APG23
04/10/2023
Con un comunicato stampa dello scorso 31 maggio 2023, dedicato principalmente al Made in Italy, il consiglio dei ministri ha rimosso il divieto di esportazione di bombe e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti in ragione della «attenuazione significativa del rischio di uso improprio di bombe d’aereo e missili, in particolare contro obiettivi civili».
Centralità della persona e ripudio della guerra, due punti cardine della nostra Costituzione che nel 2023 compie 75 anni, sono messi in pericolo dalla volontà espressa di modificare la legge 185/90 che pone limiti all’export di armi verso i Paesi in guerra e/o violano i diritti umani.
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La sospensione e poi il blocco all’esportazione di armi pesanti utilizzabili nel disastroso conflitto in corso in Yemen, è stata una conquista della società civile italiana che ha promosso anche una rete di solidarietà internazionale per sostenere la riconversione economica di territori altrimenti sottoposti al ricatto occupazionale dell’industria degli armamenti.
Nel giorno di san Francesco e della presentazione della seconda parte dell’enciclica di Francesco sulla conversione ecologica integrale, proponiamo una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati per chiedere ai parlamentari di difendere e rilanciare i contenuti della legge 185/90 nel solco dei valori costituzionali di cui è diretta applicazione.
Oggi 4 ottobre a Roma, Camera dei Deputati, ore 16-17
Questo il programma:
Maurizio Simoncelli, cofondatore Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, tra i primi a denunciare lo scandalo delle forniture di armi italiane ai Paesi in guerra
Alessandra Zanelli Rete Warfree - Comitato riconversione Rwm
Rappresentanti dei promotori della conferenza stampa: Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Cristi Italia, Movimento dei Focolari Italia
Guarda la diretta
Vuoi saperne di più? Leggi l'articolo di Città Nuova sulle ultime iniziative per la pace in Italia
APG23
02/10/2023
Oggi 2 Ottobre è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la denuncia sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini.
Tra i denuncianti docenti universitari, avvocati, medici, saggisti, volontari, educatori, casalinghe, pensionati, padri Comboniani. Alcuni di loro sono molto conosciuti come Moni Ovadia e padre Alex Zanotelli. Portavoce dei 22 è l’avv. Ugo Giannangeli.
Hanno trasmesso la denuncia per conto degli assistiti gli avvocati Joachim Lau e Claudio Giangiacomo di IALANA Italia.
La denuncia è stata illustrata dai promotori in una conferenza stampa svoltasi, significativamente, di fronte alla base militare di Ghedi, dove fonti autorevoli ritengono che siano presenti ordigni nucleari.
La denuncia fa seguito a una campagna di un vasto settore del pacifismo italiano che ha chiesto uno studio alla Sezione italiana di IALANA, associazione di giuristi contro le armi nucleari specializzati in Diritto Internazionale, al fine di emettere un parere sulla legalità delle armi nucleari. Questa campagna, assolutamente autofinanziata, ha prodotto il libro Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia edito da Multimage l’anno scorso.
La denuncia chiede agli inquirenti di accertare la presenza di ordigni nucleari in territorio italiano e, successivamente, di accertarne l’illegalità sulla base della normativa interna e internazionale. Gli inquirenti dovranno infine accertare le responsabilità, anche di rilevanza penale, che ricadono su coloro che hanno importato gli ordigni e/o su chi, illegittimamente, ne ha eventualmente autorizzato l’importazione e la successiva detenzione.
La denuncia è supportata da 12 allegati. Scarica l'esposto.
APG23
29/09/2023
Ieri la Corte Costituzionale ha dato il via libera all'adozione aperta: il giudice potrà preservare il mantenimento di alcune relazioni affettive con componenti della famiglia d'origine.
L’Alta Corte ha stabilito che “l'attuale disciplina dell’adozione piena non impedisce al giudice di
prevedere, nel preminente interesse del minore, che vengano mantenute talune relazioni socio-affettive con componenti della famiglia d’origine”. Con la sentenza n. 183 del 28 settembre 2023, redattrice la giudice Emanuela Navarretta, la Corte costituzionale ha ritenuto infondate le questioni di legittimità costituzionale che erano state sollevate sull’articolo 27, terzo comma, della legge n. 184 del 1983, e ha precisato i termini della sua interpretazione conforme a Costituzione.
La Corte ha chiarito che il riferimento nella disposizione alla cessazione dei rapporti con i componenti della famiglia d’origine riguarda sempre i legami giuridico-formali di parentela. Diversamente, per le relazioni di natura socio-affettiva non si può ritenere, in termini assoluti, che la loro cessazione realizzi in ogni caso l’interesse del minore.
La Consulta ha dunque distinto i legami giuridici da quelli affettivi. Emblematico è il caso della relazione tra fratelli e sorelle non adottati dalla stessa coppia. Come ha spiegato la giudice Navarretta, “l’esigenza di allontanare il bambino da un passato per lo più doloroso e quella di assicurare la massima autonomia educativa ai genitori adottivi non deve però sottendere un divieto per il giudice di ravvisare in concreto un interesse dell’adottando a mantenere positive relazioni socio-affettive”.
Don Oreste Benzi lo propose 28 anni fa, da solo, prima di tutti, ricevendo numerose critiche, in un'editoriale pubblicato su Avvenire del 16 Luglio 1995.
Riportiamo qui di seguito l'articolo del 1995:
Conoscere la madre vera? L'adozione non spenga il desiderio di ogni figlio
Oreste Benzi
La provocazione arriva dalla Germania: il bambino adottivo può rimanere in contatto con la madre naturale. Si chiamano «adozioni aperte» e sono nate per permettere ai minori di scoprire le proprie origini e di crescere senza la convinzione di essere figli di serie «b» perché abbandonati. In Italia però questo istituto non piace: Marco Griffini dell'Aibi parla di un modo per «tenere il piede in due scarpe» e di «una soluzione su misura degli adulti che crea solo una confusione emotiva nei piccoli». Una voce fuori dal coro, invece, e quella di don Oreste Benzi che interviene nel dibattito in difesa della sperimentazione tedesca.
Dobbiamo difendere il diritto dei minori nei confronti degli adulti e non i «diritti» degli adulti sui minori. Ogni figlio ha diritto di restare con la mamma e il papà che l'hanno generato. Il bisogno di rimanere con i genitori biologici è inscritto negli ordini in codice dei cromosomi. Il figlio vorrà sempre conoscere chi è suo padre e sua madre e incontrarli: la documentazione che attesta tale bisogno è così abbondante che nessuno può negarlo. Bisogna fare il possibile perché ogni figlio, che ha genitori inidonei, possa sapere dove sono e avere relazioni con loro, anche se minime. Impedire a un minore di venire a contatto con i suoi genitori è una violenza inaudita. L'affidamento familiare è la via splendida che salva questo essenziale diritto alla madre e al padre. L'adozione come è attuata ora in Italia va modificata. A meno che i genitori siano morti, si deve rispettare il diritto del bambino a partecipare alla scelta dei genitori adottivi; finché i genitori biologici sono vivi bisogna procrastinare l'atto giuridico dell'adozione all'età in cui il minore è capace di scegliere consapevolmente. L'atto adottivo giuridico è una garanzia per gli adottanti, non per il minore; questi infatti non vorrà mai sentirsi bloccato dalla condizione di «adottato».
Si rimane stupiti di fronte alla difesa così tenace che anche presidenti di Associazioni degne di stima esercitano a favore del «diritto» dei genitori adottanti sui figli adottati. Sono gli adulti che discriminano; i bambini hanno tanto amore da darne a tutti, ai genitori affidatari e adottivi. Per quanto riguarda il rapporto tra genitore adottante e affidatario e bambino adottato o affidato, si tenga conto che il bambino si relaziona ai genitori affidatari nel medesimo modo con cui si relaziona a quelli adottivi: i bambini sentono l'amore che viene dato a loro. È l'atteggiamento dei genitori affidatari che è diverso da quello dei genitori adottivi. L'affetto dei genitori affidatari verso il bambino affidato è pieno e gratuito e garantisce al bambino la speranza del ritorno ai genitori naturali. Comunque non esclude di per sé tale possibilità: il bambino rimane libero. L'amore dei genitori adottivi invece, per quanto possa essere pieno, esclude per sempre la possibilità del ritorno ai genitori biologici; lentamente ma decisamente si crea una ferita profonda, che disturba la maturazione della personalità del figlio adottato. L'alta percentuale dei fallimenti delle adozioni, specialmente internazionali, lo dimostra. Io ho sempre sostenuto e sostengo tuttora fermamente che la generazione biologica non fa di per sé diventare padre e madre, ma è la rigenerazione nell'amore che fa essere papà e mamma. Per questo motivo ogni minore può avere un papà e una mamma che lo rigenera nell'amore. Tuttavia i migliori papà e mamme, affidatari o adottivi, non cancellano nel figlio, adottato o affidato, il bisogno invincibile di incontrare chi lo ha generato. La legislazione che impedisce di soddisfare questo bisogno costituisce violenza contro il minore. Dire che in Italia un minore può recarsi da un Magistrato a chiedere informazioni sulle proprie origini, e ritenere che questo sia sufficiente per placare il suo bisogno di incontro, è irrisione e crudeltà.
Io però credo alla grandezza del cuore di chi adotta e credo che i veri genitori adottivi saranno i primi a chiedere la modifica della legge sull'adozione, per quello che riguarda il rapporto del figlio adottato con i genitori d'origine. Auspico che anche in Italia si arrivi alla pratica dell'adozione semiaperta e aperta. Credo che questa sia una cosa profonda e saggia e soprattutto cristiana: chi ama veramente in Cristo è capace di morire per chi ama. Tanto più è capace di garantire la risposta ai bisogni essenziali del bambino.
(Avvenire, “Società”, Domenica 16 luglio 1995)
APG23
27/09/2023
Domenica 24 settembre, la trasmissione "A Sua Immagine" su Rai1 ha dedicato un servizio alla casa di accoglienza "L'Annunziata" di Reggio Calabria, gestita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. La trasmissione è andata in onda in occasione della Giornata del Migrante e del Rifugiato.
Rivedi la trasmissione (Il servizio è al minuto: 48' 45")
La casa ha anche attirato l'attenzione internazionale. La BBC aveva realizzato un servizio nel luglio 2023 per raccontare le migrazioni della rotta mediterranea. Ad aprile una delegazione di 38 persone fra accademici e professionisti nel campo della migrazione, aveva visitato la struttura all'interno del progetto CURVE, promosso da Kairos Europe e Itaka Training.
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La "Casa Annunziata" ospita in media 16 minori stranieri non accompagnati (MSNA), la maggior parte dei quali sono arrivati attraverso sbarchi al porto di Reggio Calabria o sul litorale ionico calabrese. Il programma di accoglienza include corsi di alfabetizzazione, attività formative e colloqui di sostegno psicologico. Due posti sono riservati a minori in messa alla prova, in collaborazione con il Ministero della Giustizia. La struttura impiega otto professionisti per garantire un adeguato percorso di integrazione sociale.
Giovanni Fortugno, responsabile della struttura, all'interno del servizio ha sottolineato l'importanza di un'integrazione dei minori a 360 gradi: «La prima cosa che facciamo è mettere al sicuro questi bimbi. Difficilmente i trafficanti li lasceranno andare».
APG23
25/09/2023
Il 23 settembre 2023, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato un pellegrinaggio al Santuario di Pompei per celebrare il 50° anniversario delle Case Famiglia. L'evento ha visto la partecipazione di una delegazione di circa un centinaio di persone.
Mons. Tommaso Caputo ha presieduto la Santa Messa; durante la sua omelia ha ricordato l'incontro fra Don Benzi e Padre Pio: «Don Benzi ha raccontato la bellezza del loro incontro durante la confessione. Una profonda spiritualità accomunava questi due grandi uomini di fede».
Matteo Fadda, Presidente dell'associazione, al pomeriggio ha tenuto una meditazione, e ha raccontato: «Il pellegrinaggio a Pompei è una preghiera di affidamento a Maria di tutta la Comunità e dei suoi nuovi responsabili. È anche un momento per ringraziare per le due case famiglia presenti a Pompei, che accolgono bimbi con disabilità, adulti in difficoltà e mamme con bambini».
L'evento è stato anche un'occasione per rafforzare la collaborazione con il territorio, rimanendo una unica Chiesa nel contribuire alla realizzazione del Regno di Dio.
APG23
25/09/2023
I prossimi appuntamenti di rilancio anche in Italia della proposta di un ministero per la pace saranno il 30 settembre a Modica in provincia di Ragusa e in due distinti eventi il 2 ottobre a Palermo.
In particolare il 2 ottobre si svolgerà l'evento, ricco di riflessioni e interventi, sul tema: "Ministero della Pace. La nonviolenza: stile di una politica per la pace". Il convegno si terrà a Palermo lunedì 2 ottobre alle ore 10:00, presso la Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni, Piazza Parlamento n. 1.
Appuntamento nella sede dell'Assemblea Regionale Siciliana (ARS) che promuove e patrocinia l'evento insieme alla Presidenza della Regione Sicilia.
È necessario registrarsi entro il 30 settembre inviando una mail a cristina.ciminnisi@ars.sicilia.it
Questo il programma:
ore 10:00 - 10:20: Saluti istituzionali (on. Cristina Ciminissi; on. Nuccio Di Paola; Paolo Amenta)
ore 10:20 - 11:00: Campagna "Ministero della Pace" (Matteo Fadda; Paolo Seghedoni; Renato Sacco; Francesco Locascio; Raffaelle Crocco; Enzo Sanfilippo)
ore 11:00 - 11:10: Ministero della Pace: una scelta di Governo (Laila Simoncelli)
ore 11:10 - 11:25: Testimonianza corpi civili di pace (Giulia Zurlini)
ore 11:25 - 11:55: Break
ore 11:55 - 12:25: Assessori alla pace (Camilla Bianchi; Francesca Benciolini)
ore 12:25 - 12:45: Educazione alla pace (prof. Sergio Tanzarella)
ore 12:45 - 13:00: Conclusioni (mons. Antonio Raspanti)
Il concetto di "Ministero della Pace" è proposto come istituzione governativa dedicata alla promozione della pace e alla prevenzione dei conflitti. In alcuni paesi, come il Costa Rica, esistono effettivamente ministeri o dipartimenti con questo scopo. In generale si tratta di istituzioni cercano di affrontare le cause profonde dei conflitti attraverso la diplomazia, l'educazione e l'azione sociale.
Un ministero per la pace in Italia: scopri le ultime iniziative della campagna
Le associazioni promotrici della Campagna “Ministero della #Pace”, si sono incontrate il 6 maggio 2023 alle ore 15.00 presso la Sala Cappella Farnese di Bologna per l’evento “Ministero della Pace: una politica per il futuro” con la partecipazione e saluti del Sindaco di Bologna Matteo Lepore, preziosi contributi di relatori dei costruttori di pace del nostro Paese e l’intervento di un testimonial di eccezione, Paolo Cevoli.
Il convegno è stato un momento di condivisione e riflessione tra i partners della Campagna che ha rinnovato e rafforzato la determinazione forte di ciascuno a sviluppare la profezia che la campagna contiene: La nonviolenza, stile di una politica per la pace
​Le associazioni hanno rivolto un Appello alle forze politiche per l’istituzione del Ministero della Pace per una nuova #visione e un nuovo assetto dell’organizzazione ministeriale.
Guarda la registrazione dell'evento
L’evento, patrocinato dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna, si è proposto alla cittadinanza, agli enti, ai movimenti della società civile e alle istituzioni.
“Una politica per il futuro”, come affermano gli organizzatori perché: «Questo Ministero non è un sogno ma una 'solida realtà'; la difesa civile non armata, l’educazione nonviolenta, il disarmo e solidarietà internazionale sono il patrimonio di valore inestimabile di chi da anni li pratica per il Bene Comune; necessitano di ricevere dignità istituzionale.
La società civile è pronta ed anzi è anni luce avanti. È la politica ad essere vecchia. Tanti eventi drammatici, l’ennesima guerra a noi vicina, costringono ad aprire gli occhi. E’ il tempo dell’inversione di rotta, e sta a noi essere i promotori di questo cambiamento, artigiani ed architetti di pace!».
Rivedi il programma
Sito ufficiale
Associazioni promotrici della Campagna: Aleph, Amici Joaquim, Associazione Comunita’ Papa Giovanni XXIII, Atlante Guerre - 46° Parallelo, Azione Cattolica Italiana, Casa Della Pace Parma, Cesc, Cipsi, Culturambiente, Don Calabria, Esseri Umani Onlus, Focolari, Focsiv, Juri Eremo Del Silenzio, Centro Di Ateneo Per I Diritti Umani - Unipd, Mir, Movimento Nonviolento, Pax Christi, Pressenza, Pro.Do.Cs., Sermig.
La lettera delle associazioni
Le associazioni promotrici della Campagna Ministero della Pace – Una Scelta di Governo hanno rivolto un appello alle forze politiche candidate alle elezioni del 25 settembre 2022 per L’ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELLA PACE, per una nuova visione e un nuovo assetto dell’organizzazione ministeriale.
Così scrivevano in una nota i Presidenti delle realtà coinvolte: «Alla vigilia di un nuovo possibile conflitto mondiale e nel perdurare di una nuova ulteriore Guerra che insanguina il continente europeo, risuona oggi con ancor maggior forza la proclamazione contenuta nella Carta delle nazioni Unite del ‘45 per salvare le generazioni future dal flagello della Guerra.
Come enti, movimenti e associazione da sempre impegnati nella costruzione della coesione sociale crediamo in una nuova visione politica strutturale di mantenimento e cura della pace. Il Ministero della Pace sposterebbe il paradigma verso una nuova architettura di pace, sostenendo e stabilendo attività che promuovano una cultura della pace nel Paese, con piani strategici strutturali nazionali pluriennali di cura mantenimento e promozione della pace».
APG23
23/09/2023
Il Comune di Catania ha ufficialmente intitolato una via a Don Oreste Benzi, sacerdote riminese noto per il suo impegno verso gli emarginati. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 22 settembre 2023, con la presenza di figure istituzionali quali il sindaco Enrico Trantino e l'arcivescovo Mons. Luigi Renna.
La via è situata nel quartiere Bicocca, un'area significativa per la presenza di diverse iniziative avviate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Benzi. Tra queste, la cooperativa sociale "Rò la formichina", l'orto biologico "Villaggio del Magnificat" e la casa famiglia "Maria Madre della Risurrezione".
La cerimonia ha incluso un incontro privato tra l'Arcivescovo e la rappresentanza catanese dell'Associazione Papa Giovanni XXIII. Il momento è stato segnato da un gesto simbolico: la posa di una pianta all'ingresso della struttura, accanto alla citazione biblica che sottolinea l'importanza dell'ospitalità.
La nuova intitolazione della via è un segno tangibile dell'impegno a promuovere l'inclusione sociale, riconoscendo il contributo di Don Oreste Benzi alla comunità.
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APG23
21/09/2023
Pochi sanno che nel Bel Paese è possibile per singoli e famiglie dare disponibilità per l'accoglienza in casa di neonati e di bambini nati con disabilità.
«Quando un ospedale ti chiama perché un piccolissimo ha superato il tempo per rimanere lì, ma non ha un posto dove andare, è come un qualcosa che ti trapassa. Ti viene voglia di cercare subito una risposta», è la testimonianza di Marta, mamma affidataria di della provincia di Monza. Con il marito e la loro figlia hanno accolto negli ultimi 5 anni tre neonati con gravi disabilità che necessitavano assistenza continuativa. Due di questi hanno già trovato una loro famiglia adottiva, dopo un periodo di pronta accoglienza nella famiglia affidataria.
Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell’affido di bambini disabili, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza un percorso di formazione. L’iniziativa si rivolge alla cittadinanza, ai singoli e alle famiglie che vogliono aprirsi all’affido di bambini con gravi disabilità o problematiche sanitarie complesse, alle associazioni e ai genitori affidatari di tutta Italia già impegnati nei percorsi per l’affidamento familiare.
Il percorso "Portami a casa - La famiglia luogo dove prendersi cura di piccolissimi con disabilità" propone 5 webinar serali della durata di un'ora e mezza circa, a cadenza bimensile; attraverso il coinvolgimento di esperti del settore verrà affrontato l'argomento in ottica multidisciplinare.
Questo il programma degli incontri, con inizio alle 20:45:
- Martedì 26 settembre: "Accogliere in famiglia bambini con disabilità o malattie complesse: un sogno irrealizzabile o un progetto a cui lavorare in rete?", con Caterina Nania, psicologa.
- Martedì 10 ottobre, "Affidamento familiare di neonati: i contributi teorici e della ricerca empirica", con Ivana Comelli e Ondina Greco, docenti Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
- Mercoledì 25 ottobre, "Curare e assistere la famiglia: la casa come ambiente di cura", con Tullio Manca, anastesista Ospedale di Parma, e Guido Camanni, responsabile U.C. Istituto Serafico di Assisi.
- Martedì 7 novembre, "Tutto fa notizia: avere cura delle storie di vita", con Luca Russo, papà di casa famiglia, e Monya Ferritti, Presidente coordinamento Care.
- Martedì 21 novembre, "Portami a casa. Un biSOGNO che grazie a te può diventare realtà", presentazione del libro Portami a casa, Sempre Editore, e testimonianze di affido.
La proposta trova origine nell'impegno della Comunità Papa Giovanni XXIII per una piena attuazione dei diritti delle persone svantaggiate. Spiega il Presidente dell'associazione di Don Benzi, Matteo Fadda: «Da molti anni accogliamo nelle nostre famiglie bambini con gravi patologie, provenienti da diversi presidi ospedalieri; abbiamo stabilito delle buone prassi e delle linee guida, indispensabili per affrontare situazioni anche molto complesse: le mettiamo ora a disposizione di tutti. È il caso ad esempio della rete costruita in collaborazione con l'ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino e con i servizi sociali e sanitari della città, che sostiene le famiglie accoglienti nel prendersi cura di bambini gravissimi. Altrimenti passerebbero la propria vita in lungodegenza ospedaliera o all'interno delle strutture specializzate».
Per l'iscrizione è necessario compilare il modulo: tinyurl.com/portamiacasa
10/09/2023
Se sei in gravidanza, le pressioni che puoi subire come donna, e che potrebbero portarti alla ricerca di informazioni sul come abortire naturalmente, possono essere di origine sociale o familiare. Talvolta il marito o il compagno, oppure papà e mamma, oppure un medico in ospedale danno il consiglio di abortire di fronte a difficoltà oggettive ed evidenti o a malformazioni del feto. Ci possono essere problemi economici, oppure ti si prospetta una forte solitudine nel dover crescere un figlio da sola. Sei minorenne, o comunque troppo giovane e vuoi sapere come abortire senza farlo sapere ai genitori. O hai paura di non sapere amare un figlio con la sindrome di down. Magari hai già iniziato una ricerca sul come abortire in Italia o all'estero, se sia meglio un aborto farmacologico (chimico) e se sia possibile abortire in casa; quali sono tempi, luoghi e costi e come interrompere una gravidanza indesiderata. «Come abortire naturalmente?» a volte diventa un urlo, sembra quella l'unica strada rimasta aperta. Anche se naturalmente l'aborto, quando viene ricercato, non è naturale ma indotto.
APG23
06/09/2023
Quest'anno don Oreste Benzi avrebbe compiuto 98 anni: per non smettere di ringraziare e ricordare, giovedì 7 settembre l'Associazione Papa Giovanni XXIII organizza un momento di festa dedicato al suo fondatore.
L'appuntamento è alle ore 16:30 presso il cimitero di Rimini, per un momento di preghiera con i bambini, guidato dalle case famiglia presenti. Successivamente, è previsto un piccolo pellegrinaggio, partendo dal Pronto Soccorso Sociale di Santa Aquilina verso la cappellina del Parco della Contemplazione, dove alle ore 18:30 verrà celebrata la Santa Messa.
A seguire, picnic in fraternità tra gli ulivi, al quale ognuno può contribuire; per finire: torta del don compleanno.
Per saperne di più
APG23
05/09/2023
Solo Cose Belle, il film ispirato alle case famiglie di don Oreste Benzi, andrà in onda su Rai 5, canale 23 del Digitale Terrestre, lunedì 11 settembre alle 21:15.
Benedetta (Idamaria Recati), figlia sedicenne del sindaco (Giorgio Borghetti) di un paese dell'entroterra di Rimini, viene attirata dai componenti di una rumorosa e stravagante casa famiglia, appena arrivata nel suo comune. Una commedia dal tono leggero, che diverte emozionando, in cui si affrontano con delicatezza e rispetto temi difficili e attuali come l'accoglienza di migranti, carcerati, disabili, vittime di tratta. Personaggi dalle storie difficili, ma aperti alla speranza del cambiamento, proprio come insegnava don Oreste Benzi, il prete degli ultimi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il film, prodotto e distribuito da Coffee Time Film e da Sunset Produzioni, è uscito nelle sale italiane nel maggio 2019. La regia è di Kristian Gianfreda.
La Commedia era stata presentata il 7 dicembre 2018 in visione straordinaria al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stato visto da 90.000 spettatori riscuotendo il favore della critica cinematografica e numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Festival di Brooklyn per la miglior colonna sonora, lo Shangai Film Festival, il Festival di Calcutta e il Rome Indipendent Film Festival.
Guarda il trailer
APG23
28/08/2023
Martedì 12 settembre, presso l'Ecoarea Better Living di Cerasuolo Ausa (Rimini), si terrà la conferenza conclusiva del progetto "Traiettorie – Percorsi di inserimento nel mondo del lavoro qualificato". L'evento è organizzato da: Demetra Formazione, Cimonlus, Associazione Papa Giovanni XXIiI e Legacoop Emilia-Romagna.
Nel corso degli ultimi tre anni, nell'ambito dell'iniziativa Traiettorie, sono stati implementati percorsi di formazione e autoimprenditorialità in Albania, Costa d'Avorio, Gambia e Senegal. L'obiettivo principale di tali percorsi è stato quello di agevolare l'immigrazione regolare in Italia per i cittadini stranieri coinvolti e migliorare il processo di integrazione sociale e lavorativa.
Durante la conferenza, verranno presentati i risultati ottenuti e le valutazioni d'impatto. Saranno affrontati temi legati alla relazione tra immigrazione regolare, integrazione sociale, mercato del lavoro e gli strumenti di supporto disponibili.
âž¡ Per riservare il proprio posto è necessaria la registrazione: https://bit.ly/3rHCDBT
Il progetto è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2022. Obiettivo Specifico: 2. Integrazione / Migrazione legale – Obiettivo Nazionale: ON 1 - Migrazione legale - formazione professionale e civico linguistica pre-partenza 2019 - AD | Prog-2942 | Cup H67B20000430001
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