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APG23
24/05/2016
UNGASS 2016 – Il mondo si interroga sulla lotta alla droga.
La relazione finale della rappresentanza APG23 che ha partecipato a New York a questo evento La Sessione Speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGASS) sul tema del contrasto all'offerta e alla domanda di droghe  avrebbe dovuto avere luogo nel 2019, a 10 anni dalla  precedente edizione svoltasi nel 2009. Nell'anno 2012 i presidenti di Colombia Guatemala e Messico avanzavano la richiesta di organizzare una conferenza internazionale sulla riforma della politica sulla droga e, in particolare, sulla modificazione dei trattati internazionali che indicano le linee di politica alle quali gli  Stati membri sono tenuti ad attenersi. Di fatto tale richiesta, concretizzatasi nell'assemblea di aprile, 2016 era preciso tentativo di rendere meno vincolanti le proibizioni previste, nei trattati internazionali di distribuzione controllata o legalizzazione di alcune sostanze psicoattive se non per scopi medici o scentifici, in particolare dei derivati della cannabis. Va subito detto che, in tal senso, nel dibattito preparatorio dell'assemblea di aprile e poi nei documenti elaborati in merito e quindi nelle discussioni assembleari, questo rischio è stato scongiurato. La gran parte dei 193 Stati membri si sono infatti assolutamente dichiarati contrari ad ogni percorso di distribuzione controllata o legalizzazione delle sostanze psicoattive. Importante considerare che le scelte fatte da alcuni Stati, Uruguay in testa, di aprire forme di distribuzione controllata di tale sostanza sono state sanzionate dal INCB (international narcotics control board), organo di controllo dell’ONU, come precise violazioni dei trattati internazionali. Con ogni probabilità l'appuntamento prossimo,che sarà nel 2019, vedrà il reiterarsi degli sforzi di coloro che ritengono necessario aprire possibili forme di legalizzazione o liberalizzazione o distribuzione controllata delle sostanze psicoattive. Altro tema centrale di questo appuntamento è stato la sottolineatura della necessità urgente di rafforzare il rispetto dei DIRITTI UMANI dei consumatori di sostanze psicoattive e di coloro che subiscono condanne per reati connessi allo spaccio di droghe. Numerosi gli Stati, tra cui l'Italia, che avevano chiesto l'inserimento nei trattati internazionali della proibizione dell'utilizzo della pena di morte come punizione per la detenzione o lo spaccio di sostanze psicoattive. Paesi come la Cina, l'Iran, Afghanistan tuttora utilizzano prevedono la pena di morte per i tossicodipendenti trovati in possesso di droga o condannati per reati connessi. Non è stato purtroppo possibile raggiungere l'unanimità delle opinioni in merito. L'intervento della rappresentante del governo cinese ha sottolineato come le convenzioni internazionali attualmente non esprimono pareri vincolanti in materia e il governo cinese non è certamente intenzionato a modificare la sua posizione. Il rappresentante del governo iraniano non ha espresso nessuna posizione in merito. Semplicemente si è limitato a dichiarare che il proprio paese è intenzionato a rispettare i diritti umani anche dei tossicomani o degli spacciatori, ma senza specificare se questa posizione porterà a un superamento dell’utilizzo della pena di morte. La stragrande maggioranza dei rappresentanti dei paesi accreditati e la totalità dei rappresentanti della società civile e delle varie organizzazioni non governative ha comunque fortemente avanzato la richiesta di una moratoria nell'applicazione della pena capitale, nell'attesa che si possa finalmente giungere ad una sua esplicita abolizione. Il tema dei Diritti Umani e del rispetto di tutte le persone, comprese coloro che presentano problemi di tossicodipendenza o che sono state condannate per reati inerenti al possesso allo spaccio di droghe, è stato uno dei temi forti di questa assemblea. Sia nell'esecuzione penale delle condanne sia nei percorsi di trattamento e riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza forte accento è stato posto sulla necessità del rispetto dei diritti fondamentali dell'individuo. Il Side Event organizzato da UNICRI In particolare sul tema dell'esecuzione penale è stato rilevante l'impegno nel percorrere strade alternative alla reclusione utilizzando percorsi alternativi alla detenzione, sul modello in vigore vari paesi fra cui l'Italia. In tal senso ha avuto luogo un side event, organizzato dall'UNICRI (United Nations interregional crime and justice Research Institute), a cui abbiamo preso parte anche noi come comunità Papa Giovanni XXIII e la comunità di San Patrignano. Questo side event che ha visto la partecipazione anche di numerosi Stati: Italia, Stati Uniti, Brasile, Gran Bretagna. L'interesse riscosso, in particolare dalla relazione congiunta presentata da noi e San Patrignano, è stato notevole. Purtroppo a causa della brevità del tempo disposizione abbiamo dovuto presentare insieme un'unica relazione noi e la comunità di San Patrignano e fornire quasi degli spunti più che un'analisi dettagliata del fenomeno e delle proposte in merito.  Comunque, certamente è stato importante dare questo piccolo ma significativo contributo che prende vita da decenni di esperienza concreta sul campo, partendo dai dati che dimostrano che percorsi alternativi alla reclusione in carcere, nell'esecuzione penale, basati sulla scelta del recupero della persona, sulla  scelta educativa più che punitiva danno possibilità di recupero assolutamente superiori alla semplice reclusione in carcere. Nella giornata di mercoledì 20 se svolto un altro side event organizzato dalla comunità di San Patrignano ed alcuni Stati che aveva come focus la valutazione dell'efficacia del trattamento riabilitativo basato sulla residenzialità nelle strutture terapeutiche. Era presente anche una rappresentante dello Stato svedese che, come è noto, dopo numerosi anni di politiche di contrasto alle dipendenze basate su strategie di riduzione del danno e di “contenimento” e di “controllo” del fenomeno  ora sta sviluppando politiche molto più orientate al recupero della persona, anche attraverso la residenzialità dei percorsi riabilitativi. Il lavoro assembleare in plenaria si è svolto attraverso cinque tavole rotonde: Riduzione della domanda e misure relative Riduzione dell’offerta e misure relative Droghe e diritti umani, giovani, donne, bambini e società. Nuovi scenari, problemi e situazioni nella prevenzione e nell’intervento sul problema mondiale della droga in accord con le normative internazionali incluse le tre convenzioni sul controllo delle droghe. Sviluppo delle coltivazioni alternative a quelle illecite di coca, oppio e cannabis. Collaborazione internazionale in merito. Si sono svolti 43 Side Events e 2 Special Events. Nelle quattro giornate di lavoro abbiamo avuto modo di confrontarci con I componenti della delegazione italiana, sia nella figura del dottor Coppola, rappresentante del governo italiano presso la sede ONU di Vienna, sia con la dottoressa De Rose, coordinatrice del Dipartimento politiche antidroga istituito presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Mara e io abbiamo avuto conferma che la presenza in questi momenti istituzionali è di grande importanza per poter essere voce di chi non ha voce, per poter dare il nostro piccolo ma importante contributo come comunità anche a livello di proposte legislative nell'ottica della rimozione delle cause. Abbiamo constatato con rammarico che i rappresentanti della società civile (ONG e altre organizzazioni) sono stati un pò penalizzati nella partecipazione dalla scelta di creare ingressi e spazi riservati solamente alle rappresentanze governative. Anche l’organizzazione tecnica dell’evento si è rivelata un pò approssimativa. Proprio per dare maggiore efficacia alla nostra presenza, diviene importante valutare la nostra eventuale partecipazione anche a cartelli di intenti, quale ad esempio EURAD (network for prevention,treatment and recovery), che propongono posizioni  in linea con le nostre. Bartolomeo Barberis  
APG23
23/05/2016
A Firenze un regolamento contro il degrado
Da alcune settimane il capoluogo toscano sta applicando il primo Regolamento comunale per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale del centro storico in Italia che dice no alle attività illecite di centri massaggio, minimarket e sale giochi. Questo è stato possibile solo dopo aver superato la liberalizzazione delle attività commerciali prevista a livello europeo grazie al fatto che il centro storico è patrimonio Unesco. «Se un esercizio commerciale aumenta il degrado della città – spiega Serena Perini, consigliere e presidente della Commissione per i Diritti umani, l'Immigrazione, le Pari opportunità del Comune - il sindaco può intervenire per la tutela della salute dei cittadini specialmente dei più giovani. Ma c'è stato un lavoro d'insieme molto importante che ha permesso di vietare l'apertura dei centri massaggio dove spesso si nasconde lo sfruttamento sessuale, la chiusura dei minimarket che non rispettano le norme igieniche e vendono alcolici, a basso prezzo e da asporto, o il divieto di venderli dalle 21 alle 6». Infatti a Firenze hanno raccolto una documentazione dettagliata la Polizia municipale, l'Ufficio prevenzione e soccorso pubblico della Questura, l'Osservatorio di Epidemiologia dell'Ars Toscana, il Quadrifoglio per i Servizi Ambientali e così, dati alla mano sui casi di coma etilico, sullo sfruttamento della prostituzione, sul rischio di ludopatia nelle sale giochi e sull'aumento del degrado del centro storico non è stato difficile arrivare all'approvazione del Regolamento che è un primo passo per scoraggiare la diffusione di attività illegali nelle grandi città.
APG23
23/05/2016
Elezioni a Bologna, le proposte della Comunità  Papa Giovanni XXIII
Dipendenze patologiche, maternità, prostituzione, cooeperazione sociale e pace. La comunità di don Benzi invia le sue priorità ai candidati sindaci e chiede che si pronuncino.   Cinque priorità per una città migliore, partendo dai bisogni degli ultimi. Le ha individuate la Comunità Papa Giovanni XXIII e raccolte in un documento che ha inviato alle segreterie dei candidati al ruolo di sindaco di Bologna in occasione delle elezioni amministrative del 5 giugno. «Come comunità viviamo accanto agli emarginati, ai cosiddetti ultimi – spiega Andrea Montuschi, responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII per la Zona Emilia – ed è proprio a partire dalla condivisione con loro che abbiamo individuato alcune priorità. Siamo convinti che solo mettendo al centro gli esclusi si possa costruire una società migliore per tutti». Nel documento “La società del gratuito a Bologna. Un proposta di politica amministrativa” questi ultimi acquistano un volto preciso: sono le persone fragili che diventano vittima di dipendenze patologiche da droghe o gioco d'azzardo, mamme e coppie che sono in difficoltà nel mettere al mondo e crescere i figli, ragazze e donne trafficate e sfruttate nel mercato della prostituzione. Inoltre due punti riguardano la cooperazione sociale e la pace. «Su ogni punto abbiamo cercato non solo di sollevare il problema ma anche di fare proposte operative – spiega Montuschi –. Ci aspettiamo ora che i candidati si esprimano, in modo che si possa tener conto delle loro risposte nelle preferenze di voto. Siamo anche disponibili ad incontrarli per ulteriori approfondimenti».   Scarica il documento.    
APG23
21/05/2016
Le vie verso la pace
27 maggio 2016 - fiera di Forlì (Via Punta di ferro 2) - Incontro pubblico promosso dalla ComunitaÌ€ Papa Giovanni XXIII   INTERVENTI DI Giovanni Ramonda, presidente ComunitaÌ€ Papa Giovanni XXIII don Renato Sacco, coordinatore nazionale Pax Christi Italia Shahrzad Houshmand Zadeh, teologa musulmana mons. Giorgio Lingua nunzio Apostolico Cuba Mara Rossi, rappresentante alle Nazioni Unite per la ComunitaÌ€ Papa Giovanni XXIII Alberto Capannini, Operazione Colomba, corpo civile nonviolento di pace dell’Apg23 Modera Laila Simoncelli, avvocato, consulente in materia di diritti umani  TESTIMONIANZA di un profugo siriano arrivato in Italia lo scorso febbraio con un corridoio umanitario organizzato dalla ComunitaÌ€ di Sant’Egidio e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in collaborazione con Operazione Colomba.    Scarica il save the date [pdf]  
APG23
18/05/2016
Robin Hood Tax: tutti in attesa di tassare le transazioni finanziarie
Il 17 giugno, durante l’Ecofin (il Consiglio Economia e Finanza che si riunirà in Lussemburgo), promettono di raggiungere un accordo storico i dieci Paesi europei della cooperazione rafforzata, tra cui l’Italia. Potrebbe essere approvata la prima Tassa europea sulle Transizioni Finanziarie (TTF), che potrà contribuire a disincentivare pratiche speculative sui mercati, e a far versare al settore finanziario un giusto contributo agli Stati.   «Le risorse raccolte dalla TTF europea, stimate in circa 6 miliardi di euro l’anno solo per l’Italia, potrebbero essere destinate per creare occupazione, finanziare i servizi pubblici e contrastare povertà estrema,epidemiee cambiamento climatico», sostengono associazioni e movimenti, fra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, che hanno costituito una cordata: la campagna italiana ZeroZeroCinque che a livello europeo si coordina con altre 12 "Robin Hood Tax Campaigns".    «L’adozione di una tassa sulle transizioni finanziarie sarebbe finalmente un passo decisivo per tutelare l'economia dalle bolle speculative della finanza che si ripercuotono ciclicamente ed in modo devastante sull'economia reale», hanno scritto le associazioni in una nota congiunta.   Maggiori informazioni e materiale per promuovere la campagna si possono trovare sul sito www.zerozerocinque.it
APG23
17/05/2016
la Papa Giovanni XXIII in pellegrinaggio dal Papa Buono
«il 20 Maggio vivremo il Pellegrinaggio a Sotto il Monte, vicino a Bergamo, per incontrare la vita di Papa Giovanni XXIII da cui la nostra Comunità prende il nome. Nell’Anno Santo un cammino nella fede, per rinnovare la nostra vocazione, per scegliere di donare la nostra vita con gioia con i piccoli e i poveri, nella Chiesa perché il mondo creda», così Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità, invita tutti i membri ad unirsi a questo momento di incontro e di preghiera.  La data precede di pochi giorni l'evento annuale più importante dell'Associazione di Don Oreste Benzi: la Tre giorni generale di Forlì durante la quale tutti i membri che hanno scelto di vivere la propria vita insieme agli ultimi, si troveranno insieme da tutto il mondo. Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, accompagnerà i fedeli. Questo il programma:  ore 9,00 - 9,30 ritrovo a Sotto il Monte c/o Casa del Pellegrino (200 mt. dal Santuario) ore 9,30 - 12,30 visita della Casa del Pellegrino, del Giardino della Pace, del Santuario, della casa natale di San Giovanni XXIII, della casa in cui il Papa è vissuto. ore 12,30 Pranzo comunitario ore 14,00 Saluto di Giovanni Ramonda e testimonianze sulla vita del Santo ore 15,00 Santa Messa  Per partecipare è necessario prenotarsi tramite le segreteria di zona della Comunità.  
APG23
12/05/2016
Unioni civili e matrimonio di fatto
«La nuova legge sulle unioni civili, pur non citando le parole matrimonio e famiglia, apre di fatto al matrimonio tra persone dello stesso sesso». È il parere di Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, sulla legge approvata ieri in via definitiva dalla Camera. «I diritti individuali sono già tutelati, mentre la struttura di questa legge apre la strada, magari tramite sentenze, ad estensioni di diritti tipici del matrimonio, tra cui la possibilità di adottare figli. Aver blindato il testo con il ricorso alla fiducia ha impedito che potessero essere portate delle migliorie a tutela dei più deboli, come ad esempio il divieto esplicito del ricorso all'utero in affitto anche in Paesi dove questo è permesso». Auspichiamo che Governo e Parlamento dedichino soprattutto attenzione ad affrontare con urgenza le difficoltà in cui versano le famiglie – conclude Ramonda –, sostenendo la natalità, la cura di anziani e disabili, le politiche abitative, il lavoro compatibile con la cura dei figli, perché è qui che si gioca il futuro della società».  
APG23
11/05/2016
Romanì e Gagi: verso la responsabilità  di un cammino insieme
Sala conferenze gremita di Romanì e Gagi questa mattina presso il Bar l’Urlo di Forlì. I Romanì – per chi non lo sapesse – sono gli appartenenti al popolo che unisce le comunità di Rom, Sinti, Kalé, Manouches, Romanichels, altrimenti chiamati in mondo confuso e impreciso “zingari”, “nomadi”, “gitani”; i gagi sono invece tutti gli altri, i “non rom”. Le donne Romanì vengono con i loro bambini in braccio. È un elemento che le contraddistingue ovunque, e uno dei grandi pregi di questo popolo. «Papa Francesco nella Amoris Laetitia ha detto “benedette le famiglie numerose” – ha ricordato Giovanni Ramonda nei saluti iniziali – quindi si riferiva a voi». L’incontro è promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII che con i Rom cammina dal 1989. «È stato don Oreste Benzi – ha raccontato Ramonda – che ci ha fatto sentire nell’anima il desiderio di camminare insieme a questo popolo. Abbiamo dovuto modificarci reciprocamente. Ci sentiamo in cammino insieme». «E – ha concluso – oggi è il momento della responsabilità, non della recriminazione, per rendere reali alcuni diritti essenziali primo tra tutti il diritto alla terra». Nazzareno Guarnieri, Rom abruzzese, Presidente della Fondazione Romanì Italia, oratore appassionato, ha avuto la parte principale della mattinata. «La storia della nostra cultura è piena di malintesi e distorsioni. Si dice “nomadi” ma non siamo nomadi per cultura, si dice “poveri” ma non siamo poveri per cultura». C’è una responsabilità di tutti, e in questo processo le politiche devono promuovere ed integrare, e i Romanì devono essere flessibili per partecipare e per far evolvere la loro cultura. Perché tutte le culture evolvono. Se non si evolvono è perché si sono chiuse. «Oggi l’obiettivo è quello di creare un nuovo modo di essere rom nel terzo millennio». Ma come? Negli ultimi decenni ci sono stati un sacco di progetti con grande spreco di risorse ma che non hanno prodotto nulla. È allora necessario un modello di interventi basato sullo sviluppo delle comunità «avviando processi, non prestazioni. Non sempre buonismo e assistenzialismo produce effetti utili, spesso incide negativamente sull’autostima della persone» ha continuato Guarnieri. E poi la provocazione: «In Italia ci sono stati migliaia di progetti per i rom all’interno dei quali non ci sono professionisti rom. Non rom qualsiasi, ma rom professionisti. Ho visto mediatori culturali che non sanno leggere e scrivere, e questo incancrenisce i pregiudizi». Servono invece «Rom che abbiano una qualificazione professionale e morale», per avviare processi di dialogo fecondo tra le culture. Per approfondire: https://www.apg23.org/it/rom_e_sinti/
APG23
09/05/2016
Ramonda presenta a Forlì l’ultimo libro sulla famiglia
Giovanni Ramonda, successore di don Oreste Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII, presenterà il giorno 11 maggio alle 18 a Forlì presso i locali de "L’urlo", in via Marcolini 4, il suo libro "I cinque talenti degli sposi, provocazioni sul matrimonio e sulla famiglia" scritto in occasione del recente percorso sinodale. Ramonda propone una chiave di lettura che parte dall’esperienza personale e dal concetto del dono: è da oltre trent’anni sposo e papà di tre figli, nati dal matrimonio, che vivono con gli altri 8 accolti nella sua casa famiglia. Il Responsabile generale della Comunità approfondisce i doni specifici che gli sposi sono chiamati a far fruttare: l’amore tra gli sposi e ai figli, la vita feriale di lavoro e preghiera, l’apertura ai poveri e al mondo; questi diventano una missione per tutti, non solo per i credenti, per creare tessuto fecondo di nuova umanità. Il libro è arricchito dalla prefazione di Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto e Segretario Speciale del Sinodo sulla Famiglia.
APG23
06/05/2016
Costruire la pace con il popolo rom e sinto
Roulottes posteggiate nei cortili delle case famiglia e delle comunità terapeutiche: la Comunità Papa Giovanni XXIII si ritrova l'11 maggio a Forlì per fare il punto sulle proprie esperienza di condivisione con i popoli rom e sinto. Dalle 9 alle 14 il momento pubblico prevede gli interventi di Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità, di Nazareno Guarnieri, Presidente della Fondazione Romanì Italia, di Mariangela Zecchini, assistente sociale di Rovigo. Seguiranno approfondimenti con esponenti delle comunità rom e sinte, e con testimonianze dei volontari che per anni hanno vissuto con loro. In particolare si parlerà delle possibilità di successo e di sconfitta nel mondo del lavoro. Luogo: Sala conferenze Bar L'urlo - via Francesco Marcolini 4, Forlì. Per informazioni:  348.9802498     Per saperne di più: "Da oltre vent'anni insieme ai Rom" - leggi l'intervista    
APG23
06/05/2016
Imola: nel Santuario del Piratello una casa di accoglienza
«Questa casa sotto la protezione della Madonna del Piratello continui ad essere un luogo di ospitalità per i più poveri della città, dove si possa vedere regnare la carità». Ha esordito così Mons. Tommaso Ghirelli, Vescovo della Diocesi di Imola durante la benedizione della struttura di accoglienza per adulti italiani e stranieri, inaugurata ieri sera a 4 km dalla città. Nel 2007 la Caritas di Imola aveva dato vita alla Casa di seconda accoglienza del Piratello destinata a persone sole, esperienza conclusa a gennaio 2016. Ieri il testimone è passato all'Associazione Papa Giovanni XXIII. Giorgio Mei, papà di una casa-famiglia nella Diocesi di Imola, riferimento della nuova struttura insieme a due giovani che hanno terminato il programma terapeutico e che qui verranno a vivere, punta l'attenzione sui “nuovi poveri” e sulla valorizzazione del territorio. «Cercheremo di dare risposta a chi si trova in difficoltà a causa della crisi economica, a chi ha perso lavoro e casa o a chi dopo una separazione si trova a dormire in auto perchè una casa non ce l'ha più. Oppure a persone fragili come soggetti psichiatrici o vittime di sfruttamento lavorativo. Vogliamo creare una rete di volontari del territorio, che possano sperimentare con noi la bellezza della condivisione, col prezioso sostegno dei frati». «Gestiremo la struttura secondo il nostro carisma – ha spiegato Andrea Montuschi, Responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII in Emilia - creando una sorta di casa famiglia. L’idea è quella di accogliere persone adulte in situazioni di difficoltà. Alcuni nostri membri e volontari vivranno al Piratello con loro e le accompagneranno nella quotidianità come, appunto, farebbe una famiglia. Abbiamo già la collaborazione di Asp (Azienda di servizi alla persona), Centro di salute mentale, servizi sociali e Caritas. Il progetto gode anche del sostegno della Cei grazie ai contributi per l'8x1000». L'Associazione di don Benzi già da diversi anni cerca di essere presenza significativa per il territorio. Era il 2004 infatti quando la Comunità qui aderiva alla prima convenzione con l'Asp per l'accoglienza di adulti in situazione di disagio. A Imola l'attenzione per gli emarginati della città oggi resta alta grazie anche alla disponibilità all'accoglienza della Casa “San Clemente” del Poggiolo. In maggiore difficoltà sono gli adulti tra i 35 e i 55 anni, secondo il Quinto Dossier sulle povertà in Emilia-Romagna della Caritas regionale intitolato Gente di periferia; dal 2014 chiedono aiuto nel 55% dei casi proprio gli uomini soli.   Irene Ciambezi      
APG23
06/05/2016
Da Firenze a Viareggio a piedi contro la prostituzione e la tratta
"Un' altra strada è possibile": marcia podistica per la liberazione delle vittime della prostituzione. Partenza da Firenze il 13 Maggio 2016 e arrivo a Viareggio il giorno seguente. In Italia si stima che le vittime di tratta siano tra le 75.000 e le 120.000. 9 milioni i clienti con un giro d'affari di 90 milioni di euro al mese. Spesso le donne che si prostituiscono appartengono a categorie vulnerabili, in condizioni sociali ed economiche sfavorevoli, private dei loro documenti e non in grado di difendersi e di reagire. Ogni tentativo di contrastare la prostituzione deve considerare non solo l'offerta ma anche la domanda di prestazioni sessuali che alimenta il mercato del sesso a pagamento, sanzionando il cliente.  Programma dell'evento: Venerdì 13 Maggio, ore 18:00, ritrovo in Piazza della Repubblica a Firenze e saluto delle istituzioni. Testimonianza di una vittima di tratta. Ore 19:00, partenza a passo lento in direzione dell'impianto sportivo Paganelli, via Guidoni 208. Da qui inizio della staffetta con i podisti (itinerario in allegato per Lucca e Pisa). Venerdì 14 Maggio, arrivo a Viareggio previsto per 17:00, testimonianze e saluto delle istituzioni. La staffetta podistica è promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con IRUN di Michele Innocenti, RUN X YOU e con diverse associazioni del territorio.   Ti aspettiamo a Piazza della Repubblica! Scarica la Locandina Scarica il Regolamento Scarica la Scheda di iscrizione Promuovi l'Evento Facebook Per saperne di più: Staffetta podistica, gli atleti Lettera di incoraggiamento del Sottosegretario di Stato alla Salute Vito De Filippo 
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