Alla fine degli anni Sessanta, quando don Oreste Benzi iniziò ad incontrare persone e bambini con disabilità, lo fece negli istituti, negli ospedali psichiatrici e negli orfanotrofi dove erano “ospiti”. L’inclusione di persone con disabilità nella società non era una priorità, anzi le famiglie spesso vivevano con vergogna queste situazioni e ci si nascondeva in casa o ci si affidava a queste strutture.
Fu rivoluzionaria, quindi, la scelta di don Oreste di coinvolgere anche ragazzi con disabilità al campeggio estivo per giovani organizzato nel 1968 a Canazei (TN), convinto che: “là dove siamo noi, lì anche loro”.
Venivano guardati come pazzi, su per i sentieri, fino alle vette, a spingere carrozzine e a superare ogni ostacolo. Mancavano infrastrutture e il concetto di barriera architettonica era stato introdotto solo l’anno prima. Da quel primo gruppo di giovani nacque la Comunità Papa Giovanni XXIII.
Ancora oggi la Comunità Papa Giovanni XXIII dimostra, con il suo impegno, che “le membra più deboli sono le più necessarie” e che la persona con disabilità – intellettiva, motoria, psichica e sensoriale – non è un mero oggetto di assistenza, ma ricopre un ruolo essenziale nella costruzione di una società più giusta e inclusiva, una risorsa preziosa che arricchisce la vita di tutti.
Accogliamo bambini e persone con disabilità nelle nostre Case Famiglia e realtà di accoglienza, offriamo supporto alle famiglie con figli con disabilità, promuoviamo attività aggregative e formative, iniziative di sensibilizzazione, e attiviamo percorsi di inserimento nel mondo del lavoro. Tante cooperative sociali sono nate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII come risposta al bisogno di integrazione delle persone con disabilità che vivono con noi.
- promuove e tutela il diritto alla vita, i diritti civili, politici, sociali ed economici delle persone con disabilità;
- contrasta i fenomeni di discriminazione delle persone in condizione di disabilità;
- elimina le barriere architettoniche, senso-percettive e culturali;
- rende la persona con disabilità protagonista della sua storia.
Scegliamo di condividere la nostra vita, 24 ore su 24, con chi vive situazioni di solitudine, degrado, povertà, sfruttamento e ha bisogno di un luogo in cui sentirsi “a casa”, parte di una famiglia, perché il bisogno primario di ciascuno – base per riscostruirsi e guardare al futuro – è sentire di essere importante per qualcuno.
Nelle nostre cooperative sociali, ragazzi e ragazze con disabilità, persone definite svantaggiate o messe ai margini dalla società e dal mondo del lavoro, scoprono e sviluppano i propri talenti, per raggiungere la propria autonomia.
Promuoviamo campagne di sensibilizzazione e di azione politica verso le istituzioni, la società e l’opinione pubblica, perché soltanto rimuovendo le cause che generano le ingiustizia non ci saranno più persone che ne sono vittima e si potrà costruire davvero una società più giusta e inclusiva, in cui si riconosce il ruolo essenziale di ogni individuo che ne fa parte.
Scopri di piùAttiviamo formazione continuativa verso i papà e le mamme di Case Famiglia e gli operatori delle Cooperative per approfondire le tematiche collegate alle persone con disabilità.
Promuoviamo la diffusione della lingua dei segni attraverso attività di interpretariato, organizzazione di corsi e seminari, elaborazione di materiale didattico ecc.
Una vera famiglia con una mamma ed un papà che vivono a tempo pieno con i figli, generati e/o rigenerati nell’amore. Accoglie tutti, bambini e anziani, ammalati e sani, adulti e adolescenti con le storie più diverse. Si cammina insieme per la crescita umana e relazionale di chi accoglie e di chi è accolto.
Scopri di piùIl centro si impegna a sostenere l’integrazione sociale, il benessere relazionale e il supporto alle famiglie, favorendo la crescita e la comunicazione di ciascuna persona accolta. Offre un ambiente familiare e terapeutico dove ogni persona viene accolta e valorizzata.
Scopri di piùLe cooperative sociali promosse dalla Comunità Papa Giovanni XXIII APG23 sono riunite nel “Consorzio Condividere Papa Giovanni XXIII” e permettono l’inserimento educativo o lavorativo di persone fragili e con disabilità psichica o fisica.
Scopri di piùUn evento per sottolineare l’urgenza di abbattere le barriere architettoniche, culturali e sociali e favorire una piena integrazione, così come è scritto nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Scopri di piùCon il progetto “Portami a Casa”, già attivo in Piemonte e in Lombardia, favoriamo l’accoglienza in famiglia di bambini nati con disabilità gravi e per questo lasciati negli ospedali.
Promuoviamo i diritti linguistici e culturali delle persone sorde, educando ed informando attraverso materiale multimediale in Lingua dei Segni su tematiche di vario tipo.
Vai al sitoL’inclusione delle persone con disabilità passa anche attraverso l’arte e lo sport, che realizziamo anche attraverso le nostre associazioni sportive dilettantistiche.