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APG23
17/07/2025
Fadda: solidarietà  a Relatrice Onu Francesca Albanese
«Esprimiamo solidarietà alla Relatrice Speciale Francesca Albanese. Le sanzioni statunitensi contro l'esperta indipendente costituiscono una grave minaccia all’indipendenza e imparzialità del mandato dei relatori speciali ONU. Le misure intraprese rappresentano l’ennesimo tentativo di delegittimare l’intero sistema di garanzia e di monitoraggio delle Nazioni Unite volte al rispetto dei diritti della persona e dei popoli. Ringraziamo la Relatrice per la costanza ed il coraggio nel descrivere in modo chiaro quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e nel dare voce a quanti subiscono l’oppressione». E' quanto dichiara Matteo Fadda, presidente delle Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alle sanzioni da parte degli Stati Uniti contro Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967. Nel suo ultimo rapporto “Dall’economia di occupazione all’economia del genocidio” la Relatrice ha rivelato le molteplici responsabilità, sia di governi che di imprese multinazionali, che sono dietro all’eccidio del popolo palestinese a Gaza.
APG23
11/07/2025
Don Oreste Benzi, tre giorni di festa nel centenario della nascita
A Rimini dal 5 al 7 settembre 2025 Si terranno nel centro di Rimini, dal 5 al 7 settembre, "Le giornate di don Oreste", una serie di eventi, musica e fede dedicati a don Oreste Benzi in occasione dell'anniversario dei cento anni della nascita, avvenuta il 7 settembre 1925 in un piccolo paese sulle colline di Rimini.
APG23
09/07/2025
Al via un concorso artistico per i 50 anni di impegno per la pace
Fotografia, illustrazione e videomaking: partecipa entro il 30 ottobre L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha pubblicato il Concorso artistico culturale “INNESCHI – Quando l’arte genera la pace”, dedicato ad artisti ed artiste, per professione o per passione, cittadini e cittadine tutti/e, volontari e volontarie, e a quanti/e abbiano a cuore la costruzione della pace. La partecipazione è gratuita e riservata a persone maggiorenni, la scadenza per partecipare giovedì 30 ottobre 2025. 
APG23
26/06/2025
Papa Leone XIV incontra le comunità terapeutiche
Nell'anno del "Giubileo della Speranza", in occasione della Giornata internazionale contro le droghe che si celebra il 26 giugno, Papa Leone XIV ha incontrato i giovani delle comunità terapeutiche per il recupero dalle dipendenze patologiche e le loro famiglie. Tra le 4mila persone presenti nel Cortile di San Damaso, all'interno della Città del Vaticano, c'erano anche 330 giovani e ospiti delle comunità di don Oreste Benzi, uno dei pionieri nel recupero dei giovani vittime delle droghe che aprì la prima comunità terapeutica nel 1980. «Carissimi, la vostra presenza qui è una testimonianza di libertà. – ha proclamato il Santo Padre – Ricordo che quando Papa Francesco entrava in un carcere, anche nel suo ultimo Giovedì Santo, si poneva sempre quella domanda: “Perché loro e non io?”. La droga e le dipendenze sono una prigione invisibile che voi, in modi diversi, avete conosciuto e combattuto, ma siamo tutti chiamati alla libertà». Parole che ricordano quelle di don Oreste Benzi, il quale nel 1994 spiegava che «la grande battaglia degli antiproibizionisti poggia sulla libertà assoluta dell'individuo, ma la libertà come da essi concepita è schiavitù, perché rende la persona sola. Al contrario, gli adolescenti ed i giovani hanno il diritto di vivere e dunque hanno il diritto a non drogarsi». Il Papa rivolgendosi ai giovani ha spiegato l'importanza dell'incontro con Cristo. «La sera di Pasqua Gesù ha salutato così i discepoli chiusi nel cenacolo. Lo avevano abbandonato, credevano di averlo perso per sempre, erano impauriti e delusi, qualcuno già se n’era andato. È però Gesù a ritrovarli, a venirli di nuovo a cercare. Entra a porte chiuse nel luogo dove sono come sepolti vivi. Porta la pace, li ricrea col perdono, soffia su di loro: infonde cioè lo Spirito Santo, che è il respiro di Dio in noi. Quando manca l’aria, quando manca l’orizzonte, la nostra dignità appassisce. Non dimentichiamo che Gesù risorto viene ancora e porta il suo respiro! Lo fa spesso attraverso le persone che vanno oltre le nostre porte chiuse e che, nonostante tutto quello che può essere successo, vedono la dignità che abbiamo dimenticato o che ci è stata negata». Ed infine ha rivolto parole chiare nei confronti degli amministratori pubblici. «Troppo spesso, in nome della sicurezza, si è fatta e si fa la guerra ai poveri, riempiendo le carceri di coloro che sono soltanto l’ultimo anello di una catena di morte. Chi tiene la catena nelle sue mani, invece, riesce ad avere influenza e impunità. Le nostre città non devono essere liberate dagli emarginati, ma dall’emarginazione; non devono essere ripulite dai disperati, ma dalla disperazione». «Siamo venuti qui coi nostri ragazzi per ribadire con la nostra presenza che dalla dipendenza è possibile uscirne. – ha dichiarato Ugo Ceron, coordinatore delle comunità terapeutiche della Papa Giovanni XXIII – E quanto sia importante lavorare per il recupero dell'uomo in tutta la sua interezza. A ribadire quanto sia importante l'azione di cura della persona ma anche l'urgenza di continuare a lavorare sempre più nei territori sul fronte della prevenzione». Al termine dell'udienza don Nevio Faitanini, storico collaboratore di don Benzi e responsabile della comunità di Sant'Aquilina a Rimini, ha portato in dono a Papa Leone un quadro ed una croce realizzati dai ragazzi di Villafranca, il Pane Quotidiano – il messalino con i commenti di don Benzi al Vangelo del giorno – ed il libro Il diario di Sandra Sabattini in lingua inglese.
APG23
17/06/2025
Il ricordo di​​​​​ Don Benzi a Villa Madama
L'evento con i ministri Tajani, Parolin e gli ambasciatori Paesi esteri
APG23
12/06/2025
Marciamo insieme per la pace da Marzabotto a Monte Sole
Il 15 giugno si terrà la marcia "SAVE GAZA- fermate il Governo di Israele- Per la Palestina, per la pace". Da Marzabotto a Monte Sole, proprio nel luogo dove è avvenuta una delle stragi più efferate della seconda guerra mondiale, e dove negli anni è sorta una scuola di Pace, si camminerà per fare memoria di quanto accaduto e per promuovere una cultura della pace e alla nonviolenza.
APG23
10/06/2025
Centenario della nascita di Don Oreste Benzi a Padova
Nel 2025 ricorre il Centenario della nascita, avvenuta il 7 settembre 1925 a Rimini, di don Oreste Benzi, prete degli ultimi, «infaticabile apostolo della carità» come lo definì Benedetto XVI. Ideò le case famiglia, luoghi di condivisione ed accoglienza. A Cittadella (PD) il 14 giugno 2025, in Via Borgo Treviso 74, verrà ricordato l'anniversario con l'evento "Don Oreste Benzi testimone e profeta", organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, associazione fondata dal sacerdote romagnolo.
APG23
10/06/2025
Istituiamo il Ministero della Pace
Si terrà a Roma presso l’Auditorium Bachelet della Domus Mariae - TH Roma Carpegna Palace Hotel (via Aurelia 481), il prossimo martedì 24 giugno 2025, la presentazione ufficiale della proposta per l’istituzione di un Ministero della Pace. L’iniziativa, promossa dalla Campagna “Ministero della Pace”, nasce dalla volontà di dare un assetto istituzionale e stabile alle politiche di pace, di giustizia e di disarmo nel nostro Paese. L’evento, organizzato da Fondazione Fratelli Tutti, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e da una rete ampia di associazioni della società civile, ha in programma interventi, dialoghi e riflessioni su come la pace possa divenire architettura politica e istituzionale, e non solo ideale etico. Apriranno i lavori alle ore 15:30: Francesco Occhetta, Segretario generale della Fondazione Fratelli Tutti, per il saluto iniziale; Sandra Sarti, Coordinatrice del Tavolo terzo settore della Fondazione Fratelli Tutti; Laila Simoncelli, Coordinatrice nazionale della Campagna “Ministero della Pace”. Seguirà la prolusione di Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica all’Università degli Studi di Trento, sul tema “Istituzioni per la pace, in un mondo lacerato dai conflitti”. I tre Presidenti delle associazioni organizzatrici - Matteo Fadda (APG23), Giuseppe Notarstefano (AC), Emiliano Manfredonia (ACLI) - illustreranno le motivazioni alla base della proposta, nel panel intitolato “Le ragioni per istituire un Ministero della pace”. Sarà poi la volta della tavola rotonda sul tema “Ripensare, in modo coordinato, le politiche per la pace”, che vedrà il confronto tra rappresentanti di istituzioni e società civile: Istruzione - Giuseppe Recinto (Ministero dell’Istruzione e del Merito), Giovanna Martelli (Fondazione Rut); Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta - Laura Massoli (Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, Presidenza del Consiglio dei Ministri), Laura Milani (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile - CNESC), Stefano Comazzi (AMU - Azione per un Mondo Unito - Focolari); Cooperazione, diritti umani, pace e sicurezza - Luca Fratini (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Primo Di Blasio (FOCSIV); Giustizia Riparativa - Alessandro Buccino Grimaldi (Ministero della Giustizia - Dipartimento per la giustizia minorile e riparativa), Silvio Masin (Opera Don Calabria Internazionale). Modererà l’incontro Andrea Michieli, direttore dell’Istituto di Diritto Internazionale della Pace “Giuseppe Toniolo”. Nel corso del pomeriggio interverranno anche numerose associazioni partner della Campagna “Ministero della Pace”, tra cui: Pax Christi, Focsiv, Cipsi, Acli Cazzago, Giustizia Olistica, Retinopera, Casa della Pace di Parma, Pressenza, Università di Padova - Centro diritti umani “A. Papisca”, Movimento Nonviolento, CESC Project, Movimento dei Focolari, Sermig Arsenale della Pace, MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione, 46° Parallelo, Atlante dei Conflitti e delle Guerre, Aleph Umanistica Biodinamica, Essere Umani Onlus, Eremo del Silenzio, Gruppo di solidarietà “Amici di Joaquim Gomes”, Prodocs, Culturambiente, Anolf Bologna, Comunità dell’Arca - Nonviolenza e Spiritualità e molti altri. L’iniziativa si concluderà alle ore 19:00 con una celebrazione eucaristica presso la Cappella dei Santi e dei Beati dell’Azione Cattolica. La proposta di istituire un Ministero della Pace parte da un presupposto chiaro: la pace è un progetto politico e democratico, e come tale ha bisogno di essere organizzata, promossa e coordinata. Un Ministero dedicato rappresenterebbe il punto di riferimento istituzionale per politiche di educazione alla pace, difesa civile, cooperazione internazionale, giustizia riparativa e disarmo. «Creare istituzioni più sane, ordinamenti più giusti, strutture più solidali» (Fratelli Tutti, 186) è questo il mandato profondo che ispira la Campagna. Perché la pace non è un’utopia, ma una responsabilità collettiva che chiama in causa le istituzioni e ogni cittadino. Visita il sito della Campagna “Ministero della Pace”:  https://www.ministerodellapace.org/
APG23
07/06/2025
Fadda: disponibili a lavorare con altre associazioni per la pace
Nei giorni scorsi, tra il 4 ed il 6 giugno, si è tenuto in Vaticano l'incontro annuale con i moderatori delle aggregazioni ecclesiali. Evangelizzazione e formazione alla luce della speranza cristiana: questi i temi sui quali hanno riflettuto circa 250 partecipanti, moderatori e rappresentanti delle 115 aggregazioni riconosciute dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Un importante occasione per condividere esperienze, difficoltà e progetti per il futuro. In particolare, la proposta di quest’anno giubilare è stata ripensare insieme alla missione evangelizzatrice a loro affidata nella realtà odierna e all’attività di formazione nell’ottica della “speranza che non delude” (Spes non confundit), per ritrovare speranza nella missione e per formare persone “di speranza”. Nella sessione plenaria, il responsabile generale della nostra Comunità, Matteo Fadda, ha invitato tutte le associazioni che hanno a cuore la pace ad unirsi per fare qualcosa insieme. «Siamo in una fase cruciale – ha dichiarato Fadda – Oggi la priorità è la costruzione della pace. Credo che sia un tema sul quale possiamo ritrovarci tutti. Ho colto da parte dei presidenti degli altri movimenti la disponibilità alla chiamata ad essere costruttori di pace insieme, non ognuno per conto suo. Noi siamo disponibili a coordinare azioni comuni». Dopo la conclusione dei lavori sono state numerose le associazioni a dare la loro disponibilità per costruire insieme azioni di pace. «Siamo molto preoccupati di quanto sta avvenendo nel mondo. Cogliamo nelle persone di buona volontà una fame di pace. Il problema è che i poteri forti, i governi non sembrano essere interessati a questo valore di una pace vera, una pace giusta, una pace duratura». «Con Operazione Colomba, il nostro Corpo di pace, siamo accanto alle persone che sono vittime della violenza della guerra. Condividiamo lo stesso tetto, lo stesso cielo, la stessa paura dei missili in Ucraina o delle incursioni violente nei villaggi in Cisgiordania. I nostri volontari sono dei giovani. Molto giovani. Quindi non è vero che i ragazzi non sono sensibili, anzi sono più coraggiosi di noi adulti e sono lì a condividere con i palestinesi e gli israeliani che vogliono la pace, con gli ucraini che resistono vicino al fronte. I giovani hanno fame di pace».
APG23
06/06/2025
Colombia, il Presidente si scusa con la Comunità di Pace di San José de Apartadò
Il 5 giugno 2025 il presidente colombiano Gustavo Petro ha presentato pubbliche scuse alla Comunità di Pace di San José de Apartadó per le esecuzioni extragiudiziali, le minacce e le persecuzioni subite dagli agenti statali. Monica Puto, Silvia De Munari (volontarie di Operazione Colomba), e Maria Mercedes Rossi (rappresentante Apg23 alle Nazioni Unite) erano presenti a Bogotà durante lo storico momento. Il discorso, trasmesso in diretta nazionale, ha segnato un riconoscimento ufficiale delle responsabilità statali e ha chiesto perdono per i crimini commessi contro la Comunità. Fondata nel 1997 nel cuore del conflitto armato colombiano, la Comunità di Pace di San José de Apartadó rappresenta un simbolo di resistenza civile e di lotta nonviolenta. I suoi membri hanno subito violenze e intimidazioni per anni, rivendicando il diritto alla pace e alla dignità. Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, è presente dal 2009 per sostenere la popolazione locale nella difesa dei Diritti Umani e dei territori. Questo riconoscimento rappresenta un momento di svolta nella storia della Colombia. Leggi l'articolo completo su semprenews.it  
APG23
02/06/2025
La storia di Gustavo e Manuela al Giubileo delle Famiglie
Al Giubileo delle famiglie ha partecipato una delegazione della Comunità Papa Giovanni XXIII. Durante la veglia di preghiera di sabato 31 maggio, la Comunità ha accompagnato due coniugi, Gustavo e Manuela, che hanno portato la testimonianza del loro difficile matrimonio. Dalle violenze in casa sulla moglie alla denuncia di lei, passando per il carcere di lui e il percorso riabilitativo nella Papa Giovanni, fino alla riconciliazione familiare. «Ora siamo persone completamente rinnovate, risorte, siamo rinati nell’amore, in una consapevolezza nuova, perché abbiamo abbracciato la croce che abbiamo portato». È la risposta che dà oggi Manuela Romagnoli quando le si chiede di descrivere lo stato attuale del rapporto con il marito Gustavo, dopo essere passati attraverso violenza, carcere, riabilitazione ed essere finalmente giunti alla riconciliazione. Matrimonio rose e spine I due si sposano nel 2005. Marito e moglie – lui di Foggia, lei di Riccione – si amano, ma il loro rapporto è burrascoso e non di rado violento. Sono entrambi figli di genitori separati. Gustavo ha avuto un padre aggressivo e quando nella vita di coppia sale la tensione lui reagisce violentemente e arriva anche alle mani. «Ho deciso di denunciare Gustavo dopo 12 anni di violenze in cui ho sopportato per amore e per paura», racconta Manuela. «Dovevo fermarlo – prosegue – per salvare me stessa e mettere al riparo i nostri due figli, ma in cuor mio non volevo che il nostro matrimonio finisse». Gustavo finisce in carcere Dopo la denuncia di Manuela ai Carabinieri, Gustavo finisce nel carcere di Rimini per 24 giorni. «Mi sono sentito smarrito e senza speranza – racconta – il senso di colpa era troppo grande, quello che avevo fatto era troppo grave. Un senso di vuoto assoluto per aver perso tutto». Ma, proprio nel momento più oscuro, la ferita si fa feritoia, ed entra la luce. «Nel carcere – prosegue l’uomo – ho incontrato i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII e ho ottenuto la possibilità di scontare la pena in una struttura alternativa, nella Comunità Educante con i Carcerati che ha le sue radici nel carisma di don Oreste Benzi». Il cambiamento per entrambi Manuela, intanto, lascia il lavoro e si affida per un mese ad una associazione antiviolenza. Cresciuta in una famiglia credente e ricevuta un'educazione cattolica, avverte però di avere bisogno di un cambiamento spirituale, che inizia attraverso la parola di un sacerdote e prosegue tutt’oggi. «Ero arrabbiata con Gustavo e con Dio – racconta – che ritenevo colpevole di non avermi aiutato. Un giorno un prete mi ha detto che non potevo perdonare se non sperimentavo per prima l'essere perdonata e amata. Queste parole mi hanno salvata». Gradualmente, anche Gustavo cambia. Possono riprendere i contatti, inizialmente solo telefonici, con la moglie. «Ho scelto di aiutare persone con vicissitudini simili alla mia – ricostruisce Gustavo – rimanendo a lavorare presso la Casa Madre del perdono di Rimini, abitata da persone con disabilità e individui che arrivano dal carcere. Uno di loro, Marino, mi ha girato il cuore, mi ha aiutato ad uscire dal mio egocentrismo, io che mi ero sempre sentito un fallito ho scoperto di avere qualcosa di buono da donare agli altri». La rinascita dal perdono Da tre anni la coppia è tornata insieme. I due sposi, insieme ai rappresentanti di quattro associazioni famigliari, hanno raccontato la loro storia sabato sera, 31 maggio, durante la veglia di preghiera a piazza San Giovanni in Laterano, una delle iniziative del Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani. «Perdonare non è umano – conclude Manuela – è una grazia. È una cosa divina, poiché umanamente non si può perdonare una persona che ci ha fatto del male. Ma il Signore ad un certo punto ti entra dentro e il suo amore vince il male. E quando la rabbia va via, allora ti puoi sentire consolata, amata». Fonte: Vatican News
APG23
01/06/2025
Il sottosegretario Mantovano in visita alla casa famiglia di Jesi
Lo scorso giovedì 29 Maggio il sottosegretario Alfredo Mantovano è stato accolto in visita privata presso la casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII "Maria Stella del mattino" a Jesi, accompagnato da don Aldo Buonaiuto. Alla visita erano presenti anche il commissario di Fabriano, Angelo Sebastianelli, ed il giornalista e vaticanista Giacomo Galeazzi. Samuel e Liliana Polidori, responsabili della casa famiglia, dopo aver accompagnato l’onorevole e gli ospiti in un percorso descrittivo attraverso i luoghi più significativi della loro abitazione, – l’ex convento dei Frati Cappuccini – hanno spiegato come si svolge la vita quotidiana della loro casa famiglia, attualmente composta da nove persone, di cui sette minori. Negli anni la casa famiglia di Samuel e Liliana ha dato risposta a decine di persone con varie problematiche. Hanno spiegato che don Oreste Benzi considerava la casa famiglia come «la pupilla degli occhi della Comunità» necessaria per «dare una famiglia a chi non l'ha». In essa i membri dell'associazione scelgono di diventare padre e madre di chi è nel bisogno, legando la propria vita alla loro come in una normale famiglia. «La casa famiglia – hanno spiegato Liliana e Samuel Polidori, assieme a Don Aldo Buonaiuto – è il luogo in cui una mamma ed un papà donano la propria vita in maniera continuativa ed oblativa, assieme ai loro figli naturali, spazio non solo fisico ma anche interiore, pensato per dare una famiglia a chi non ce l’ha, e per rendere chiunque ne faccia parte consapevole di essere importante e attore in un progetto più grande, in cui la complementarietà e l’attenzione possono curare le più profonde ferite». L’iniziativa, pur se realizzata in un clima famigliare e amichevole, si inserisce nel quadro dei numerosi eventi promossi quest’anno dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione del centenario della nascita di don Benzi, suo fondatore, e vuole dare seguito anche alle iniziative promosse nel 2023 in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita, per opera di don Benzi, della prima casa famiglia, modello innovativo di accoglienza, che ridona dignità alla persona. «Il termine casa famiglia in molti casi viene inflazionato, se non addirittura abusato, utilizzato impropriamente in realtà di accoglienza con caratteristiche molto differenti. Anche a livello normativo – ha ricordato don Aldo Buonaiuto – non si è ancora arrivati ad avere un inquadramento uniforme: viene lasciata piena facoltà alle Regioni di definire criteri di funzionamento e definizione. Esiste un nomenclatore che dovrebbe rendere possibile l’utilizzo di un linguaggio condiviso e appropriato in termini di realtà di accoglienza, ma lo stesso non è vincolante, quindi chiunque può procedere in maniera autonoma». Il Sottosegretario Mantovano, attento e sensibile verso i temi affrontati, ha espresso la massima disponibilità a supportare qualsiasi iniziativa volta a favorire il perfezionamento delle criticità sulla regolamentazione della casa famiglia.
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