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APG23
18/11/2020
Rivivi The Economy of Francesco
Dopo circa un anno di incontri e webinar 2.000 giovani provenienti da 120 paesi del mondo si incontreranno online – il 19, 20 e 21 novembre - per rispondere alla chiamata di Papa Francesco: costruire un nuovo modello di economia mondiale, un modello etico di finanza, lontano da abusi e speculazioni, e vicino alle fasce sociali più deboli e disagiate. Anche per i giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII inseriti in questo percorso, sarà finalmente l’occasione per condividere l'esperienza vissuta, il lavoro e le riflessioni maturate in questi mesi anche assieme agli altri ragazzi dei vari Villaggi Tematici: spazi di dialogo e di confronto, di domande, prospettive e proposte. L’evento potrà essere seguito online non solo dai giovani iscritti e che partecipano in maniera attiva ma anche da tutte le persone interessate a questo tema. Per partecipare è sufficiente collegarsi al sito dell'evento e visitare la pagina dedicata alla diretta streaming. Tutti gli eventi si terranno dalle ore 14 alle ore 18 circa. Per seguire l’evento sui social e leggere le testimonianze dei partecipanti basta cercare l’hashtag ufficiale #francescoeconomy oltre che seguire la pagina Facebook della Comunità. L’evento in presenza, invece, che doveva tenersi a marzo scorso ma che è stato bloccato dalla pandemia – un momento prezioso soprattutto dal punto di vista umano – si terrà ad Assisi, città di San Francesco, nell'autunno 2021, quando la situazione sanitaria permetterà di assicurare la partecipazione di tutti. La Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso i suoi giovani, si presenta a questo appuntamento lanciando il suo decalogo dell’Economia di Condivisione: 10 princìpi che non sono concetti astratti ma spunti di vita dai quali ognuno può attingere per cambiare il proprio modo di vivere, di relazionarsi, con l’ambiente e soprattutto con le altre persone. Lo dimostra la vita nelle oltre 500 realtà della Papa Giovanni dove si cerca di vivere, fare famiglia e fare impresa secondo questi princìpi. Un documento prezioso per la Comunità, che dopo oltre 50 anni di storia arriva a formalizzare questo modello nella speranza che possa essere fatto proprio da chiunque voglia vivere rispettando gli “ultimi” della terra e il Creato. Qui è possibile scaricare il volantino del Decalogo dell’Economia di Condivisione che sarà presto tradotto in lingua inglese per permettere a tutti di poterne fare tesoro. The Economy of Francesco è una bellissima occasione per attivare un processo di cambiamento globale affinché l'economia di oggi e di domani sia più giusta, fraterna e sostenibile, senza lasciare nessuno indietro, soprattutto i più deboli, proprio come ci ha sempre insegnato don Oreste. Le sue parole guidano oggi questi giovani della Comunità, dando loro la forza e la speranza necessarie ad agire per il bene di tutti.   Rivivi The Economy of Francesco 19 novembre 20 novembre 21 novembre
APG23
17/11/2020
Giornata europea contro gli abusi
In occasione della Giornata Europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e la violenza sessuale, Azione Cattolica, Centro Sportivo Italiano e Comunità Papa Giovanni rendono noti i primi dati sulla formazione dei loro associati sul tema. Nelle tre associazioni cattoliche scese in campo contro gli abusi sui minori sono stati ad oggi formati 289 operatori, 97 studenti universitari del corso di criminologia dell'Università di Bologna e altri 317 educatori inizieranno una formazione nei prossimi giorni. Sono i numeri dell'azione di prevenzione degli abusi sessuali sui minori realizzato dalle tre associazione laiche del mondo ecclesiale impegnate nel progetto "Safe", cofinanziato dall'Unione Europea, per formare i propri associati affinché nei rispettivi ambienti, nelle attività e nelle relazioni i minori possano crescere in sicurezza.   — PCPM (@TutelaMinorum) October 2, 2020   Un tema divenuto attuale anche in questo particolare tempo di pandemia. Intervenendo sul tema il Consiglio d'Europa ha segnalato un aumento dei rischi del web: tutti gli indicatori mostrano che la circolazione di materiali abusivi e lo sfruttamento sessuale dei minori online siano aumentati durante il lockdown. Matteo Truffelli, presidente di Azione Cattolica, sostiene che «come anche questo tempo di pandemia ci racconta, rimettere al centro le buone relazioni tra individui e tra generazioni è più che mai fondamentale per alimentare fiducia e speranza in tempi migliori. Ciò significa anche (ri)dare centralità e attenzione ai processi educativi, e in particolare al ruolo, alla responsabilità, che gli adulti hanno nella formazione delle giovani generazioni. Ma - allo stesso tempo - perché questo si trasformi in percorsi sani e certi di crescita individuale per ciascuno, occorre assicurarsi che gli adulti siano, a loro volta, adulti formati e consapevoli del loro ruolo, adulti in grado di garantire cura e tutela dell’integrità fisica e psicologica dei più piccoli che ci sono affidati». Vittorio Bosio, presidente del CSI, ricorda che «nel 1944 il Csi è nato per i più piccoli. E nella storia la fedele attenzione ai più piccoli è sempre rimasta prioritaria. La parola Safe è la parola chiave nel nostro anno sportivo. Safe vuole per noi essere quella password di sicurezza fisica, di incolumità alla salute e anche di protezione da abusi di ogni tipo: sessuale, emotivo, intellettivo, che possono accadere anche negli ambienti dello sport. Abbiamo dei compagni di squadra eccellenti in questo progetto che è a tutela dei minori. Per formare allenatori e tecnici capaci di intercettare preventivamente i rischi. Sentinelle, con le antenne alzate per captare e prevenire eventuali situazioni di pericolo, prima che sia tardi». Infine, secondo Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII «scommettere sulla formazione di adulti affidabili significa non solo garantire ambienti e attività sicure per la crescita dei minori, ma rimettere al centro l’educazione, come via per custodire le relazioni e generare speranza e fiducia nel futuro. In questo tempo complesso è importante immettere uno sguardo vigile perché ai minori, già limitati nella scuola, nel tempo libero, nelle loro espressioni sociali di gruppo, siano garantiti spazi e tempi per esprimersi in modo sereno». Scopri di più su Vatican News, su Agenzia Sir, su RomaSette  
APG23
13/11/2020
Webinar Right Way
Quali opportunità e quali sfide per l'integrazione delle vittime di tratta a fini sessuali? Il 19 novembre, alle ore 17, si terrà la presentazione dei risultati del progetto europeo Right Way co-finanziato dall'Unione Europea che ha visto impegnate diverse organizzazioni di Belgio, Francia e soprattutto Italia: ICMC Europe / SHARE Network Secours Catholique - Caritas France Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Fondazione Caritas Trieste Caritas Senigallia Onlus Caritas Pescara Penne Comunita Progetto Sud Associazione Diakonia Onlus Vicenza Farsi Prossimo di Caritas Faenza-Modigliana.   Il progetto ha permesso di creare un percorso pilota per sostenere l'integrazione economica e sociale di almeno 50 sopravvissute, accolte nelle città di Trieste, Faenza, Senigallia, Vicenza, Firenze, Lamezia. Sono state anche avviate numerose attività formative, professionalizzanti e di sensibilizzazione alla cittadinanza per migliorare la capacità e le opportunità di supportare l’integrazione di queste giovani donne. Nel corso del webinar, ci sarà anche la testimonianza (in anonimato) di una giovane sopravvissuta accolta dalla nostra Comunità Papa Giovanni XXIII, che lavora nel Laboratorio di pelletteria Another Skin della Cooperativa Il Pungiglione.   Pochi giorni fa Valiant Richey, Rappresentante speciale e Coordinatore dell' OSCE – The Organization for Security and Co-operation in Europe per la lotta alla tratta di esseri umani, insieme ai leader antitratta di 50 paesi riuniti per parlare dei rischi per le vittime aggravati dal Covid 19, ha affermato: «Non è il momento di voltare le spalle alla tratta e alle sue vittime; è tempo di raddoppiare i nostri investimenti e sforzi». E proprio per questo, lo abbiamo invitato per raccontargli il contributo della rete allargata impegnata senza sosta nell'integrazione delle donne sopravvissute alla tratta, grazie al progetto Right Way, anche durante il Covid 19. E anche per dare voce ad alcune figure istituzionali e a diverse organizzazioni che in Europa giocano un ruolo importante al fianco delle vittime, su diversi fronti e che insieme hanno elaborato il manuale plurilingue "Opportunità e sfide" pubblicato di recente e diffuso in Spagna, Francia, Belgio e Italia. Leggi il programma Per iscrizioni: progetti@apg23.org  
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12/11/2020
Terzo Open Day delle Comunità  Terapeutiche
Per il terzo anno consecutivo il Tavolo Ecclesiale Dipendenze (TED) promuove l’Open Day delle comunità terapeutiche. “Rafforzare le relazioni, ripartire dalla comunità” è il tema proposto per gli eventi che si terranno il 14-15 novembre e il 21-22 novembre.   L’Open Day prevede la possibilità di andare a visitare alcune delle realtà impegnate in varie parti d’Italia (e anche in alcune località estere) sul fronte dipendenze, rispettando le norme previste per il contenimento dell'epidemia. Quest’anno, vista l’emergenza coronavirus, verranno proposti anche 2 eventi online: ·      sabato 14 novembre alle ore 17:30 ·      sabato 21 novembre alle ore 10.30   Leggi l'articolo completo   Per maggiori informazioni vai sul sito www.condividerestorie.it.  
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09/11/2020
Verso The Economy of Francesco: il webinar con i giovani partecipanti
Manca davvero poco all’evento The Economy of Francesco che vedrà coinvolti dal 19 al 21 novembre migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo e che insieme si confronteranno per progettare una nuova economia; per mettere in atto – come ha detto Papa Francesco – “un modello economico nuovo, frutto di una cultura della comunione, basato sulla fraternità e sull’equità”. Tra questi giovani ci sono anche ragazzi e ragazze della Comunità Papa Giovanni XXIII - 12 italiani, 2 iracheni, 2 colombiani e un palestinese – che da circa un anno hanno intrapreso un percorso di preparazione a questo evento e, prima di tutto, di approfondimento della Comunità stessa, analizzando gli scritti di don Oreste Benzi che già molti anni fa parlava di una “Società del Gratuito”, una realtà basata sull’altero-centrismo in cui ciascuno si impegna per il bene dell’altro e così facendo si realizza il bene di tutti. Sono stati proprio questi 17 giovani, guidati da animatori della Comunità e in base agli spunti raccolti e alle testimonianze di vita di ognuno, ad elaborare il decalogo dell’Economia di Condivisione, il modello economico che la Comunità realizza e propone come base della “Società del Gratuito” descritta da don Oreste. E sempre i giovani ne parleranno oggi 9 novembre alle ore 18.00 in un Webinar che vedrà protagonisti anche Beatrice Cerrino, referente del Settore scuola della SEC – Scuola di Economia Civile e membro del board di The Economy of Francesco, Luigino Bruni, Direttore Scientifico Comitato Promotore di The Economy of Francesco e Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Modererà l'incontro Matteo Santini, Responsabile Ambito Giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII. L’evento si potrà seguire dal sito www.apg23.org e dalla pagina FB della Comunità Papa Giovanni XXIII. I giovani si sono conosciuti, riuniti e confrontati ma questo nuovo rapporto che si andava creando è stato purtroppo bruscamente interrotto dall’emergenza sanitaria che a febbraio ha colpito il nostro paese e tutto il mondo. Gli incontri allora sono passati dall’essere in presenza all’essere online. Le videochiamate non hanno lo stesso calore di un brainstorming attorno ad un tavolo ma lo spirito di adattamento è stato fondamentale per affrontare al meglio questa nuova sfida. Nel frattempo, l’evento Economy of Francesco veniva rimandato al 2021 e infine a novembre di quest’anno è stata presa la decisione che si terrà esclusivamente online. Argentina, Stati Uniti, Sri Lanka, Ucraina… non è stato facile trovare lo spazio e il tempo per i tanti appuntamenti online con gli altri giovani coinvolti nell’evento, e nonostante le tante difficoltà e i tanti fusi orari diversi, i momenti di confronto e conoscenza sono stati arricchenti non solo dal punto di vista “economico” ma soprattutto umano. La Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso i suoi giovani, si presenta a questo appuntamento lanciando il suo decalogo dell’Economia di Condivisione: 10 princìpi che non sono concetti astratti ma spunti di vita dai quali ognuno può attingere per cambiare il proprio modo di vivere, di relazionarsi, con l’ambiente e soprattutto con le altre persone. Lo dimostra la vita nelle oltre 500 realtà della Papa Giovanni dove si cerca di vivere, fare famiglia e fare impresa secondo questi princìpi. Un documento prezioso per la Comunità, che dopo oltre 50 anni di storia arriva a formalizzare questo modello nella speranza che possa essere fatto proprio da chiunque voglia vivere rispettando gli “ultimi” della terra e il Creato.  
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06/11/2020
Scuola di pace: gli appuntamenti
La Scuola di Pace è un ciclo di 3 eventi di formazione — il primo il 21 novembre — che saranno trasmessi sul canale Youtube e in streaming sulla pagina facebook della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e che nasce dall’incontro e dall’unità di intenti di alcuni gruppi pacifisti, associazioni di volontariato del territorio di Pesaro. Il ciclo di webinar è stato promosso da: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Diocesana Pesaro, Biblioteca Archivio Vittorio Bobbato, Mondo Solidale, Movimento Nonviolento Pesaro contro la Guerra, La Scuola del Gratuito, ISCOP, Stay Human, Il Mantello Onlus, Associazione Italiana Genitori, Comunità di Via del Seminario, Ceis Pesaro. Scopri di più
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06/11/2020
Neonato abbandonato a Ragusa
«Siamo disponibili ad accogliere il neonato abbandonato a Ragusa. In una delle nostre case famiglia potrà ricevere l'affetto di un papà, di una mamma, di tanti fratelli nell'attesa che venga adottato». E' quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alla notizia del neonato abbandonato in un cassonetto della spazzatura ieri sera a Ragusa. La Comunità di don Benzi è presente anche nel territorio di Ragusa con una casa famiglia. «Faccio un appello a tutte le coppie e le mamme che non si sentono di continuare la gravidanza a causa delle difficoltà. - continua Ramonda - Non abortite i vostri figli! Noi vi possiamo accompagnare per cercare di affrontare insieme tutte le difficoltà. Se non riuscite a tenerli con voi, allora ricorrete al parto in anonimato, date alla luce il bimbo in sicurezza ed altre famiglie se ne prenderanno cura». La Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, conta oltre 500 case famiglia in Italia e all’estero, ha attivato un numero verde per l'ascolto e l’aiuto alle gestanti in difficoltà: 800-035036.
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03/11/2020
La preghiera di intercessione per chiedere la grazia a Don Oreste Benzi
Ecco la preghiera per chiedere l'intercessione, o una grazia, a Don Oreste Benzi.   «Concedici per sua intercessione, secondo la tua volontà, la grazia che imploriamo». È uno dei passaggi della preghiera (scarica l'opuscolo) con cui i fedeli possono invocare una grazia a Dio chiedendo l'intercessione di don Oreste Benzi. Il testo, che ha avuto l'approvazione ecclesiastica, è stato diffuso in occasione dell'8° anniversario della morte del sacerdote riminese, avvenuta la notte tra l'1 e il 2 novembre 2007. Il pieghevole, che contiene oltre alla preghiera anche una breve biografia, invita a segnalare eventuali «grazie» ricevute, che potrebbero essere utili per la causa di beatificazione del «servo di Dio sacerdote Oreste Benzi».   Ecco il testo completo della preghiera di intercessione:   O Trinità Santissima, Padre Figlio Spirito Santo, Ti adoriamo, Ti lodiamo e Ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il sacerdote, don Oreste Benzi. In lui hai fatto risplendere la forte, fedele, premurosa tenerezza della Tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore. Egli, confidando nella Tua infinita provvidente misericordia e nella materna intercessione di Maria, è stato per tanti Tuoi figli e figlie immagine viva di Gesù Buon Pastore; ha insegnato con l’esempio a vivere secondo il comandamento nuovo della carità e ha indicato la santità come misura della vita cristiana e strada per giungere alla beata ed eterna comunione con Te. Concedici per sua intercessione, secondo la Tua volontà, la grazia che imploriamo, nella speranza che nella Tua santa Chiesa egli sia esempio di santità e nella Comunione dei Tuoi Santi per l’edificazione del Tuo Regno.   Il processo di beatificazione di Don Benzi Il processo per la causa di beatificazione di don Oreste Benzi e è stato aperto il 27 settembre 2014. «Degli oltre 100 testimoni previsti, ne sono stati ascoltati poco più di 20», fa sapere don Giuseppe Tognacci, il giudice delegato dal vescovo a guidare l'inchiesta. Ognuno viene interrogato seguendo una griglia di oltre 100 domande, messe a punto dal cosiddetto “avvocato del diavolo”, padre Victorino Casas Llana, per cui «l'ascolto di ogni testimone richiede varie sedute e il lavoro durerà 2-3 anni». Continua a pregare Le parole di Don Benzi sono raccolte nel suo messalino, strumento per l'affidamento e per la preghiera quotidiana. Vuoi ricevere ogni mese spunti per la tua preghiera personale o per chiedere una grazia? Inserisci la tua email qui.  Inserisci il tuo indirizzo email Privacy policy:Accetto il trattamento dei dati ai sensi della legge per la privacy.        
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02/11/2020
Fondazione Don Oreste, assegnato il Premio 2020
La “Fondazione don Oreste Benzi”, costituita a Rimini l’11 ottobre 2017, ha come principale obiettivo promuovere, approfondire, favorire, lo studio del pensiero, della testimonianza di vita e delle opere promosse e attuate da don Oreste Benzi. Per questo ogni anno la Fondazione assegna il Premio internazionale "Don Oreste Benzi. Dalla parte degli ultimi" a chi si sia particolarmente distinto in attività e opere in coerenza con il pensiero, i valori e lo stile di impegno incarnati nella sua vita del "Don".  Quest'anno in particolare il Premio aveva come tema la liberazione delle donne vittime di tratta e sfruttamento.  Dopo un attento esame delle candidature pervenute la Giuria, composta da Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta (Presidente di Giuria), Lucia Bellaspiga, scrittrice e giornalista del quotidiano Avvenire, Irene Ciambezi, giornalista e mediatrice interculturale del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha indicato come vincitori ex aequo: Dott.a Margaret Archer e Dr. Filippo Diaco. "Le motivazioni di tale scelta risiedono nella valutazione che entrambe queste figure di laici, seppure in contesti e con ruoli diversi, sulla base della documentazione pervenuta, hanno avviato un cambiamento interno alla società in risposta all'urgenza della liberazione delle vittime di tratta: l'una aprendo una struttura di accoglienza per donne, anche minorenni, a sue spese non avendo un riconoscimento del governo inglese, l'altro spronando all'interno delle Acli un'attenzione nel reinserimento sociale delle donne migranti vittime di violenza e di tratta. Dato che l'impegno di don Oreste Benzi è stato costante anche sul fronte dello scoraggiamento della domanda, perchè riteneva necessario non solo incontrare, ascoltare e accogliere le vittime ma anche rimuovere le cause che ne determinano lo sfruttamento, da parte di sfruttatori e clienti, abbiamo valutato di premiare la Dott.a Archer in quanto nel 2015, incaricata da Papa Francesco in qualità di Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, ha dato vita ad un costante lavoro di approfondimento della tratta, specie a fini sessuali, nell'ottica neo-abolizionista coinvolgendo rappresentanti di organizzazioni internazionali impegnati nel settore, forze di polizia, donne giudici, giovani contro la tratta e le stesse sopravvissute. Filippo Diaco è invece un giovane laico attivo nelle Acli di Bologna, in qualità di Presidente provinciale, con un'attenzione alta per l'educazione delle giovani generazioni su questo tema a partire dall'esperienza degli sportelli di consulenza delle Acli, delle attività di sensibilizzazione e impegnato a livello sociale e politico, in un confronto aperto con la città. Infine, rispetto al tema della sessualità vissuta in maniera deviata e a volte con risvolti di dipendenza da parte dei soggetti coinvolti nella tratta a fini di sfruttamento sessuale, la Giuria ha ritenuto fondamentale con questa premiazione porre l'attenzione non solo sull'attività caritativa, sull'impegno nel cambiamento culturale e politico promosso da don Oreste Benzi ma anche sui legami umani e il tema della famiglia. Le relazioni tra maschile e femminile possono infatti ritrovare un'armonia solo se fondate sulla consapevolezza delle caratteristiche diverse dell'uno e dell'altro genere in una logica di complementarietà che la Chiesa, e così pure don Oreste Benzi, ha da sempre a cuore, in quanto specchio della bellezza e della generatività della Creazione.  La liberazione delle vittime di tratta non può avvenire infine se non per l'impegno comune sia degli uomini che delle donne di buona volontà".    Per maggiori informazioni > www.fondazionedonorestebenzi.org
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30/10/2020
In tutta Italia le iniziative per Don Oreste Benzi
Don Oreste Benzi, il sacerdote dalla tonaca lisa, ha salutato questa terra il 2 novembre di 13 anni fa. Per ricordarlo il Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi, celebrerà la Santa Messa lunedì 2 Novembre alle ore 20:30 presso la Chiesa della Resurrezione, alla Grotta Rossa di Rimini, dove il sacerdote dalla tonaca lisa fu parroco per oltre quarant'anni. «Da quella parrocchia di periferia don Oreste partiva all'alba per incontrare l'umanità ferita percorrendo miglia di chilometri in Italia e nel mondo. Incontrava poveri cui dare una famiglia, potenti cui chiedere di rimuovere le ingiustizie, tanta gente cui annunciare la conversione e un incontro simpatico con Gesù» ricorda Giovanni Paolo Ramonda, successore di don Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII. Per facilitare la partecipazione, anche a causa dell’emergenza sanitaria, la Messa sarà trasmessa in diretta streaming sui canali social della Comunità Papa Giovanni XXIII e della Diocesi di Rimini. Eventi per ricordare la figura del sacerdote della tonaca lisa si terranno in tutta la penisola, nelle provincie di: Emilia Romagna: Forlì - Piacenza - Rimini Lazio: Frosinone Lombardia: Cremona - Milano Piemonte: Cuneo - Torino Sicilia: Catania Veneto: Padova - Verona Umbria: Perugia Anche all'estero: Zambia: Ndola Don Oreste Benzi. Nato nel 1925, salito al cielo il 2 Novembre 2017. Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha speso tutta la sua vita a favore degli ultimi. Giovane sacerdote nell'Italia martoriata del dopoguerra, si impegnò da subito a favore dei giovani, cui propone «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968 con un gruppo di giovani ed alcuni sacerdoti diede vita alla Comunità Papa Giovanni XXIII. Nel 1973 aprì la prima Casa Famiglia a Coriano, sulle colline riminesi. Il carisma di don Benzi - la condivisione della vita con gli ultimi - è oggi diffuso in 45 paesi nei 5 continenti. Scopri di più su: https://www.fondazionedonorestebenzi.org/
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28/10/2020
L’urgente necessità  di disarmo e le scelte ambigue dell’Italia
Gentile direttore,  si sono appena compiuti settantacinque anni, era il 24 ottobre 1945, da quando alla fine della Seconda guerra mondiale entrò in vigore lo Statuto delle Nazioni Unite. Un impegno solenne da parte di praticamente tutti i Paesi del mondo affinché non si ripetesse più un'altra immane tragedia. Dal 24 al 30 ottobre si celebra ovunque la Settimana internazionale per il Disarmo, indetta nel 1978 dell'Onu per promuovere la riduzione di eserciti e armamenti nel mondo. Mi rammarica constatare che l'Italia abbia inserito programmi volti all'ampliamento dell'industria bellica nei progetti presentati all'Unione Europea per il Recovery Fund. Nonostante l'indicazione dell'Europa fosse quella di impiegare i capitali del fondo europeo in sanità, digitale e politiche ambientali, l'Italia è riuscita a camuffare sotto il termine «industria sostenibile» una grande richiesta di finanziamenti per potenziare la «filiera industriale aerospaziale e della difesa». Questo atteggiamento si presenta come un'ulteriore beffa al popolo italiano che ha visto, nel momento di fatica che abbiamo vissuto con il lockdown, le industrie belliche continuare a lavorare in quanto ritenute «essenziali». Industrie che non hanno nemmeno chiuso quando si sono verificati casi di contagio tra i lavoratori. Il governo italiano torni sui propri passi, dando priorità piuttosto all'educazione e alla salute. Si impegni a rispettare l'articolo 11 della Costituzione e faccia rispettare la legge 185/90 che vieta la vendita di armi a Paesi in conflitto o che non rispettano i diritti umani. Non intendiamo essere corresponsabili nell'alimentare focolai di guerra. Ben venga lo stanziamento nei giorni scorsi di fondi aggiuntivi sul Servizio civile. Una scelta che va nella giusta direzione per promuovere la difesa civile nonviolenta, alternativa a quella militare. Il prossimo passo, ci auguriamo, sarà quello di stabilizzare il contingente annuo per gli anni a venire, per far sì che il servizio civile diventi veramente universale. Affinché i nostri giovani, raccogliendo il testimone dei padri costituenti, imparino a ripudiare la guerra.  Fonte: Avvenire, 27 Ottobre 2020
APG23
20/10/2020
400 milioni in più promessi per il servizio civile
È arrivato domenica l'annuncio del Ministro alle politiche giovani Vincenzo Spadafora: ci saranno 400 milioni in più per il Servizio Civile Universale per i prossimi due anni. Il Ministro ha risposto così indirettamente agli appelli degli enti. La notizia è stata accolta positivamente anche dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Così il Presidente Giovanni Paolo Ramonda: «Il fatto che in questi giorni il Consiglio dei ministri abbia approvato salvo intese lo stanziamento di 200 milioni di euro in più per il 2021 e 200 per il 2022, rendendo possibile a circa 50.000 giovani per ciascuna annualità di svolgere servizio civile, è una notizia importante. Una scelta che va nella giusta direzione che è quella di promuovere la difesa civile nonviolenta alternativa a quella militare. Il prossimo passo, ci auguriamo, sarà quello di stabilizzare il contingente annuo per gli anni a venire, per far sì che il servizio civile diventi veramente universale». Aggiunge Ramonda: «L’Italia nelle richieste rivolte all’Unione Europea per il recovery fund ha inserito molti progetti volti all’ampliamento dell’industria bellica. Il governo italiano torni sui propri passi, dando priorità piuttosto all'educazione e alla salute. Si impegni a rispettare l'articolo 11 della costituzione e faccia rispettare la legge 185/90 al fine che non siano autorizzate commesse d'armi a Paesi in conflitto o che non rispettano i diritti umani».  
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