Servizio Civile, da Rimini un impegno condiviso per la pace

News pubblicata il: 15/12/2025
Evento Inneschi, 12-13 dicembre 2025

Oggi, nella Giornata Nazionale del Servizio Civile, la Comunità Papa Giovanni XXIII presenta le conclusioni del convegno “INNESCHI – Scintille che generano la pace”, appena svoltosi a Rimini in occasione dei 50 anni di impiego di obiettori di coscienza e volontari in servizio civile.

 

L’iniziativa, realizzata con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Diocesi di Rimini e del Comune di Rimini, ha coinvolto scuole, volontari del Servizio Civile, istituzioni e associazioni, in due giornate ricche di confronto dedicate all’obiezione di coscienza come diritto da tutelare, alle politiche di riarmo, al servizio civile nel significato di difesa civile non armata e nonviolenta.

 

Viviamo un tempo pericoloso: conflitti armati, riarmo globale, debacle della democrazia e delle istituzioni internazionali: questi due giorni di riflessione sono stati uno spazio importante di consapevolezza e rilancio della disobbedienza civile. L’invito che nasce da Rimini a tutte le associazioni, i movimenti e le persone è netto: è impellente agire per difendere la pace, a partire dalla responsabilità di ognuno.

 

La pace, è parola abusata e strumentalizzata e le politiche di riarmo sottraggono risorse alla vita delle persone consolidando un’economia di guerra sempre più strutturale: complice l’informazione mainstream la guerra viene “normalizzata”. 
Emerge la necessità di un cambio radicale di paradigma: la vera sicurezza non nasce dalla corsa agli armamenti, ma da investimenti in istruzione, sanità, welfare e giustizia sociale. Senza diritti, non è possibile avere sicurezza.

 

Il contesto europeo è in una pericolosissima deriva militarista mentre le istituzioni democratiche sono sempre più nell’ombra. In Italia, questa deriva si manifesta nella criminalizzazione del dissenso, nel DDL Sicurezza e in un uso distorto del linguaggio politico. Anche il dibattito sulla cosiddetta “leva volontaria” non è neutro e spinge verso la normalizzazione della violenza bellica.

 

A conclusione della due giorni, una consapevolezza condivisa: la situazione internazionale è gravissima, ma non ci può rassegnare, è il tempo dell’azione.

 

«Uscire dal baratro significa costruire una cultura di pace disarmata e disarmante – dichiara il Presidente Matteo Fadda – andando oltre logiche divisive e dando vita a inneschi, alleanze e collaborazioni. Dobbiamo aprirci sempre più a soluzioni che oggi non riusciamo ancora a immaginare, affidandoci all’educazione, alla strategia, alla professionalità, a un nuovo linguaggio ma anche alla forza spirituale, per tornare a essere popolo, comunità».

 

Tra le priorità della Comunità c’è indubbiamente la pace, prima di tutto attraverso la condivisione con gli ultimi e la presenza nei conflitti armati a fianco dei civili, assieme ai volontari di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace dell’associazione. Da 50 anni sceglie di coinvolgere i giovani in servizio civile in Italia e all’estero proprio a partire da esperienze di prossimità per generare cambiamento e prevenire e abitare i conflitti e propone oggi con forza assieme a tanti movimenti e associazioni l’istituzione di un Ministero della pace.

 

«Il convegno si chiude con un messaggio chiaro – dichiara Laura Milani, responsabile del Servizio Civile Universale per la Comunità Papa Giovanni XXIII -. la pace è frutto di un processo partecipato, che mette al centro il dialogo intergenerazionale e la dimensione delle reti e che oggi tra le priorità vede indubbiamente la promozione di una cultura della nonviolenza. Tra le proposte emerse, contrastare la violenza e la guerra, attraverso l’istituzione di Corpi Civili di Pace e la valorizzazione del servizio civile nella sua finalità di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria».

 

Nei prossimi mesi proseguirà il percorso di elaborazione del documento finale e di coordinamento delle iniziative condivise.

 

La due giorni ha accolto anche momenti culturali e la premiazione del concorso “INNESCHI – Quando l’arte genera la pace”, che ha evidenziato il valore dell’espressione artistica nel coinvolgimento delle nuove generazioni.

 

Vincitori del primo premio rispettivamente per la categoria visual communication e fotografia, Eleonora Valmadre con Il prezzo della pace, e Pietro Staricco con Il pescatore. Secondi classificati Emmanuel Preli Alcala con Respiro di pace, seme di cambiamento e Martina Sedda con la foto Sharing.

 

Per rivedere gli interventi clicca QUI.

 

 

Contatti stampa

Per informazioni: 50anni@apg23.org
Press-kit: 50anni.apg23.org/press-kit/
Ufficio stampa: Francesca Ciarallo – 349.2258341

 

Comunitá Papa Giovanni XXIII, Ufficio stampa, Via Argine 4, 37045 LEGNAGO (VR). tel. 0442.25174 mail: ufficiostampa@apg23.org responsabile: Luca Luccitelli, 340.5475343