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20/06/2024
Spingere carrozzine fino in cima alle montagne o trascorrere del tempo con un ragazzo con fragilità, per scoprire che i limiti – di ciascuno di noi – si possono superare. Sono i Campi di Condivisione, le proposte di campi estivi per i giovani della Comunità Papa Giovanni XXIII, vere e proprie vacanze da vivere insieme a ragazzi con disabilità fisica o psichica, pronti a far nascere legami e amicizie, nell’idea che si è dono l’uno per l’altro.
Quest’estate i campi previsti in Italia sono 3.
C’è quello che si terrà dal 14 al 18 luglio a Canazei, in Trentino Alto Adige, presso l’Albergo “Madonna delle Vette”, luogo simbolico per la Comunità, voluto da don Oreste Benzi più di 50 anni fa (info e prenotazioni: Claudia, 328 317 6313, giovani@apg23.org).
Poi il Campo di Condivisione che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al 24 luglio, dove la Comunità ha una casa di accoglienza per minori non accompagnati. Per questo ci sono 20 posti disponibili ma solo per giovani dai 17 anni in su (339 807 645, giovannifortugno@apg23.org).
Ad agosto, invece, dal 19 al 25, si parte per Lignano Sabbiadoro, per vivere una vacanza con ragazzi con disabilità. I posti disponibili qui sono 15 e solo per giovani a partire dai 17 anni. Info e prenotazioni: 340 486 4480 (Andrea); 338 502 0293 (Barbara); 329 280 8327 (Daniele).
Esperienze ai margini sono quelle, invece, dei Campi Fuori le Mura, che fanno partire per le “periferie esistenziali”, tra i bambini degli orfanotrofi di Bucarest così come tra i bambini dei quartieri più disagiati delle nostre città, vivendo fuori dalle sicurezze, con chi è escluso, dimenticato povero, per aprire una breccia nei pregiudizi e tornare a casa profondamente cambiati.
I primi giovani sono già partiti per lo Zambia, dove la Comunità ha una presenza di missione dal 1985.
Dal 20 al 24 giugno si tiene quello in Grecia, dove la Comunità ha una presenza ad Atene, con una casa famiglia, una casa di accoglienza per senza dimora, ed è attiva anche sul fronte dell’aiuto ai migranti che arrivano nel paese.
Ai primi di luglio si può partire per l’Albania, dal 18 al 22 per la Croazia, e dal 15 al 28 per la Romania. Infine, dal 16 al 26 agosto a Palermo e Trapani, perché l’emarginazione parla anche italiano.
“Siamo molto affezionati a questi campi, perché è con questa proposta che don Oreste Benzi strinse attorno a sé il primo nucleo di giovani che poi, con lui, diede vita alla Comunità Papa Giovanni XXIII”, spiega Matteo Fadda, responsabile generale della Comunità. “Erano gli anni Sessanta, niente di ciò che oggi diamo per scontato lo era allora. Le persone con disabilità spesso vivevano chiuse, in casa o in istituti, e don Oreste voleva per loro delle vacanze, mostrare loro la bellezza del mondo e della natura, e che ad accompagnarli fossero dei loro coetanei, con cui creare relazioni di amicizia, e per cui questa esperienza diventava una scelta dirompente, attenta agli altri, al passo di chi resta indietro.”
Vieni&Vivi, invece, è la proposta per conoscere la Comunità Papa Giovanni XXIII magari proprio vicino casa, o a pochi chilometri, avendo la possibilità di entrare nelle case di accoglienza, viverle per qualche giorno come se si fosse parte della famiglia, sperimentare la condivisione e l’incontro col Signore attraverso i poveri.
Scopri tutte le proposte per l'estate
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20/06/2024
Giovedì 13 giugno la Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il bando di Servizio Civile Regionale 2024, a cui possono partecipare tutti i giovani e le giovani tra i 18 ed i 29 anni compiuti: con la Comunità Papa Giovanni XXIII sono 16 i posti disponibili nei territori delle province di Bologna, Modena, Forlì-Cesena e Rimini. I posti disponibili con l’associazione prevedono attività di supporto ed accompagnamento a minori ed adulti in condizioni di fragilità psico-sociale, attraverso attività educative, socio-riabilitative, ludico-espressive. Nello specifico i giovani e le giovani possono candidarsi per:
· il progetto "UN’ALTRA OCCASIONE REGIONALE 2024", dove sono disponibili 10 posti nelle province di Bologna e Modena;
· il progetto "INSIEME PER CRESCERE", dove sono disponibili 2 posti a Forlì e 2 posti a Rimini;
· il progetto "VARI@BILITY", dove sono disponibili 2 posti a Cesena presso il Centro Diurno Don Oreste Benzi.
I progetti, in caso di selezione positiva, prenderanno avvio il 1 ottobre 2024 per una durata di 10 mesi, e prevedono un contributo mensile. Per candidarsi sarà sufficiente compilare la domanda online sulla piattaforma HeliosERGiovani entro le ore 14.00 di lunedì 15 luglio. Sulla guida alla compilazione sono descritti tutti i passaggi per la corretta presentazione.
Per informazioni:
WhatsApp: 340 2241702
E-mail: odcpace@apg23.org
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13/06/2024
Oggi, 13 giugno 2024, presso l'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, si sta svolgendo l'incontro annuale con i moderatori delle associazioni internazionali di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il tema dell'incontro è "La sfida della sinodalità per la missione". Sono presenti circa 200 partecipanti, rappresentanti di 95 realtà provenienti da tutto il mondo, sulle 117 riconosciute dalla Santa Sede. Fra loro la delegazione della Comunità Papa Giovanni XXIII.
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La giornata è iniziata alle ore 8:00 con la celebrazione della Santa Messa nella Basilica di San Pietro, presieduta dal Cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Alle 9:30, i partecipanti sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco. Nell'omelia della messa di apertura, il Cardinale Farrell ha sottolineato l'importanza della carità come dono dello Spirito Santo, affermando: «Chiediamo la carità, dono dello Spirito Santo, affinché nutriamo sempre amore sincero per i fratelli e le sorelle che il Signore ha posto al nostro fianco».
Papa Francesco, durante l'udienza, ha indicato alcuni atteggiamenti da attuare nei movimenti e nelle associazioni ecclesiali, definendoli "virtù sinodali". Ha esortato i presenti a pensare secondo Dio, superare ogni chiusura e coltivare l'umiltà.
Dopo i saluti di benvenuto del Cardinale Farrell, il programma prevede due relazioni principali. Il Professor Rafael Luciani, docente all'Università Cattolica Andrés Bello (Venezuela), sta introducendo il tema "La missione come fine della sinodalità". Successivamente, la Dottoressa Elisa Lisiero, officiale del Dicastero, inviterà i partecipanti a riflettere sulla sinodalità nell'esperienza dei movimenti.
Il tema dell'incontro si inserisce nel contesto del Sinodo sulla sinodalità, un tempo di consultazione, riflessione e dialogo per dare piena attuazione alla dimensione sinodale della Chiesa, che riflette la comunione trinitaria. L'incontro mira a mettere in evidenza esempi di strutture e prassi sinodali già sperimentate in associazioni e movimenti, come la condivisione della vita di fede in piccoli gruppi, il discernimento comunitario, la corresponsabilità di laici e ministri ordinati, e il coinvolgimento di coppie sposate e giovani nell'evangelizzazione e nell'azione caritativa e sociale.
Linda Ghisoni, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha riassunto l'importanza dell'incontro, affermando: «Rinsaldare i legami di amicizia e sollecitare ciascuno a vivere con consapevolezza la chiamata ad essere Popolo di Dio in cammino e a funzionare in maniera sinodale». Ghisoni ha sottolineato che la sinodalità è una dimensione costitutiva che accompagna tutti i momenti della vita di questi enti: le attività, l'apostolato, la preghiera e anche la forma di governo stesso.
I partecipanti sono invitati a riflettere su tutte quelle dimensioni sinodali che pongono nuove sfide alla crescita delle associazioni e dei movimenti stessi. La finalità ultima dell'incontro rimane quella della missione, l'unica in grado di dare pieno senso, concretezza ed efficacia al cammino sinodale.
Ampi momenti di condivisione e spazi per domande e interventi liberi dei partecipanti caratterizzano l'incontro, che si concluderà alle ore 17:45 con le conclusioni del Prefetto. Ghisoni ha confermato che nel pomeriggio ci sarà uno spazio abbondante per le domande e per gli interventi liberi dei moderatori e dei delegati in Aula, un desiderio manifestato da molti negli anni passati.
Come negli anni passati, sono invitate all'incontro tutte e solo le centodiciassette associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e gli altri enti con personalità giuridica su cui il Dicastero ha diretta competenza. Nel sito del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita è consultabile il repertorio aggiornato con la lista e i contatti delle associazioni, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità.
L'incontro annuale con i moderatori delle associazioni internazionali di fedeli rappresenta un'importante occasione per condividere esperienze e buone prassi sinodali, contribuendo alla finalità del Sinodo in corso e all'annuncio del Vangelo.
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11/06/2024
La Comunità Papa Giovanni XXIII esprime la sua profonda gratitudine per il conferimento del premio "Antonino d'Oro" 2024 a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni, responsabili della casa famiglia "Santa Lucia". Il prestigioso riconoscimento, giunto alla 39ª edizione, è stato assegnato dai canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino martire di Piacenza, come segno di stima e apprezzamento per il loro impegno trentennale nell'accoglienza e nella condivisione con i più deboli (Leggilo su La Libertà)
Lodovica e Mauro accolgono con incredulità la notizia: «Siamo sorpresi di meritarci questo riconoscimento, e grati al Capitolo dei Canonici della Basilica di Sant’Antonino per la stima accreditataci. Siamo una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII ed il nostro unico merito è di scegliere ogni giorno di appartenere a questa grande famiglia comunitaria che ha scelto, per Vocazione, di stare dalla parte degli ultimi condividendo con loro la vita. Il nostro impegno, personale ed associativo, nel territorio ci ha reso visibili, ma la nostra forza è nell’essere comunione tra noi e con Dio. Accettiamo con gratitudine questo premio per testimoniare a tutti il bello di essere famiglia accogliente e che la solidarietà è un bene prezioso che dà significato alla vita. Sant’Antonino, che ha testimoniato con il sangue la sua passione per Cristo, ci accompagni e ci sostenga nel nostro cammino quotidiano».
Le motivazioni del premio
La casa famiglia era stata inaugurata nel 1993 nel cremasco, e trasferita poi nel 1996 a Caorso (PC).
Il Capitolo dei Canonici ha motivato il conferimento del premio con queste parole: «Il conferimento del premio vuole essere un atto di stima e di gratitudine nei confronti di una coppia di sposi che, da trent’anni a questa parte, ha fatto della generosa accoglienza della vita e della condivisione con i più deboli la propria missione. Riteniamo significativo lasciarci provocare dalla loro testimonianza umana e cristiana perché ci può aiutare a mettere in discussione la visione di famiglia intesa come una realtà chiusa e privatistica, per riscoprirne invece la missione di essere un luogo generativo e tutelante per tutti, in particolare per i più vulnerabili».
Il premio "Antonino d'Oro", giunto alla 39ª edizione, sarà consegnato personalmente dal vescovo Adriano Cevolotto a Lodovica Ghezzi e Mauro Carioni giovedì 4 luglio nella Basilica di Sant’Antonino a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.
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10/06/2024
Con profondo dolore, la Comunità Papa Giovanni XXIII annuncia la scomparsa di Donata Giacometti (leggilo su Il Giornale di Vicenza), avvenuta nelle prime ore del mattino di domenica 9 giugno. Era una figura molto conosciuta e amata.
Donata, ex insegnante di religione originaria di San Lazzaro, lascia il marito Nicola Infanti, 49 anni, e sei figli, di cui due affidatari. La sua vita è stata un esempio di dedizione e amore verso il prossimo, testimoniata dal suo impegno per la realizzazione di una casa famiglia nella parrocchia di Bertesina. Ricoverata in ospedale da qualche giorno, le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nella notte, portandola via ai suoi cari e alla comunità che tanto la stimava.
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30/05/2024
Sono arrivati a La Verna il 7 giugno i partecipanti al pellegrinaggio "Sogna e Cammina", organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per sensibilizzare contro le dipendenze. Il cammino, iniziato il 1° giugno da Rimini, ha visto la partecipazione di giovani in percorso terapeutico, accompagnati dal Vescovo Nicolò Anselmi che ha benedetto la partenza.
Il pellegrinaggio è iniziato alle ore 9 da Piazza Don Oreste Benzi, di fronte alla Stazione di Rimini. La cittadinanza è stata invitata a unirsi ai camminatori per i primi 4 km fino alla Parrocchia “La Resurrezione”, alla Grotta Rossa, dove Don Oreste Benzi è stato parroco. Da lì, il gruppo ha proseguito verso la comunità di Sant'Aquilina, dove è stato previsto un punto ristoro.
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Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha spiegato: «È una bella occasione per testimoniare ai nostri ragazzi che insieme, attraverso la fatica di passi condivisi, è possibile uscire da qualsiasi dipendenza che ci incatena. Nessuno può ritenersi indifferente di fronte alla piaga sociale di chi è vittima di una dipendenza, sia essa gioco, internet, alcool, sostanze psicoattive. La sempre maggiore facilità di cadere nella rete di chi gestisce questo affare milionario, soprattutto per giovani e giovanissimi, causa danni sempre più profondi e mina la tenuta di un'intera fascia di popolazione e di una generazione. Non possiamo far finta di non vedere quali rischi corrono i nostri figli che con grande facilità possono entrare in contatto con questo mondo».
La prima tappa ha portato i partecipanti da Rimini a Villa Verucchio, un percorso di 20 km. Dopo una sosta alla Grotta Rossa per un ristoro, il gruppo ha proseguito verso Sant'Aquilina per il pranzo. La giornata si è conclusa al convento francescano di Villa Verucchio, dove frate Bruno ha raccontato la storia di San Francesco e del cipresso di 800 anni piantato dal santo.
Il 2 giugno, il gruppo ha camminato da Villa Verucchio a Maiolo, percorrendo 19 km. La prima sosta è stata al garden di Pietracuta, un vivavio della Comunità Papa Giovanni XXIII, dove Geppi e Mara hanno accolto i pellegrini con un rinfresco e raccontato la storia del vivaio. Dopo pranzo, il gruppo ha ascoltato una testimonianza sulla beata Sandra Sabattini. La giornata si è conclusa alla comunità terapeutica di Maiolo, dove i partecipanti hanno trascorso la notte.
Il 3 giugno, il pellegrinaggio è proseguito da Maiolo a Sant'Agata Feltria, un percorso di 15 km. Nonostante la pioggia, il gruppo ha raggiunto la casa famiglia di Novafeltria, dove Patrizia ha raccontato le esperienze fatte in 30 anni di accoglienza. Dopo aver affrontato un temporale e un sentiero fangoso, i pellegrini sono arrivati al convento dei frati cappuccini di Sant'Agata, dove frate Giacomo li ha accolti.
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Il 4 giugno, il gruppo ha camminato da Sant'Agata Feltria a Balze di Verghereto, percorrendo 22 km. La tappa è stata impegnativa, ma il paesaggio e l'accoglienza all'eremo di Sant'Alberico hanno ripagato gli sforzi. La giornata si è conclusa a Balze, dove i pellegrini hanno alloggiato in un appartamento messo a disposizione da Mario, un abitante del luogo.
Il 5 giugno, il pellegrinaggio è proseguito da Balze di Verghereto all'eremo di Cerbaiolo, un percorso di 19 km. Dopo aver attraversato la Romagna e varcato il confine della Toscana, i pellegrini hanno raggiunto l'eremo, dove sono stati accolti da padre Claudio e Carla. La giornata si è conclusa con una cena abbondante e una testimonianza di padre Claudio sulla vita monastica.
Il 6 giugno prima di lasciare Cerbaiolo, i pellegrini sono stati salutati con un Tau donato a ciascuno. La tappa ha previsto 400 metri di discesa e 800 di salita, per un totale di 21 km. Verso le 16 sono arrivati alle pendici del Monte Penna, entrando nella faggeta di La Verna. L'ingresso nel monastero è stato segnato da una brezza alle loro spalle e una vista meravigliosa.
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Il 7 giugno i partecipanti hanno potuto concedersi una sveglia comoda alle 7. Dopo colazione e pulizie, il gruppo è salito a La Verna per una visita guidata con suor Daniela. Hanno conosciuto la storia di La Verna, visitando i luoghi di Francesco e dei primi frati: la chiesa di Santa Maria degli Angeli e il Sasso Spicco. Dopo pranzo, hanno concluso con un momento di risonanze e condivisione sul cammino e sul tema di questi giorni: la forza e la debolezza. Un momento che ha riscaldato ancora una volta, insieme, i loro cuori.
I partecipanti hanno affrontato insieme le difficoltà del cammino, trovando sostegno un reciproco e guardando a prospettive nuove.
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24/05/2024
È una novità senza precedenti che ha anche comportato una revisione dello statuto. Sarà Chiara Griffini, 47 anni, originaria di Brembio in provincia di Lodi, psicologa forense, a rivestire il ruolo di presidente del Servizio Nazionale per la tutela dei minori della CEI. Dunque una svolta rispetto al passato, considerato che si tratta di una laica. Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, nel dare l'annuncio ha sottolineato che Chiara “ha una grande capacità di ascolto delle vittime”. La psicologa proviene dalla Comunità di don Benzi ed è tra i maggiori esperti sul tema, autrice di vari saggi, ha diretto l'innovativo progetto Safe per la formazione degli operatori pastorali.
«Tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII accoglie con gioia la decisione del Consiglio episcopale permanente della CEI che ha riconosciuto in Chiara Griffini le qualità per questo importante compito. Siamo certi che saprà donarsi in questo impegnativo compito con la professionalità e l'esperienza maturata in tanti anni di impegno e particolare attenzione alla tutela delle persone più fragili. Auguriamo a Chiara buon lavoro e ci impegniamo a sostenerla con la nostra vicinanza e preghiera». E' il commento di Matteo Fadda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, cui appartiene Chiara Griffini, alla notizia della nomina.
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24/05/2024
Questo fine settimana a Cesena si terrà l'assemblea internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII. L'appuntamento è per sabato 25 e domenica 26 maggio presso la fiera di Cesena. Sono attese migliaia di persone provenienti dai 42 paesi del mondo in cui l’associazione è presente. Sabato pomeriggio alle 18 si terrà la S. Messa che sarà celebrata dal Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi.
«Siamo emozionati perché finalmente, dopo la pandemia e l'alluvione dello scorso anno in Romagna che ha colpito tante nostre strutture, torniamo all'usuale raduno della Papa Giovanni in cui famiglie, case famiglia, comunità terapeutiche e tutte le realtà del popolo di don Benzi si incontreranno. Tra pochi mesi poi inizieranno le celebrazioni per il centenario della nascita del nostro fondatore, il Servo di Dio don Oreste Benzi. Continuiamo il nostro instancabile lavoro per la pace sia con tutte le nostre realtà di accoglienza nei luoghi più poveri del mondo, sia con i volontari di Operazione Colomba che vivono nelle zone di guerra. A a questo fine abbiamo appena pubblicato un libro in cui si spiega la proposta di istituire un Ministero della Pace» spiega Matteo Fadda, presidente della Papa Giovanni.
La Comunità Papa Giovanni XXIII opera nel vasto mondo dell’emarginazione e della povertà dal 1968. Vive come un’unica famiglia spirituale composta da persone di diversa età e stato di vita che si impegnano a condividere direttamente la vita con gli ultimi. La Comunità ha dato vita a 488 tra case famiglia e realtà in tutto il mondo, diversificando le modalità di accoglienza in base alle necessità dei poveri che incontra. L'associazione accoglie oggi 4.260 persone in Italia e nel mondo. Dal carisma della Comunità sono nati 35 enti giuridici nel mondo, tra cui: 15 Cooperative Sociali riunite nel “Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII”; numerosi centri di lavoro e attività commerciali come un editore, alberghi e gelaterie; la ONG “Condivisione fra i popoli”, che gestisce progetti di sviluppo all’estero.
Leggi l'intervista completa a Matteo Fadda
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24/05/2024
Pochi giorni fa è stata depositata alla Camera dei deputati una proposta di legge – “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al governo per la sua disciplina” – che prevede un periodo di leva obbligatoria di sei mesi, di servizio militare o civile, per tutti i giovani tra i 18 e i 26 anni.
«Se vogliamo veramente investire sui giovani e sulla loro crescita civile, allora dobbiamo investire coraggiosamente sul servizio civile universale, piuttosto che farci trasportare da anacronistiche nostalgie» dichiara Matteo Fadda, Responsabile generale della Comunità di don Benzi.
«Da quasi 50 anni la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove il servizio civile come strumento per costruire la pace attraverso la condivisione diretta con chi vive l’emarginazione e l’ingiustizia. – prosegue Fadda – Per questo non ci stanchiamo di chiedere un Ministero della Pace che, tra le varie funzioni, avrebbe quello di promuovere il servizio civile e i corpi civili di pace».
La CNESC – Conferenza Nazionale degli Enti di Servizio Civile, di cui la Papa Giovanni fa parte – ha rivolto alcune domande sulla ratio dell'iniziativa. «Perché non si ritiene funzionale concentrare le risorse economiche pubbliche per sostenere il Servizio Civile che da oltre 50 anni è una forma di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria e “di educazione civica al servizio della comunità, di attenzione al prossimo e di rispetto per sé stessi e per gli altri”? – scrive la CNESC in una nota – Ci sembra una soluzione più sostenibile rispetto al ritorno della leva, a 20 anni dalla sua sospensione, oltre che più aderente ai tempi ed ai percorsi giovanili.
L’ultimo bando per il Servizio civile universale ha visto la partecipazione di oltre 120mila giovani ma la copertura finanziaria per il prossimo bando garantirà la partenza a soli 20mila. Perché non incentivare la ricerca di nuovi fondi per garantire l’esperienza a tutti i giovani che ne hanno fatto richiesta anziché creare nuovi capitoli di spesa?».
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16/05/2024
È passato un anno dalla notte tra il 16 ed il 17 maggio quando 350 milioni di metri cubi d’acqua si riversarono sulla Romagna. Tutti i fiumi dell'area - il Lamone, il Savio, il Senio, il Sillaro, il Montone, il Santerno - esondarono e ruppero gli argini in più punti allagando città, paesi e campagne. Alla fine si conteranno 17 vittime, 36mila sfollati, 8 miliardi di danni.
È passato un anno e eventi come questo, ma fortunatamente meno drammatici al momento, stanno toccando in questi giorni la Lombardia, dove sono esondati i fiumi Seveso e Lambro a causa di forti e incessanti piogge.
Le immagini dell’alluvione del 2023 sono ancora fresche nella memoria delle persone delle nostre realtà colpite da questo evento drammatico: case famiglia, famiglie affidatarie, case di accoglienza, comunità terapeutiche, centri occupazionali, Cooperative sociali. Alcune case sono state completamente allagate, altre hanno subito pesanti danni, altre sono rimaste isolate a causa di smottamenti e sono state evacuate perché in zone a rischio frane.
Tra le strutture colpite vi è anche la comunità terapeutica della Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII che si trova ad Albereto, nella campagna vicino Faenza. Dopo 11 mesi in cui la struttura è stata inagibile, adesso la comunità terapeutica vi è potuta rientrare (puoi leggere qui alcune testimonianze).
Sono stati mesi di grandi fatiche e preoccupazioni, soprattutto per le persone con storie di fragilità, famiglie di persone con disabilità che hanno esigenze speciali per cui i cambiamenti sono stati ancor più destabilizzanti. Ma sono stati anche mesi di grande solidarietà, data e ricevuta, che ha mobilitato tanti giovani, persone da tutta Italia, associazioni che hanno fatto arrivare il loro aiuto, aziende che hanno donato quanto potevano per garantire beni andati persi nell’alluvione.
Come IKEA, che ha donato un totale di oltre 2.500 mobili a varie realtà della regione, di cui oltre 700 alla Comunità Papa Giovanni XXIII, e Lidl Italia, che ha donato beni alle famiglie alluvionate, ma anche Expert Italia, Fondazione Azimut, Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, solo per citarne alcuni. E poi lo straordinario gesto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che scelse di destinare alla Comunità e alle famiglie alluvionate il Premio Paolo VI conferitogli proprio in quei giorni.
Questa generosità è stata tale che ha permesso alla Comunità non solo di intervenire in aiuto delle sue case alluvionate e delle sue famiglie sfollate, ma di raggiungere famiglie e persone già in difficoltà, con cui la Comunità era in contatto e, lavorando in rete con la Caritas e le associazioni del territorio, di far arrivare aiuto a chiunque avesse bisogno.
Oggi siamo ancora grati per l’aiuto ricevuto e assicuriamo la nostra vicinanza e le nostre preghiere a tutte le persone che adesso in Lombardia si trovano a vivere questi momenti di paura.
08/05/2024
Il Presidente Fadda: «Il nostro modello di società cui ci ispiriamo è quella che don Benzi chiamava la Società del gratuito»
SempreNews
08/05/2024
Il 4 maggio la memoria liturgica. Il ricordo in Italia e nel mondo.