Tratta di esseri umani

Dopo aver visto non si può far finta di non vedere. Dopo aver capito non si può far finta di non capire. La schiavitù di donne e persone transessuali è un grave crimine
Don Oreste Benzi

La tratta di persone è la seconda industria illegale al mondo per fatturato. Se il traffico di esseri umani (smuggling) è reato contro lo Stato e consiste nel favorire l’ingresso illegale di persone in un altro Paese, la tratta (trafficking) è piuttosto reato contro la persona. 50 milioni di esseri umani nel mondo sono vittime di sfruttamento della prostituzione, del lavoro forzato, oppure vengono trafficate per accattonaggio, servitù domestica, matrimoni forzati. La tratta degli esseri umani costituisce una grave forma di violazione della libertà personale e dei diritti umani, e coinvolge principalmente donne, ragazze, persone transessuali.

Don Oreste Benzi contro la tratta

Don Oreste Benzi avviò la sua battaglia contro la prostituzione e la tratta nel 1989, quando incontrò una prima donna vittima del traffico degli esseri umani nei pressi della stazione di Rimini. Pioniere nella lotta contro la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale, Don Benzi divenne primo in Italia a denunciare la tratta, ai fini della prostituzione, di donne provenienti da Albania e Nigeria. Iniziò ad offrire loro la possibilità di riscatto e di fuga dai trafficanti e dagli sfruttatori, proponendo l’accoglienza nelle prime case rifugio. Don Benzi iniziò ad organizzare e a partecipare ad unità di strada, inizialmente costituite da giovani e da volontari, per incontrare donne e adolescenti costrette alla prostituzione. L’intento era quello di instaurare una relazione di fiducia con persone oggetto di traffico e vittime di tratta, per restituire loro dignità e proporre una via di fuga. Nello stesso periodo iniziò l’impegno di Don Benzi nel sollecitare la politica: chiedeva che venisse garantito alle persone trafficate un percorso di protezione e di reintegrazione.

“…nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno o qualcosa che ce la fa diventare.”

 

Don Oreste Benzi

Come aiutare le donne vittime di violenza?

La Comunità Papa Giovanni XXIII aiuta le vittime di violenza e tratta attraverso l’emersione e la protezione dallo sfruttamento sessuale. Operatori e gruppi di volontari adeguatamente formati incontrano e dialogano con le vittime in diverse parti del mondo, instaurando con loro una relazione di fiducia, non solo sulle strade della prostituzione.
L’impegno di Don Benzi portò il Parlamento Italiano ad approvare, nel 1998, il “Programma di recupero e reintegrazione sociale”. Norma unica in Europa, fu una svolta per migliaia di donne sfruttate: ancora oggi garantisce la possibilità di ricevere un permesso di soggiorno per “casi speciali” alle vittime di tratta, e l’accesso ai servizi garantiti dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

 

Per Don Oreste, l’eliminazione di questa forma di schiavitù poteva avvenire scoraggiando la domanda di servizi sessuali a pagamento. Chiedeva l’adozione di un modello legislativo che penalizzasse i clienti del mercato della prostituzione. Con fiaccolate, manifestazioni pubbliche e audizioni in Parlamento, l’associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” prosegue il suo impegno, collaborando alla stesura di disegni di legge per portare in Italia l’“Equal Model”. Il modello sanziona chi acquista prestazioni sessuali da vittime della tratta e dello sfruttamento della prostituzione. L’associazione collabora con forze di polizia, enti pubblici e privato sociale per contrastare il fenomeno della tratta intervenendo su reti del traffico, sfruttatori, agenzie di intermediazione, caporalato e clienti. Partecipa alla costituzione di reti nazionali, europee e internazionali nell’approccio alla dimensione globale del fenomeno.

 

È possibile sostenere l’associazione con donazioni economiche o mettendosi in gioco come volontario.

Insieme possiamo costruire una società che:
  • protegge e supporta le vittime di tratta, favorendo l’accesso ai servizi essenziali, sanitari, sociali, legali, alla formazione al lavoro, per l’integrazione e l’inclusione sociale a lungo termine;
  • promuove e sostiene l’impegno nella prevenzione di sfruttamento sessuale, nel loro contrasto e nella riduzione della domanda.

 

 

I nostri interventi
Unità di contatto

Attraverso le unità di contatto operiamo sia in strada che in spazi indoor per entrare in contatto con potenziali vittime di tratta. Interveniamo nell’individuare persone che vivono situazioni di sfruttamento nella prostituzione, sia all’aperto che in appartamenti, nei centri massaggi e nei nightclub. Vogliamo ascoltare e supportare le persone, vittime del traffico e della tratta ai fini dello sfruttamento lavorativo o forzati all’accattonaggio.

Prevenzione dello sfruttamento

Realizziamo campagne e percorsi di sensibilizzazione destinati a studenti e cittadini, per denunciare e prevenire ingiustizie. Realizziamo spettacoli teatrali sul tema del traffico degli esseri umani, della tratta e dello sfruttamento della prostituzione come “Nemmeno con un fiore. Il prezzo dell’amore” e il docufilm “Ballerina” del regista Kristian Gianfreda. Per organizzare eventi sul territorio è disponibile l’indirizzo antitratta@apg23.org.

Contrasto alla tratta

Lavoriamo attivamente per il contrasto delle cause che generano occasioni di tratta e sfruttamento, collaborando con forze di polizia, enti pubblici e realtà del privato sociale. Sosteniamo anche il “modello di uguaglianza” adottato da diversi Stati europei, volto a ridurre la domanda di servizi da persone sfruttate. La Comunità Papa Giovanni XXIII è membro dell’iniziativa globale Talitha Kum International. La rete celebra l’8 febbraio di ogni anno una Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta, in occasione del ricordo di Santa Bakhita.

Le nostre realtà
Case rifugio

Le nostre case rifugio offrono accoglienza e condivisione a chi desidera uscire da situazioni di tratta e sfruttamento. Attiviamo percorsi personalizzati di presa in carico che comprendono l’assistenza legale, psicologica e sanitaria; attiviamo interventi per favorire la socializzazione fra le persone, nel rispetto del dialogo interreligioso. Offriamo supporto per il rilascio del permesso di soggiorno, corsi di dell’italiano formazione professionale, mirando all’autonomia lavorativa e abitativa.

I nostri progetti

La Comunità Papa Giovanni XXIII è attiva su più livelli – regionale, nazionale ed europeo/internazionale – nella lotta contro la tratta e lo sfruttamento delle persone.

 

In Italia e nelle Regioni
È soggetto attuatore dei progetti regionali antitratta promossi dal Numero Verde Nazionale Antitratta (Dipartimento per le Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri) in 8 regioni: Puglia, Piemonte e Valle d’Aosta, Toscana, Veneto, Calabria, Emilia-Romagna e Liguria.
Collabora con enti locali e del privato sociale per azioni di prevenzione, protezione, cooperazione e contrasto del crimine, partecipando anche al monitoraggio del Piano nazionale di azione contro la tratta.

 

Progetti nazionali
È attiva nel Tavolo Asilo, in collaborazione con Save the Children Italia, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati e famiglie sopravvissute a tratta e grave sfruttamento. Promuove inoltre iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

 

A livello europeo e internazionale
La Comunità è iscritta al Registro per la Trasparenza della Commissione Europea e partecipa a progetti finanziati da programmi UE come AMIF e CERV, offrendo supporto concreto a donne, uomini e persone trans migranti (assistenza sanitaria, sostegno psicosociale, inclusione lavorativa, peer mentoring).
Ha promosso conferenze e tavole rotonde presso il Parlamento Europeo per difendere i diritti dei migranti più esposti alla tratta. Attraverso la Ong Condivisione tra i popoli, realizza anche progetti di cooperazione internazionale nei paesi di origine, sostenendo lo sviluppo socio-economico e rafforzando le reti antitratta locali.

Amelie

Progetto europeo per rafforzare le capacità di operatori e operatrici sanitari/e e di servizi di prima linea per favorire l’identificazione delle vittime, un referral sicuro e supporto in una prospettiva di genere e sensibile al trauma, con particolare attenzione alle donne.

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Miriam

il Progetto europeo MIRIAM. Free Migrant Women from GBV, through identification and access to specialized support service è finalizzato a prevenire e combattere ogni forma di violenza contro bambini, giovani e donne attraverso servizi per le donne vittime e potenziali vittime.

Net-works

Progetto per garantire l’integrazione a lungo termine di cittadine di paesi terzi sopravvissute alla tratta, promuovendo opportunità di lavoro e misure di conciliazione vita-lavoro (Italia, Lettonia, Lituania, Svezia, Germania, Spagna)

Right Way

Progetto europeo per creare un percorso pilota per sostenere l’integrazione economica e sociale di almeno 50 sopravvissute, accolte nelle città di Trieste, Faenza, Senigallia, Vicenza, Firenze, Lamezia attraverso attività formative, professionalizzanti e di sensibilizzazione alla cittadinanza.

Intap

Progetto europeo “INTAP. Approccio intersezionale al processo di integrazione in Europa per le sopravvissute alla tratta di esseri umani” mirava a trovare soluzioni più durature per l’integrazione delle SoT nigeriane, rendendo più efficaci gli attuali sistemi di integrazione in linea con la Direttiva sulla tratta di esseri umani dell’UE37.

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SISA

Rafforzare l’identificazione e l’integrazione di sopravvissute alla tratta sessuale dall’Africa occidentale (Germania, Italia, Spagna)

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S.A.F.E.

Salute, formazione ed empowerment per le ragazze di strada di Nairobi (Kenia)

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EYEFON

Contrasto all’immigrazione irregolare attraverso formazione e qualificazione professionale della gioventù nigeriana (Nigeria)

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La libertà ci unisce.

Insieme, ogni giorno, restituiamo dignità a chi è stato sfruttato.