questa emergenza globale. Investire nel servizio civile all’estero, significa investire in una politica estera alternativa a quella degli eserciti e degli interessi economici per realizzare davvero una società più giusta e più equa». Per questi motivi l’associazione ha aderito all'appello rivolto dalla Conferenza Nazionale Enti servizio Civile, dal Forum Nazionale Servizio Civile e dalla Rappresentanza Nazionale Operatori Volontari in Servizio Civile al Presidente Conte, al Ministro Spadafora e al Ministro Gualtieri per chiedere, alla vigilia della prossima legge di stabilità, che si preveda una dotazione di 300 milioni annui per il triennio 2021-2023 per garantire un contingente minimo di 50.000 posizioni l’anno. «Il Servizio Civile oggi è ben lontano dal diventare universale, rischiando in questo modo di tradire la riforma stessa del 2016. Chiediamo, quindi — aggiunge Ramonda — che il Governo scelga di diminuire le spese militari, che quest’anno raggiungono la cifra record di 26,3 miliardi, per investire in politiche di Pace, a partire dalla stabilizzazione di questo importante istituto repubblicano, finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all'educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi del nostro Paese».  
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28/09/2020
Un Pasto al Giorno: ripartiamo da qui
L’evento di piazza “Un Pasto al Giorno” è un appuntamento fisso per la Comunità Papa Giovanni XXIII, ormai da 12 anni. Ma questo 2020 è un anno particolare… ha messo a dura prova il nostro Paese e il mondo intero. In questi mesi di emergenza sanitaria e sociale milioni di persone hanno visto crollare certezze, perso il lavoro, non riuscendo più a sfamare la propria famiglia. Queste si aggiungono alle tante altre che nel mondo, ogni giorno, soffrono la fame. Mai come quest’anno “Un Pasto al Giorno” doveva essere nelle piazze di tutta Italia per dare quel pasto quotidiano a chi non ce l’ha e così è stato. Nonostante le difficoltà, superando i timori e adottando estreme attenzioni, sabato 26 e domenica 27, da nord a sud, tutta la Comunità, insieme alle persone che vivono con noi e tanti amici e volontari, hanno scelto di fare la loro parte, di esserci.  #FOTOGALLERY:pasto# Chi si è fermato ai nostri banchetti per dare il suo contributo si è sentito parte di questa grande famiglia che è la Comunità, ha potuto sedersi simbolicamente alla nostra tavola, che non fornisce solo un pasto ma accoglie chi è solo, chi ha perso tutto e tutti. In tanti ci hanno riconosciuto e salutato, si ricordavano di noi come di un vecchio amico che non vedi spesso ma che quando hai bisogno risponde, nonostante tutto. Il nostro grazie oggi va a chi ha scelto di esserci, a chi ha scelto di sostenerci dandoci la possibilità di continuare a portare avanti quello che facciamo da 50 anni: accogliere gli ultimi nella nostra casa e alla nostra tavola.  Come dice Giovanni Ramonda, il nostro Responsabile Generale, “Comunque la si sia vissuta, davanti o dietro il banchetto, questa è sempre una fortissima esperienza di dono”. Non sei riuscito a raggiungerci in piazza? Puoi comunque sostenere “Un Pasto al Giorno” richiedendo qui il nostro originale set di tovagliette.   
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24/09/2020
Rompiamo l’isolamento: performance artistica a Cesena
Sabato 26 settembre alle ore 17 prenderà forma la performance teatrale del Centro diurno socio riabilitativo per persone con disabilità della Comunità Papa Giovanni XXIII, Don Oreste Benzi di San Tomaso (FC). L'appuntamento si terrà all’interno della navata circolare della chiesa di Santa Cristina, in via Contrada Chiaramonti, n°92 a Cesena.   I partecipanti, sulle note dell’artista DITO, formeranno una armonia naturale e circolare e vivranno l'esperienza del superamento del concetto di possesso. L’evento inauguerà la mostra artistica ESESPOSTIUNPOLASEGGIOLA, inserita nella quindicesima edizione della rassegna “diversa MENTE ABILI”.   La mostra resterà visitabile dalle 16 alle 19 durante i weekend, fino a domenica 11 ottobre.   Spiega Flora Amaduzzi fondatrice del Centro: «Durante il lockdown abbiamo sperimentato quanto come esseri umani abbiamo bisogno di rimanere collegati fra noi, connessi; la nostra speranza e salvezza sta nel rimanere, nonostante le difficoltà, una rete. Scopriremo che se sposto un po’ la seggiola posso trovare posto anche per l’altro, persona che in qualche modo mi appartiene»   Durante il lockdown il Centro ha mantenuto costantemente le relazioni con le famiglie delle persone con disabilità che da anni nelle relazioni fra pari trovavano risposte. La rassegna artistica gode del patrocinio del Comune di Cesena.   «Quest’anno — continua Flora —, per la solitudine e il distanziamento sociale che in parte continuiamo a vivere, ci siamo trovati nell'urgenza di abbandonare i nostri spazi e le nostre sicurezze. Le persone con disabilità, risorsa insostituibile per l’umanità, continuano a stimolarci e ad aiutarci a vivere l’esperienza dell’inclusione, dell’accoglienza, della condivisione. Il progetto artistico ESESPOSTIUNPOLASEGGIOLA ci farà vivere gesti semplici e veri, per lasciare un posto in società ad un altro essere umano che spesso fatica a trovarlo. Lo faremo giocando, con lo stile leggero che ci contraddistingue»   Scarica il volantino
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23/09/2020
Giornata Onu per la Lingua dei Segni: «L’Italia la riconosca»
«L'Italia è rimasta uno dei pochi paesi a non riconoscere la Lingua dei Segni, una lingua che favorirebbe l'inclusione della comunità delle persone sorde, oggi una minoranza linguistica e culturale. Pertanto chiediamo il riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni (LIS) — una vera e propria lingua con propria struttura linguistica ed un vocabolario — che è usata da decine di migliaia di persone sorde lungo tutta la penisola». E' quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in occasione della Giornata internazionale delle lingue dei segni. «Nella Convenzione ONU per le persone con disabilità si invitano tutti gli Stati a “promuovere e diffondere la lingua dei segni” — conclude Ramonda —. In questo modo si consentirebbe alle persone sorde, in particolare ai bambini, di imparare una lingua con cui comunicare con l’ambiente circostante».
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22/09/2020
Prostituzione: oggi l’evento live
Violenze invisibili e industria della prostituzione: dopo gli incontri dei mesi scorsi realizzati all'interno del progetto Nemmeno con un fiore, che ha approfondito e portato all'attenzione dei media il tema della tratta delle donne ai fini della prostituzione, la parola va ora alle realtà che sono impegnate quotidianamente contro lo sfruttamento. Partecipano la Comunità Papa Giovanni XXIII, UdiNapoli, Save the children, Liberazione e Speranza, Cisl. L'evento che si terrà in diretta Facebook sarà moderato dal giornalista di TV2000 Andrea Sarubbi. Saranno ospiti: Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII; Comfort Akande, Associazione Liberazione e Speranza; Stefania Cantatore, Udi Napoli; Viviana Coppola, Save the Children; Liliana Ocmin, Coordinamento nazionale donne Cisl Nel corso della diretta i racconti teatrali dello spettacolo "Nemmeno con un fiore, il prezzo dell'amore".   Guardalo sulla Pagina Facebook della Comunità Papa Giovanni XXIII    
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21/09/2020
Nasce Rete Italiana Pace e Disarmo
Il 21 settembre è la Giornata internazionale della Pace, istituita fin dal 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con un invito a tutti gli stati membri, organizzazioni regionali e non governative e ad ogni singolo individuo, a commemorare il giorno in maniera appropriata, attraverso l'educazione e la consapevolezza pubblica. La pace globale ha bisogno di nonviolenza e del cessate il fuoco rivolto a tutti i belligeranti nel mondo chiamati a deporre le armi e terminare la guerra. Il tema scelto dall'Onu per il 2020 è “Shaping Peace Together, creiamo insieme la pace”. Proprio per questo abbiamo scelto la data del 21 settembre 2020 per annunciare la nascita di Rete Italiana Pace e Disarmo, una nuova Rete organizzata nella quale confluiscono la Rete della Pace (fondata nel 2014) e la Rete Italiana Disarmo (fondata nel 2004). Si tratta del nostro contributo specifico al messaggio dell'Onu, creiamo insieme la pace a partire dall'unione delle nostre forze, degli obiettivi comuni, per rafforzare e far crescere il lavoro collettivo per la pace ed il disarmo.   Questo appuntamento rappresenta un'ulteriore tappa di un lungo percorso che ci ha visto lavorare insieme su alcune temi e Campagne già in corso anche a livello internazionale (Stop Bombe in Yemen, NO F-35, Difesa Civile non armata e nonviolenta, disarmo nucleare con ICAN per l’adesione al Trattato per la messa al bando della armi nucleari, IoAccolgo, Pace Diritto Giustizia in Israele/Palestina, per la riduzione delle spese militari, per il controllo dell'export di armi e la difesa della Legge 185/90, per gli interventi civili di pace nei conflitti in corso, campagna Control Arms, rete ENAAT, campagna Stop Killer Robots, campagna INEW contro le armi esplosive). Vogliamo andare avanti insieme su quanto fatto e quanto ci resta ancora da fare, per dare voce alle esperienze di resistenza civile e nonviolenta e fissare nuovi obiettivi comuni.   Sono davvero numerose le associazioni, grandi e piccole, del mondo pacifista, nonviolento, disarmista, della solidarietà, del servizio civile, della giustizia sociale, della cultura, dell'ambientalismo, che hanno deciso di unirsi in un'unica grande rete. Non è un processo di "fusione fredda" dall'alto, ma una tappa di un percorso di lavoro già fatto insieme nei territori, dal basso, partecipando a campagne comuni, che ora trova sbocco in una organizzazione unitaria. Finalmente un processo di aggregazione, non di separazione. Sentiamo l’esigenza di confrontarci tra diversi soggetti, culture e sensibilità, sulle scelte economiche del nostro Paese che da decenni hanno ripreso a privilegiare l'industria ed il commercio di armi, piuttosto che investire nell'economia di pace, nella sicurezza del territorio, nei servizi e nella difesa civile e nonviolenta.  Noi siamo profondamente convinti che l'attuale politica, che investe miliardi in armi e solo briciole in progetti di pace, non ci difende e non ci protegge ma, al contrario, ci danneggia e approfondisce la crisi economica, sociale ed ambientale che vive la nostra società, allargando il solco di sfiducia che separa la comunità dalla politica.   Il risultato delle scelte politiche degli ultimi decenni è sotto gli occhi di tutti:  è in corso la più forte corsa agli armamenti a cui si sia mai assistito, una imponente crescita quantitativa e qualitativa degli arsenali che sottrae enormi risorse alla lotta contro la povertà; il crollo del diritto internazionale, le grandi organizzazioni sovranazionali, dall'Europa all'Onu, sono in crisi profonda di legittimità e credibilità; tornano a diffondersi ideologie nazionaliste, razziste e fondamentaliste; la crisi economica globale, ulteriormente aggravata dalla pandemia, tende ad esasperare la conflittualità, anche all’interno dell’Europa; l’insostenibilità del modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta, provocando le variazioni climatiche, e produce sempre maggiori diseguaglianze; la criminalizzazione della solidarietà e la chiusura delle frontiere di fronte alle richieste di protezione e di accoglienza da parte di migranti e richiedenti asilo.   Ci sono purtroppo tutte le condizioni perché la guerra, sdoganata come strumento di politica internazionale alla fine del secolo scorso, torni ad essere la protagonista dei rapporti internazionali e possa portare ad un nuovo conflitto globale.    Sono queste le preoccupazioni e le ragioni che ci spingono a proseguire il percorso di dialogo e di confronto tra le diverse sensibilità dell'arcipelago associativo impegnato quotidianamente ad affermare che un'altra politica è urgente, possibile e necessaria, producendo informazione corretta, elaborando dati e proposte concrete per modificare in meglio le leggi e agendo sia nelle politiche locali, dei singoli territori, sia per modificare le grandi scelte politiche e strategiche, anche internazionali. I risultati ottenuti finora da alcune nostre Campagne ci danno fiducia e ci fanno sperare.   Per fare tutto questo, c'è bisogno di competenze, di studio, di pensiero, di informazioni e di azioni, personali e politiche. Per questo abbiamo unito le nostre forze, e trovato terreni di unità per un futuro di pace e disarmo. La nostra forza è la nonviolenza, la nostra unità è nell'azione concreta diffusa sui territori. Per la pace e il disarmo.   “Ci sono cose da non fare mai,  né di giorno né di notte,  né per mare né per terra:  per esempio, la guerra.”     Gianni Rodari (nel centenario della nascita)   Le organizzazioni aderenti a Rete della Pace   (ACLI, AGESCI, Accademia apuana della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, ANSPS, AOI – Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, ARCI, ARCI Bassa Val di Cecina, ARCI Verona, ARCS, Arci servizio civile, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la pace, Associazione per la pace di Modena, AssopacePalestina, AUSER, CDMPI – Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, CGIL, CGI Padova, CGIL Verona, CNCA, Comunità araba siriana in Umbria, Coordinamento comunità palestinesi, Coordinamento comasco per la pace, Coordinamento pace in comune Milano, CTA – centro turistico Acli PG – Encuentrarte, FIOM Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione culturale responsabilità Etica, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link – coordinamento universitario, Lunaria, MIR, Movimento europeo, Movimento nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo, Peacewaves, Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli, UDS, UDU, UISP, Un ponte per…, Ventiquattro marzo)     Le organizzazioni aderenti a Rete Italiana per il Disarmo   (ACLI - Archivio Disarmo - ARCI - ARCI Servizio Civile - Associazione Obiettori Nonviolenti - Associazione Papa Giovanni XXIII - Associazione per la Pace – Assopace Palestina - Beati i costruttori di Pace - Centro Studi Difesa Civile - Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI - Conferenza degli Istituti Missionari in Italia - Coordinamento Comasco per la Pace - FIM-Cisl - FIOM-Cgil - Fondazione Finanza Etica - Gruppo Abele - Libera - Movimento Internazionale della Riconciliazione - Movimento Nonviolento - Noi Siamo Chiesa - Opal Brescia - Pax Christi Italia - Un ponte per... )  
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17/09/2020
«Grazie Presidente»!
L’invito a Francesco Yang da Sergio Mattarella è arrivato attrvarso il Dirigente scolastico Alfonso D'ambrosio dell'I.C. di Lozzo Atestino (PD): sarebbe stata apprezzata la presenza del protagonista del film Solo Cose Belle il 14 settembre a Vo' (PD). Il Presidente si apprestava a celebrare l'avvio dell'anno scolastico 2020, nel paese-trincea che è stato fra i primi focolai del Covid-19. L'incontro, anticipato da un servizio del Mattino di Padova e di Rainews24, è stato breve ma caloroso. Racconta Cristina Borromeo, mamma della casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII in cui Ciccio (questo il nomignolo con cui Francesco è ormai da tutti conosciuto) è stato accolto: «Il Presidente è venuto a salutarci alla fine della cerimonia, si è fermato da noi anche se era costretto a tenere la distanza, e le mani ritirate, per rispettare le norme covid. Ma un piccolo strappo al protocollo a Ciccio l'ha concesso: Francesco gli sventolava una busta, con un pensiero per lui. "Presidente, è per lei", gli ho detto. È stato velocissimo a prendere la busta, pur circondato dagli uomini del servizio sicurezza. E si rinnova così il rapporto epistolare fra mio figlio e Sergio Mattarella». Sin dal 2018 in varie occasioni Francesco ha incontrato il Presidente. Nella busta c'era un un papillon con un pensiero, che richiamava al primo incontro avuto a Rimini, avvenuto durante le celebrazioni per il cinquantennale della Comunità di Don Benzi.  L'incontro a Vo' è stato immortalato, per gentile concessione, dal fotografo Paolo Giandotti del Quirinale.  
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