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APG23
16/10/2023
Digiuno e preghiera per la pace
Papa Francesco prega e freme per la sorte dei popoli della Terra Santa. Aderiamo all'appello del Cardinale Pierbattista Pizzaballa e dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa ad una giornata di digiuno e preghiera per la pace, martedì 17 ottobre. «Siamo chiamati tutti ad aderire a questa iniziativa per far salire al cielo la nostra preghiera sentita, uniti alla sofferenza di quanti stanno vivendo questo dramma». Per l’occasione la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza nella stessa giornata del 17 ottobre, dalle ore 18,00 alle ore19,00, un momento di condivisione e preghiera online, al link che verrà reso pubblico su questo sito. Forti e uniti nella preghiera e nel digiuno, facciamo sentire il grido di giustizia e di pace che tutti desideriamo!  
APG23
05/10/2023
Il nostro grazie per chi ci è stato accanto durante l’alluvione
“Questa terra è stata martoriata, ma abbiamo visto tanta solidarietà. Quando arrivano le difficoltà spesso fatichiamo a capire come ne usciremo, ma poi arriva la solidarietà, che si muove e ci presenta tanti amici, come è stato in questo caso. Grazie a tutti”, ha detto Matteo Fadda, intervenuto a Forlì sabato durante la festa di ringraziamento per chi ci è stato accanto nell’emergenza. In occasione dell’evento, la Comunità ha realizzato un video dei momenti spaventosi vissuti in quei giorni ma anche della tanta solidarietà ricevuta, fino al momento del ritorno delle nostre famiglie nelle loro case. “Desiderio di don Oreste Benzi e della Comunità è far sentire a tutti e in tutte le condizioni che la vita è un dono, e lo facciamo anche tutti noi cristiani con la nostra vicinanza, con il calore della nostra vita e della nostra amicizia”, ha detto il Vescovo Corazza durante l’omelia” La festa è stata anche l’occasione per ricordare l’anniversario che la Comunità festeggia quest’anno, i 50 anni dalla nascita della prima casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, che don Oreste Benzi fece nascere nel 1973 a Coriano, vicino Rimini. E questo ha ricordato anche l’Assessore al Welfare del Comune di Forlì Barbara Rossi, “Questa è una festa per le persone che si sono spese per il nostro territorio e per i nostri concittadini che sono stati travolti da una tragedia enorme, tanti giovani, che ringrazio. Ma ringrazio anche le famiglie della Comunità e del Villaggio della Gioia, che ci ospita che hanno aperto il loro cuore e la loro famiglia a sostegno di chi una famiglia non ha. La famiglia è il nucleo della nostra società, abbiamo bisogno di tornare a casa e avere persone che ci accompagnano lungo il cammino della nostra vita.” #FOTOGALLERY:grazie# La diretta della Santa Messa di ringraziamento per chi ci è stato accanto Sono passati cinque mesi da quando l’alluvione ha colpito gran parte dell’Emilia Romagna portando via auto, mobili, vite e lasciando solo un ricordo angoscioso nelle persone e famiglie che hanno vissuto quei momenti di paura. Gli stessi raccontati dai papà e dalle mamme delle Case Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII e dalle persone fragili accolte dalle nostre realtà allagate. Fin dall’indomani dell’alluvione, la Comunità è stata circondata e abbracciata dalla solidarietà di tanti: abbiamo sentito la vicinanza di amici, conoscenti, volontari, aziende, Associazioni, ordini religiosi, congregazioni religiose femminili e Istituzioni da tutta Italia. Per ringraziare di tutto l’aiuto ricevuto in questi mesi, vogliamo condividere un momento di gioia e di preghiera insieme a tutti coloro che ci sono stati e continuano a starci accanto. L'evento, organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, si tiene sabato 14 ottobre nel pomeriggio presso il “Villaggio della Gioia” in via Oreste Benzi 18 a Villafranca di Forlì. Presenti il Responsabile Generale Matteo Fadda, il Vescovo di Forlì, Mons. Livio Corazza, i direttori delle Caritas romagnole e rappresentanti delle istituzioni locali. “Abbiamo desiderato organizzare una festa per esprimere la grande riconoscenza verso tutte le persone che ci sono state vicine durante la tragedia dell'alluvione – spiega Matteo Fadda, Responsabile Generale della Comunità –. Moltissimi volontari ci hanno aiutato a spalare il fango, ci hanno portato vestiti, attrezzature, generi alimentari. In tanti hanno fatto donazioni piccole e grandi. Altri hanno pregato. Vogliamo dire: grazie a tutti! Non solo abbiamo beneficiato del vostro sostegno concreto ma abbiamo sentito la vostra vicinanza. E quando si è insieme, stando soprattutto vicino ai più fragili, allora si possono affrontare tutte le difficoltà”. L’evento inizia alle 16:00 con la Santa Messa, celebrata dal Vescovo Corazza e trasmessa in diretta streaming per permettere a chiunque voglia partecipare e pregare insieme alla Comunità. Guarda qui la diretta Questo evento è il nostro modo di dire grazie a chi ha permesso, anche con un piccolo gesto, alle nostre famiglie e alle persone fragili che accogliamo, di poter rientrare nelle loro case e poter ritornare alla normalità. Scarica qui il volantino
APG23
04/10/2023
20 anni di Fraternità  a Bologna
La Cooperativa Sociale LF23 festeggia quest'anno l'importante anniversario dei suoi primi 20 anni di attività. Per celebrare l'occasione, è stato realizzato il docufilm dal titolo "Kilometri di strada", in cui questa realtà legata all'Associazione Papa Giovanni XXIII, apre le porte di casa, raccontandosi nei volti e nelle storie che la vivono, con l'aiuto del comico e attore italiano Paolo Cevoli. Il film verrà proiettato giovedì 5 ottobre, a partire dalle 16:30 presso la sede di Mercatale (BO), seguito dal contributo e le riflessioni di ospiti come Don Alberto Ravagnani, Luca Mazzucchelli e Paolo Cevoli. Il pomeriggio proseguirà con altri momenti conviviali e di festa, tra cui la posa della prima pietra della nuova sede della cooperativa e un apertitivo accompagnato dall'esibizione della Banda di Ozzano dell'Emilia.  L'evento è supportato dal patrocinio di Confcooperative Terre d'Emilia e l'Associazione Papa Giovanni XXIII. Main sponsor: BBC Emilbanca. Per saperne di più, guarda il trailer del film, consulta il sito dedicato e festeggia con LF23 il dono della ...Fraternità.
APG23
04/10/2023
Oggi a Roma la conferenza stampa contro le armi
Con un comunicato stampa dello scorso 31 maggio 2023, dedicato principalmente al Made in Italy, il consiglio dei ministri ha rimosso il divieto di esportazione di bombe e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti in ragione della «attenuazione significativa del rischio di uso improprio di bombe d’aereo e missili, in particolare contro obiettivi civili». Centralità della persona e ripudio della guerra, due punti cardine della nostra Costituzione che nel 2023 compie 75 anni, sono messi in pericolo dalla volontà espressa di modificare la legge 185/90 che pone limiti all’export di armi verso i Paesi in guerra e/o violano i diritti umani.   #FOTOGALLERY:ROMA#   La sospensione e poi il blocco all’esportazione di armi pesanti utilizzabili nel disastroso conflitto in corso in Yemen, è stata una conquista della società civile italiana che ha promosso anche una rete di solidarietà internazionale per sostenere la riconversione economica di territori altrimenti sottoposti al ricatto occupazionale dell’industria degli armamenti. Nel giorno di san Francesco e della presentazione della seconda parte dell’enciclica di Francesco sulla conversione ecologica integrale, proponiamo una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati per chiedere ai parlamentari di difendere e rilanciare i contenuti della legge 185/90 nel solco dei valori costituzionali di cui è diretta applicazione. Oggi 4 ottobre a Roma, Camera dei Deputati, ore 16-17 Questo il programma: Maurizio Simoncelli, cofondatore Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, tra i primi a denunciare lo scandalo delle forniture di armi italiane ai Paesi in guerra Alessandra Zanelli Rete Warfree - Comitato riconversione Rwm Rappresentanti dei promotori della conferenza stampa: Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Cristi Italia, Movimento dei Focolari Italia   Guarda la diretta Vuoi saperne di più? Leggi l'articolo di Città Nuova sulle ultime iniziative per la pace in Italia    
APG23
02/10/2023
Armi nucleari illegali in Italia: la denuncia
Oggi 2 Ottobre è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma la denuncia sottoscritta a livello individuale da 22 esponenti di associazioni pacifiste e antimilitariste: Abbasso la guerra, Donne e uomini contro la guerra, Associazione Papa Giovanni XXIII, Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale, Pax Christi, Pressenza, WILPF, Centro sociale 28 maggio, Coordinamento No Triv, e singoli cittadini. Tra i denuncianti docenti universitari, avvocati, medici, saggisti, volontari, educatori, casalinghe, pensionati, padri Comboniani. Alcuni di loro sono molto conosciuti come Moni Ovadia e padre Alex Zanotelli. Portavoce dei 22 è l’avv. Ugo Giannangeli. Hanno trasmesso la denuncia per conto degli assistiti gli avvocati Joachim Lau e Claudio Giangiacomo di IALANA Italia. La denuncia è stata illustrata dai promotori in una conferenza stampa svoltasi, significativamente, di fronte alla base militare di Ghedi, dove fonti autorevoli ritengono che siano presenti ordigni nucleari. La denuncia fa seguito a una campagna di un vasto settore del pacifismo italiano che ha chiesto uno studio alla Sezione italiana di IALANA, associazione di giuristi contro le armi nucleari specializzati in Diritto Internazionale, al fine di emettere un parere sulla legalità delle armi nucleari. Questa campagna, assolutamente autofinanziata, ha prodotto il libro Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia edito da Multimage l’anno scorso. La denuncia chiede agli inquirenti di accertare la presenza di ordigni nucleari in territorio italiano e, successivamente, di accertarne l’illegalità sulla base della normativa interna e internazionale. Gli inquirenti dovranno infine accertare le responsabilità, anche di rilevanza penale, che ricadono su coloro che hanno importato gli ordigni e/o su chi, illegittimamente, ne ha eventualmente autorizzato l’importazione e la successiva detenzione. La denuncia è supportata da 12 allegati. Scarica l'esposto.
APG23
29/09/2023
La Consulta dà  il via libera all’adozione aperta. Don Benzi lo propose 28 anni fa
Ieri la Corte Costituzionale ha dato il via libera all'adozione aperta: il giudice potrà preservare il mantenimento di alcune relazioni affettive con componenti della famiglia d'origine. L’Alta Corte ha stabilito che “l'attuale disciplina dell’adozione piena non impedisce al giudice di prevedere, nel preminente interesse del minore, che vengano mantenute talune relazioni socio-affettive con componenti della famiglia d’origine”. Con la sentenza n. 183 del 28 settembre 2023, redattrice la giudice Emanuela Navarretta, la Corte costituzionale ha ritenuto infondate le questioni di legittimità costituzionale che erano state sollevate sull’articolo 27, terzo comma, della legge n. 184 del 1983, e ha precisato i termini della sua interpretazione conforme a Costituzione. La Corte ha chiarito che il riferimento nella disposizione alla cessazione dei rapporti con i componenti della famiglia d’origine riguarda sempre i legami giuridico-formali di parentela. Diversamente, per le relazioni di natura socio-affettiva non si può ritenere, in termini assoluti, che la loro cessazione realizzi in ogni caso l’interesse del minore. La Consulta ha dunque distinto i legami giuridici da quelli affettivi. Emblematico è il caso della relazione tra fratelli e sorelle non adottati dalla stessa coppia. Come ha spiegato la giudice Navarretta, “l’esigenza di allontanare il bambino da un passato per lo più doloroso e quella di assicurare la massima autonomia educativa ai genitori adottivi non deve però sottendere un divieto per il giudice di ravvisare in concreto un interesse dell’adottando a mantenere positive relazioni socio-affettive”. Don Oreste Benzi lo propose 28 anni fa, da solo, prima di tutti, ricevendo numerose critiche, in un'editoriale pubblicato su Avvenire del 16 Luglio 1995. Riportiamo qui di seguito l'articolo del 1995: Conoscere la madre vera? L'adozione non spenga il desiderio di ogni figlio Oreste Benzi La provocazione arriva dalla Germania: il bambino adottivo può rimanere in contatto con la madre naturale. Si chiamano «adozioni aperte» e sono nate per permettere ai minori di scoprire le proprie origini e di crescere senza la convinzione di essere figli di serie «b» perché abbandonati. In Italia però questo istituto non piace: Marco Griffini dell'Aibi parla di un modo per «tenere il piede in due scarpe» e di «una soluzione su misura degli adulti che crea solo una confusione emotiva nei piccoli». Una voce fuori dal coro, invece, e quella di don Oreste Benzi che interviene nel dibattito in difesa della sperimentazione tedesca. Dobbiamo difendere il diritto dei minori nei confronti degli adulti e non i «diritti» degli adulti sui minori. Ogni figlio ha diritto di restare con la mamma e il papà che l'hanno generato. Il bisogno di rimanere con i genitori biologici è inscritto negli ordini in codice dei cromosomi. Il figlio vorrà sempre conoscere chi è suo padre e sua madre e incontrarli: la documentazione che attesta tale bisogno è così abbondante che nessuno può negarlo. Bisogna fare il possibile perché ogni figlio, che ha genitori inidonei, possa sapere dove sono e avere relazioni con loro, anche se minime. Impedire a un minore di venire a contatto con i suoi genitori è una violenza inaudita. L'affidamento familiare è la via splendida che salva questo essenziale diritto alla madre e al padre. L'adozione come è attuata ora in Italia va modificata. A meno che i genitori siano morti, si deve rispettare il diritto del bambino a partecipare alla scelta dei genitori adottivi; finché i genitori biologici sono vivi bisogna procrastinare l'atto giuridico dell'adozione all'età in cui il minore è capace di scegliere consapevolmente. L'atto adottivo giuridico è una garanzia per gli adottanti, non per il minore; questi infatti non vorrà mai sentirsi bloccato dalla condizione di «adottato». Si rimane stupiti di fronte alla difesa così tenace che anche presidenti di Associazioni degne di stima esercitano a favore del «diritto» dei genitori adottanti sui figli adottati. Sono gli adulti che discriminano; i bambini hanno tanto amore da darne a tutti, ai genitori affidatari e adottivi. Per quanto riguarda il rapporto tra genitore adottante e affidatario e bambino adottato o affidato, si tenga conto che il bambino si relaziona ai genitori affidatari nel medesimo modo con cui si relaziona a quelli adottivi: i bambini sentono l'amore che viene dato a loro. È l'atteggiamento dei genitori affidatari che è diverso da quello dei genitori adottivi. L'affetto dei genitori affidatari verso il bambino affidato è pieno e gratuito e garantisce al bambino la speranza del ritorno ai genitori naturali. Comunque non esclude di per sé tale possibilità: il bambino rimane libero. L'amore dei genitori adottivi invece, per quanto possa essere pieno, esclude per sempre la possibilità del ritorno ai genitori biologici; lentamente ma decisamente si crea una ferita profonda, che disturba la maturazione della personalità del figlio adottato. L'alta percentuale dei fallimenti delle adozioni, specialmente internazionali, lo dimostra. Io ho sempre sostenuto e sostengo tuttora fermamente che la generazione biologica non fa di per sé diventare padre e madre, ma è la rigenerazione nell'amore che fa essere papà e mamma. Per questo motivo ogni minore può avere un papà e una mamma che lo rigenera nell'amore. Tuttavia i migliori papà e mamme, affidatari o adottivi, non cancellano nel figlio, adottato o affidato, il bisogno invincibile di incontrare chi lo ha generato. La legislazione che impedisce di soddisfare questo bisogno costituisce violenza contro il minore. Dire che in Italia un minore può recarsi da un Magistrato a chiedere informazioni sulle proprie origini, e ritenere che questo sia sufficiente per placare il suo bisogno di incontro, è irrisione e crudeltà. Io però credo alla grandezza del cuore di chi adotta e credo che i veri genitori adottivi saranno i primi a chiedere la modifica della legge sull'adozione, per quello che riguarda il rapporto del figlio adottato con i genitori d'origine. Auspico che anche in Italia si arrivi alla pratica dell'adozione semiaperta e aperta. Credo che questa sia una cosa profonda e saggia e soprattutto cristiana: chi ama veramente in Cristo è capace di morire per chi ama. Tanto più è capace di garantire la risposta ai bisogni essenziali del bambino. (Avvenire, “Società”, Domenica 16 luglio 1995)    
APG23
27/09/2023
Minori stranieri non accompagnati: l’accoglienza a Reggio Calabria
Domenica 24 settembre, la trasmissione "A Sua Immagine" su Rai1 ha dedicato un servizio alla casa di accoglienza "L'Annunziata" di Reggio Calabria, gestita dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. La trasmissione è andata in onda in occasione della Giornata del Migrante e del Rifugiato. Rivedi la trasmissione (Il servizio è al minuto: 48' 45")       La casa ha anche attirato l'attenzione internazionale. La BBC aveva realizzato un servizio nel luglio 2023 per raccontare le migrazioni della rotta mediterranea. Ad aprile una delegazione di 38 persone fra accademici e professionisti nel campo della migrazione, aveva visitato la struttura all'interno del progetto CURVE, promosso da Kairos Europe e Itaka Training. #FOTOGALLERY:MSNA# La "Casa Annunziata" ospita in media 16 minori stranieri non accompagnati (MSNA),  la maggior parte dei quali sono arrivati attraverso sbarchi al porto di Reggio Calabria o sul litorale ionico calabrese. Il programma di accoglienza include corsi di alfabetizzazione, attività formative e colloqui di sostegno psicologico. Due posti sono riservati a minori in messa alla prova, in collaborazione con il Ministero della Giustizia. La struttura impiega otto professionisti per garantire un adeguato percorso di integrazione sociale. Giovanni Fortugno, responsabile della struttura, all'interno del servizio ha sottolineato l'importanza di un'integrazione dei minori a 360 gradi: «La prima cosa che facciamo è mettere al sicuro questi bimbi. Difficilmente i trafficanti li lasceranno andare».    
APG23
25/09/2023
Case famiglia in pellegrinaggio a Pompei
Il 23 settembre 2023, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato un pellegrinaggio al Santuario di Pompei per celebrare il 50° anniversario delle Case Famiglia. L'evento ha visto la partecipazione di una delegazione di circa un centinaio di persone. Mons. Tommaso Caputo ha presieduto la Santa Messa; durante la sua omelia ha ricordato l'incontro fra Don Benzi e Padre Pio: «Don Benzi ha raccontato la bellezza del loro incontro durante la confessione. Una profonda spiritualità accomunava questi due grandi uomini di fede». Matteo Fadda, Presidente dell'associazione, al pomeriggio ha tenuto una meditazione, e ha raccontato: «Il pellegrinaggio a Pompei è una preghiera di affidamento a Maria di tutta la Comunità e dei suoi nuovi responsabili. È anche un momento per ringraziare per le due case famiglia presenti a Pompei, che accolgono bimbi con disabilità, adulti in difficoltà e mamme con bambini». L'evento è stato anche un'occasione per rafforzare la collaborazione con il territorio, rimanendo una unica Chiesa nel contribuire alla realizzazione del Regno di Dio.
APG23
25/09/2023
Ministero della Pace: la nonviolenza: stile di una politica per la Pace
I prossimi appuntamenti di rilancio anche in Italia della proposta di un ministero per la pace saranno il 30 settembre a Modica in provincia di Ragusa e in due distinti eventi il 2 ottobre a Palermo. In particolare il 2 ottobre si svolgerà l'evento, ricco di riflessioni e interventi, sul tema: "Ministero della Pace. La nonviolenza: stile di una politica per la pace". Il convegno si terrà  a Palermo lunedì 2 ottobre alle ore 10:00, presso la Sala Piersanti Mattarella di Palazzo dei Normanni, Piazza Parlamento n. 1. Appuntamento nella sede dell'Assemblea Regionale Siciliana (ARS) che promuove e patrocinia l'evento insieme alla Presidenza della Regione Sicilia. È necessario registrarsi entro il 30 settembre inviando una mail a cristina.ciminnisi@ars.sicilia.it   Questo il programma: ore 10:00 - 10:20: Saluti istituzionali (on. Cristina Ciminissi; on. Nuccio Di Paola; Paolo Amenta) ore 10:20 - 11:00: Campagna "Ministero della Pace" (Matteo Fadda; Paolo Seghedoni; Renato Sacco; Francesco Locascio; Raffaelle Crocco; Enzo Sanfilippo) ore 11:00 - 11:10: Ministero della Pace: una scelta di Governo (Laila Simoncelli) ore 11:10 - 11:25: Testimonianza corpi civili di pace (Giulia Zurlini) ore 11:25 - 11:55: Break ore 11:55 - 12:25: Assessori alla pace (Camilla Bianchi; Francesca Benciolini) ore 12:25 - 12:45: Educazione alla pace (prof. Sergio Tanzarella) ore 12:45 - 13:00: Conclusioni (mons. Antonio Raspanti) Il concetto di "Ministero della Pace" è proposto come istituzione governativa dedicata alla promozione della pace e alla prevenzione dei conflitti. In alcuni paesi, come il Costa Rica, esistono effettivamente ministeri o dipartimenti con questo scopo. In generale si tratta di istituzioni cercano di affrontare le cause profonde dei conflitti attraverso la diplomazia, l'educazione e l'azione sociale. Un ministero per la pace in Italia: scopri le ultime iniziative della campagna Le associazioni promotrici della Campagna “Ministero della #Pace”, si sono incontrate il 6 maggio 2023 alle ore 15.00 presso la Sala Cappella Farnese di Bologna per l’evento “Ministero della Pace: una politica per il futuro” con la partecipazione e saluti del Sindaco di Bologna Matteo Lepore, preziosi contributi di relatori dei costruttori di pace del nostro Paese e l’intervento di un testimonial di eccezione, Paolo Cevoli. Il convegno è stato un momento di condivisione e riflessione tra i partners della Campagna che ha rinnovato e rafforzato la determinazione forte di ciascuno a sviluppare la profezia che la campagna contiene: La nonviolenza, stile di una politica per la pace ​Le associazioni hanno rivolto un Appello alle forze politiche per l’istituzione del Ministero della Pace per una nuova #visione e un nuovo assetto dell’organizzazione ministeriale.   Guarda la registrazione dell'evento   L’evento, patrocinato dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna, si è proposto alla cittadinanza, agli enti, ai movimenti della società civile e alle istituzioni. “Una politica per il futuro”, come affermano gli organizzatori perché: «Questo Ministero non è un sogno ma una 'solida realtà'; la difesa civile non armata, l’educazione nonviolenta, il disarmo e solidarietà internazionale sono il patrimonio di valore inestimabile di chi da anni li pratica per il Bene Comune; necessitano di ricevere dignità istituzionale. La società civile è pronta ed anzi è anni luce avanti. È la politica ad essere vecchia. Tanti eventi drammatici, l’ennesima guerra a noi vicina, costringono ad aprire gli occhi. E’ il tempo dell’inversione di rotta, e sta a noi essere i promotori di questo cambiamento, artigiani ed architetti di pace!».    Rivedi il programma Sito ufficiale Associazioni promotrici della Campagna: Aleph, Amici Joaquim, Associazione Comunita’ Papa Giovanni XXIII, Atlante Guerre - 46° Parallelo, Azione Cattolica Italiana, Casa Della Pace Parma, Cesc, Cipsi, Culturambiente, Don Calabria, Esseri Umani Onlus, Focolari, Focsiv, Juri Eremo Del Silenzio, Centro Di Ateneo Per I Diritti Umani - Unipd, Mir, Movimento Nonviolento, Pax Christi, Pressenza, Pro.Do.Cs., Sermig.         La lettera delle associazioni   Le associazioni promotrici della Campagna Ministero della Pace – Una Scelta di Governo hanno rivolto un appello alle forze politiche candidate alle elezioni del 25 settembre 2022 per L’ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELLA PACE, per una nuova visione e un nuovo assetto dell’organizzazione ministeriale. Così scrivevano in una nota i Presidenti delle realtà coinvolte: «Alla vigilia di un nuovo possibile conflitto mondiale e nel perdurare di una nuova ulteriore Guerra che insanguina il continente europeo, risuona oggi con ancor maggior forza la proclamazione contenuta nella Carta delle nazioni Unite del ‘45 per salvare le generazioni future dal flagello della Guerra. Come enti, movimenti e associazione da sempre impegnati nella costruzione della coesione sociale crediamo in una nuova visione politica strutturale di mantenimento e cura della pace. Il Ministero della Pace sposterebbe il paradigma verso una nuova architettura di pace, sostenendo e stabilendo attività che promuovano una cultura della pace nel Paese, con piani strategici strutturali nazionali pluriennali di cura mantenimento e promozione della pace».
APG23
23/09/2023
Via Don Oreste Benzi a Catania, tributo all’inclusione sociale
Il Comune di Catania ha ufficialmente intitolato una via a Don Oreste Benzi, sacerdote riminese noto per il suo impegno verso gli emarginati. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 22 settembre 2023, con la presenza di figure istituzionali quali il sindaco Enrico Trantino e l'arcivescovo Mons. Luigi Renna. La via è situata nel quartiere Bicocca, un'area significativa per la presenza di diverse iniziative avviate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Benzi. Tra queste, la cooperativa sociale "Rò la formichina", l'orto biologico "Villaggio del Magnificat" e la casa famiglia "Maria Madre della Risurrezione". La cerimonia ha incluso un incontro privato tra l'Arcivescovo e la rappresentanza catanese dell'Associazione Papa Giovanni XXIII. Il momento è stato segnato da un gesto simbolico: la posa di una pianta all'ingresso della struttura, accanto alla citazione biblica che sottolinea l'importanza dell'ospitalità. La nuova intitolazione della via è un segno tangibile dell'impegno a promuovere l'inclusione sociale, riconoscendo il contributo di Don Oreste Benzi alla comunità. Leggilo su semprenews.it
APG23
21/09/2023
L’accoglienza in casa dei neonati disabili
Pochi sanno che nel Bel Paese è possibile per singoli e famiglie dare disponibilità per l'accoglienza in casa di neonati e di bambini nati con disabilità. «Quando un ospedale ti chiama perché un piccolissimo ha superato il tempo per rimanere lì, ma non ha un posto dove andare, è come un qualcosa che ti trapassa. Ti viene voglia di cercare subito una risposta», è la testimonianza di Marta, mamma affidataria di della provincia di Monza. Con il marito e la loro figlia hanno accolto negli ultimi 5 anni tre neonati con gravi disabilità che necessitavano assistenza continuativa. Due di questi hanno già trovato una loro famiglia adottiva, dopo un periodo di pronta accoglienza nella famiglia affidataria. Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell’affido di bambini disabili, la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza un percorso di formazione. L’iniziativa si rivolge alla cittadinanza, ai singoli e alle famiglie che vogliono aprirsi all’affido di bambini con gravi disabilità o problematiche sanitarie complesse, alle associazioni e ai genitori affidatari di tutta Italia già impegnati nei percorsi per l’affidamento familiare. Il percorso "Portami a casa - La famiglia luogo dove prendersi cura di piccolissimi con disabilità" propone 5 webinar serali della durata di un'ora e mezza circa, a cadenza bimensile; attraverso il coinvolgimento di esperti del settore verrà affrontato l'argomento in ottica multidisciplinare. Questo il programma degli incontri, con inizio alle 20:45: - Martedì 26 settembre: "Accogliere in famiglia bambini con disabilità o malattie complesse: un sogno irrealizzabile o un progetto a cui lavorare in rete?", con Caterina Nania, psicologa. - Martedì 10 ottobre, "Affidamento familiare di neonati: i contributi teorici e della ricerca empirica", con Ivana Comelli e Ondina Greco, docenti Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. - Mercoledì 25 ottobre, "Curare e assistere la famiglia: la casa come ambiente di cura", con Tullio Manca, anastesista Ospedale di Parma, e Guido Camanni, responsabile U.C. Istituto Serafico di Assisi. - Martedì 7 novembre, "Tutto fa notizia: avere cura delle storie di vita", con Luca Russo, papà di casa famiglia, e Monya Ferritti, Presidente coordinamento Care. - Martedì 21 novembre, "Portami a casa. Un biSOGNO che grazie a te può diventare realtà", presentazione del libro Portami a casa, Sempre Editore, e testimonianze di affido. La proposta trova origine nell'impegno della Comunità Papa Giovanni XXIII per una piena attuazione dei diritti delle persone svantaggiate. Spiega il Presidente dell'associazione di Don Benzi, Matteo Fadda: «Da molti anni accogliamo nelle nostre famiglie bambini con gravi patologie, provenienti da diversi presidi ospedalieri; abbiamo stabilito delle buone prassi e delle linee guida, indispensabili per affrontare situazioni anche molto complesse: le mettiamo ora a disposizione di tutti. È il caso ad esempio della rete costruita in collaborazione con l'ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino e con i servizi sociali e sanitari della città, che sostiene le famiglie accoglienti nel prendersi cura di bambini gravissimi. Altrimenti passerebbero la propria vita in lungodegenza ospedaliera o all'interno delle strutture specializzate». Per l'iscrizione è necessario compilare il modulo: tinyurl.com/portamiacasa
10/09/2023
Come abortire
Se sei in gravidanza, le pressioni che puoi subire come donna, e che potrebbero portarti alla ricerca di informazioni sul come abortire naturalmente, possono essere di origine sociale o familiare. Talvolta il marito o il compagno, oppure papà e mamma, oppure un medico in ospedale danno il consiglio di abortire di fronte a difficoltà oggettive ed evidenti o a malformazioni del feto. Ci possono essere problemi economici, oppure ti si prospetta una forte solitudine nel dover crescere un figlio da sola. Sei minorenne, o comunque troppo giovane e vuoi sapere come abortire senza farlo sapere ai genitori. O hai paura di non sapere amare un figlio con la sindrome di down. Magari hai già iniziato una ricerca sul come abortire in Italia o all'estero, se sia meglio un aborto farmacologico (chimico) e se sia possibile abortire in casa; quali sono tempi, luoghi e costi e come interrompere una gravidanza indesiderata. «Come abortire naturalmente?» a volte diventa un urlo, sembra quella l'unica strada rimasta aperta. Anche se naturalmente l'aborto, quando viene ricercato, non è naturale ma indotto.
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