Sabato scorso a Rimini è stato il tempo di "Insieme per la Pace", che per la prima volta ha visto riunite la comunità cristiana e la comunità musulmana della città.
Il Vescovo Mons. Francesco Lambiasi si era recato personalmente alla Moschea per inivitare l'Imam Murad Ayadi.
Così si sono trovati riuniti per dire no alla violenza e sì all'incontro: un Vescovo cattolico, una Pastora Valdese (Giuseppina Bagnato), un parroco della comunità ortodossa di Rimini e del patriarcato di Costantinopoli. Poi c'erano rappresentanti della comunità rumena ortodossa e della comunità musulmana. Uniti, insieme.
Sotto una pioggia battente 500 persone circa si sono riunite attorno ai capi religiosi; hanno letto e sottoscritto una lettera d'intenti, come impegno condiviso nel dare ciascuno il proprio contributo per il dialogo e la pace. Lo scritto è stato poi consegnato (dal vescovo e dall'Imam) nelle mani della Prefetto e del Sindaco.
I capi religiosi, insieme, hanno detto il loro “no” alla violenza e il “sì” alla pace, nel dopo-Parigi: un “no” forte al terrorismo, ma soprattutto alla guerra, ed al commercio delle armi. E un sincero “sì” al dialogo.
“No” ad ogni cultura dello scarto; “sì” alla cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, chiede la piazza.
Erano stati i Giovani Musulmani d'Italia della sezione di Rimini ad aprire l'iniziativa, consegnando a tutti i partecipanti una candela accesa, in segno di saluto e di accoglienza. Un gesto da esportare, in Italia e nel mondo.
(Antonio de Filippis, foto di Thomas Monticelli)
Per approfondire: Leggi il documento conclusivo.