Da un gesto semplice, da una mano che si tende in Italia, può nascere un piatto caldo in Kenya, un sorriso in Bolivia, un’opportunità in Brasile. Il 27 e 28 settembre, anche quest’anno, la lunga tavola di don Oreste si è riempita di vita in tante piazze d’Italia. Una tavola simbolica, costruita con la presenza di chi ha deciso di fermarsi, di condividere, di mettersi accanto agli ultimi.
Tra i banchetti c’erano famiglie, bambini, giovani, anziani. C’erano gli amici di sempre e chi si è avvicinato per la prima volta. C’erano sguardi curiosi e cuori generosi mossi da un desiderio di giustizia.E soprattutto c’erano loro: i volontari. Donne e uomini, famiglie intere che hanno donato tempo, energia e cuore, scegliendo di servire non per carità, ma per amore e giustizia.
È grazie a ognuno di voi che il sogno di don Oreste continua a camminare. Un impegno che ogni giorno ci chiama a stare accanto a chi è dimenticato, a chi è invisibile, a chi ha perso tutto.
Grazie davvero, di cuore, per aver reso possibile tutto questo.
Marco Panzetti, responsabile della comunicazione e della raccolta fondi della Comunità Papa Giovanni XXIII dice: “Ogni volta che rivedo persone unirsi per rendere possibile questo evento, sento nascere dentro di me una gratitudine profonda. In un mondo dove l’ingiustizia sembra diventata una notizia come le altre, dove guerre, violenze e fame scorrono sugli schermi senza più colpirci davvero…c’è ancora chi sceglie di non restare indifferente”.
Un Pasto al Giorno con i suoi banchetti sarà in tante città italiane anche per tutto il mese di ottobre per raccogliere i fondi destinati ad accogliere nelle nostre mense, nei nostri centri nutrizionali, in Italia e in circa 40 Paesi nel mondo, chiunque abbia bisogno.
