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APG23
02/11/2017
Catania ricorda don Benzi nel decennale della sua scomparsa
Catania ricorda don Oreste Benzi, il “prete dalla tonaca lisa”, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 2 Novembre 2007, a Rimini. Sabato 4 novembre, alle ore 16:00, presso il Seminario Arcivescovile di Catania, in via Braille, si terrà il seminario "Dignità della Persona: tutte le volte che cadrai ti solleverò", organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23). Interverranno Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, Giovanni Paolo Ramonda, Presidente di Apg23 e don Aristide Raimondi. L'evento, il primo di una serie che si terranno tra la Sicilia e la Calabria, fa parte delle numerose celebrazioni che si stanno tenendo in tutta Italia per il parroco riminese. Chi era Don Oreste Benzi? Nato nel 1925, è stato un presbitero. Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha speso tutta la sua vita a favore degli ultimi. Giovane sacerdote nell'Italia martoriata del dopoguerra, si impegnò da subito a favore dei giovani, cui propone «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968 con un gruppetto di giovani e alcuni altri sacerdoti dà vita all’Associazione Papa Giovanni XXIII (Apg23) a sostegno di coloro che nella vita non riuscirebbero a cavarsela da sole. Don Benzi guida l’apertura della prima Casa Famiglia a Coriano, sulle colline riminesi, il 3 luglio 1972. Da allora la Comunità Papa Giovanni XXIII è crescita ed ora conta oltre 400 case famiglia in Italia e all’estero. Oggi Apg23, in provincia di Catania, opera sia con una cooperativa sociale, “Rò La Formichina”, sia con 8 case famiglia. Don Benzi è stato il primo in Italia a lottare contro la cultura della prostituzione e a denunciare la tratta delle donne. Con la lunga tonaca scura ed il rosario in mano, alle donne vittime del racket della prostituzione proponeva la liberazione immediata e la speranza di una nuova vita. Quella che ancora cercano i tanti poveri lungo le strade delle nostre città.
APG23
02/11/2017
Il primo poliambulatorio medico ad offerta libera
«Buongiorno dottore, vorrei prenotare una visita, quando vengo?» «Se non può pagare venga domani, altrimenti dovrà aspettare». Nel poliambulatorio la Filigrana le piacevoli sorprese saranno la normalità. I pazienti possono rivolgersi al proprio specialista di fiducia, ma invece di pagare la parcella lasceranno un’offerta libera, secondo le possibilità. «Con un'offerta libera ad ogni prestazione il progetto si è autosostenuto dal 2015 come centro psico-pedagocico», racconta Elisabetta Cimatti, psicologa: «E dopo l’autorizzazione dell'Ausl si potrà venire anche per un’ecografia, per fare riabilitazione, per visite mediche internistiche ed agopuntura. Forniremo aiuto per superare le dipendenze, per la disabilità e per la maternità». Il primo poliambulatorio ad offerta libera è possibile grazie al fatto che i medici, tutti con un’attività professionale personale ben avviata alle spalle, qui offrono le loro prestazioni gratuitamente. Elisabetta sognava questo centro dal 2008: «Da allora ci siamo trovati una volta al mese fra psicologi, fisiatri e altri professionisti per un percorso di confronto e di condivisione delle competenze. Abbiamo capito che potevamo dare una risposta a chi non può pagare le visite mediche». 21 Soci dell’Associazione La Filigrana hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Il centro concretizza il sogno di Don Oreste Benzi, morto il 2 novembre 2007, di una società del gratuito: una realtà nella realtà in cui i professionisti tengano per sé una parte delle proprie ricchezze e competenze, mettendo il restante gratuitamente a disposizione della cittadinanza. Il poliambulatorio La Filigrana, dedicato a Elisabetta Pradarelli, verrà inaugurato domani, venerdì 3 novembre, alle 15, in via Casalecchio 5 a Rimini Le donazioni permetteranno di ampliare i servizi offerti: ​Rimini Banca, iban IT96C0899524213026090011365 causale: La Filigrana Scarica Foto ed approfondimenti: poliambulatorio La Filigrana  Ufficio stampa: Marco Tassinari 328.1187801   
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02/11/2017
Venerdì 3 Novembre, al mattino a Palazzo d’Accursio, festa in Piazza Re Enzo nel pomeriggio
Bologna ricorda don Oreste Benzi, il “prete dalla tonaca lisa”, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 2 Novembre 2007, a Rimini. Mattina. Venerdì 3 novembre alle ore 11 presso la Sala Farnese di Palazzo d'Accursio in Piazza Maggiore, a Bologna, ci sarà la presentazione dei risultati della ricerca sullo stato e le dinamiche degli elemosinari nel capoluogo emiliano. La ricerca sperimentale sul contrasto ed emersione della tratta e grave sfruttamento a fini di accattonaggio è stata realizzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con il Comune di Bologna. Interverranno Susanna Zaccaria, Assessore del Comune di Bologna, Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Dino Cocchianella, Direttore dell'Istituzione Per L'Inclusione Sociale Don Paolo Serra Zanetti, Andrea Di Stefano e Nicola Pirani, operatori del servizio Antitratta Apg23 a Bologna. Pomeriggio. Dalle 16 alle 21 in Piazza Re Enzo si terrà "Una vita X amare, dieci anni con don Oreste", un evento di piazza per le famiglie con animazioni, musica, stand informativi sui frutti e le opere maturati dalla vocazione di don Oreste Benzi nel territorio bolognese. Si inizia alle ore 16 con un'animazione a cura dei ragazzi del centro socio-riabilitativo diurno La Nuvoletta Bianca gestito dalla cooperativa sociale La Fraternità, di cui ricorre il 25° anniversario. Alle ore 17 ci sarà Flash-mob di teatro in piazza con i ragazzi della comunità terapeutica San Giuseppe, intervallati dalla musica dei Bad Service. Alle ore 18:00 il concerto di Henry Hooks Orchestra e l’apertura della Festa della Capanna di Betlemme. La giornata si concluderà con un momento conviviale assieme a tutti i partecipanti offerto dalle persone senza fissa dimora. L’evento fa parte delle numerose celebrazioni che si stanno tenendo in tutta Italia per il parroco riminese. Chi era Don Oreste Benzi ? Nato nel 1925, è stato un presbitero. Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha speso tutta la sua vita a favore degli ultimi. Giovane sacerdote nell'Italia martoriata del dopoguerra, si impegnò da subito a favore dei giovani, cui propone «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968 con un gruppetto di giovani e alcuni altri sacerdoti dà vita all’Associazione Papa Giovanni XXIII (Apg23) a sostegno di coloro che nella vita non riuscirebbero a cavarsela da sole. Don Benzi guida l’apertura della prima Casa Famiglia a Coriano, sulle colline riminesi, il 3 luglio 1972. Da allora la Comunità Papa Giovanni XXIII è crescita ed ora conta oltre 400 case famiglia in Italia e all’estero. Nel bolognese Apg23 conta case famiglia, comunità terapeutiche per la tossicodipendenza, una casa di accoglienza per i senza fissa dimore ed una cooperativa sociale. Don Benzi è stato il primo in Italia a lottare contro la cultura della prostituzione e a denunciare la tratta delle donne. Con la lunga tonaca scura ed il rosario in mano, alle donne vittime del racket della prostituzione proponeva la liberazione immediata e la speranza di una nuova vita. Quella che ancora cercano i tanti poveri lungo le strade delle nostre città.      Il nuovo libro su Don Oreste Benzi: il 28 ottobre 2017 presentato a Bologna Mettersi in ascolto di don Oreste Benzi. Fare attenzione alle sue parole per capirne il pensiero, per comprendere la potente coerenza tra il suo dire ed il suo agire. È ciò che fa in quest’opera l'autore Andrea Montuschi, che si è trovato a ricoprire ruoli di responsabilità nella Comunità fondata dal sacerdote riminese. Questo libro presenta una lettura analitica di alcuni passaggi importanti del modo in cui don Oreste Benzi raccontava il suo essere sacerdote, fedele alla Chiesa, maestro di carità, di giustizia con il suo stile carismatico ed affascinante. Nel decennale della morte del Servo di Dio, l'editore Sempre Comunicazione propone una lettura che ne scompone e riorganizza i pensieri per cogliere convergenze e darne organicità.   Acquistalo online: Ascoltando Don Oreste Benzi   Andrea Montuschi nato in provincia di Bologna nel 1955, ha due figli naturali ed uno in affidamento. Nel 1980 si laurea in chimica preso l'Università di Bologna. Per tre anni opera come volontario internazionale in Perù e poi è per cinque anni Responsabile di progetti in America Latina. Dal 1995 svolge incarichi tra cui Responsabile della Zona Faenza e Responsabile del Servizio Missioni della Comunità Papa Giovanni XXIII. Dal 2014 è Responsabile della Zona Emilia. Ha scritto Mons. Matteo Maria Zuppi: «Sentiamo le parole del testo immediatamente familiari. È quello che avviene per le parole di Papa Francesco, semplici, interiori, liberamente ed interamente evangeliche». Ha scritto Giovanni Ramonda: «Il cuore di questo libro è l’ascolto di un profeta dei nostri tempi, immerso nel cuore di Dio, e che si è speso fino al dono totale di sé ai più poveri».   Don Oreste Benzi a Bologna: scarica il programma completo   Il ricavato delle vendite sostiene le accoglienze dei senza fissa dimora della Capanna di Betlemme di Bologna.  
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31/10/2017
Ramonda (APG23) : “Nel prossimo governo un Ministero della Pace”
“Chiedo al prossimo governo di istituire un Ministero della Pace”, ha dichiarato Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ad "Una vita per amare", il convegno, al Palacongressi di Rimini, organizzato per celebrare il decennale dalla morte di don Oreste Benzi, fondatore della associazione APG23. “Un Ministero che favorisca la cultura della Pace che deve diventare un insegnamento nelle scuole – ha aggiunto Ramonda – Il prossimo governo deve avere il coraggio di chiudere le produzioni militari e trasformarle in aziende normali”. “E’ una richiesta che fece Don Benzi 15 anni fa. La riproponiamo noi oggi, in linea con quanto Papa Francesco ha recentemente ricordato sul rischio di suicidio che l’umanità corre con il nucleare”. «E' una grande gioiavedere oggi questa complementarietà tra le associazioni cattoliche: Salvatore, Marco, Gigi, Paolo, Matteo. Il sorriso di don Oreste Benzi continua ad illuminarci ed a trasmetterci la sua bontà» Queste il commento del Cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, intervenuo oggi al Convegno in ricordo dei 10 dalla morte di don Oreste Benzi, organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. L'evento, condotto daPaola Saluzzi, è stato trasmesso in diretta televisiva da TV2000. Numerosi gli ospiti presenti:Matteo Truffelli(Azione Cattolica), Salvatore Martinez(Rinnovamento dello Spirito), Gigi de Palo(Forum delle famiglie),Matteo Spanò (Agesci), Lucia Bellaspiga(Avvenire), Anna Maria Furlan (Cisl), Marco Impagliazzo (Comunità di sant’Egidio). «Ringrazio il Signore per avermi fatto incontrare questo Santo della carità del secolo scorso. - continua Bassetti - Gli ammonimenti che spesso lanciava ai politici, le sue lotte contro le ingiustizie. Tutto sgorgava dal suo cuore impetuoso, che amava Dio ed i poveri. La sua testimonianze ci ricorda che il Vangelo può esser vissuto»   Scarica le foto ed il materiale  
APG23
27/10/2017
Al passo dei piccoli, in scena i poveri di Don Oreste Benzi
A dieci anni dalla scomparsa del sacerdote riminese, saranno i più piccoli ed emarginati a mettere in scena Al passo dei piccoli: parole, musica e danza per ricordare Don Oreste Benzi. Domenica 29 ottobre all 17.30 al Teatro Novelli saranno protagonisti sul palco i ragazzi dei centri durni e delle realtà occupazionali della Cooperativa sociale la Fraternità, che celebra i suoi venticinque anni dalla fondazione. Entreranno in scena anche i bambini della scuola dell’infanzia della parrocchia che fu di Don Oreste, la Resurrezione, ed allievi, amici ed artisti della Comunità Papa Giovanni XXIII. La conduzione dello spettacolo è affidata a Francesco Tonti; lo affiancano Francesca Airaudo e il disegnatore di sabbia Mauro Masi. «Vogliamo raccontare col linguaggio della danza la bellezza di un cammino di condivisione:Don Oreste ci ha insegnato a non lasciare mai indietro nessuno, a rendere protagonista chi di solito è messo ai margini», spiegano gli organizzatori. Biglietti al costo di 5 euro solo su prenotazione, al numero 346.1402959. A conclusione dello spettacolo è prevista un'aperitivo — cena solidale aperto a tutti, e curato dal progetto Arriva L’Osteria del centro diurno Il Germoglio. La Cooperativa La Fraternità è attiva in Emilia Romagna, nelle Marche, in Umbria e Veneto con 6 centri educativi diurni, 3 centri socio-occupazionali, 2 botteghe del commercio equo ed una scuola dell’infanzia; ogni anno fornisce risposte ad oltre 250 persone che vivono in contesti fragili e a rischio di esclusione sociale. Scarica la locandina: Al passo dei piccoli
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25/10/2017
Cremona, il Ministro Martina al dibattito sul Terzo Settore
Si terrà al Teatro Monteverdi, in via Dante 149, a Cremona, sabato 28 Ottobre dalle 9:30, il convegno “Nel mercato con il terzo settore, una sfida possibile”, organizzato dalla Cooperativa Sociale Il Calabrone, in occasione del 20° anniversario della sua apertura. Interverranno Maurizio Martina, Ministro per le Politiche Agricole, Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Emma Tadei, Presidente della Fondazione Tadei, Giuseppe Rampini, Presidente di SMA, Benedetto Gui, Professore di economia presso l'istituto Universitario di Loppiano. Il dibattito sarà moderato da Andrea Tolomini, direttore di ConfCooperative Cremona. Il Calabrone è una cooperativa sociale che si occupa di meccanica di precisione. Promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, la Comunità che opera nel vasto mondo dell'emarginazione sociale, fondata da don Oreste Benzi. Oggi Il Calabrone è una azienda certificata del territorio cremonese che si è consolidata nel comparto della filiera metalmeccanica. Più della metà dei dipendenti sono persone svantaggiate, uscite dalla tossicodipendenza, dal carcere, con problemi psichiatrici. Persone che attraverso il lavoro hanno ritrovato fiducia e dignità, potendo iniziare una nuova vita. Una realtà produttiva e competitiva, che riunisce al suo interno professionalità ed integrazione sociale, rendendola unica nel suo genere. Il dibattito sarà un occasione di confronto tra le aziende e i giovani sui temi della formazione e la cura delle relazioni sul posto di lavoro. Seguirà Buffet.
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23/10/2017
Il nuovo libro su Sandra Sabattini, il 25 ottobre a Rimini
​Nove, fino ad ora, le guarigioni avvenute per intercessione di Sandra Sabattini a Rimini. Lo racconta la biblista Laila Lucci, in La Santa della porta accanto (Ed. Sempre Comunicazione): la nuova opera in due volumi è dedicata alla serva di Dio riminese Sandra Sabattini, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Il libro La Santa della porta accanto verrà presentato Mercoledì 25 ottobre alle ore 18 presso il teatro della parrocchia di San Girolamo di Rimini, Viale Principe Amedeo, 65. Oltre all’autrice interverranno Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, e Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, oltre ad alcune persone che porteranno la propria testimonianza. L'autrice Laila Lucci, in quest’opera costata 6 anni di ricerche, ricostruisce per la prima volta la storia completa di questa giovane riminese, morta a soli 23 anni. Sandra è stata discepola spirituale di don Oreste Benzi, di cui ricorre il decimo anniversario dalla morte; fu proprio il sacerdote dalla tonaca lisa a scoprire e far emergere la grandezza spirituale di Sandra Sabattini, curando personalmente la prima edizione del “Diario di Sandra”. La nuova raccolta rivela nuovi particolari e scritti inediti, consentendo di cogliere tutta la profondità e l’attualità della giovane riminese: una ragazza che ha vissuto la santità nel quotidiano, che è stata capace di attrarre a Gesù il cuore dei giovani. Conduce la presentazione Nicoletta Pasqualini, giornalista del mensile Sempre. Dal mensile Sempre di novembre: Sandra Sabattini, storia di una guarigione
APG23
18/10/2017
Prostituzione: ne parlano on. Patriarca, Mons. Castellucci e Apg23 a Modena
Alla luce del dibattito in corso sul daspo alle persone che si prostituiscono, Modena affronta la spinosa questione in un incontro pubblico. Le migrazioni, la tratta delle schiave e la prostituzione saranno il tema dell'incontro che si terrà Giovedì 19 Ottobre, alle ore 18:30, a Modena, Palazzo Europa in via Emilia Ovest, 101. Ne parleranno Mons. Erio Castellucci, Vescovo di Modena, Edoardo Patriarca, parlamentare, ed Irene Ciambezi, operatrice della Comunità Papa Giovanni XXIII, autrice del libro “Non siamo in vendita. Schiave adolescenti lungo la rotta libica”. Il dibattito, che sarà moderato dal giornalista Paolo Seghedoni, si inserisce all'interno del Festival delle Migrazioni. Nelle settimane passate il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha emesso un'ordinanza che prevede il contrasto alla prostituzione tramite la sanzione del cliente. Anche a Rimini è in corso il medesimo dibattito. Apg23 – Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII L’associazione, fondata da Don Oreste Benzi nel 1968, lotta da sempre contro la cultura della prostituzione. Promuove, insieme ad un cartello di associazioni, l'iniziativa Questo è il mio Corpo, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione, sostenuta, tra gli altri, dal Segretario Cisl Furlan. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l'obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e multando i clienti delle prostitute.
APG23
17/10/2017
È sempre la notte dei senza fissa dimora
Era il 17 ottobre del 1987 quando più di 100.000 persone si riunirono al Trocadéro di Parigi per ribadire, 40 anni dopo la firma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in quello stesso luogo, come la povertà violi tali diritti e debba quindi essere contrastata. È proprio questo il senso profondo della Giornata Mondiale per l’Eradicazione della Povertà, poi istituita ufficialmente dall’ONU nel 1992: non solo ricordare chi soffre perché vive in condizioni di miseria, ma promuovere azioni e iniziative concrete per eliminare l’indigenza, in tutte le sue forme. Tra queste rientra la condizione, definita di “povertà assoluta”, di chi vive sulla strada – secondo le stime Istat, in Italia sono oltre 50.000, in continuo aumento. A loro è stata dedicata “La notte dei senza dimora”, organizzata in occasione della Giornata per l’Eradicazione della Povertà dalle realtà che operano nel campo. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha aderito anche quest’anno alle proposte, aggiungendo la sua voce al dibattito sul tema dell’emarginazione sociale e portando avanti nel contempo l’abituale attività quotidiana – attività di che dedica il proprio tempo agli “invisibili”, condivide con loro la strada, il pasto, fino ad arrivare alla casa. Il messaggio racchiuso nella Giornata Mondiale dell’Eradicazione della Povertà coincide infatti con quel concetto di “rimozione delle cause” che è uno dei pilastri di Apg23 e sta alla base dell’impegno di chi sceglie di dedicare la vita alle persone senza fissa dimora per strapparle da lì dove sono. Don Oreste Benzi soleva dire: «Ci sono poveri che non vengono a noi, dobbiamo andarli a cercare» ed è sulla scia di queste parole che, trent’anni fa, sono nate le Unità di Strada, gruppi di volontari della Papa Giovanni che vanno in cerca di chi si rintana sotto i ponti, negli anfratti delle stazioni e negli angoli bui del centro di città come Milano e Bologna, ma anche Cuneo, Vicenza, Forlì, Rimini, Pescara. Ciò che anima le Unità di Strada è il desiderio di portare, oltre ai generi di primaria necessità, attenzioni e conforto. Il contatto umano è ciò che permette di abbattere il muro della diffidenza e creare quelle relazioni personali che sono il primo, fondamentale passo del percorso di reinserimenella società – o, per dirla con altre parole, del percorso di eradicazione della povertà. L’incontro con le persone senza dimora segue una mappa che percorre l’Italia da nord a sud e un calendario di uscite che copre tutti i giorni dell’anno. In occasione della ricorrenza del 17 ottobre, stiamo documentando questo impegno postando immagini e brevi storie raccolte durante l’attività settimanale delle Unità di Strada, delle Capanne di Betlemme e delle Mense di Strada sui nostri profili Facebook e Instagram.
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17/10/2017
2 novembre 2017: 10 anni fa moriva don Oreste Benzi
2 novembre 2007: 10 anni fa esatti chiudeva gli occhi a Rimini Don Oreste Benzi. Ecco il ricordo di quei giorni, raccontato nello speciale del mensile Sempre.  Sempre, Dicembre 2007 [5Mb]    Ecco il video integrale del convegno del 31 ottobre 2017 a Rimini che ne ricorda il decennale dalla morte.     Don Oreste Benzi, nel decennale dalla morte "Una vita per amare" è il grande convegno che si è tenuto il 31 ottobre 2017 al Palacongressi di Rimini in occasione degli eventi per per i 10 anni dalla scomparsa di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII. Una giornata di studi e testimonianze, per approfondire la figura del “prete dalla tonaca lisa” e capire come mai, dopo tanto tempo, le sue sfide sono più vive che mai. Le sue parole così attuali e rivoluzionarie.  In sala migliaia di studenti delle scuole superiori della provincia di Rimini che hanno accettato l’invito. Si susseguono video e testimonianze di persone impegnate sul campo, in alcuni ambiti dove don Benzi ha portato la sua lotta contro l’ingiustizia: immigrazione, prostituzione e tratta di esseri umani, conflitti e pace, tossicodipendenza, difesa della vita, disabilità e integrazione. A condurre l’assemblea mattutina è Marco Federici, presentatore di eventi per la CEI (Conferenza Episcopale Italiana), con interventi del comico Paolo Cevoli e dell’attrice Beatrice Fazi. Un susseguirsi di stimoli, provocazioni, racconti di vita, all’interno del quale i ragazzi hanno la possibilità di porre domande e confrontarsi.  Nel pomeriggio voci e volti raccontano Don Oreste. Sono intervenuti fra gli altri Matteo Truffelli, presidente di Azione Cattolica, Gigi de Palo, presidente Forum delle Famiglie, Lorena Bianchetti, conduttrice televisiva, Lucia Bellaspiga, giornalista di Avvenire,  il giornalista Rai Enzo Romeo, la presidente della CISL Annamaria Furlan. La Santa Messa era presieduta dal cardinal Bassetti, presidente della CEI; la tavola rotonda è andata in diretta su Tv2000. #cimettolamiavita
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13/10/2017
Sassari: una festa per don Oreste Benzi nel decennale della sua morte
Sassari ricorda don Oreste Benzi, il “prete dalla tonaca lisa”, a dieci anni dalla sua morte, avvenuta il 2 Novembre 2007, a Rimini. Una giornata di festa, pensata per le famiglie presso il Parco di San Giovanni a Sennori in cui si potrà assistere ad uno spettacolo, pranzare e giocare. A partire dalla mattina fino al pomeriggio. L’evento fa parte delle tante celebrazioni in tutta Italia per il parroco riminese che culmineranno il 31 ottobre con il convegno nazionale a Rimini “Una vita per amare”.  Chi era Don Oreste Benzi? Nato nel 1925, è stato un presbitero. Fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha speso tutta la sua vita a favore degli ultimi. Giovane sacerdote nell'Italia martoriata del dopoguerra, si impegnò da subito a favore dei giovani, cui propone «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968 con un gruppetto di giovani e alcuni altri sacerdoti dà vita all’Associazione Papa Giovanni XXIII (Apg23) a sostegno di coloro che nella vita non riuscirebbero a cavarsela da sole. Don Benzi guida l’apertura della prima Casa Famiglia a Coriano, sulle colline riminesi, il 3 luglio 1972. Da allora la Comunità Papa Giovanni XXIII è crescita ed ora conta oltre 400 case famiglia in Italia e all’estero.  Oggi Apg23, in Sardegna, opera sia con una cooperativa sociale, sia con 7 strutture dedite all'accoglienza, tra cui 3 case famiglia.  Don Benzi è stato il primo in Italia a lottare contro la cultura della prostituzione e a denunciare la tratta delle donne. Con la lunga tonaca scura ed il rosario in mano, alle donne vittime del racket della prostituzione proponeva la liberazione immediata e la speranza di una nuova vita. Quella che ancora cercano i tanti poveri lungo le strade delle nostre città. Scarica la locandina: Eventi per Don Oreste Benzi in Diocesi di Sassari
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12/10/2017
Pena di Morte, Ramonda (Apg23): "La vera giustizia non è vendetta"
«Ringraziamo Papa Francesco per aver ribadito la dignità della vita umana, sempre. Don Benzi usava dire “L'uomo non è il suo errore”. Noi siamo contrari non solo alla pena di morte, ma anche all'ergastolo. Perché significa negare alla persona ogni speranza. Invece è necessario fornire sempre un'opportunità alla persone di riparare al danno commesso e di cambiare vita. La vera giustizia non è vendetta».   Questo il commento di Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, alle dichiarazioni di Papa Francesco contro la pena capitale.   «Nelle nostre comunità per carcerati non incontriamo gli errori, ma persone che hanno commesso errori. Per chi esce dal carcere – ricorda Ramonda – la tendenza a commettere di nuovo dei reati, la cosiddetta recidiva, è purtroppo molto alta: tra il 75 e l'80% dei casi. Invece nelle nostre comunità, dove i detenuti fanno esperienza di servizio ai più deboli, i casi di recidiva sono appena il 10%».   La Comunità Papa Giovanni XXIII gestisce in Italia 5 Comunità Educanti con i Carcerati (CEC), strutture per l'accoglienza di carcerati che scontano la pena. La prima casa è stata aperta nel 2004. Ad oggi sono presenti 61 detenuti. Negli ultimi 10 anni sono state accolte 565 persone. Nel solo 2016 le giornate di presenza sono state 12.199.
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