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APG23
27/04/2021
In preghiera per Nadia De Munari
Esprimiamo profondo cordoglio per la brutale uccisione di Nadia De Munari, da 26 anni missionaria laica in Perù dove gestiva una casa famiglia e 6 asili nido per 500 bambini. Lo spirito missionario ci porta ad incontrare l'altro nella sua diversità e bellezza in ogni angolo del mondo sino a donare la vita, come ha fatto Nadia, con infinito amore e dedizione in particolare ai piccoli, tanto amati da Dio. La Comunità Papa Giovanni XXIII si stringe attorno alla famiglia, agli amici dell'Operazione Mato Grosso, alla Diocesi di Vicenza, alla Comunità di Schio, ai suoi piccoli in Perù. Uniti nella preghiera per Nadia.
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25/04/2021
L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari
Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il “Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” eÌ€ diventato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che l’hanno firmato. Questo Trattato, che era stato votato dall’Onu nel luglio 2017 da 122 Paesi, rende ora illegale, negli Stati che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari. Il nostro Paese non ha né firmato il Trattato in occasione della sua adozione da parte delle Nazioni Unite, né l’ha successivamente ratificato. Tra i primi firmatari di questo Trattato vi eÌ€ invece la Santa Sede. In Italia, nelle basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora piuÌ€ potenti (B61-12). Il nostro Paese si eÌ€ impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i costi di manutenzione e quelli relativi alla loro operativitaÌ€. Le armi nucleari sono armi di distruzione di massa, dunque, in quanto tali, eticamente inaccettabili, come ci ha ricordato anche papa Francesco in occasione della sua visita in Giappone domenica 24 novembre 2019, a Hiroshima: «Con convinzione desidero ribadire che l’uso dell’energia atomica per fini di guerra eÌ€, oggi piuÌ€ che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignitaÌ€, ma contro ogni possibilitaÌ€ di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra eÌ€ immorale, come allo stesso modo eÌ€ immorale il possesso delle armi atomiche, come ho giaÌ€ detto due anni fa. Saremo giudicati per questo. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra». Il 22 gennaio 2021 autorevoli esponenti della Chiesa cattolica di tutto il mondo, tra i quali il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi Italia, hanno sottoscritto a loro volta un appello in cui «esortano i governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari», sostenendo in questo «la leadership che papa Francesco sta esercitando a favore del disarmo nucleare». Altri vescovi italiani si sono espressi pubblicamente in questa direzione e anche numerose sedi locali delle nostre associazioni e dei nostri movimenti. A tutti questi appelli, unendoci convintamente alla Campagna nazionale "Italia ripensaci", che ha registrato una vasta e forte mobilitazione su questo argomento, aggiungiamo ora il nostro e chiediamo a voce alta al Governo e al Parlamento che il nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari. La pace non puoÌ€ essere raggiunta attraverso la minaccia dell’annientamento totale, bensiÌ€ attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale. «La pandemia eÌ€ ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica eÌ€ molto pesante, specialmente per i piuÌ€ poveri; malgrado questo – ed eÌ€ scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo eÌ€ lo scandalo di oggi» (Papa Francesco, messaggio Urbi et Orbi 4 aprile 2021, giorno di Pasqua).   Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale Acli Matteo Truffelli, Presidente nazionale di Azione Cattolica Giovanni Paolo Ramonda, Presidente nazionale dell’Associazione ComunitaÌ€ Papa Giovanni XXIII Rosalba Poli e Andrea Goller, Responsabili nazionali Movimento dei Focolari Italia Don Renato Sacco, Coordinatore nazionale di Pax Christi
APG23
17/04/2021
Ergastolo ostativo: «La soluzione è la rieducazione»
«L'ergastolo ostativo è incostituzionale perché disumano in quanto elimina la speranza. Anche gli ergastolani hanno il diritto di dare la prova che sono cambiati. Il problema non è la durata ma l’efficacia della pena. L’attuale carcere non rieduca, per cui la maggior parte di chi esce di prigione poi torna dentro con pene ancora più pesanti. Pertanto se l'Italia non si dota di un efficace sistema rieducativo come quello che noi applichiamo nelle nostre comunità per carcerati allora non risolverà i problemi del sistema carcerario». È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda , Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito all'ordinanza della Corte Costituzionale sull'incompatibilità dell'ergastolo ostativo con la Costituzione. «Fu don Benzi a mettersi per primo al fianco degli ergastolani: una persona condannata, diceva don Oreste, deve pagare per i suoi delitti, ma può riscattarsi e cambiare vita, perché l'uomo non è il suo errore — spiega Ramonda —. Attualmente gestiamo 10 Comunità Educanti con i Carcerati. Seguono un metodo duro, più impegnativo del carcere. Chi lo completa è nella gran parte dei casi una persona nuova, non più un pericolo ma una risorsa per la società. Se questa esperienza funziona perché non promuoverla?». Le Comunità per Carcerati. La Comunità di don Benzi gestisce 10 Comunità Educanti con i Carcerati (CEC), strutture per l'accoglienza di carcerati che scontano la pena, dove i detenuti sono rieducati attraverso esperienze di servizio ai più deboli nelle strutture e nelle cooperative dell'associazione. La prima casa è stata aperta nel 2004. Ad oggi sono presenti 290 detenuti. Negli ultimi 10 anni sono state accolte 695 persone. La recidiva crolla. Per chi esce dal carcere la tendenza a commettere di nuovo dei reati, la cosiddetta recidiva, è il 75% dei casi. Invece nelle comunità della Papa Giovanni, dove i detenuti sono rieducati attraverso esperienze di servizio ai più deboli, i casi di recidiva sono appena il 15%. Don Oreste Benzi. L'8 Giugno 2007 don Benzi incontrò 300 ergastolani ostativi nel carcere di massima sicurezza di Spoleto. Stavano facendo uno sciopero della fame per sensibilizzare sulla loro pena senza speranza, che già chiamavano "pena di morte viva". Uno di loro chiese il supporto del sacerdote dalla tonaca lisa. Don Benzi dichiarò: “Si, vi aiutiamo, perché togliere ogni speranza è contro l'uomo e contro Dio”. Da allora la Comunità Papa Giovanni XIII iniziò, per prima, una campagna di sensibilizzazione contro il carcere a vita. Pochi mesi dopo don Oreste salì in cielo, ma nel suo ultimo intervento pubblico parlò proprio degli ergastolani. Quel primo ergastolano che interpellò don Oreste Benzi ora vive e lavora, da quasi 5 anni, in una delle nostre strutture.  
APG23
14/04/2021
Carceri sovraffollate? La soluzione è la rieducazione
Nei giorni scorsi il Rapporto del Consiglio d’Europa “Space”, basandosi su dati 2020, ha sottolineato che l’Italia è al secondo posto in Europa, dopo la Turchia, per sovraffollamento delle carceri. Secondo quanto riportato da Ansa.it, Marcello Aebi, responsabile del Rapporto, ha dichiarato che «il Paese sembra avere due strade per risolvere la questione del sovraffollamento. La prima è "ridurre la durata delle pene", e la seconda è "di costruire più prigioni", anche perché, afferma Aebi, "le amnistie, come quella del 2006, non risolvono il problema"». Al Rapporto risponde Giorgio Pieri, responsabile delle Comunità Educanti con i Carcerati gestite dalla Comunità Papa Giovanni XXIII: «Il problema non è la durata ma l’efficacia della pena. L’attuale carcere non rieduca, per cui la maggior parte di chi esce poi torna dentro con pene ancora più pesanti. Se non si cambia sistema, le carceri saranno sempre sovraffollate. Costruire nuove carceri o ridurre le pene non risolve la questione sovraffollamento.» Pieri è l’autore del libro Carcere. L’alternativa è possibile, Sempre Editore, da poche settimane in libreria, che verrà presentato in diretta streaming domani, mercoledì 14 aprile, alle ore 18 sulla pagina Facebook e sul sito apg23.org della Comunità Papa Giovanni XXIII.     L’alternativa, secondo lui, è il metodo Comunità Educanti con i Carcerati (CEC),messo a punto dalla Comunità dopo aver visitato nel 2008 in Brasile le “prigioni senza chiavi” APAC fondate dall’italo-brasiliano Mario Ottoboni. «Attualmente gestiamo 10 CEC. – spiega Pieri – Seguono un metodo duro, più impegnativo del carcere. Chi lo completa è nella gran parte dei casi una persona nuova, non più un pericolo ma una risorsa per la società. Se questa esperienza funziona perché non farla diventare uno standard?». Al dibattito di domani parteciperanno Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, un detenuto che sta svolgendo il programma rieducativo, la criminologa Raffaella Sette ed il comico Paolo Cevoli che racconterà il suo incontro con le Comunità per carcerati.  
APG23
13/04/2021
In dialogo verso il nuovo PEI
Si è svolto nei giorni scorsi il webinar organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII per approfondire il Nuovo Progetto Educativo (PEI), inserendolo in una prospettiva più ampia del Progetto di Vita della persona diversamente abile. Fra i contenuti: una scuola vista come opportunità; il PEI visto come un’opportunità  diventa “strumento” per genitori, insegnanti ed educatori. Il professor Miatto ha accompagnato il pubblico ad entrare nel nuovo PEI con attenzione, per rimanere aperti ad una cultura dell’inclusione. Fra le parole chiave trattate: la classificazione internazionale sui funzionamenti (ICF), la prospettiva bio psico sociale, il tema dell’autodeterminazione dello studente, la valutazione e il monitoraggio.     Il webinar ha affrontato anche il tema dell’esonero da alcune materie. Questo va pensato in una logica valorizzante, deve essere occasione per includere e rimanere dentro una cultura che valorizza, chiedendosi quanto una disciplina sia utile alla persona con disabilità. Il professor Corti ha evidenziato la necessità di rendere protagoniste le persone con disabilità lungo tutto il ciclo di vita per creare un Progetto di Vita che abbia una prospettiva, che racconti qualcosa non solo del presente ma anche di ciò che vuole essere nel futuro. Che comprenda le aspettative ed i desideri delle persone diversamente abili. Sono state trattate le peculiarità fondamentali del Progetto di Vita come strumento con cui aiutare la persona a raggiungere i suoi obiettivi, attraverso anche la sua capacità di scegliere. Giovanni Paolo Ramonda ricorda quanto diceva don Oreste Benzi: «Educarsi per educare». Buona visione.
APG23
13/04/2021
Inizio Ramadan, l’augurio della Comunità  Papa Giovanni XXIII
Cari fratelli e sorelle musulmani, la Bontà divina ha voluto che quest’anno, come credenti di tradizioni religiose differenti, vivessimo a breve distanza gli uni dagli altri, un tempo di conversione del cuore e di ritorno al Signore. Il 4 Aprile scorso come cristiani cattolici abbiamo celebrato la santa Pasqua di Gesù a conclusione del tempo della Quaresima edora voi vi apprestate a iniziare il mese Benedetto del Ramadan. Nel suo ultimo viaggio in Iraq, Papa Francesco ha ricordato ai fedeli delle diverse religioni, tutti figli dello stesso padre Abramo, la comune chiamata ad adorare Dio ed amare i fratelli, soprattutto i più indifesi e fragili. Percorrendo questa via si apre il cuore alla fraternità verso tutti gli uomini che ci permette di affrontare insieme le difficoltà e di poterci sostenere reciprocamente. Questo tempo doloroso di pandemia ci ha fatto sperimentare che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Cari fratelli e sorelle musulmani Dio vi dona il mese Benedetto del Ramadan. Vi auguriamo di poter accogliere con cuore purificato la Sua Misericordia e il Suo perdono. Accompagniamo questo vostro santo sforzo con la vicinanza e la preghiera.  
APG23
09/04/2021
Celebriamo la Festa della Mamma
"Sono miei figli, eppure non li ho visti nascere” – un’affermazione molto forte, ma assolutamente vera: racconta la scelta di tante donne che sono diventate mamme delle nostre famiglie e Case Famiglia, alcune da pochi mesi, altre ormai da tanti anni. "Ogni donna può essere vera madre” diceva don Oreste Benzi, “perché madre è colei che rigenera nell'amore.” Rosanna, per esempio, è diventata mamma prima “di cuore” che “di pancia”. Insieme a suo marito Dario, hanno scelto di diventare genitori di tanti anziani dimenticati e bambini con disabilità, e di esserlo dal primo momento fino all’ultimo, anche per tutta la vita. È una mamma come tante, creature meravigliose che mettono i propri figli al primo posto, ma con una vita come poche, perché dedica la sua vita a bambini e anziani affetti da gravi disabilità che dipendono da lei in tutto, come mangiare, bere o camminare. Non è per niente facile. Rosanna, tutti i giorni, “si veste” dei loro bisogni, ma questa è la vita che ha scelto e che risceglie ogni mattina: “Se mi guardo indietro, ricordo l’energia dei primi tempi ma anche l’incertezza di affrontare alcune situazioni. Oggi, a 50 anni, aiutata dall’esperienza, so come muovermi e non ripetere certi errori, ma sono più affaticata. Eppure, questa è la mia vita e non riesco a immaginarne una diversa.” #FOTOGALLERY:mamma# Per la Festa della Mamma, vogliamo celebrare le mamme come Rosanna, che per tutta la vita si prendono cura delle persone fragili e sole, e tutte le mamme di questa terra. Le mamme alle prime esperienze, piene di energia, quelle affaticate dall’età, che proprio adesso hanno più bisogno dei loro figli, e tutte le mamme che sono volate in Cielo, che continuano a proteggerci e accompagnarci da lassù. Festeggiamo le mamme delle nostre famiglie e Case Famiglia, e tutte le mamme del mondo!   Per la Festa della Mamma festeggia la mamma del tuo cuore aiutando le mamme della nostra Comunità: inviale un biglietto d’auguri digitale, sosterrai così anche le mamme delle nostre Case Famiglia. Se invece vuoi semplicemente far arrivare il tuo sostegno alle nostre mamme come Rosanna, puoi fare il tuo gesto speciale.  
APG23
01/04/2021
Aderiamo alla campagna globale #StopEuMercosur
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha ufficialmente aderito alla Campagna Globale #StopEuMercosur ed è inserita tra le Organizzazioni Internazionali nella lista degli aderenti. È un passo importante nel cammino di conversione ecologica della Comunità, una scelta di campo nei confronti di ingiustizie perpetrate verso la terra e i poveri, un segnale di attenzione verso un modello di economia integrale e di condivisione. Porteremo il nostro piccolo contributo alla coalizione mondiale che punta a fermare l'accordo UE-Mercosur, e come questo altri accordi commerciali che sfruttano uomini e parti del pianeta per foraggiare interessi economici. Cos'è l'Accordo UE-Mercosur? I negoziati tra l'UE e i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), in corso da oltre 20 anni, sono culminati in un accordo politico nel giugno del 2019. Da allora la Commissione Europea sta preparando l'accordo di libero scambio UE-Mercosur per la firma. Ma il testo è molto controverso. I parlamenti austriaco, vallone e recentemente olandese hanno persino respinto l'accordo nella sua forma attuale, mentre Francia e Irlanda hanno espresso chiare critiche. È difficile identificare un qualsiasi altro accordo commerciale così impegnato nel pensiero e nell'azione politica del passato come l'accordo UE-Mercosur. Perchè siamo contro l'accordo UE-Mercosur - l'esacerbazione della distruzione ambientale e la crisi climatica attraverso l'espansione delle esportazioni di automobili e l'espansione delle monocolture alimentari e dei pascoli. I settori della carne e della soia continuano a portare avanti la deforestazione della foresta pluviale amazzonica, del Cerrado e delle foreste secche del Chaco, che sono di fondamentale importanza per la stabilizzazione del clima mondiale e per la diversità biologica. L'accordo premierà queste pratiche. L' Osservatorio brasiliano sul clima scrive in una dichiarazione: "Pertanto, le salvaguardie ambientali all'interno dell'accordo, che erano già insufficienti anche prima del COVID-19, hanno ora reso il documento obsoleto". ll recente rapporto sull'Amazzonia preparato per il Parlamento Europeo afferma che "l'attuale regime di incendi boschivi e di deforestazione in Amazzonia ha messo a rischio la biodiversità più ricca del mondo. Eppure, l'accordo non contiene alcun meccanismo innovativo per garantire che le parti rispettino gli impegni internazionali che hanno elencato nelle disposizioni relative allo sviluppo sostenibile. Il rapporto evidenzia inoltre: "Nel caso in cui le violazioni persistano, aggiunge solo un canale di discussioni diplomatiche, senza possibilità di imporre sanzioni materiali (enfasi aggiunta)". Sebbene le conseguenze ambientali dell'accordo saranno molto concrete, i meccanismi per evitarle sono insufficienti. La situazione descritta nella sola relazione del PE dovrebbe chiarire che l'accordo non può essere ratificato così com'è. - l'aumento delle violazioni dei diritti umani impunite, compresa la violenza fisica e l'espulsione di piccoli agricoltori e indigeni dalle loro terre. Molti leader indigeni e difensori ambientali nel Mercosur sono stati assassinati, cinque solo in Brasile tra novembre 2019 e aprile 2020. Sotto il presidente brasiliano Jair Bolsonaro in particolare, violazioni dei diritti umani contro le minoranze e membri dell'opposizione, nonché la riduzione dei diritti dei lavoratori, sono all'ordine del giorno. Concludendo un accordo commerciale con i governi che promuovono politiche di conflitto e saccheggio, l'UE premia le violazioni dei diritti umani e contraddice i propri valori democratici. È probabile che anche l'ulteriore accesso al mercato determinato da questo accordo aggiunga ulteriori incentivi a commettere tali abusi. - una politica agricola orientata all'esportazione ciò ha un effetto negativo sui prezzi alla produzione agricola da cui dipendono gli agricoltori del Mercosur e dei paesi dell'UE. Porterà più danni agli animali e danneggerà la produzione alimentare locale. Il benessere degli animali e gli standard sanitari più elevati nell'UE rispetto ai paesi del Mercosur rendono l'agricoltura più costosa nell'UE. Piuttosto che rafforzare le regole del Mercosur, questo accordo premierà un maggiore accesso alle esportazioni di carne a basso costo verso i mercati europei, creando una pressione al ribasso sui prezzi alla produzione agricola su entrambe le sponde dell'Atlantico. L'aumento delle esportazioni di carne, l'aumento della coltivazione della soia e della canna da zucchero per l'alimentazione del bestiame esportata nell'UE e gli agrocombustibili stanno intensificando la distruzione dell'ambiente, portando a una maggiore ingegneria genetica, all'uso massiccio di antibiotici e pesticidi e all'inquinamento del suolo e dell'acqua.   Per maggiori informazioni sull'accordo UE - Mercosur e su #StopEuMercosur  vai su semprenews.it
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31/03/2021
Viviamo insieme la Santa Pasqua
Ci prepariamo a vivere la Santa Pasqua anche quest’anno distanti, ma sempre uniti nella fede e nella speranza che tutto questo passi il più in fretta possibile. Nella situazione in cui, purtroppo, ancora ci troviamo c’è una certezza che non ci abbandona mai: che attraverso piccoli e semplici gesti, possiamo sentirci ugualmente vicini anche se siamo distanti. Come un augurio solidale e digitale, da inviare a chi vuoi bene, con un pensiero e un sostegno concreto alle persone che sono nel bisogno. O una lettura speciale da fare insieme. Don Oreste Benzi ci ricordava che “Questa è la vittoria che vince sul mondo: la nostra fede”, e proprio attraverso una preghiera condivisa oggi vogliamo provare a ridurre questa distanza, a “vincere” questa pandemia, e sentirci di nuovo stretti in un caldo abbraccio, come facevamo un tempo. Ecco il nostro augurio per questa Pasqua di Resurrezione, che ci auguriamo sia per tutti piena d’amore e serenità, nonostante tutto:   UN LIBRETTO PER PREGARE INSIEME Le letture del Vangelo nei giorni di Pasqua unite alle meditazioni di don Oreste Benzi, tratte da "Pane Quotidiano", per vivere insieme la Santa Pasqua 2021. Scarica qui il Libretto. Vuoi leggere “Pane Quotidiano” tutto l’anno? Puoi abbonarti qui per riceverlo bimestralmente, in formato tascabile, e consultare così in ogni momento della giornata la Parola di Dio.   UN BIGLIETTO DIGITALE PER INVIARE UN AUGURIO Con i nostri biglietti digitali e solidali puoi inviare i tuoi auguri di Buona Pasqua e sostenere, allo stesso tempo, le attività della Comunità Papa Giovanni XXIII per le persone fragili e sole. Scopri qui il biglietto di auguri di Pasqua.
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29/03/2021
Scopri quanto vale il tuo 5×1000
Pasti caldi, spese mediche, visite specialistiche, carrozzine per persone con disabilità: qualunque sia il suo valore, il tuo 5x1000 arriverà direttamente ai bambini con gravi disabilità, agli anziani soli, alle famiglie in difficoltà e alle persone che incontriamo e che contano su di noi. Aiuti concreti, che cambiano davvero la vita di tante persone e che ci permettono di dire che grazie al tuo 5x1000 gli ultimi saranno i primi. Calcola subito quanto vale il tuo 5x1000 con il nostro simulatore e scopri alcuni esempi delle cose in cui si trasformerà destinandolo alla Comunità Papa Giovanni XXIII.  Grazie al tuo 5x1000 potremo riscaldare e illuminare le nostre Case Famiglia, luoghi sicuri dove i bimbi potranno crescere sereni, amati da mamma e papà. Il tuo 5x1000 diventerà cibo per chi non ha più neanche il necessario per sopravvivere; oppure medicine e terapie, per alleviare le sofferenze delle persone disabili che vivono con noi. E quando farà freddo, ci permetterà di essere ancora più vicini alle persone che vivono in strada, e di rispondere ai loro bisogni. Ecco perché il tuo 5x1000 è così importante: perché ci permette di aiutare fin da subito chiunque si trovi in condizione di bisogno. Anche, e soprattutto, le persone che non hanno nessun altro a cui chiedere aiuto e che se non ci fossimo noi ad accoglierle rimarrebbero completamente sole. #FOTOGALLERY:5x1000# Quest’anno poi, a seguito dell’emergenza sanitaria e sociale causata dalla pandemia, sono sempre di più le persone che ci stanno chiedendo aiuto. Uomini e donne che hanno perso il lavoro, padri separati che non riescono a far fronte a tutte le spese, interi nuclei familiari si stanno rivolgendo a noi perché non riescono più a soddisfare neanche i bisogni più necessari. Grazie al tuo 5x1000 potremo dare risposta anche a tutti loro, con discrezione e delicatezza, perché sappiamo che non è facile “tendere la mano”, anche se lo si fa per il bene dei propri figli. Quando farai la dichiarazione dei redditi, scegli di destinare il tuo 5x1000 alla Comunità Papa Giovanni XXIII. Basterà inserire il nostro codice fiscale 00310810221 e firmare nell’apposito spazio dedicato alle Onlus e al volontariato. Destinare il 5x1000 alla Papa Giovanni è un gesto che non costa nulla, perché è una parte delle tasse che in mancanza di una preferenza verrà comunque destinata allo Stato. Ed è un gesto che continuerà a dare frutti nei mesi e negli anni a venire perchè tutti noi della Papa Giovanni abbiamo preso un impegno nei confronti dei nostri fratelli più bisognosi: non ci fermeremo, non smetteremo di esserci, “finché gli ultimi non saranno i primi”.   Se desideri maggiori informazioni, visita il sito 5x1000.apg23.org dove trovare tutte le risposte alle domande più frequenti e potrai vedere cosa facciamo grazie ai fondi del 5x1000.
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24/03/2021
Festival per la giornata della vita nascente
Sabato 27 Marzo è andato in onda, live, il primo Festival Nazionale della Giornata per la Vita Nascente: musica, interviste, storie, approfondimenti e tanto altro per raccontare lo spettacolo della vita. Su www.giornatavitanascente.org ecco Licia Colò, Pupi Avati, il Presidente ISTAT Blangiardo, l'economista Leonardo Becchetti, Laura Miola. Guarda la sintesi realizzata dal giornalista di Avvenire Pino Ciociola:     Vedi qui l'evento integrale   La conferenza stampa di lancio Il 25 marzo in conferenza stampa alla Camera dei Deputati sono state presentate le proposte di legge per l'istituzione di una “Giornata Nazionale per la Vita Nascente”. Un'iniziativa che intende contrastare l'inverno demografico che l'Italia sta attraversando da decenni e che - stando alle anticipazioni dell'ISTAT - saranno ancora peggiori nel 2020 per esplodere nel corso del 2021. Secondo l'Istituto di Statistica la pandemia avrà infatti un effetto dirompente sulla natalità in Italia aggravando gli squilibri demografici.   Le proposte di legge presentate in conferenza stampa alla Camera dei Deputati sono a firma di Antonio Palmieri, Alfredo Bazoli, Paola Binetti, Matteo Colaninno, Tiziana Drago, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Lucio Malan, Alessandro Pagano, Gaetano Quagliariello, Isabella Rauti, Simone Pillon, Maria Carolina Varchi. A moderare l’incontro Eugenia Roccella e l'attrice Beatrice Fazi, madrina del Festival per la Giornata della Vita Nascente. All'incontro hanno partecipato Emanuela Garavelli (Famiglie Numerose) e Andrea Mazzi (Comunità Papa Giovanni XIII) in rappresentanza della rete delle 40 associazioni che promuovono l'iniziativa. Un'inedita trasversalità ha caratterizzato i progetti di legge depositati da parlamentari appratenti a quasi tutte le forze politiche: Partito Democratico, Italia Viva, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e gruppo misto. L’obiettivo - si legge nel testo proposto dalle associazioni - è «promuovere la consapevolezza del valore sociale della maternità e alla solidarietà tra generazioni.» Per attuarlo, si legge nell’articolo 2, «lo Stato, le Regioni e gli enti locali organizzano o promuovono, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di informazione e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diffondere informazioni sulla gestazione, sulle comunicazione e l’interazione relazionale precoci tra madre e figlio, sulle cure da prestare al nascituro e alla donna in stato di gravidanza, sui diritti spettanti alla gestante, i servizi sanitari e di assistenza presenti sul territorio, la legislazione sul lavoro a tutela dei genitori, nella prospettiva di far emergere tutta la positività dell’esperienza genitoriale».   La richiesta al Parlamento. L'obiettivo principale è quello di chiedere al Parlamento italiano l’istituzione della Giornata della vita nascente nella data del 25 marzo. Una data che intende divenire una ricorrenza istituzionale, per promuovere la cultura della vita e della natalità, aprire un grande dibattito sui temi della maternità, della paternità e della procreazione, creare un clima favorevole all’accoglienza della vita nascente e della vita fragile, coinvolgendo la classe politica, le giovani generazioni e l’opinione pubblica.     Una rete per la vita nascente La rete di associazioni. L'evento è promosso da una rete di oltre 30 associazioni italiane diverse accomunate dal medesimo obiettivo di promuovere la vita. Il motto del manifesto cui hanno aderito è: “Dare la vita dà vita”. L'iniziativa prende le mosse dalla città di Modena, dove fin dal 2006 si svolge l’annuale fiaccolata ecumenica per la vita nascente ideata da Don Oreste Benzi. Un'iniziativa laica e apartitica. Nelle intenzioni dei proponenti il Festival intende essere “un’iniziativa laica, in quanto i valori proposti sono valori umani, condivisibili da persone appartenenti a qualunque confessione religiosa e dai non credenti”. Il carattere antropologico dell’iniziativa “garantisce la trasversalità, perché riguarda il bene dell’uomo”. Infine il Festival intende essere “equidistante da qualsivoglia forza politica”. Il Manifesto. “È necessario attivare con urgenza misure per contrastare il preoccupante calo demografico.” E' quanto si legge nel Manifesto sottoscritto dalle associazioni aderenti in cui è spiegata la ragione dell'iniziativa. “ Ogni bambino è un dono e ha una missione unica da svolgere nel mondo. Ogni mamma ha diritto di essere sostenuta. - si legge ancora nel Manifesto - Intendiamo dare il nostro contributo per alimentare una cultura per la vita”.   Per maggiori informazioni e per sostenere il Festival per la Giornata della Vita Nascente vai su giornatavitanascente.org
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21/03/2021
Il miracolo di Sandra Sabattini a Sulla Via di Damasco
In un libro, Stefano Vitali (aquista qui il libro: Vivo per Miracolo) ha raccontato la sua guarigione da un tumore maligno, inspiegabile per la scienza. Guarda il servizio del 21 marzo 2021 di Sulla Via Di Damasco, Rai2.         Vedi la presentazione del libro registrata in occasione dell'uscita in libreria, il 5 maggio 2020. Il libro racconta la storia del miracolo che porterà agli onori degli altari Sandra Sabattini, la ragazza riminese, discepola spirituale di don Oreste Benzi, morta all’età di 22 anni, travolta da un'auto mentre si recava con il fidanzato e un amico ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII di cui faceva parte.       È il 2007 e Stefano Vitali è in piena carriera politica - era assessore al Comune di Rimini e diventerà poi presidente della provincia - quando scopre di avere un tumore che non lascia scampo. E' papà di una casa famiglia con sua moglie Lolli. Inoltre Stefano era stato per 5 anni il segretario personale di don Benzi. Un'esperienza unica che gli aveva cambiato la vita. Il libro è la storia di una guarigione che interviene quando tutto sembra perduto. Vitali nel suo racconto ci inoltra nei pensieri più profondi di chi sente scadere il tempo a sua disposizione su questa terra. «Perché proprio a me?», si interroga. E coinvolge il lettore nel duro viaggio attraverso la malattia, il vedersi nudi e deboli, la sofferenza, lo sguardo dei compagni di terapia: «Sembravano gli occhi di persone che avevano la coscienza di non avere un futuro davanti», scrive.   Poi succede l’impossibile e Stefano diventa il protagonista di un fatto scientificamente inspiegabile, come attesta la documentazione medica. Stefano scopre che la sua guarigione è avvenuta grazie all’intercessione di Sandra Sabattini, che la Chiesa proclamerà beata proprio in virtù di questa guarigione. Non è stato il miracolato a chiedere a Sandra la guarigione, lui neppure la conosceva. L’iniziativa fu di don Oreste Benzi che invitò la famiglia di Stefano e tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII ad unirsi in questa preghiera.   Papa Francesco con un Decreto del 2 ottobre 2019, ha riconosciuto ufficialmente l’autenticità del miracolo. La beatificazione di Sandra Sabattini era stata fissata per il 14 giugno a Rimini, ma l’evento è stato rimandato a causa dell’emergenza Coronavirus. Nel frattempo il 2 maggio ricorre il 36° anniversario della morte di Sandra, a cui la vita di Stefano è ormai legata.   Il libro Vivo per Miracolo è il racconto personale non solo di una guarigione fisica ma anche spirituale. «Il miracolo – racconta Vitali - avviene nel corpo ma la guarigione avviene nello spirito».   Oggi Stefano ha cambiato vita e segue i progetti missionari di Condivisione fra i popoli, la ONG della Comunità Papa Giovanni XXIII. Per questo ha deciso di destinare i proventi dai diritti d’autore del libro a sostegno di questo progetto.
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