L’emergenza sociale va in scena in provincia di Torino
Lo spiega Alessia Rossato, assistente sociale e mamma affidataria: «Nel 2016 abbiamo ricevuto 80 richieste di accoglienza dagli enti del territorio; con le case famiglia e 33 famiglie affidatarie abbiamo trovato risposta a 30 di queste. Sono adolescenti, neonati, bimbi, disabili. Molti sono i casi di maltrattamenti e trascuratezza. Ma nei primi quattro mesi del 2017 sono già arrivate 40 richieste; è necessario l’impegno di tutti per allargare la rete dell’accoglienza».
SINOSSI Una professoressa e un bidello chiacchierone salgono in cattedra. Tante domande vengono poste per riflettere: “I rifiuti? Si buttano. Ma dove? E perché? E quando si tratta di rifiuti speciali? O meglio sociali? Le persone si possono buttare nel cestino? In una società di numeri uno c’è spazio per gli ultimi?”. Chi ne sa di più è quello che ne sa di meno, perché la realtà non è solo scritta sui libri. Ciò che è da buttare racconta in modo leggero ed efficace un'umanità sommersa: la vita di una grande e bizzarra famiglia. È una raccolta indifferenziata per non rimanere indifferenti, un modo divertente e ricco di significato per presentare la casa famiglia come luogo dove raccogliere è accogliere.