APG23
17/08/2021
Il 19 Agosto di 60 anni fa nasceva Sandra Sabattini, la giovane riminese, discepola di don Oreste Benzi, che sarà proclamata beata a Rimini il prossimo 24 Ottobre. Per ricordarla giovedì 19 agosto alle ore 18.30 verrà celebrata una S. Messa presso la Chiesa di San Girolamo, la sua parrocchia, a Marina Centro, in viale Principe Amedeo 65 a Rimini
Sandra abitò per quasi vent'anni con la sua famiglia nella canonica di San Girolamo, dove era parroco lo zio, don Giuseppe Bonini. A Marina Centro, a pochi passi dal mare, dal Grand Hotel, dal porto canale, nel cuore turistico di Rimini.
Questa circostanza è fondamentale nella vita di Sandra: vivere nella canonica di una Chiesa le permise di partecipare assiduamente alla preghiera coltivando un legame personale con il Signore, respirando la fede fin da piccola. In questa Chiesa Sandra si alzava di buon mattino, quando era ancora buio, per mettersi in adorazione davanti al Tabernacolo. In silenzio, seduta per terra, davanti al suo Signore.
Un'urna sepolcrale ed un bassorilievo celebrativo di Sandra Sabattini sono presenti nella Chiesa di San Girolamo. Inoltre una mostra fotografica permanente illustra la vita della prossima Beata.
Don Giuseppe Bonini, lo zio di Sandra, fu assegnato nel 1965 dal Vescovo alla neonata parrocchia di San Girolamo. Prima della guerra la zona di Marina Centro era poco popolata. Fu nel dopoguerra che il turismo si sviluppò enormemente rendendo famosa Rimini in Italia e nel mondo come meta balneare. Sviluppo che portò ad un'enorme espansione edilizia: alberghi, negozi, ristoranti, locali di divertimento. In pochi anni il quartiere di Rimini, Marina Centro, divenne un luogo privilegiato di villeggiatura. Da qui la necessità di un nuovo luogo di culto.
APG23
17/08/2021
È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in seguito agli sviluppi della drammatica crisi umanitaria in corso in Afghanistan. «Nelle nostre case famiglia in Italia e all'estero stiamo accogliendo tanti giovani, anche minorenni, provenienti dall'Afghanistan, giunti con i corridoi umanitari dai campi profughi in Grecia. Nelle nostre case trovano protezione, stabilità, consolazione per le loro indicibili ferite e ci raccontano l'angoscia per i loro familiari rimasti in Afghanistan», continua Ramonda.
«Il pensiero e la preghiera vanno a coloro che stanno subendo gravissime ingiustizie, violenze, riduzione in schiavitù, in particolare alle donne, alle bambine, ai bambini e alle minoranze etniche. Non possiamo girare loro le spalle — conclude Ramonda —. È urgente che le istituzioni europee siano orientate all'inclusione e all'accoglienza, rifiutando i rimpatri forzati, agendo a livello politico con proposte che si oppongano alla logica della violenza».
APG23
11/08/2021
Radio Speranza — InBlu, la radio dell'Arcidiocesi di Pescara — Penne, ha dedicato una serie di puntate di approfondimento alla presenza della Comunità Papa Giovanni XXIII in Abruzzo; siamo felici di poterle raccogliere e rilanciare in un unico contenitore. L'approfondimento continuerà nelle prossime settimane, con i nuovi appuntamenti radiofonici che continueranno ad essere pubblicati online. Buon ascolto!
Le case famiglia e le realtà di accoglienza
Le realtà dell'associazione nella regione si adoperano nell'accoglienza degli ultimi con una struttura nella Diocesi di Teramo, quattro nell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, due nell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto ed una nella Diocesi di Sulmona-Valva. Vi abitano quattro persone impegnate nel periodo di verifica vocazionale per l'ingresso nell'associazione fondata da Don Benzi nel 68; quattro membri della Comunità sono responsabili delle strutture. Alcune di queste realtà possono contare sull'apporto dei giovani impegnati nel Servizio Civile Universale.
Casa famiglia Manuela di Campli (TE)
A Campli (TE) c’è la casa famiglia “Manuela”, gestita da Claudia e Gioacchino. Con loro 4 figli adottati, anche con grave disabilità; 4 persone accolte di cui una con disabilità importante. Coppia di sposi originaria di San Benedetto del Tronto, Claudia e Gioacchino sono stati esempio fondamentale per le altre realtà abruzzesi, testimoniando la vocazione della Comunità. Hanno avuto la fortuna di conoscere di persona per diversi anni don Oreste Benzi. Nella puntata descrivono i cinque punti della vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII; Claudia narra anche qualche aneddoto simpatico avuto con lo stesso don Oreste.
Casa famiglia Terra Promessa di Città Sant’Angelo (PE)
A Città Sant’Angelo (PE), Fabiola e Gianni originari di Sulmona, gestiscono la casa famiglia “Terra Promessa”. Avvincente ed emozionante, il loro avvicinamento alla Comunità Papa Giovanni XXIII viene descritto dai due coniugi in maniera semplice e profonda. Storie vere che rispondono ad una domanda: cosa caratterizza e rende speciale la casa famiglia della Comunità? Vivono con loro 3 figli naturali, 1 figlia adottata con grave disabilità, due minori.
Simona e Gaetano a Pescara
A Pescara, in città, brillano diverse espressioni della Comunità Papa Giovanni XXIII: vi si trovano una casa famiglia, gestita da Simona e Cristiano, che ospita 5 figli naturali e 4 persone accolte (di cui tre disabili); una famiglia aperta all'accoglienza, i cui genitori sono Simona e Gaetano (con loro 5 figli naturali e una mamma di colore con la sua bambina).
Simona e Gaetano nella puntata parlano della loro vita volta alla missionarietà, sia all’interno del matrimonio che del lavoro di medico di Simona e di quello di falegname di Gaetano.
Le scelte di vita: l'avvocato, la neuropsichiatra, il vigile urbano
Antonella è uno degli avvocati di riferimento dell’associazione. Oltre ad avere nel proprio DNA vocazionale la condivisione con gli ultimi, svolge per la Comunità la sua professione di legale, dando voce a chi non ce l’ha. «Immersa nel mondo cerco con tutta me stessa la giustizia», spiega.
Due giovani stanno compiendo il periodo di verifica vocazionale. Questo periodo consente a chi vuole diventare membro della Comunità di vivere un’immersione nella vocazione comunitaria, per capire se si è chiamati ad essa, dal Signore.
Lidia neuropsichiatra infantile, da Gennaio 2021 ascolta la chiamta del Signore ci racconta non solo della sua vita, ma anche di quella di Sandra Sabattini, giovane volontaria dell'associazione morta a 23 anni, nel 1984, che sarà presto beatificata.
Dario è invece un giovane impegnato nella professione come vigile urbano. Ecco la loro voce.
APG23
06/08/2021
“Tanti in tutto il mondo bambini mamme e famiglie continueranno a sorridere perché avranno un pasto, la possibilità di curarsi e di andare a scuola. Anche per i nuovi poveri d’Italia” e questo è stato permesso, dice Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità, grazie alla vostra generosità e al vostro sostegno che ci permettono di proseguire nella nostra missione con gli ultimi.
Due giorni intensi, dedicati alla lotta contro la fame nel mondo e alla condizione di povertà che tantissime persone e famiglie vivono ogni giorno in Italia. In molti si sono avvicinati ai nostri banchetti dando un gesto di attenzione e un aiuto concreto a chi da solo non ce la fa ed è grazie al loro e ai nostri volontari e membri di comunità che ogni giorno ridiamo una speranza a chi ha perso tutto.
Saremo ancora presenti in alcune città italiane con i nostri banchetti di Un Pasto al Giorno. Scopri sul sito dove puoi trovarci https://unpastoalgiorno.apg23.org/.
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Per continuare a sostenere Un Pasto al Giorno, richiedi sul nostro sito il set di 4 tovagliette all’americana, simbolo del posto che prepariamo alla nostra tavola e che riserviamo nel nostro cuore a chiunque soffra la fame, la solitudine e l’abbandono.
Diretta con i missionari di Un pasto al Giorno
In occasione di Un Pasto al Giorno 2021, vogliamo farti conoscere chi, quotidianamente, prepara il posto a tavola per ogni persona che la Comunità Papa Giovanni XXIII accoglie.
Ti aspettiamo il 22 settembre nel pomeriggio dalle ore 16.00 per scoprire grazie alla voce di Valentina, Elena e Simone, ai video e alle immagini dalle missioni, cosa Un Pasto al Giorno rende possibile e quanto sia importante il contributo di tutti.
Il 25 e 26 settembre torna Un Pasto al Giorno nelle città di Italia
Come ogni anno, anche in questo 2021, la nostra Comunità torna a proporre un impegno concreto per risolvere il problema della fame e della povertà che riguarda tante persone, anche a noi vicine, con l’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi “Un Pasto al Giorno”.
Anche quest’anno l’evento rappresenta una delle proposte della Comunità per il Tempo del Creato, il momento voluto dalla Chiesa cattolica (dal 1° settembre al 4 ottobre) per rinnovare la nostra relazione con il nostro Creatore e con la sua creazione attraverso la celebrazione, la conversione e l’impegno, personale e comunitario.
L’idea di “Un Pasto al Giorno” è nata 35 anni fa da Don Oreste Benzi, il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, per trovare le risorse necessarie per aiutare chi è così povero da non poter mangiare tutti i giorni e così solo da non avere nessuno con cui condividere la propria sofferenza. Un’idea ancora drammaticamente attuale, soprattutto adesso che, a causa della pandemia, sono molte di più le persone che hanno perso tutto e che chiedono aiuto.
Sabato 25 e domenica 26 settembre, insieme a tanti volontari e nostri amici, saremo in centinaia di città italiane per chiedere un gesto di attenzione e di sostegno per chi da solo non ce la fa. Le donazioni che raccoglieremo grazie all’iniziativa “Un Pasto al Giorno” ci permetteranno di garantire almeno un pasto al giorno alle persone che accogliamo e a chi si rivolge a noi in cerca di aiuto, anche per la prima volta, in Italia e in oltre 40 Paesi del mondo. Chi vorrà sostenere la nostra iniziativa riceverà come ringraziamento una tovaglietta all’americana, simbolo del posto che prepariamo alla nostra tavola e che riserviamo nel nostro cuore a chiunque soffra la fame, la solitudine e l’abbandono. Quei posti diventano la nostra casa. Le persone che li abitano diventano nostri figli e fratelli.
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Se vuoi organizzare un banchetto nella tua parrocchia o una raccolta nella tua città, scrivici a unpastoalgiorno@apg23.org lasciandoci i tuoi recapiti e ti ricontatteremo per spiegarti come puoi prendere parte con noi all’evento in piazza di Un Pasto al Giorno.
Saremo noi a spedire tutto il materiale necessario per allestire il banchetto (locandina, volantino informativo, tovagliette, pettorine per i volontari, scatola per raccogliere le donazioni). L’unica cosa che chiediamo è procurarsi un tavolino su cui disporre il materiale.
Insieme portiamo l’aiuto necessario a chi ha più bisogno e ridiamo una speranza a chi ha perso tutto.
Per conoscere meglio l’iniziativa Un pasto al giorno visita il sito unpastoalgiorno.apg23.org e segui le nostre pagine di Facebook e Instagram
APG23
04/08/2021
Verranno messi a dimora due nuovi alberi, dedicati a Don Oreste Benzi e a Padre Mario Ciman, per salutare il profondo momento di rinnovo che sta vivendo la cooperativa sociale San Damiano di Sorso (SS).
Fondatore dell'associazione della Comunità Papa Giovanni XXIII, da cui la cooperativa è nata, il primo. Ideatore a Padova degli Universitari Costruttori il secondo. Sono passati a miglior vita rispettivamente il 2 novembre 2007 e il 22 marzo 2021. I frutti del loro operato continuano a rinnovarsi nel miracolo della condivisione della vita con gli ultimi.
Venerdì 6 agosto alle ore 11 in via Tirso 12, dopo la breve cerimonia alla presenza delle istituzioni, sarà possibile per la stampa visitare il cantiere nel quale troverà spazio entro l'anno il nuovo centro diurno per persone con disabilità.
In queste settimane, ospitati dalla Parrocchia Santa Monica di Padre Luigi Maiochi, quasi un centinaio di giovani provenienti da tutta Italia, studenti in ambito edile, si stanno alternando a gruppi di 20, gratuitamente e fino al 22 agosto, nel collaborare all'allestimento dei nuovi locali della Cooperativa San Damiano. Una volta terminati i lavori, la cooperativa potrà rispondere ancora meglio al bisogno di inclusione dei ragazzi e delle loro famiglie, nei diversi comuni della provincia di Sassari in cui opera (Sorso, Sennori, Tergu, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Chiaramonti, Laerru, Ploaghe), e aprirsi ai territori di Sassari e Porto Torres.
«Durante l’emergenza il disagio della disabilità si è moltiplicato nella solitudine di ognuno; come cooperativa ci siamo trovati a dover rimodulare continuamente i servizi offerti — racconta il presidente della cooperativa Antonello Spanu —. Siamo rimasti al fianco delle famiglie per seguire insieme a loro la situazione, complessa, che di giorno in giorno si evolveva. Ora ci appelliamo anche alle varie realtà del nostro territorio perché si uniscano nel reagire al vuoto di relazioni umane creato dalla pandemia».
«Da questo percorso è nata l'esigenza — continua — di elaborare, alla luce dei nostri valori e della nostra mission, strategie completamente nuove da attuare nei prossimi anni, per rispondere a sfide inedite. Ci troviamo a dover ripensare gli spazi in cui siamo abituati ad agire; a dover rivedere i ruoli organizzativi interni. Sentiamo forte l'esigenza di rinnovare una dinamica di reciprocità con la società: l'inclusione sociale non è solo un argomento degli operatori e dei volontari, ma richiede la collaborazione di tutti: scuole, società sportive, enti, aziende».
L'intervento di riqualificazione in corso riguarda tutti gli spazi ora in uso all'attuale Centro Diurno socio educativo di via Tirso, con la ristrutturazione di un nuovo piano dell'edificio e con l'apertura di un nuovo ingresso da via Castelsardo. Verrà creato un ulteriore nuovo Centro, focalizzato in particolare sulla formazione lavorativa di persone con disabilità psichica, e che permetterà di raddoppiare la risposta.
La Cooperativa San Damiano della Comunità Papa Giovanni XXIII è una cooperativa sociale di tipo A che attualmente ospita 28 persone nel centro diurno e che offre assistenza educativa ed assistenziale ad una ventina di famiglia del territorio. Occupa 15 dipendenti e 6 giovani impegnati in progetti di servizio civile; 6 persone sono coinvolte nei progetti di agricoltura sociale; circa 40 persone all'anno sono coinvolte nei progetti di messa alla prova alternativi al carcere. Sono invece stati annullati a causa della pandemia i corsi musicali, le attività aggregativi e i progetti estivi di quest'anno. I responsabili della cooperativa si augurano di poterli riattivare al più presto.
È stata attivata una raccolta fondi per sostenere l'iniziativa.
È possibile contribuire con un bonifico all'Iban: IT24C0101585070000000012541
o con bollettino postale al cc: IT15C0760117200001034829117
intestati a “Coop. Sociale San Damiano” con causale: nuovi servizi in favore delle persone con disabilità.
Per informazioni: sandamiano@apg23.org
APG23
20/07/2021
La consueta Tre giorni che ogni anno riunisce i membri e i simpatizzanti della Comunità Papa Giovanni XXIII, provenienti dai circa 40 Paesi del mondo in cui è presente, quest'anno si svolgerà in una modalità nuova: la pandemia non permetterà di partecipare di persona, ma la tecnologia consentirà a tutti di poter assistere all'Eucarestia.
In diretta dal Palacongressi di Rimini alle ore 17.30 il sacerdote don Aldo Buonaiuto, conosciuto per il suo impegno accanto alle donne vittime di tratta, celebrerà la Santa Messa.
Durante la cerimonia verranno accolte le richieste di far parte dell'associazione di Don Benzi, avanzate da ben 105 persone che inizieranno il loro periodo di verifica vocazionale, e da 65 nuovi membri, che hanno scelto per la propria vita di vivere la Spiritualità del povero.
La Santa Messa sarà un momento di condivisione, unione e di luce per membri, volontari, amici e sostenitori della Comunità; verrano riconosciuti i voti perpetui offerti da 4 donne consacrate:
- Mina Varnasidis; vive in casa famiglia in Puglia;
- Nicolina Presutto, della casa di preghiera "Maria Madre del Silenzio" della Lombardia;
- Rita Cossu, mamma in una famiglia accogliente della Sardegna;
- Teresa Cariati, mamma di casa famiglia in Calabria.
Lo stesso giorno alla mattina verrà ringraziato il Signore per il ritorno in Italia di 5 missionari, provenienti da Haiti, Rwanda, Russia, Ginevra in Svizzera; verranno benedette le scelte missionarie di altri 11, fra singoli e famiglie.
#FOTOGALLERY:MISSIO#
Partecipa anche tu!
Sarà bellissimo unirci nella preghiera per le nostre famiglie e per i fratelli in difficoltà, nel ricordo di don Oreste Benzi, colui che per primo ha sognato e dato vita a tutto questo.
APG23
19/07/2021
«Ricordi don Oreste Benzi?». È il titolo della serata dedicata al fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Nell'occasione saranno trasmesse immagini esclusive di Don Benzi per raccontare come, ancora oggi, il suo carisma rivoluzionario continui a cambiare la storia. L'evento si terrà giovedì 22 luglio alle ore 21 sul sito web dedicato al sacerdote dalla tonaca lisa su www.fondazionedonorestebenzi.org.
Poteva capitare di vederlo camminare per le strade, la notte, con un mucchio di rosari in mano, oppure alla stazione dei treni ad incontrare gli abitanti invisibili delle sale d'attesa, barboni, zingari, alcolizzati. O ancora davanti agli ospedali in preghiera e un momento dopo nelle piazze a manifestare. Là, dove c'era un'umanità ferita lui arrivava, con il suo carico di speranza, con una fiducia imperturbabile nell'uomo e in Dio.
IL PREMIO. In questa occasione verranno premiati i vincitori del Premio "Don Oreste Benzi dalla parte degli ultimi". Quest'anno il Premio è stato dedicato al tema della liberazione delle donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Margaret Archer, già Presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, e Filippo Diaco, vice presidente delle di Acli Bologna sono i vincitori ex aequo. Un uomo e una donna, quasi a mostrare che questa battaglia di “genere” può essere vinta solo con una alleanza tra “generi”: uomini e donne di buona volontà. Interverranno Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Fondazione Don Oreste Benzi e della Comunità Papa Giovanni XXIII, Monica Zanni, vice presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. Conduce Emanuela Frisoni.
«Il male va tolto, non regolato, e la prostituzione è un male». Don Benzi aveva le idee chiare, idee che nascevano dall'aver visto le sofferenze che si nascondono dietro l'industria della prostituzione. La battaglia contro la prostituzione è stata una delle ultime combattute dal sacerdote dalla tonaca lisa. Certamente quella che lo fece conoscere al grande pubblico. Don Benzi svelò lo schiavismo che si celava dietro, lo sfruttamento, il dolore e la sofferenza. Fu merito anche di Don Oreste se il primo processo per riduzione alla schiavitù fu celebrato a Rimini, nel ‘96, dove una serie di ragazze nigeriane testimoniarono, a fianco dello stesso don Benzi, facendo arrestare 120 sfruttatori. A causa di questa battaglia ricevette minacce di morte. Nel 1998 riuscì ad ottenere il riconoscimento dello status per la protezione di vittime di tratta, formalizzato nell’articolo 18 della legge 286 del 1998. Una legislazione d'avanguardia che fu in seguito adottata dalle Nazioni Unite, nel c.d. Protocollo di Palermo, e promossa in tutto il mondo come la miglior pratica contro la tratta di persone.
Nei suoi numerosi incontri lungo la penisola Don Oreste faceva parlare sempre qualche giovane ragazza strappata dalle mani di trafficanti e clienti. Testimonianze preziose che, per la prima volta, aprirono gli occhi delle persone. La prostituzione non era più una questione di morale pubblica, bensì una nuova schiavitù. La fama della battaglia di don Oreste scavalcò i confini italiani il 24 maggio 2000. Quel giorno don Benzi accompagnò Anna, ex prostituta malata di AIDS, al cospetto di Giovanni Paolo II. “Papà libera le bambine” disse al Pontefice la donna che morì pochi mesi dopo. L'immagine di Wojtyla con l' ex prostituta fece il giro del mondo divenendo una delle foto simbolo dell'Anno Santo.
APG23
14/07/2021
Sono arrivati questa mattina all’aeroporto di Fiumicino 34 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Si tratta di famiglie e ragazzi in fuga da Paesi dove sono in corso guerre, violenze o situazioni insostenibili.
«Questi ragazzi hanno attraversato paesi, pericoli e soprusi. Adesso nelle famiglie in cui saranno accolti, dopo un periodo di quarantena, cercheranno il sostegno necessario per ricostruirsi una nuova vita. E' più che un diritto, è una speranza che va protetta» commenta Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità di don Benzi.
Con quest’ultimo corridoio umanitario giungono in Italia anche 8 minori non accompagnati e 7 neomaggiorenni che hanno compiuto 18 anni nelle scorse settimane, mentre aspettavano il trasferimento. Si tratta di ragazzi e ragazze, arrivati in Grecia già dal 2019, che hanno avuto viaggi molto difficili attraverso l’Asia, l’Africa o il Medio Oriente, subendo maltrattamenti, sfruttamento e violenza. I minori saranno accolti presso famiglie della Comunità Papa Giovanni XXIII in Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Marche.
Il corridoio umanitario è stato realizzato grazie al protocollo firmato da Comunità di Sant’Egidio e ministero dell’Interno, nonché dalla collaborazione delle autorità greche e il sostegno della Commissione europea. Dal febbraio 2016 ad oggi 3.700 persone sono giunte in modo sicuro e legale, al riparo dai trafficanti di esseri umani, in Italia e altri paesi europei. Con i corridoi umanitari dalla Grecia si tenta di risolvere la situazione di una parte dei profughi - famiglie con bambini, persone vulnerabili e minori non accompagnati - presenti nell’isola di Lesbo ormai da tempo, in attesa di una collocazione, con condizioni di vita rese ancora più difficili in questi ultimi mesi per gli effetti della pandemia.
APG23
07/07/2021
“Hanno bisogno di essere amati e di continuare a vivere dignitosamente, possibilmente in un ambiente a loro familiare”, “A loro manca quella quotidianità e compagnia che li aiuta a non abbattersi, a sentirsi attivi, importanti”.
Durante questo anno, insieme a Lea e a Daniela che coordinano tutta la nostra attività di aiuto agli anziani, abbiamo preparato alcune domande per i genitori delle nostre Case, dove accogliamo persone in età avanzata o dove noi per primi, membri della Comunità, stiamo invecchiando. Ci siamo chiesti come si vive questo tempo così speciale della vita, con quali difficoltà, per trovare le risposte giuste che possiamo dare come Comunità in aiuto agli anziani.
L’avanzare dell’età tocca tutti - le persone che accogliamo, anziane o che invecchiano con noi, ma anche tanti familiari e genitori di noi membri di Comunità - e per forza di cose aumentano le complicazioni, fisiche e psicologiche. Anche molti di noi stanno crescendo, invecchiando, ed è importante prendere coscienza che probabilmente il nostro impegno nell’accoglienza cambierà, ma questo è un tempo bello per tutti, un tempo da vivere, a cui va dato il giusto valore e in cui possiamo farci forza a vicenda.
Le risposte ricevute hanno portato alla luce le storie di molti anziani, colpiti da malattie invalidanti e di come per loro questo sia stato un anno drammatico. E poi le vicende di tante famiglie che si sono trovate a dover accudire i loro cari da sole, 24 ore su 24, senza più aiuti o sostegni esterni, perché i Centri di accoglienza erano chiusi per la pandemia. Abbiamo scoperto che la paura più grande per loro non era il Covid-19, ma restare soli.
Come ci ricorda Papa Francesco infatti “I nonni, tante volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmettere. E per questo ho deciso di istituire la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù.”
La nostra Comunità ha da sempre un’attenzione speciale e una cura particolare per gli anziani. In Italia, spesso con la collaborazione di realtà del territorio, ha avviato diversi Centri diurni o aggregativi per gli anziani e per dare una mano alle loro famiglie, o ancora, realtà come i Villaggi dove possono vivere in autonomia ma in un contesto familiare: la Casa dei Nonni di Forlì e il Centro per anziani e per disabili di Cuneo, o il Condominio Solidale a Fossano, dove convivono tante generazioni, tra cui i “nonni”.
Sono luoghi preziosi per tutta la famiglia, perché i nostri “nonni” con il passare degli anni hanno sempre più bisogno di aiuto e perché vivere con loro è un dono immenso, meraviglioso, che supera ogni fatica e paura.
APG23
28/06/2021
Qual è la differenza tra educare e formare? Genitori, insegnanti, educatori, insieme a tutti coloro che cercano un modello educativo alternativo a quello del profitto, sono invitati domani martedì 29 giugno alle ore 18 alla presentazione online (guardalo qui) del nuovo libro di Ferdinando Ciani.
L'autore si confronterà con Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, e con il giornalista di semprenews.it Marco Scarmagnani.
IL LIBRO
Pedagogia della Gratuità. Un cammino verso la felicità, Sempre Editore, aiuta a sviluppare un pensiero nuovo sul tema della pedagogia, per renderla più umana e gratuita. Espone una prospettiva pedagogica nell'educare la felicità, liberatoria dalle oppressioni della società del profitto, aiuto e stimolo nella costruzione di un mondo migliore.
L'AUTORE
Ferdinando Maria Ciani, di Pesaro, insegnante di Scienze Matematiche nella scuola secondaria di primo grado, è ideatore e fondatore della Scuola del gratuito, esperienza educativa nata dall'esperienza di condivisione della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Nel 2009 ha fondato il Gruppo di Ricerca per la Scuola del Gratuito. Formatore e autore di numerosi articoli su riviste specialistiche, ha collaborato su temi educativi con il giornale Avvenire. Al suo attivo quattro saggi: La scuola di Pinocchio (editrice Esperienze, 2001), A scuola senza profitto (Sempre Editore, 2008), Scuola del Gratuito. Esperienze (Sempre Editore, 2013), Vi insegno a prendere il volo (Sempre Editore, 2017).
Spiega: «Per cambiare rotta occorre uscire dalla logica del profitto, della competizione, della lotta perenne con gli altri che condanna l'essere umano all'infelicità. Da una parte c'è una società che affianca alla crescita lo sviluppo integrale della persona; dall'altra vediamo un modello educativo che plasma l'uomo alla ripetizione coatta dei meccanismi disfunzionali del nostro.
APG23
27/06/2021
Continua il Progetto Miriam con il percorso avviato ad aprile, che ora si fa tour in presenza. In questi giorni da Genova a Treviso, poi Verona, Roma e Rimini il percorso permette l'incontro fra operatori e volontari. Il è pensato per prevenire e combattere ogni forma di violenza contro bambini, giovani e donne.
Sono diverse decine le richieste di aiuto in particolare di donne migranti - o integrate in Italia da tempo - arrivate nei primi mesi dell’anno allo sportello di richieste aiuto attivato all'interno del progetto.
Chi sono le donne che chiedono aiuto?
Nel 44% dei casi le chiamate sono delle stesse vittime, nel 16,7% dai servizi sociosanitari e nel resto dei casi da altri servizi a bassa soglia dal nord al sud Italia. Donne che durante la pandemia sempre di più sono state esposte a violenze e maltrattamenti, e in effetti nel 61% dei casi si sentono in pericolo a causa del compagno o del partner. Il 44% racconta di maltrattamenti tra le mura domestiche, il 25% rischia un aborto forzato o lo ha già subìto, il 14% è vittima di violenza economica e l’8,3% ha chiesto aiuto alla Comunità di don Benzi perché sfruttate nella prostituzione.
Nella stragrande maggioranza dei casi chi contatta le help line della Comunità Papa Giovanni XXIII sono donne italiane. A seguire donne nigeriane, albanesi e rumene. Ma le chiamate dei primi quattro mesi del 2021 hanno riguardato donne di 14 nazionalità diverse.
Il progetto è realizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme a Differenza Donna e a Fundaciòn de Solidaridad Amaranta (Spagna).
Hanno aderito: Caritas, Cif, Cisl, Fondazione Migrante, Porta Aperta.
Per informazioni: progettomiriam@apg23.org
APG23
24/06/2021
Sabato 26 giugno si celebra la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, voluta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A Rimini per l’occasione, presso il Campo Don Pippo di via Santa Cristina, gli ospiti delle Comunità Terapeutiche della Comunità Papa Giovanni XXIII si ritroveranno per un momento di festa a partire dalle ore 12.
Sono più di 160 di le persone che nell’anno 2020 e nel primo semestre del 2021 hanno concluso il percorso terapeutico nelle strutture dell'associazione di Don Benzi. Di questi, 88 hanno svolto il percorso in strutture della Papa Giovanni in Italia; una settantina provengono dalle realtà terapeutiche situate in Albania, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Croazia.
Il momento di festa è una ricorrenza annuale con cui l'associazione di Don Oreste Benzi conclude i percorsi delle sue 34 comunità terapeutiche. L'evento è stato posticipato da dicembre scorso a causa dell'emergenza sanitaria in atto.
Il momento partecipato si concluderà con una messa celebrativa presieduta dal Vescovo di Verona Monsignor Giuseppe Zenti.
Durante gli appuntamenti del pomeriggio verranno letti alcuni brani tratti dal Diario di Sandra Sabattini, la giovane della Comunità Papa Giovanni XXIII che verrà beatificata il prossimo 24 ottobre.
Sandra Sabattini infatti, morta alla giovane età di 22 anni a causa di un incidente stradale, era stata operatrice nella comunità terapeutica di Trarivi, frazione di Montescudo (RN).
Il programma della giornata prevede:
- Ore 12:00, momento di raccoglimento introduttivo
- Ore 12:30, pranzo condiviso
- Ore 14:30, Happening dell'Interdipendenza con musica,
testimonianze, recitazione e la premiazione del concorso "PrimaVera Poesia".
- Ore 16:00, Eucarestia del Riconoscimento celebrata dal Vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti.
Spiega Bartolomeo Barberis, referente per la Comunità Papa Giovanni XXIII : «Ogni anno entrano in media nelle nostre case circa 300 persone vittime delle dipendenze. Circa 200 di queste fanno uso di droghe, per lo più eroina, anche se la maggior parte dei nostri accolti sono stati poliassuntori, abituati cioè ad assumere vari tipi di droga in base alla possibilità del momento. Una cinquantina, circa un quarto, sono gli alcolisti».
L'evento è ad accesso riservato in ottemperanza alle misure di sicurezza contro il Covid-19 e verrà trasmesso in diretta su youtube.
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