La Comunità ha allargato negli anni il suo abbraccio ben oltre i confini nazionali, fino a raggiungere oggi più di 30 Paesi nei cinque continenti, con oltre 500 realtà di accoglienza tra case famiglia, mense per i poveri, comunità terapeutiche, centri di accoglienza, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie accoglienti e case di preghiera.
Ma com’è partita la sua presenza nel mondo?
Don Benzi nel 1983 ha incontrato il vescovo di Ndola (Zambia) e lo ha invitato ad andare in una delle nostre case famiglia. Il vescovo ha accettato questo invito e mentre stava visitando una casa famiglia, una ragazza accolta, gravemente disabile, gli si è seduta sulle ginocchia e lo ha abbracciato come un papà: lui si è profondamente commosso e ha detto «Voglio che anche nella mia diocesi ci siano le case famiglia!».
Così ha invitato don Oreste ad andare a Ndola per aprire una casa famiglia per i bambini disabili africani.
Nel 1985 si concretizzò questo desiderio.
La vocazione missionaria della Comunità è una chiamata gioiosa e urgente: essere ovunque, “ad gentes” e “inter gentes”, per costruire una fraternità universale che sappia dialogare con tutte le culture e affrontare insieme le grandi sfide del nostro tempo, dalla lotta alla povertà alla promozione della pace e della giustizia sociale. Il dialogo con i vari popoli del mondo nasce dall’ascolto e dalla condivisione diretta di vita con gli ultimi, imparando la lingua, amando la terra e la storia di ogni popolo, lasciandosi accogliere e trasformare dall’incontro con l’altro.
Dall’Africa al Sud America, dall’Asia al Medio Oriente, la Comunità Papa Giovanni XXIII porta avanti progetti di accoglienza e sviluppo, promuovendo la dignità di ogni persona e impegnandosi a rimuovere le cause profonde dell’ingiustizia e dell’emarginazione. In molti Paesi, la presenza della Comunità si traduce in case di accoglienza inserite nei quartieri più poveri, dove la condivisione quotidiana diventa risposta concreta ai bisogni di bambini abbandonati, persone con disabilità, vittime di tratta, migranti e chiunque viva una situazione di esclusione.
La missione della Comunità si arricchisce anche grazie all’impegno di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace presente nelle zone di conflitto, e all’azione di advocacy internazionale presso le Nazioni Unite, dove APG23 ha status consultivo dal 2006. Inoltre il lavoro di sostegno amministrativo e progettuale dell’ONG Condivisione Fra i Popoli ha dato origine a numerosi progetti di condivisione fuori dall’Italia.
Scopri le storie, i progetti e le missioni della Comunità Papa Giovanni XXIII nei singoli Paesi in cui siamo presenti: insieme, costruiamo una storia di accoglienza senza confini.