APG23
27/06/2016
«È un cammino prezioso quello che avete intrapreso, che ci fa crescere tutti. Ci richiama all'essere famiglia dove si vivono i legami profondi».
Sono state le parole del Vicario generale di Vicenza, don Lorenzo Zaupa, alla Messa di apertura della festa di sabato 25 giugno a Novale di Valdagno (VI) per i 20 anni di casa famiglia e 30 anni di matrimonio di Giuseppe Longo e Lucia Dal Lago.
Hanno 4 figli e sono già nonni e in questi vent'anni, circa 200 persone tra giovani, accolti, e volontari, hanno trovato nella loro Casa Famiglia “Emmanuele” della Comunità Papa Giovanni XXIII, non solo un tetto sulla testa, un letto caldo e qualcosa da mangiare, ma il cuore di una mamma e di un papà pronti a dare una famiglia a chi non ce l'ha.
«Come Gesù che offre misericordia aiutando le persone a rimettersi in piedi – ha detto il Vicario prendendo spunto dal Vangelo di Luca – così voi non vi siete tirati indietro e avete camminato come fa Gesù, mettendoci una bella dose di incoscienza, diventando un'unica famiglia».
Prima di questa grande scelta Giuseppe era un autotrasportatore, Lucia aveva un negozio di parrucchiera, ma sin dal primo giorno di vita insieme c’era la voglia di fare qualcosa per gli altri. Dopo la nascita della primogenita hanno sentito forte il desiderio di aprire la loro famiglia ai bambini in difficoltà. «In un momento in cui eravamo alla ricerca di un senso più profondo da dare alla nostra vita, abbiamo conosciuto la Comunità Papa Giovanni XXIII», raccontano Giuseppe e Lucia.
E il 23 dicembre 1995 prende il via ufficialmente la loro casa famiglia. L’hanno voluta dedicare all'”Emmanuele”, «Dio con noi». «Abbiamo scelto questo nome visto l'imminente arrivo del Natale, con la sicurezza che Dio non ci avrebbe mai abbandonato», spiega Giuseppe.
Tutte le accoglienze hanno contribuito a farli crescere come coppia e come genitori, a farli diventare quello che sono, ma l'incontro con Sveva è rimasto nei loro cuori facendo percepire la presenza di Dio. «Ricordiamo ancora il dolore per la perdita di Sveva, bambina idrocefala abbandonata in ospedale, che abbiamo accolto a quattro mesi e che è salita al cielo a 21 mesi. Apparentemente la sua poteva sembrare una vita senza significato, eppure da lei abbiamo imparato il senso vero dell'amore incondizionato e senza limiti. È stato il suo dono che poi ci ha accompagnato in ogni nostro passo e ha contributo a dare un significato più profondo alla nostra vita».
«Hanno aperto la loro casa a chi era nel bisogno», ha ricordato Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXII, intervenendo sul significato della Casa famiglia oggi, prima del momento conviviale a margine della Messa.
La Casa Famiglia nasce nei primi anni '70 a Rimini da una intuizione di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità. Un'idea che ha trovato un territorio fecondo anche nel vicentino già dala fine degli anni '70. «Oggi sono 32 le case famiglia nel territorio, ha detto Ugo Ceron, responsabile per la Comunità del Veneto ovest.
«La caratteristica della Casa Famiglia è l'avere un cuore grande – ha sottolineato Ramonda – dove bambini, ragazzi, nonni, crescono insieme». Una rivoluzione dal punto di vista pedagogico che si è sviluppata non solo in Italia, ma anche all'estero. «È un tipo di risposta a chi è nel bisogno che viene compresa nelle varie culture e attira continuamente tanti giovani – ha proseguito –. Non sempre è facile ma è qui che si esperimenta quello che diceva don Oreste: “Per stare in piedi occorre stare in ginocchio”. È per questo che nella Casa famiglia c'è anche il cuore pulsante di questa esperienza, la cappellina».
«È un lungo cammino che ci porta a conoscere continuamente Gesù» – ha detto Lucia, emozionata, raccontando questi anni di accoglienze vissute con il marito Giuseppe. «La certezza è che è il Signore che opera, al di là delle nostre capacità: siamo solo degli strumenti nelle sue mani».
Ramonda li ha invitati a proseguire in questa avventura e a continuare ad essere «Cieli nuovi e terre nuove».
«Sappiamo che non siamo soli – ha risposto la coppia – ed è bello appartenere a questa grande famiglia che è la Comunità Papa Giovanni XXIII».
Lucia e Giuseppe, semplicemente mamma e papà.
(nicoletta pasqualini)
APG23
24/06/2016
In Italia e all'estero, un anno con la Comunità Papa Giovanni XXIII. Chiusura adesioni il 30 giugno.
Sono 228 in Italia e 55 all'estero i posti per i giovani dai 18 ai 28 anni che potranno accedere al Servizio Civile attraverso la Comunità Papa Giovanni XXIII: l’associazione di Don Benzi li propone attraverso il bando emanato il 30 maggio dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Le domande devono pervenire entro il 30 giugno alle 14.
Combattere la malnutrizione in Zambia, offrire un tetto ai bambini di strada di Haiti, integrare i disabili fisici e mentali in Bangladesh; ma vengono proposte anche esperienze di vita in strutture di accoglienza, centri diurni, case famiglia. Sono occasioni per educarsi ed educare alla pace, formarsi sotto l'aspetto professionale, civico e sociale attraverso la condivisione diretta, l'impegno con altri giovani.
Possono presentare domanda i giovani italiani e stranieri in regola con regolare permesso di soggiorno, di età compresa tra 18 e 28 anni, senza precedenti penali; sulla base delle richieste presentate e di colloqui personali verranno formate delle graduatorie per l’accesso al bando. Il servizio civile dura 12 mesi e impegna una media di 30 ore settimanali. I giovani ricevono un contributo spese di 433,80 euro mensili. Nei progetti all’estero viene aggiunta una diaria giornaliera di 15 euro.
«Per la Papa Giovanni il servizio civile è un’occasione preziosa, per continuare a camminare su sentieri di pace a fianco dei più deboli. Continueremo a dimostrare che il mondo non ha bisogno di armi per difendersi, ma di persone di buona volontà», spiega Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità.
Nicola Lapenta, responsabile del servizio civile per la Papa Giovanni XXIII aggiunge: «Possiamo costruire la pace come cittadini attivi e nonviolenti».
Per informazioni e adesioni è attivo il numero verde 800.913.596
E’ possibile trovare i testi dei progetti ed i moduli per partecipare al bando sul sito www.odcpace.org
Le domande devono pervenire entro il 30 giugno alle 14.
APG23
24/06/2016
«Le vere dipendenze non sono mai visibili. Ingannano, illudendoci. Ci offrono felicità e benessere, e ci fanno credere che è possibile liberarsene in ogni momento, che sia una nostra scelta. Ci rendono schiavi di una schiavitù subdola, diffusa e poco combattuta proprio perché invisibile. Trovo che negli ultimi anni anche la società civile abbia abbassato la guardia. Prima c’erano le siringhe, concrete, tangibili; oggi le droghe passano quasi inosservate. Invece l’impegno deve essere alto, costante, più forte ancora», sono le parole di Monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.
Monsignor Zuppi sarà ospite della Comunità Papa Giovanni XXIII sabato 25 giugno 2016 per il “Respect Life – Festa dell’Indipendenza”, a Bologna. Con Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità, interverrà alle ore 14,15 durante la “Kermesse narrante tra musica poesia e riflessioni”, al cinema Galliera, in via Matteotti 27.
La Festa dell’Indipendenza è organizzata in occasione della Giornata Mondiale di lotta alla droga e al narcotraffico (che ricorre il 26 giugno di ogni anno come stabilito dalle Nazioni Unite) e prevede altri momenti di particolare interesse.
Alle ore 10,30 la passeggiata pensante lungo le vie del centro città, partendo da piazza XX Settembre per raggiungere piazza Verdi. Nel pomeriggio, al dialogo tra Monsignor Zuppi e Giovanni Ramonda seguiranno le premiazioni del Concorso PrimaVera Poesia e dei Tornei dell’Indipendenza attivati all’interno delle strutture terapeutiche per il recupero dalle dipendeze della Comunità Papa Giovanni XXIII.
La festa dell’indipendenza si inserisce nei “Respect Days” della Papa Giovanni XXIII: giornate dedicate al vivere sostenibile, alla lotta per un cibo buono, pulito, giusto e per tutti, al consumo critico, partendo dal rispetto della vita e dell’uomo, nella sua diversità vista come valore aggiunto e non come limite.
per informazioni:
sito web: www.dipendenzepatologiche.org
Fabio Bernasconi, 348 6045580
Giorgio Mezzini, 3454709643
APG23
23/06/2016
È tempo di campi estivi! E l'Associazione Papa Giovanni XXIII ne ha organizzati dal nord al sud d'Italia.
Pace fratello! è lo slogan che verrà lanciato a fine mese durante i campi di condivisione dei giovani dell'Associazione Papa Giovanni XXIII. Preadolescenti, adolescenti e over 18 condivideranno nei campi al mare o in montagna con ragazzi disabili o con quei “poveri della porta accanto” che nella quotidianità passano quasi inosservati, attraverso l'incontro simpatico con Cristo – come voleva don Benzi. Oppure nei campi fuorilemur@, in luoghi e con persone che vivono una grande emarginazione per toccare con mano le ingiustizie dei nostri tempi e costruire ponti di pace, mettendosi in gioco con i poveri più poveri. Filo rosso dell'estate la parola “pace” su cui adolescenti e giovani rifletteranno utilizzando il percorso del Peace Diary, il nuovo e agile diario creato a misura di giovane da sfogliare durante l'Estate 2016. Contiene testimonianze, giochi, canzoni, preghiere, scritti di don Oreste Benzi ed è centrato su sette parole chiave da snocciolare giorno dopo giorno.
Pace: è la destinazione ed è anche il punto di partenza, possibile da costruire anche quando si è giovani. Verità: è nel nostro cuore, anche se con paura, che si può scoprire che non si è poi così male e che ognuno può seminare qualcosa di buono. Perdono: cioè un mega regalo, verso se stessi innanzitutto e poi, passo passo, verso chi a volte ci è indigesto. Fratello: il dialogo con l'altro, che mi è parente perchè figlio di Dio, è possibile quando scopriamo siamo ugualmente preziosi anche se diversi. Creato: scoprirsi fratelli è rendersi conto di vivere nella stessa casa ed essere responsabili per non sciuparla. Giustizia: senza giustizia non c'è pace, e questa va scelta con coraggio ogni giorno in tutti gli ambiti di vita che frequentiamo. Comunità: l'unico modo per costruire ponti di pace è farlo insieme.
Estate fuorilemur@: la pace seminata nelle terre più dimenticate
L'Ambito Giovani dell'Associazione Papa Giovanni XXIII è sempre più fuorilemur@ oltre che internazionale. Ai giovani dai 18 anni in su saranno infatti proposti anche campi estivi in giro per l'Europa e anche più in là. Potranno confrontare lo stile dell'incontro con gli ultimi, nella diversità culturale, in Georgia, in Russia, in Romania e in Zambia! Tra i bambini degli orfanotrofi di Bucarest, tra i senzatetto russi, nel campo rom in Georgia o anche nei quartieri più disagiati di Trapani. I campi fuorilemur@ sono anche esperienze fuori dal solito giro di amici, fuori dalle sicurezze delle spiagge e dei monti di casa nostra, per vivere a 360° il dono di sè, gomito a gomito con Colui che si è fatto povero, mettendo in gioco i propri talenti con chi è escluso perchè vive in terre dimenticate dallo stato o in zone di conflitto e rancori. Ogni anno vi partecipano più di 200 giovani.
Nel cuore della Chiesa con Papa Francesco
Da Sicilia, Puglia, Marche, Emilia, Romagna, Toscana e persino, attraverso i gemellaggi, da Tanzania e Brasile, un nutrito gruppo di giovani e disabili parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù voluta da Papa Benedetto XVI a Cracovia, nella terra natale - la Polonia – di San Giovanni Paolo II dal 24 al 31 agosto 2016. I giovani delle case-famiglia e i simpatizzanti dell'Apg23 saranno lievito nelle proprie diocesi di provenienza, viaggiando insieme al proprio vescovo e agli altri gruppi diocesani in tutto il pellegrinaggio, testimoniando così la gioia dell'essere Chiesa e lo stile della condivisione diretta - giovani e disabili insieme - per non dimenticare il monito di don Oreste Benzi «dove noi, anche loro!».
E questo ai giovani viene molto bene! Vedi il programma completo con tutti gli appuntamenti.
(irene ciambezi)
APG23
22/06/2016
20 anni di casa famiglia e 30 anni di matrimonio: sabato 25 giugno a Novale di Valdagno (VI) Giuseppe Longo e Lucia Dal Lago festeggiano un ventennio di accoglienze. Circa 200 persone hanno dato vita alla loro Casa Famiglia Emmanuele: giovani, accolti, e volontari. La loro è una accoglienza aperta a tutte le fasce d’età ed è contraddistinta, scelta fondante delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, dalla presenza stabile di una mamma e di un papà.
Giuseppe era un autotrasportatore, Lucia aveva un negozio di parrucchiera, ma sin dal primo giorno di vita insieme c’era la voglia di fare qualcosa per gli altri. Un desiderio che hanno coltivato fino al 23 dicembre 1995, data ufficiale dell’apertura della loro casa famiglia.
L’hanno voluta dedicare alla «sicurezza che Dio non ci avrebbe mai lasciato», come spiega Giuseppe: «Ricordo qualche anno dopo il dolore per la perdita di Sveva, bambina idrocefala abbandonata in ospedale, che abbiamo accolto a quattro mesi e che é salita al cielo a 21 mesi. Apparentemente la sua poteva sembrare una vita senza un significato, eppure da lei abbiamo imparato il senso vero dell'amore incondizionato e senza limiti. È stato il suo dono, che poi ci ha accompagnato in ogni nostro passo e che ha contributo a dare un significato più profondo alla nostra vita».
Sabato 25 giugno alle 18.30, dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Novale di Valdagno (VI), interverrà sul tema "Dare famiglia a chi non ce l'ha" Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Seguirà festa con cena ad offerta libera nel vicino oratorio.
Scarica il volantino
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APG23
21/06/2016
Assistenza ai disabili in casa famiglia a Catania; sostegno lavorativo nelle cooperative sociali; aiuto ai ragazzi nel doposcuola a Trapani: sono alcune delle opportunità che vengono proposte a 27 giovani fra i 18 e i 28 anni in Sicilia. In tutta Italia sono 228 i posti disponibili, e 55 all’estero. Le domande devono pervenire entro il 30 giugno alle 14.
Lunedì 27 giugno a Giarre (CT) in Corso Sicilia 40B, l'infoday presenterà in maniera approfondita i progetti di servizio civile attivati dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in Sicilia.
Antonio Chiarenza e i referenti regionali del servizio civile della Comunità li illustreranno dalle 9 alle 13 nei locali della Casa Famiglia Madonna della Provvidenza. Sarà possibile per i partecipanti sostenere dei colloqui individuali motivazionali e di orientamento.
«Per la Papa Giovanni il servizio civile è un’occasione preziosa, per continuare a camminare su sentieri di pace a fianco dei più deboli. Continueremo a dimostrare che il mondo non ha bisogno di armi per difendersi, ma di persone di buona volontà», spiega Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità.
Per adesioni è attivo il numero verde nazionale 800.913.596
Per partecipare all'infoday è necessaria la prenotazione ai numeri: 3400646435 - 3339434256
Vedi l'evento su Facebook
E’ possibile trovare i testi dei progetti sul sito www.odcpace.org
APG23
16/06/2016
Opera da 10 anni a Mercatino Conca (PU) la “Casa della pace”, una realtà pensata, cercata e fortemente voluta da don Oreste Benzi, don Marino, da tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII e da molte persone del Montefeltro.
Nell 2005, quando ancora la Casa della Pace era “solo” un desiderio tutto da costruire, già si scriveva in una presentazione inviata alla stampa che «la Casa della Pace che vorremmo costruire è un luogo di formazione permanente, dove ciascuno possa accogliere l’altro in modo nonviolento, e possa comprendere perché e come essere cittadini del mondo, in particolare attraverso le proprie scelte di vita. La casa della pace è un luogo dove una famiglia aperta all’accoglienza ed un gruppo di persone, interessati alla costruzione della pace, possano vivere condividendo spazi, risorse, tempi ed insieme realizzare attività di formazione, occasioni di incontro con la realtà locale nella quale è inserita, perché ogni realtà locale è un tassello della realtà globale».
In questi anni, un passo dopo l’altro, la realtà della Casa della Pace si è modellata coerentemente al progetto iniziale, attraverso la creatività delle tante persone che hanno donato a questo sogno un pezzetto del loro cammino.
In questi 10 anni alla Casa della Pace sono passate circa 2000 persone tra volontari in servizio civile, servizio volontario europeo, scambi giovanili, formatori, ospiti, richiedenti asilo e persone che si sono trasferite per un periodo di tempo a vivere qui.
Eventi in programma per il 17-19 giugno: scarica il volantino
APG23
15/06/2016
«Una fede che non è misericordiosa e non è capace di mettersi nelle piaghe del Signore è ideologia», parole di Papa Francesco. Ecco perché la condivisione diretta con gli ultimi è fondamentale e Villa Resurrezione, che sorgerà ai piedi della Cordillera, confinante con la Riserva Nazionale Rìo Clarillo, non ospiterà solo alcolisti e tossicodipendenti, ma anche qualche famiglia della Papa Giovanni XXIII, con i loro figli. Quest’opera, nata proprio a causa e durante l’Anno Santo della Misericordia, continuerà a far germogliare i germi d’amore ben oltre il termine del giubileo, sanando le piaghe di molti cuori feriti. Una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII è già disponibile a trasferirsi lì per mettersi al fianco di queste persone emarginate e ferite.
Il terreno, i beneficiari, gli operatori, la volontà di realizzare quest’opera ci sono. Ora bisogna trovare i fondi per trasformare questa bella idea in un progetto di vita.
APG23
15/06/2016
«Una fede che non è misericordiosa e non è capace di mettersi nelle piaghe del Signore è ideologia», parole di Papa Francesco. Ecco perché la condivisione diretta con gli ultimi è fondamentale e Villa Resurrezione, che sorgerà ai piedi della Cordillera, confinante con la Riserva Nazionale Rìo Clarillo, non ospiterà solo alcolisti e tossicodipendenti, ma anche qualche famiglia della Papa Giovanni XXIII, con i loro figli. Quest’opera, nata proprio a causa e durante l’Anno Santo della Misericordia, continuerà a far germogliare i germi d’amore ben oltre il termine del giubileo, sanando le piaghe di molti cuori feriti. Una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII è già disponibile a trasferirsi lì per mettersi al fianco di queste persone emarginate e ferite.
Il terreno, i beneficiari, gli operatori, la volontà di realizzare quest’opera ci sono. Ora bisogna trovare i fondi per trasformare questa bella idea in un progetto di vita.
APG23
15/06/2016
Il 7 giugno scorso la Comunità Papa Giovanni XXIII ha celebrato nel Villaggio della Gioia di Forlì il via ufficiale all’accoglienza di interi nuclei familiari.
Un bimbo molto piccolo, una mamma ancora minorenne e di nuovo incinta, un papà anche lui molto giovane: la prima famiglia fragile accolta era senza una casa. Oggi vivono nel Villaggio grazie ad un provvedimento del Tribunale dei Minori di Bologna.
«Il bambino era stato affidato ai servizi sociali. Ma sia i servizi che Il tribunale dei minorenni a novembre hanno accettato la proposta di non procedere per lui con un allontanamento dai genitori, ma piuttosto di evitare una separazione decretando l’accoglienza di tutta la famiglia», spiega Annalisa Chiodoni, avvocato e mamma di casa famiglia all’interno del Villaggio della Gioia.
Qui nel 2014 erano stati finiti di costruire 6 appartamenti per l’accoglienza di famiglie in difficoltà, oggi sono 5 le famiglie accolte e 3 le case famiglia che le affiancano.
Daniele Severi, responsabile della zona Romagna della Comunità, ha introdotto il momento di confronto: «In questi anni abbiamo ricevuto molte visite dall’estero, persone che sono venute a vedere e studiare questo nostro progetto innovativo. Siamo qui per chiederci se, ora che questo modello di accoglienza è diventato realtà, possiamo renderlo replicabile». Il riferimento è alla legge 184/83 che regola l’affidamento familiare: «questa legge dovrebbe prima di tutto tutelare le possibilità di crescita del minore nella propria famiglia, e solo in un secondo luogo portare ad ipotesi di allontanamento. Potrebbe prevedere un comma che permetta l’affidamento dell’intera famiglia, aprendo così la strada ad altre realtà ispirate al modello del Villaggio della Gioia», ha spiegato Annalisa Chiodoni.
«Più che dal Villaggio della Gioia io vengo dal Villaggio della Sofferenza: è quello delle 9.000 famiglie che avrebbero bisogno di un affiancamento», Il presidente del Tribunale dei Minorenni Giuseppe Spadaro, firmatario del primo provvedimento di affido di un nucleo familiare, ha portato l’urgenza di accogliere.
Ma il 7 giugno erano presenti anche le varie realtà che il Villaggio hanno contribuito a farlo nascere:
«Anche attraverso la bellezza e la cura delle cose si può curare», Carlotta Guerra ha portato il contributo di Ikea, che ha contribuito con gli arredamenti; «La prima volta che sono venuto al Villaggio dovevo verificare l’andamento del progetto; ma mi trovai in una serata in cui si festeggiava un compleanno. Nessuna verifica può rendere quel bello che ho trovato nei volti felici di persone che fino all’altro ieri non si conoscevano, e che ora stanno facendo un pezzo di strada insieme», è stata la testimonianza di Nicola Corti Segretario Generale della Fondazione Umana Mente Allianz Ras. «Si apre il cuore a vedere quello che in questi anni avete costruito qui al Villaggio della Gioia», gli ha fatto eco Angelica Sansavini della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
APG23
14/06/2016
La Comunità Papa Giovanni XXIII sottoscrive questo appello indirizzato alle istituzioni europee in merito al commercio dei minerali preziosi.
Lettera aperta alla Presidenza e agli Stati membri del Consiglio dell’Unione Europea
I minerali sono componenti essenziali per molti beni di consumo, dagli smartphone, tablet, gioielli, alle macchine e alle lampadine. In fin troppi casi, tuttavia, l’estrazione ed il commercio di queste risorse eÌ€ collegato ai conflitti e alla violazione dei diritti umani. Le organizzazioni della societaÌ€ civile stanno documentando questi abusi da anni, ma il problema persiste.
Le istituzioni europee stanno attualmente lavorando ad un regolamento che mira a contrastare il commercio, a volte mortale, inerente quattro di questi minerali: stagno, tantalio, tungsteno e oro.
Questa iniziativa eÌ€ attesa da tempo. L'UE eÌ€ il piuÌ€ grande blocco commerciale del mondo, meta significativa per questi minerali e metalli, mercato importante per molti dei prodotti che contengono questi minerali, secondo piuÌ€ grande importatore di telefoni cellulari e computer portatili in tutto il mondo. Considerati questi dati, l’UE ha tanto la responsabilitaÌ€ quanto il potere di fare la differenza garantendo che le aziende estraggano in modo trasparente, responsabile e sostenibile.
Questa eÌ€ anche un’occasione per dimostrare che l'Unione Europea eÌ€ seriamente intenzionata a rispettare gli impegni assunti per promuovere il commercio responsabile. Sotto la sua nuova strategia commerciale, la Commissione sostiene che " una gestione responsabile delle catene di approvvigionamento globali eÌ€ fondamentale per allineare la politica commerciale ai valori europei”.
Nel settore dei minerali, il parametro di riferimento internazionale per il commercio responsabile è quello della Guida OCSE sulla Due Diligence. Questo standard è stato approvato da 34 Paesi membri dell'OCSE, altri 19 Paesi ed il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Esso costituisce anche la base per leggi obbligatorie negli Stati Uniti e nella Regione dei Grandi Laghi in Africa. Purtroppo l'UE è in netto ritardo da questo punto di vista ed ha veramente poco da invidiare con iniziative che da anni sono basate su un approccio meramente volontario.
Come organizzazioni della societaÌ€ civile abbiamo chiesto ai leader europei un regolamento ambizioso ed efficace che obbligherebbe tutte le imprese importatrici di questi minerali nell'UE - in qualsiasi forma- ad effettuare alcuni controlli di base e di due diligence lungo la propria catena produttiva, come eÌ€ consuetudine in altri settori, dall’alimentare ai servizi finanziari. Le nostre richieste sono state riprese da imprenditori, investitori, leader religiosi e attivisti della societaÌ€ civile. Con oltre 362.000 firme inviate da maggio 2015, i cittadini europei hanno chiarito che essi vogliono avere la possibilitaÌ€ di acquistare prodotti che siano stati estratti in modo responsabile e sostenibile.
Nel maggio 2015 il Parlamento Europeo ha preso una posizione forte votando per una legge vincolante che include le imprese che importano in Europa minerali, tanto in forma grezza quanto contenuti in prodotti finali. Tuttavia, più di un anno dopo, i negoziati sono ancora in corso. Gli Stati membri sembrano essersi tirati indietro, promuovendo misure volontarie e di auto-regolamento e cercando di esentare totalmente quelle imprese che importano minerali contenuti in prodotti finiti.
Il governo olandese, nella persona del Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, ha lavorato molto per il raggiungimento di un accordo nel corso degli ultimi mesi. Noi riconosciamo e accogliamo con favore questa iniziativa che ha introdotto un certo slancio nelle trattative, ma c'eÌ€ ancora tanto lavoro da fare considerato che non si eÌ€ ancora giunti ad alcun accordo.
L’inclusione delle imprese a valle nel regolamento eÌ€ l’unica soluzione per una normativa efficace.
Molti dei minerali che possono essere collegati a conflitti e ad abusi dei diritti umani entrano nell'UE come prodotti giaÌ€ finiti e, in quanto principale mercato di sbocco di questi prodotti, l'UE esercita un significativo potere commerciale nella filiera produttiva. Le imprese che importano questi prodotti devono essere incluse nel regolamento se l'UE intende veramente stabilire un sistema di due diligence efficace che induca i soggetti economici lungo tutta la filiera a identificare e mitigare il rischio di alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani. Il sistema di Due Diligence dell’OCSE eÌ€ stato disposto per includere le imprese lungo tutta la filiera, assicurando che le responsabilitaÌ€ siano distribuite in modo equo e accettabile.
Chiediamo al Consiglio di ascoltare il Parlamento Europeo, gli attivisti, gli investitori, la società civile e i cittadini che chiedono una normativa europea forte e ambiziosa il che significa, come minimo, un regolamento che includa quelle imprese che importano nel mercato europeo minerali in forma grezza o in quanto parte di prodotti finiti.
Inoltre sollecitiamo il governo olandese a sfruttare appieno il tempo rimanente in qualitaÌ€ di Presidente del Consiglio dell’Unione Europea e a continuare ad agevolare un dialogo costruttivo tra i co-decisori europei. C'eÌ€ ancora tempo per finalizzare il regolamento europeo, un regolamento che chiedono e meritano proprio quelle comunitaÌ€ che vivono in aree minerarie e la cui sopravvivenza dipende dal comportamento degli attori coinvolti nelle attivitaÌ€ estrattive.
Firmatari:
1. Amnesty International
2. Global Witness
3. Action Aid
4. ACCIÓN LIBERADORA, Fundación / member of REDES-ONGD
5. ACCION MARIANISTA PARA EL DESARROLLO, FUNDACION / member of REDES-ONGD
6. ACCIÓN VERAPAZ / MEMBER OF REDES-ONGD
7. ACRESCERE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
8. AES-CCC
9. Afro-Asiatisches Institut in Wien
10.Agir Ensemble pour les Droits de l'Homme
11.Alboan
12.AMANI , Laicos Combonianos por el Sur / member of REDES-ONGD
13.AMARANTA, Fundación de Solidaridad / member of REDES-ONGD
14.AMI ONLUS (Associazione Maendeleo-Italia ONLUS)
15.Amigos de la Tierra - Spain
16.AMSALA / member of REDES-ONGD
17.Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
18.Associazione Tumaini - un Ponte di Solidarietà
19.BAJAR A LA CALLE SIN FRONTERAS / member of REDES-ONGD
20.BAJAR A LA CALLE SIN FRONTERAS / member of REDES-ONGD
21.BENITO MENI, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
22.Berne Declaration, Switzerland
23.Broederlijk Delen (Belgium)
24.Bruder und Schwester in Not – Diözese Innsbruck, Austria
25.BUEN PASTOR / member of REDES-ONGD
26.Business & Human Rights Resource Centre
27.CALASANCIO ONG / member of REDES-ONGD
28.CCFD-Terre Solidaire
29.CEEweb for Biodiversity
30.CELIM Milano
31.Chiama l’Africa
32.Christian Aid
33.Christliche Initiative Romero
34.CMSR Centro Mondialità Sviluppo Reciproco
35.Comissió Justícia i Pau Barcelona
36.Comitato delle associazioni per la Pace e i Diritti Umani
37.Comitato trentino NOPPAW
38.Commission Justice et Paix Belgique francophone
39.COMPASIÓN, SOCOES / member of REDES-ONGD
40.Coopération Internationale pour le Développement et la Solidarité - CIDSE
41.Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l'Africa
42.CORAZONISTAS, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
43.COVIDE-AMVE / member of REDES-ONGD
44.CRUZ BLANCA, Fundación / member of REDES-ONGD
45.CSD - CONGREGACIÓN DE SANTO DOMINGO / member of REDES-ONGD
46.CVM Comunità Volontari per il Mondo
47.Danish Confederation of Trade Unions
48.Delwende, ONGD / member of REDES-ONGD
49.Diakonia
50.DIGNIDAD Y SOLIDARIDAD / member of REDES-ONGD
51.DKA Austria
52.ECOSOL SORD / member of REDES-ONGD
53.ENTRECULTURAS / member of REDES-ONGD
54.ESTEBAN G. VIGIL, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
55.EurAc
56.European Coalition for Corporate Justice - ECCJ
57.FASFI - FUNDACIÓN AYUDA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
58.Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario - FOCSIV
59.Finance & Trade Watch, Austria
60.FISC - FUNDACIÓN INTERNACIONAL DE SOLIDARIDAD COMPAÑÍA DE MARÍA
/ member of REDES-ONGD
61.FONDAZIONE INTERNAZIONALE BUON PASTORE ONLUS
62.Forest Peoples Programme, United Kingdom
63.Forschungs- und Dokumentationszentrum Chile-Lateinamerika e.V
64.FRATERNIDAD MISIONERA DEL SAGRADO CORAZÓN / member of REDES-ONGD
65.Friends of the Earth Europe
66.FUNDACIÓN AMIGÓ / member of REDES-ONGD
67.Fundación Mainel
68.FundEO, FUNDACION ENRIQUE DE OSSÓ / member of REDES-ONGD
69.FUNESO, FUNDACION EDUCATIVA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
70.German Watch
71.Gruppo Autonomo Volontari per la Cooperazione e lo Sviluppo del Terzo Mondo
72.HAREN ALDE / member of REDES-ONGD
73.Institute of Global Responsibility - Poland
74.ITAKA, FUNDACION / member of REDES-ONGD
75.Jesuit European Social Center - JESC
76.Jesuit Missions
77.JUAN CIUDAD ONGD para la salud / member of REDES-ONGD
78.KARIT Solidarios por la paz / member of REDES-ONGD
79.KOO- Koordinierungsstelle der Österr. Bischofskonferenz f. internationale Entwicklung und Mission
80.KORIMA CLARETIANAS SUR / member of REDES-ONGD
81.La Bretxa
82.LADESOL, LAZOS DE SOLIDARIDADFUNDACION / member of REDES-ONGD
83.LARES, FUNDACION / member of REDES-ONGD
84.Latin American Mining Monitoring programme - LAMMP
85.London Mining Network
86.MADRESELVA, Fundación / member of REDES-ONGD
87.MARY WARD, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
88.MERCEDARIAS MISIONERAS DE BERRIZ – MMB / member of REDES-ONGD
89.Milieudefensie, Friends of the Earth Netherlands
90.Misereor
91.MISIÓN SIN FRONTERAS, Amigos de Comboni / member of REDES-ONGD
92.OCASHA, Cristianos con el Sur / member of REDES-ONGD
93.Ökumenisches Netz Zentralafrika
94.p.h Balanced Films
95.Panzi Foundation (USA
96.PMU
97.Polish Institute for Human Rights and Business
98.Power Shift e.V
99.PROCLADE BETICA, Fundación / member of REDES-ONGD
100. PROCLADE CANARIAS, Fundación / member of REDES-ONGD
101. PROCLADE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
102. PROKARDE, / member of REDES-ONGD
103. PROLIBERTAS, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
104. PROYDE, ASOCIACIÓN / member of REDES-ONGD
105. PROYDE-PROEGA / member of REDES-ONGD
106. PUEBLOS HERMANOS, PPHH / member of REDES-ONGD
107. Rete Pace per il Congo
108. RSJG, SAN JOSÉ DE GERONA / member of REDES-ONGD
109. SAL, SOLIDARIDAD CON AMÉRICA LATINA / member of REDES-ONGD
110. Scottish Catholic International Aid Fund
111. SED, SOLIDARIDAD, EDUCACIÓN, DESARROLLO / member of REDES-ONGD
112. SELVAS AMAZÓNICAS / member of REDES-ONGD
113. Sherpa
114. SIEMPRE ADELANTE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
115. SIGNOS SOLIDARIOS, FUNDACIÓN / MEMBER OF REDES-ONGD
116. Siloé, Asociación / member of REDES-ONGD
117. Solidarietà e Cooperazione CIPSI
118. Solidarietà-Muungano Onlus
119. SOMASCA EMILIANI, EMILIANI ongd, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
120. SOMO
121. SPINOLA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
122. Stop Mad Minning
123. SÜDWIND
124. TALLER DE SOLIDARIDAD, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
125. TRABAJO Y DIGNIDAD, FUNDACION / member of REDES-ONGD
126. Urgewald Germany
127. Welthaus Dioezese Graz-Seckau
APG23
13/06/2016
Combattere la malnutrizione in Zambia, offrire un tetto ai bambini di strada di Haiti, integrare i disabili fisici e mentali in Bangladesh: sono alcune delle opportunità che vengono proposte ai giovani di tutta Italia.
Giovedì 16 giugno a Bologna in via L. Pirandello 9 (loc. S. Donato) l'infoday presenterà in maniera approfondita i progetti di servizio civile nazionale attivati all’estero attraverso la Comunità Papa Giovanni XXIII.
Damiana Perdoncini e Davide Papa, referenti per il servizio civile all’estero della Comunità li illustreranno dalle ore 10 alle 16 nei locali del Circolo La Fattoria di Bologna; al pomeriggio sarà possibile per i partecipanti richiedere dei colloqui individuali di orientamento e di di confronto sulle motivazioni che spingono alle partire.
Per informazioni ed iscrizioni:
www.odcpace.org
numero verde: 800.91.35.96
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