APG23
23/06/2016
È tempo di campi estivi! E l'Associazione Papa Giovanni XXIII ne ha organizzati dal nord al sud d'Italia.
Pace fratello! è lo slogan che verrà lanciato a fine mese durante i campi di condivisione dei giovani dell'Associazione Papa Giovanni XXIII. Preadolescenti, adolescenti e over 18 condivideranno nei campi al mare o in montagna con ragazzi disabili o con quei “poveri della porta accanto” che nella quotidianità passano quasi inosservati, attraverso l'incontro simpatico con Cristo – come voleva don Benzi. Oppure nei campi fuorilemur@, in luoghi e con persone che vivono una grande emarginazione per toccare con mano le ingiustizie dei nostri tempi e costruire ponti di pace, mettendosi in gioco con i poveri più poveri. Filo rosso dell'estate la parola “pace” su cui adolescenti e giovani rifletteranno utilizzando il percorso del Peace Diary, il nuovo e agile diario creato a misura di giovane da sfogliare durante l'Estate 2016. Contiene testimonianze, giochi, canzoni, preghiere, scritti di don Oreste Benzi ed è centrato su sette parole chiave da snocciolare giorno dopo giorno.
Pace: è la destinazione ed è anche il punto di partenza, possibile da costruire anche quando si è giovani. Verità: è nel nostro cuore, anche se con paura, che si può scoprire che non si è poi così male e che ognuno può seminare qualcosa di buono. Perdono: cioè un mega regalo, verso se stessi innanzitutto e poi, passo passo, verso chi a volte ci è indigesto. Fratello: il dialogo con l'altro, che mi è parente perchè figlio di Dio, è possibile quando scopriamo siamo ugualmente preziosi anche se diversi. Creato: scoprirsi fratelli è rendersi conto di vivere nella stessa casa ed essere responsabili per non sciuparla. Giustizia: senza giustizia non c'è pace, e questa va scelta con coraggio ogni giorno in tutti gli ambiti di vita che frequentiamo. Comunità: l'unico modo per costruire ponti di pace è farlo insieme.
Estate fuorilemur@: la pace seminata nelle terre più dimenticate
L'Ambito Giovani dell'Associazione Papa Giovanni XXIII è sempre più fuorilemur@ oltre che internazionale. Ai giovani dai 18 anni in su saranno infatti proposti anche campi estivi in giro per l'Europa e anche più in là. Potranno confrontare lo stile dell'incontro con gli ultimi, nella diversità culturale, in Georgia, in Russia, in Romania e in Zambia! Tra i bambini degli orfanotrofi di Bucarest, tra i senzatetto russi, nel campo rom in Georgia o anche nei quartieri più disagiati di Trapani. I campi fuorilemur@ sono anche esperienze fuori dal solito giro di amici, fuori dalle sicurezze delle spiagge e dei monti di casa nostra, per vivere a 360° il dono di sè, gomito a gomito con Colui che si è fatto povero, mettendo in gioco i propri talenti con chi è escluso perchè vive in terre dimenticate dallo stato o in zone di conflitto e rancori. Ogni anno vi partecipano più di 200 giovani.
Nel cuore della Chiesa con Papa Francesco
Da Sicilia, Puglia, Marche, Emilia, Romagna, Toscana e persino, attraverso i gemellaggi, da Tanzania e Brasile, un nutrito gruppo di giovani e disabili parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù voluta da Papa Benedetto XVI a Cracovia, nella terra natale - la Polonia – di San Giovanni Paolo II dal 24 al 31 agosto 2016. I giovani delle case-famiglia e i simpatizzanti dell'Apg23 saranno lievito nelle proprie diocesi di provenienza, viaggiando insieme al proprio vescovo e agli altri gruppi diocesani in tutto il pellegrinaggio, testimoniando così la gioia dell'essere Chiesa e lo stile della condivisione diretta - giovani e disabili insieme - per non dimenticare il monito di don Oreste Benzi «dove noi, anche loro!».
E questo ai giovani viene molto bene! Vedi il programma completo con tutti gli appuntamenti.
(irene ciambezi)
APG23
22/06/2016
20 anni di casa famiglia e 30 anni di matrimonio: sabato 25 giugno a Novale di Valdagno (VI) Giuseppe Longo e Lucia Dal Lago festeggiano un ventennio di accoglienze. Circa 200 persone hanno dato vita alla loro Casa Famiglia Emmanuele: giovani, accolti, e volontari. La loro è una accoglienza aperta a tutte le fasce d’età ed è contraddistinta, scelta fondante delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII, dalla presenza stabile di una mamma e di un papà.
Giuseppe era un autotrasportatore, Lucia aveva un negozio di parrucchiera, ma sin dal primo giorno di vita insieme c’era la voglia di fare qualcosa per gli altri. Un desiderio che hanno coltivato fino al 23 dicembre 1995, data ufficiale dell’apertura della loro casa famiglia.
L’hanno voluta dedicare alla «sicurezza che Dio non ci avrebbe mai lasciato», come spiega Giuseppe: «Ricordo qualche anno dopo il dolore per la perdita di Sveva, bambina idrocefala abbandonata in ospedale, che abbiamo accolto a quattro mesi e che é salita al cielo a 21 mesi. Apparentemente la sua poteva sembrare una vita senza un significato, eppure da lei abbiamo imparato il senso vero dell'amore incondizionato e senza limiti. È stato il suo dono, che poi ci ha accompagnato in ogni nostro passo e che ha contributo a dare un significato più profondo alla nostra vita».
Sabato 25 giugno alle 18.30, dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di Novale di Valdagno (VI), interverrà sul tema "Dare famiglia a chi non ce l'ha" Giovanni Ramonda, Responsabile Generale della Comunità Papa Giovanni XXIII. Seguirà festa con cena ad offerta libera nel vicino oratorio.
Scarica il volantino
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APG23
21/06/2016
Assistenza ai disabili in casa famiglia a Catania; sostegno lavorativo nelle cooperative sociali; aiuto ai ragazzi nel doposcuola a Trapani: sono alcune delle opportunità che vengono proposte a 27 giovani fra i 18 e i 28 anni in Sicilia. In tutta Italia sono 228 i posti disponibili, e 55 all’estero. Le domande devono pervenire entro il 30 giugno alle 14.
Lunedì 27 giugno a Giarre (CT) in Corso Sicilia 40B, l'infoday presenterà in maniera approfondita i progetti di servizio civile attivati dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in Sicilia.
Antonio Chiarenza e i referenti regionali del servizio civile della Comunità li illustreranno dalle 9 alle 13 nei locali della Casa Famiglia Madonna della Provvidenza. Sarà possibile per i partecipanti sostenere dei colloqui individuali motivazionali e di orientamento.
«Per la Papa Giovanni il servizio civile è un’occasione preziosa, per continuare a camminare su sentieri di pace a fianco dei più deboli. Continueremo a dimostrare che il mondo non ha bisogno di armi per difendersi, ma di persone di buona volontà», spiega Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità.
Per adesioni è attivo il numero verde nazionale 800.913.596
Per partecipare all'infoday è necessaria la prenotazione ai numeri: 3400646435 - 3339434256
Vedi l'evento su Facebook
E’ possibile trovare i testi dei progetti sul sito www.odcpace.org
APG23
16/06/2016
Opera da 10 anni a Mercatino Conca (PU) la “Casa della pace”, una realtà pensata, cercata e fortemente voluta da don Oreste Benzi, don Marino, da tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII e da molte persone del Montefeltro.
Nell 2005, quando ancora la Casa della Pace era “solo” un desiderio tutto da costruire, già si scriveva in una presentazione inviata alla stampa che «la Casa della Pace che vorremmo costruire è un luogo di formazione permanente, dove ciascuno possa accogliere l’altro in modo nonviolento, e possa comprendere perché e come essere cittadini del mondo, in particolare attraverso le proprie scelte di vita. La casa della pace è un luogo dove una famiglia aperta all’accoglienza ed un gruppo di persone, interessati alla costruzione della pace, possano vivere condividendo spazi, risorse, tempi ed insieme realizzare attività di formazione, occasioni di incontro con la realtà locale nella quale è inserita, perché ogni realtà locale è un tassello della realtà globale».
In questi anni, un passo dopo l’altro, la realtà della Casa della Pace si è modellata coerentemente al progetto iniziale, attraverso la creatività delle tante persone che hanno donato a questo sogno un pezzetto del loro cammino.
In questi 10 anni alla Casa della Pace sono passate circa 2000 persone tra volontari in servizio civile, servizio volontario europeo, scambi giovanili, formatori, ospiti, richiedenti asilo e persone che si sono trasferite per un periodo di tempo a vivere qui.
Eventi in programma per il 17-19 giugno: scarica il volantino
APG23
15/06/2016
«Una fede che non è misericordiosa e non è capace di mettersi nelle piaghe del Signore è ideologia», parole di Papa Francesco. Ecco perché la condivisione diretta con gli ultimi è fondamentale e Villa Resurrezione, che sorgerà ai piedi della Cordillera, confinante con la Riserva Nazionale Rìo Clarillo, non ospiterà solo alcolisti e tossicodipendenti, ma anche qualche famiglia della Papa Giovanni XXIII, con i loro figli. Quest’opera, nata proprio a causa e durante l’Anno Santo della Misericordia, continuerà a far germogliare i germi d’amore ben oltre il termine del giubileo, sanando le piaghe di molti cuori feriti. Una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII è già disponibile a trasferirsi lì per mettersi al fianco di queste persone emarginate e ferite.
Il terreno, i beneficiari, gli operatori, la volontà di realizzare quest’opera ci sono. Ora bisogna trovare i fondi per trasformare questa bella idea in un progetto di vita.
APG23
15/06/2016
«Una fede che non è misericordiosa e non è capace di mettersi nelle piaghe del Signore è ideologia», parole di Papa Francesco. Ecco perché la condivisione diretta con gli ultimi è fondamentale e Villa Resurrezione, che sorgerà ai piedi della Cordillera, confinante con la Riserva Nazionale Rìo Clarillo, non ospiterà solo alcolisti e tossicodipendenti, ma anche qualche famiglia della Papa Giovanni XXIII, con i loro figli. Quest’opera, nata proprio a causa e durante l’Anno Santo della Misericordia, continuerà a far germogliare i germi d’amore ben oltre il termine del giubileo, sanando le piaghe di molti cuori feriti. Una famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII è già disponibile a trasferirsi lì per mettersi al fianco di queste persone emarginate e ferite.
Il terreno, i beneficiari, gli operatori, la volontà di realizzare quest’opera ci sono. Ora bisogna trovare i fondi per trasformare questa bella idea in un progetto di vita.
APG23
15/06/2016
Il 7 giugno scorso la Comunità Papa Giovanni XXIII ha celebrato nel Villaggio della Gioia di Forlì il via ufficiale all’accoglienza di interi nuclei familiari.
Un bimbo molto piccolo, una mamma ancora minorenne e di nuovo incinta, un papà anche lui molto giovane: la prima famiglia fragile accolta era senza una casa. Oggi vivono nel Villaggio grazie ad un provvedimento del Tribunale dei Minori di Bologna.
«Il bambino era stato affidato ai servizi sociali. Ma sia i servizi che Il tribunale dei minorenni a novembre hanno accettato la proposta di non procedere per lui con un allontanamento dai genitori, ma piuttosto di evitare una separazione decretando l’accoglienza di tutta la famiglia», spiega Annalisa Chiodoni, avvocato e mamma di casa famiglia all’interno del Villaggio della Gioia.
Qui nel 2014 erano stati finiti di costruire 6 appartamenti per l’accoglienza di famiglie in difficoltà, oggi sono 5 le famiglie accolte e 3 le case famiglia che le affiancano.
Daniele Severi, responsabile della zona Romagna della Comunità, ha introdotto il momento di confronto: «In questi anni abbiamo ricevuto molte visite dall’estero, persone che sono venute a vedere e studiare questo nostro progetto innovativo. Siamo qui per chiederci se, ora che questo modello di accoglienza è diventato realtà, possiamo renderlo replicabile». Il riferimento è alla legge 184/83 che regola l’affidamento familiare: «questa legge dovrebbe prima di tutto tutelare le possibilità di crescita del minore nella propria famiglia, e solo in un secondo luogo portare ad ipotesi di allontanamento. Potrebbe prevedere un comma che permetta l’affidamento dell’intera famiglia, aprendo così la strada ad altre realtà ispirate al modello del Villaggio della Gioia», ha spiegato Annalisa Chiodoni.
«Più che dal Villaggio della Gioia io vengo dal Villaggio della Sofferenza: è quello delle 9.000 famiglie che avrebbero bisogno di un affiancamento», Il presidente del Tribunale dei Minorenni Giuseppe Spadaro, firmatario del primo provvedimento di affido di un nucleo familiare, ha portato l’urgenza di accogliere.
Ma il 7 giugno erano presenti anche le varie realtà che il Villaggio hanno contribuito a farlo nascere:
«Anche attraverso la bellezza e la cura delle cose si può curare», Carlotta Guerra ha portato il contributo di Ikea, che ha contribuito con gli arredamenti; «La prima volta che sono venuto al Villaggio dovevo verificare l’andamento del progetto; ma mi trovai in una serata in cui si festeggiava un compleanno. Nessuna verifica può rendere quel bello che ho trovato nei volti felici di persone che fino all’altro ieri non si conoscevano, e che ora stanno facendo un pezzo di strada insieme», è stata la testimonianza di Nicola Corti Segretario Generale della Fondazione Umana Mente Allianz Ras. «Si apre il cuore a vedere quello che in questi anni avete costruito qui al Villaggio della Gioia», gli ha fatto eco Angelica Sansavini della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
APG23
14/06/2016
La Comunità Papa Giovanni XXIII sottoscrive questo appello indirizzato alle istituzioni europee in merito al commercio dei minerali preziosi.
Lettera aperta alla Presidenza e agli Stati membri del Consiglio dell’Unione Europea
I minerali sono componenti essenziali per molti beni di consumo, dagli smartphone, tablet, gioielli, alle macchine e alle lampadine. In fin troppi casi, tuttavia, l’estrazione ed il commercio di queste risorse eÌ€ collegato ai conflitti e alla violazione dei diritti umani. Le organizzazioni della societaÌ€ civile stanno documentando questi abusi da anni, ma il problema persiste.
Le istituzioni europee stanno attualmente lavorando ad un regolamento che mira a contrastare il commercio, a volte mortale, inerente quattro di questi minerali: stagno, tantalio, tungsteno e oro.
Questa iniziativa eÌ€ attesa da tempo. L'UE eÌ€ il piuÌ€ grande blocco commerciale del mondo, meta significativa per questi minerali e metalli, mercato importante per molti dei prodotti che contengono questi minerali, secondo piuÌ€ grande importatore di telefoni cellulari e computer portatili in tutto il mondo. Considerati questi dati, l’UE ha tanto la responsabilitaÌ€ quanto il potere di fare la differenza garantendo che le aziende estraggano in modo trasparente, responsabile e sostenibile.
Questa eÌ€ anche un’occasione per dimostrare che l'Unione Europea eÌ€ seriamente intenzionata a rispettare gli impegni assunti per promuovere il commercio responsabile. Sotto la sua nuova strategia commerciale, la Commissione sostiene che " una gestione responsabile delle catene di approvvigionamento globali eÌ€ fondamentale per allineare la politica commerciale ai valori europei”.
Nel settore dei minerali, il parametro di riferimento internazionale per il commercio responsabile è quello della Guida OCSE sulla Due Diligence. Questo standard è stato approvato da 34 Paesi membri dell'OCSE, altri 19 Paesi ed il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Esso costituisce anche la base per leggi obbligatorie negli Stati Uniti e nella Regione dei Grandi Laghi in Africa. Purtroppo l'UE è in netto ritardo da questo punto di vista ed ha veramente poco da invidiare con iniziative che da anni sono basate su un approccio meramente volontario.
Come organizzazioni della societaÌ€ civile abbiamo chiesto ai leader europei un regolamento ambizioso ed efficace che obbligherebbe tutte le imprese importatrici di questi minerali nell'UE - in qualsiasi forma- ad effettuare alcuni controlli di base e di due diligence lungo la propria catena produttiva, come eÌ€ consuetudine in altri settori, dall’alimentare ai servizi finanziari. Le nostre richieste sono state riprese da imprenditori, investitori, leader religiosi e attivisti della societaÌ€ civile. Con oltre 362.000 firme inviate da maggio 2015, i cittadini europei hanno chiarito che essi vogliono avere la possibilitaÌ€ di acquistare prodotti che siano stati estratti in modo responsabile e sostenibile.
Nel maggio 2015 il Parlamento Europeo ha preso una posizione forte votando per una legge vincolante che include le imprese che importano in Europa minerali, tanto in forma grezza quanto contenuti in prodotti finali. Tuttavia, più di un anno dopo, i negoziati sono ancora in corso. Gli Stati membri sembrano essersi tirati indietro, promuovendo misure volontarie e di auto-regolamento e cercando di esentare totalmente quelle imprese che importano minerali contenuti in prodotti finiti.
Il governo olandese, nella persona del Presidente del Consiglio dell’Unione Europea, ha lavorato molto per il raggiungimento di un accordo nel corso degli ultimi mesi. Noi riconosciamo e accogliamo con favore questa iniziativa che ha introdotto un certo slancio nelle trattative, ma c'eÌ€ ancora tanto lavoro da fare considerato che non si eÌ€ ancora giunti ad alcun accordo.
L’inclusione delle imprese a valle nel regolamento eÌ€ l’unica soluzione per una normativa efficace.
Molti dei minerali che possono essere collegati a conflitti e ad abusi dei diritti umani entrano nell'UE come prodotti giaÌ€ finiti e, in quanto principale mercato di sbocco di questi prodotti, l'UE esercita un significativo potere commerciale nella filiera produttiva. Le imprese che importano questi prodotti devono essere incluse nel regolamento se l'UE intende veramente stabilire un sistema di due diligence efficace che induca i soggetti economici lungo tutta la filiera a identificare e mitigare il rischio di alimentare conflitti e violazioni dei diritti umani. Il sistema di Due Diligence dell’OCSE eÌ€ stato disposto per includere le imprese lungo tutta la filiera, assicurando che le responsabilitaÌ€ siano distribuite in modo equo e accettabile.
Chiediamo al Consiglio di ascoltare il Parlamento Europeo, gli attivisti, gli investitori, la società civile e i cittadini che chiedono una normativa europea forte e ambiziosa il che significa, come minimo, un regolamento che includa quelle imprese che importano nel mercato europeo minerali in forma grezza o in quanto parte di prodotti finiti.
Inoltre sollecitiamo il governo olandese a sfruttare appieno il tempo rimanente in qualitaÌ€ di Presidente del Consiglio dell’Unione Europea e a continuare ad agevolare un dialogo costruttivo tra i co-decisori europei. C'eÌ€ ancora tempo per finalizzare il regolamento europeo, un regolamento che chiedono e meritano proprio quelle comunitaÌ€ che vivono in aree minerarie e la cui sopravvivenza dipende dal comportamento degli attori coinvolti nelle attivitaÌ€ estrattive.
Firmatari:
1. Amnesty International
2. Global Witness
3. Action Aid
4. ACCIÓN LIBERADORA, Fundación / member of REDES-ONGD
5. ACCION MARIANISTA PARA EL DESARROLLO, FUNDACION / member of REDES-ONGD
6. ACCIÓN VERAPAZ / MEMBER OF REDES-ONGD
7. ACRESCERE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
8. AES-CCC
9. Afro-Asiatisches Institut in Wien
10.Agir Ensemble pour les Droits de l'Homme
11.Alboan
12.AMANI , Laicos Combonianos por el Sur / member of REDES-ONGD
13.AMARANTA, Fundación de Solidaridad / member of REDES-ONGD
14.AMI ONLUS (Associazione Maendeleo-Italia ONLUS)
15.Amigos de la Tierra - Spain
16.AMSALA / member of REDES-ONGD
17.Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
18.Associazione Tumaini - un Ponte di Solidarietà
19.BAJAR A LA CALLE SIN FRONTERAS / member of REDES-ONGD
20.BAJAR A LA CALLE SIN FRONTERAS / member of REDES-ONGD
21.BENITO MENI, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
22.Berne Declaration, Switzerland
23.Broederlijk Delen (Belgium)
24.Bruder und Schwester in Not – Diözese Innsbruck, Austria
25.BUEN PASTOR / member of REDES-ONGD
26.Business & Human Rights Resource Centre
27.CALASANCIO ONG / member of REDES-ONGD
28.CCFD-Terre Solidaire
29.CEEweb for Biodiversity
30.CELIM Milano
31.Chiama l’Africa
32.Christian Aid
33.Christliche Initiative Romero
34.CMSR Centro Mondialità Sviluppo Reciproco
35.Comissió Justícia i Pau Barcelona
36.Comitato delle associazioni per la Pace e i Diritti Umani
37.Comitato trentino NOPPAW
38.Commission Justice et Paix Belgique francophone
39.COMPASIÓN, SOCOES / member of REDES-ONGD
40.Coopération Internationale pour le Développement et la Solidarité - CIDSE
41.Coordinamento Associazioni della Vallagarina per l'Africa
42.CORAZONISTAS, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
43.COVIDE-AMVE / member of REDES-ONGD
44.CRUZ BLANCA, Fundación / member of REDES-ONGD
45.CSD - CONGREGACIÓN DE SANTO DOMINGO / member of REDES-ONGD
46.CVM Comunità Volontari per il Mondo
47.Danish Confederation of Trade Unions
48.Delwende, ONGD / member of REDES-ONGD
49.Diakonia
50.DIGNIDAD Y SOLIDARIDAD / member of REDES-ONGD
51.DKA Austria
52.ECOSOL SORD / member of REDES-ONGD
53.ENTRECULTURAS / member of REDES-ONGD
54.ESTEBAN G. VIGIL, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
55.EurAc
56.European Coalition for Corporate Justice - ECCJ
57.FASFI - FUNDACIÓN AYUDA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
58.Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario - FOCSIV
59.Finance & Trade Watch, Austria
60.FISC - FUNDACIÓN INTERNACIONAL DE SOLIDARIDAD COMPAÑÍA DE MARÍA
/ member of REDES-ONGD
61.FONDAZIONE INTERNAZIONALE BUON PASTORE ONLUS
62.Forest Peoples Programme, United Kingdom
63.Forschungs- und Dokumentationszentrum Chile-Lateinamerika e.V
64.FRATERNIDAD MISIONERA DEL SAGRADO CORAZÓN / member of REDES-ONGD
65.Friends of the Earth Europe
66.FUNDACIÓN AMIGÓ / member of REDES-ONGD
67.Fundación Mainel
68.FundEO, FUNDACION ENRIQUE DE OSSÓ / member of REDES-ONGD
69.FUNESO, FUNDACION EDUCATIVA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
70.German Watch
71.Gruppo Autonomo Volontari per la Cooperazione e lo Sviluppo del Terzo Mondo
72.HAREN ALDE / member of REDES-ONGD
73.Institute of Global Responsibility - Poland
74.ITAKA, FUNDACION / member of REDES-ONGD
75.Jesuit European Social Center - JESC
76.Jesuit Missions
77.JUAN CIUDAD ONGD para la salud / member of REDES-ONGD
78.KARIT Solidarios por la paz / member of REDES-ONGD
79.KOO- Koordinierungsstelle der Österr. Bischofskonferenz f. internationale Entwicklung und Mission
80.KORIMA CLARETIANAS SUR / member of REDES-ONGD
81.La Bretxa
82.LADESOL, LAZOS DE SOLIDARIDADFUNDACION / member of REDES-ONGD
83.LARES, FUNDACION / member of REDES-ONGD
84.Latin American Mining Monitoring programme - LAMMP
85.London Mining Network
86.MADRESELVA, Fundación / member of REDES-ONGD
87.MARY WARD, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
88.MERCEDARIAS MISIONERAS DE BERRIZ – MMB / member of REDES-ONGD
89.Milieudefensie, Friends of the Earth Netherlands
90.Misereor
91.MISIÓN SIN FRONTERAS, Amigos de Comboni / member of REDES-ONGD
92.OCASHA, Cristianos con el Sur / member of REDES-ONGD
93.Ökumenisches Netz Zentralafrika
94.p.h Balanced Films
95.Panzi Foundation (USA
96.PMU
97.Polish Institute for Human Rights and Business
98.Power Shift e.V
99.PROCLADE BETICA, Fundación / member of REDES-ONGD
100. PROCLADE CANARIAS, Fundación / member of REDES-ONGD
101. PROCLADE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
102. PROKARDE, / member of REDES-ONGD
103. PROLIBERTAS, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
104. PROYDE, ASOCIACIÓN / member of REDES-ONGD
105. PROYDE-PROEGA / member of REDES-ONGD
106. PUEBLOS HERMANOS, PPHH / member of REDES-ONGD
107. Rete Pace per il Congo
108. RSJG, SAN JOSÉ DE GERONA / member of REDES-ONGD
109. SAL, SOLIDARIDAD CON AMÉRICA LATINA / member of REDES-ONGD
110. Scottish Catholic International Aid Fund
111. SED, SOLIDARIDAD, EDUCACIÓN, DESARROLLO / member of REDES-ONGD
112. SELVAS AMAZÓNICAS / member of REDES-ONGD
113. Sherpa
114. SIEMPRE ADELANTE, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
115. SIGNOS SOLIDARIOS, FUNDACIÓN / MEMBER OF REDES-ONGD
116. Siloé, Asociación / member of REDES-ONGD
117. Solidarietà e Cooperazione CIPSI
118. Solidarietà-Muungano Onlus
119. SOMASCA EMILIANI, EMILIANI ongd, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
120. SOMO
121. SPINOLA SOLIDARIA / member of REDES-ONGD
122. Stop Mad Minning
123. SÜDWIND
124. TALLER DE SOLIDARIDAD, FUNDACIÓN / member of REDES-ONGD
125. TRABAJO Y DIGNIDAD, FUNDACION / member of REDES-ONGD
126. Urgewald Germany
127. Welthaus Dioezese Graz-Seckau
APG23
13/06/2016
Combattere la malnutrizione in Zambia, offrire un tetto ai bambini di strada di Haiti, integrare i disabili fisici e mentali in Bangladesh: sono alcune delle opportunità che vengono proposte ai giovani di tutta Italia.
Giovedì 16 giugno a Bologna in via L. Pirandello 9 (loc. S. Donato) l'infoday presenterà in maniera approfondita i progetti di servizio civile nazionale attivati all’estero attraverso la Comunità Papa Giovanni XXIII.
Damiana Perdoncini e Davide Papa, referenti per il servizio civile all’estero della Comunità li illustreranno dalle ore 10 alle 16 nei locali del Circolo La Fattoria di Bologna; al pomeriggio sarà possibile per i partecipanti richiedere dei colloqui individuali di orientamento e di di confronto sulle motivazioni che spingono alle partire.
Per informazioni ed iscrizioni:
www.odcpace.org
numero verde: 800.91.35.96
scarica il volantino
APG23
13/06/2016
È questo il titolo dell’evento parallelo che l’ufficio internazionale Apg23 ha organizzato per il 16 giugno 2016 dalle 10 alle 11 nella stanza IV del palazzo ONU di Ginevra.
La prossima settimana infatti prenderà avvio a Ginevra la 32 sessione del consiglio dei diritti umani. Molti i temi che verranno discussi durante tutta la sessione del Consiglio (dal 13 giugno al 1 luglio), partendo anche tra gli altri dalla presentazione dei rapporti dei relatori speciali sui diritti umani dei migranti, sul traffico di esseri umani, sulla povertà estrema e sulla solidarietà internazionale.
Per questa sessione del Consiglio la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato per giovedì 16 giugno un evento parallelo per promuovere l’esempio dei corridoi umanitari come buona pratica di solidarietà internazionale e modello replicabile anche da altri Stati per prevenire la perdita di vite umane ed i rischi connessi al fenomeno del traffico di esseri umani.
L’evento, che ha ricevuto la co-sponsorizzazione della missione premanente dell’Italia della Comunità di Sant’Egidio e del forum delle NGO cattoliche a Ginevra, prevede l’intervento del Nunzio Apostolico a Ginevra – Mons. Ivan Jurkovic, del rappresentante della Comunità di Sant’Egidio - Cesare Zucconi, del Ministro Plenipotenziario - Min. Alberto Bertoni, dell’Esperta Indipendente su Diritti Umani e Solidarietà Internazionale – sig.ra Virginia Dandan e di Alberto Capannini in nome di Operazione Colomba (testo dell'intervento) oltre ad un video-testimonianza dei rifugiati.
Proprio Operazione Colomba è presente in Libano dal 2013/2014 in un campo profughi a soli 5 km dal confine con la Siria e con i suoi volontari ha condiviso la vita di queste persone fuggite dalla guerra in Siria fino alla loro partenza per l’aeroporto di Roma Fiumicino collaborando sul campo con la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle chiese Evangeliche e la Tavola Valdese per la realizzazione di questo grande esempio di Solidarietà Internazionale.
APG23
13/06/2016
“Noi tutti siamo partecipi, nel vincolo della solidarietà, del grande sforzo di rinnovamento e di sviluppo umano che caratterizza l’Italia in questo momento difficile, ma creativo della nostra storia nazionale”.
Proprio la creatività, e la solidarietà, non sono mancate alla cooperativa “I tesori della terra” che venerdì 10 giugno ha aperto le porte alla sua fattoria e caseificio solidale, in frazione San Bernardo di Cervasca (Cuneo), anticipando la visita con un convegno istituzionale nella sala consiliare del municipio.
E a leggerla, quella frase citata all’inizio, sembrerebbe pronunciata oggi, magari proprio da uno degli ospiti della tavola rotonda. Invece no, perché ha compiuto settant’anni. È uno stralcio del discorso che lesse l’allora presidente del Consiglio Aldo Moro per la Festa della Repubblica. Un bel messaggio, rispolverato dai media, che guarda caso corre subito alla mente non appena si conosce la realtà della cooperativa cuneese presieduta da Maurizio Bergia. Un gruppo che ha saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo e che - nonostante la crisi - si è fatto portatore, con inventiva, di un progetto d’integrazione e inclusione sociale. Nel pieno rispetto della natura come “cosa pubblica” (res publica) e quindi “cosa” di tutti, e per tutti. Perché i tesori sono “della” terra, nel senso che tutti - senza distinzione - ne siamo parte, e per tutti sono messi a disposizione.
La cooperativa nasce nei primi anni Duemila dall’unione di due realtà: l’azienda agricola biologica Cascina Bianca e l’azienda agricola biologica Panero Rosanna, entrambe pensate e portate avanti dall’impegno di persone che fanno parte dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Oggi consta di varie strutture: serre e orti, un caseificio con punto vendita, una fattoria didattica con un laboratorio per i diversamente abili, un maneggio, una casa-famiglia. E due stalle: una tradizionale e una innovativa. Infatti - prima nel suo genere in Italia -, la fattoria ospita una vera eco-stalla. Un progetto, questo, nato nel 2013 in collaborazione con l’Università di Torino per rendere eco-sostenibili le deiezioni e per dare maggior benessere agli animali. L’eco-stalla è interamente in legno, perciò facilmente smontabile e poco impattante dal punto di vista paesaggistico.
Ma la vera novità sta nella lettiera su cui i bovini sostano, perché frutto dell’unione delle deiezioni alla frazione organica (compost) che arriva direttamente dai centri limitrofi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ogni giorno viene rimescolata e, grazie alla naturale circolazione d’aria che l’eco-stalla garantisce, viene mantenuto un processo di fermentazione cosiddetta aerobia (in presenza d’ossigeno). Questo consente di ottenere un fertilizzante naturale che può essere usato direttamente nei campi, senza bisogno di doverlo trattare e senza il problema dello spandimento dei liquami. Ogni anno la lettiera viene integralmente sostituita. Nel 2014, poi, il dipartimento di Veterinaria ha voluto studiare il benessere generato dal nuovo metodo di allevamento: ha testato la quantità e qualità di produzione di latte di queste vacche rispetto alle “tradizionali”, e ha notato come le prime fossero più in forma, più sane, e più produttive rispetto alle seconde. Tutto ciò anche per garantire la massima qualità nei confronti del consumatore che troverà in cooperativa solo prodotti biologici certificati.
Non solo, altro punto forza della cascina è il maneggio e il laboratorio che offre attività di supporto alle persone diversamente abili, impiegando gli animali come mediatori di relazioni positive e come facilitatori di emozioni. Per dirla in altri termini, una pet-therapy. Ma tutta l’azienda è - in verità - un sorta di grande progetto di terapia con gli animali perché dà benessere e lavoro a persone in difficoltà. Oggi dà occupazione a diciannove soci, di cui cinque svantaggiati, e impiega nelle sue varie realtà oltre cinquanta lavoratori. È stata tra le prime in Italia a credere e a investire nell’agricoltura biologica sociale attraverso il reinserimento terapeutico, nell’attività produttiva, di persone disagiate. Perché lavorare la terra fa bene, e fa del bene.
L’agricoltura sociale
Proprio di questo si è parlato nel convegno in municipio a Cervasca: della “Nuova Legge sull’agricoltura sociale e il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 come opportunità di sviluppo del territorio”. Un dibattito snello, nonostante i molti interventi, moderato dal giornalista Ezio Bernardi. Sono intervenuti i deputati Chiara Gribaudo e Mino Taricco, l’assessore regionale all’Ambiente e alla montagna Alberto Valmaggia, il consigliere regionale Paolo Allemano, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna e il primo cittadino di Cervasca Aldo Serale. Ma anche il consigliere di amministrazione della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo Michelangelo Pellegrino, il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII (di cui la cooperativa fa parte attraverso il Consorzio “Condividere”) Giovanni Paolo Ramonda, la presidente regionale di Coldiretti Delia Revelli e il presidente di Confcooperative Cuneo Alessandro Durando; mentre a rappresentante l’Università di Torino (per il dipartimento di Veterinaria) c’era Claudio Bellino. Graditi anche gli interventi dell’esponente dell’Unione europea delle cooperative Vittorio Marabotto e del presidente del Gruppo azione locale “Tradizione delle Terre Occitane” Aurelio Blesio, come quello del pioniere della cooperativa Livio Bima, del responsabile del caseificio Fabrizio Oggero, del tecnico-progettista Silvio Re e del presidente Maurizio Bergia.
Ospite più importante, e per questo lasciato a chiudere il tavolo, il vice-ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali Andrea Olivero che ha ricordato l’approvazione della Legge sull’agricoltura sociale come un “tassello fondamentale per un nuovo tipo di agricoltura attenta, responsabile e inclusiva”. Parole simili venute anche da Maurizio Bergia che ha parlato dell’importanza non solo di fare rete, ma di “essere rete”. Una rete in cui ognuno è una tessera del mosaico e che produce secondo le proprie possibilità. Un modello che restituisce dignità alla parola “collega”. Un collega come colui che è unito agli altri, e dove ciascuna mansione è importante e degna quanto tutte le altre. Non importa se piccola o grande, perché è parte del sistema; essenziale nell’insieme alla sua esistenza.
Ecco allora spiegati “i tesori della terra”: germogli di speranza che hanno ricevuto la benedizione del vescovo di Cuneo e Fossano, monsignor Piero Delbosco. Germogli di gioia, donati semplicemente come le note di festa suonate in chiusura, durante il rinfresco, dalla Tutto esaurito band del Centro diurno di San Rocco e della Mai scoppiati band del Centro diurno Castello di Caraglio e Laboratorio agricolo Cervasca della cooperativa “Il Ramo”. Perché per essere felici basta davvero poco: un po’ di musica, un pezzo di formaggio e un bicchiere di vino. Meglio se gustati in compagnia di amici genuini. Per informazioni: www.itesoridellaterra.eu.
testo e foto di Federico Carle
APG23
09/06/2016
«Forse qualcuno ancora non sa che tra pochi giorni riceverà una notizia che attende da tempo. Qualcosa che gli farà tremare le ginocchia, che gli riempirà gli occhi di lacrime, che gli farà battere il cuore all’impazzata. Tra pochi giorni io conoscerò i nuovi genitori del meraviglioso bimbo che è stato con noi per un anno. Spero che possa nascere un bel rapporto con loro. Con questi ladri determinati e spietati, che porteranno via un pezzo del mio cuore», racconta Daniele.
Sabato 11 giugno al Sermig di Torino (Piazza Borgo Dora, 61) verrà presentato il libro che raccoglie le testimonianze delle famiglie che in città accolgono bambini in affidamento familiare: 39 storie sono raccontate o disegnate direttamente dai bambini, figli naturali oppure in affido; 14 dagli adulti. Ne è esempio il racconto di Daniele, papà affidatario, che conclude:
«Guarderò con riconoscenza mia moglie, perché è lei che mi ha coinvolto in questo folle viaggio. Guarderò con orgoglio le mie figlie naturali, perché apprendono molto meglio di me l’importanza di un mondo aperto».
9 tavole del libro sono realizzate dall'illustratrice torinese Valentina Giarlotto.
La Comunità Papa Giovanni XXIII accompagna a Torino 40 famiglie affidatarie, suddivise in due gruppi di sostegno; «L’accoglienza di minori vittime di maltrattamenti o violenze è un percorso che richiede formazione, teorica ed umana», spiega Alessia Rossato; coordina il percorso insieme a Caterina Nania, che aggiunge: «Vogliamo che questo evento sia uno strumento per smuovere i cuori di tante persone, perché vi siano sempre più famiglie disposte ad aprire le porte delle proprie case».
L’evento di presentazione del libro conclude il percorso 2016.
Programma:
14.30 accoglienza
15.00 festeggiamenti con video, musica, animazione ed interventi di:
Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII
Ernesto Oliviero, fondatore del Sermig di Torino
19.00 cena a buffet
20.30 Santa Messa animata dalla Comunità Cenacolo
Il libro verrà distribuito gratuitamente ai circa 300 partecipanti attesi all’evento grazie al contributo di Centro Servizi per il Volontariato di Torino.
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