APG23
23/03/2024
Oggi 23 Marzo dalle 16 alle 18 si terrà la 2° edizione del Festival Nazionale per la Giornata della Vita Nascente: musica, interviste, storie, approfondimenti per raccontare lo spettacolo della vita. L'evento si terrà a Modena, in via Tamburini 106, presso l'Aula Magna della Città dei Ragazzi. Gli ospiti, moderati da Chiara Pazzaglia, giornalista di Avvenire, saranno Arnoldo Mosca Mondadori, autore del libro "Il miracolo della vita", Matteo Rizzolli, economista e padre di sei figli, che parlerà dell'importanza della dimensione culturale nella scelta di accogliere la vita, Matteo Manicardi e Fabiana Coriani, giovane coppia che ha accolto la brevissima vita del loro figlio, una storia raccontata nel libro "La storia di super Michy". Due imprenditori porteranno le loro esperienze di buone pratiche. Il pomeriggio sarà allietato dalla voce della cantautrice Mirael che eseguirà brani dal suo album "Sentire l'Amore".
 
L'evento si potrà anche seguire online su www.giornatavitanascente.org ed è promosso da una rete di 45 associazioni italiane. L'obiettivo della Rete per la Giornata della Vita Nascenteè quello di chiedere alle istituzioni che il 25 marzo – come già accade in diversi paesi del mondo – sia istituita una giornata per dare attenzione a chi sceglie di generare nuove vite e alla vita nascente.
«Intendiamo ribadire che la genitorialità è preziosa per la società, pertanto va valorizzato chi fa questa scelta; rilanciare il tema della natalità, perché le nascite in Italia devono aumentare e c'è ancora una disattenzione culturale per questo tema; e far conoscere la vita nascente e le meraviglie che contiene» spiega Andrea Mazzi, coordinatore della Rete per la vita nascente.
 
 
Nel 2021 la Rete ha organizzato il primo Festival, nel 2022 il convegno "Il futuro è giovane"alla LUMSA con il cardinal Zuppi, nel 2023 la tavola rotonda "Progettare la vita" con rappresentanti di diverse forze politiche. «In questa legislatura ci sono quattro Proposte di Legge sottoscritte da qualche decina di parlamentari. – commenta Luisa Santolini,coordinatrice delle relazioni istituzionali della Rete – Sono semplicissime: si chiede una giornata in cui si parli di accoglienza della vita in senso positivo».
 
Nell'attesa di una giornata nazionale, la Rete propone ora agli Enti locali di istituire una giornata comunale della Vita Nascente il 25 marzo, in cui si impegnano a realizzare un'iniziativa di sensibilizzazione sul loro territorio.
APG23
22/03/2024
Mercoledì 19 marzo in Colombia sono stati uccisi una donna ed un ragazzo appartenenti alla Comunità di Pace di San José de Apartadó in Colombia. Le vittime sono Nayeli Sepulveda, 30 anni ed Edison David, 15 anni, rispettivamente moglie e fratello di uno dei leader della Comunità di Pace. Il duplice omicidio è stato compiuto con colpi d'arma da fuoco la mattina del 19 marzo 2024 presso il villaggio La Esperanza, nel Dipartimento di Antioquia.
 
Desde nuestra Comunidad de Paz acompañamos a nuestros hermanos y compañeros asesinandos por las manos criminales de los paramilitares, claramente tolerados por la institucionalidad. Hasta siempre Nallely y Edinson. Por siempre estarán en nuestra memoria. pic.twitter.com/S758qEdAH6
— Comunidad de Paz San José de Apartadó (@cdpsanjose) March 22, 2024
«Nelle ultime due settimane noi di Operazione Colomba eravamo presenti in qualità di osservatori internazionali nel villaggio La Esperanza proprio a causa degli ultimi attacchi ricevuti. Io ero ripartita da quel villaggio il giorno prima del massacro» spiega Monica Puto, operatrice di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità di don Benzi.
«La Comunità di Pace aveva subito di recente diversi attacchi: – continua Puto – invasioni di terreno nella proprietà privata Las Delicias, all'interno del villaggio, danni materiali a beni di sua proprietà, minacce, calunnie per screditare la resistenza pacifica che portano avanti da 27 anni per proteggere la loro terra da grandi progetti estrattivi. Il Municipio di Apartadò, gli enti locali e il governo nazionale erano a conoscenza di quanto stesse accadendo prima del massacro».
«Chiediamo che si fermi immediatamente questa escalation di violenza che sta colpendo chi in prima linea si spende per creare un futuro di pace per il suo Paese» conclude Monica Puto.
Dal 1997 ad oggi la Comunità di Pace ha avuto più di 300 persone assassinate. Sebbene le violazioni dei diritti umani non siano mai cessate, era dal 2005 che non avveniva un tale massacro. Dalla firma degli Accordi di Pace del 2016, la Comunità di Pace ha continuato a denunciare la forte presenza dei gruppi paramilitari nell'area.
Operazione Colomba, il Corpo di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, è presente in Colombia dal 2009 per garantire protezione e accompagnamento alle persone vittime del conflitto.
APG23
19/03/2024
Rete Italiana Pace e Disarmo è tra i promotori, insieme a decine di organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento "Basta favori ai mercanti di armi", di una mobilitazione per chiedere al Parlamento di non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo e i presidi di trasparenza sull'esportazione di armamenti previsti dalla legge 185 del 1990.
Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 un disegno di legge di iniziativa governativa che cancella i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni. Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell'opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del provvedimento. Il testo è ora all'esame della Camera: sarà esaminato dalle Commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio. Decine di organizzazioni della società civile chiedono ai deputati di modificare il disegno di legge per ripristinare il controllo del Parlamento sull'export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni.
Va fermata questa folle corsa alle guerre ed al riarmo. L'opinione pubblica deve comprendere che siamo entrati in un'economia di guerra senza alcun mandato popolare. Siamo in una democrazia con una Costituzione che ci obbliga a costruire convivenza e cooperazione tra i popoli e ad agire nel quadro del diritto internazionale. Tutta altra storia dell'isteria che sta attraversando l'Europa e che pensa a produrre munizioni e ad alzare muri ai propri confini. Il Parlamento italiano deve ascoltare e rappresentare i bisogni della cittadinanza che sono il lavoro con diritti, la sanità e la formazione pubblica, la sicurezza del territorio e la sicurezza sul lavoro. Chiediamo al Parlamento di confrontarsi con la società civile e di opporsi allo smantellamento della Legge 185 dichiara Sergio Bassoli coordinatore dell'Esecutivo di Rete Pace Disarmo.
L'importanza della legge 185/90
Si tratta di una norma innovativa che il Parlamento ha approvato nel 1990 dopo una grande campagna di mobilitazione della società civile, inserendo per la prima volta dei criteri non economici nella valutazione di autorizzazione delle vendite estere di armi italiane. Un approccio che è stato poi ripreso sia dalla Posizione Comune UE sull'export di armi sia dal Trattato ATT (Arms Trade Treaty). Sebbene nel corso degli anni la legge 185 - che prevede il divieto di invio di armi verso Paesi in conflitto e in cui ci siano gravi violazioni dei diritti umani - non sia stata in grado di fermare esportazioni di sistemi militari con impatti molto negativi, è indubbio il grande ruolo di trasparenza che essa ha avuto. Permettendo al Parlamento e alla società civile di conoscere i dettagli di un mercato spesso altamente opaco.
Ora questa possibilità di trasparenza è messa in pericolo a causa di decisioni che vogliono rendere sempre più liberalizzata la vendita di armi, con l'utilizzo di false retoriche: non è vero che c'è un problema di eccessivi controlli sull'esportazione di armi italiane e non è vero che questa modifica della legge 185/90 favorirà una maggiore sicurezza per l'Italia in un momento di crisi internazionale. Al contrario facilitare la vendita all'estero di armi che sicuramente finiranno nelle zone più conflittuali del mondo aumenterà l'insicurezza globale, e quindi anche quella di tutti noi, solo per garantire un facile profitto di pochi. Questa modifica della legge 185/90 parte da lontano perché da anni la lobby dell'industria militare e i centri di ricerca e di pressione ad essa collegati chiedono a gran voce di poter praticamente liberalizzare l'export di armi. A chi fa affari vendendo nel mondo armi e sistemi militari non fa piacere che ci sia trasparenza e controllo anche da parte della società civile, oltre che allineamento con principi che non prendono in considerazione solo i fatturati. Già nella situazione attuale sappiamo bene che non sempre le autorizzazioni rilasciate sono state in linea con i criteri della Legge 185/90 e dei trattati internazionali: se il nuovo disegno di legge dovesse passare la situazione peggiorerebbe, in particolare sulla questione degli intrecci tra finanza e produzione di armamenti.
Col pretesto di rendere la normativa più rispondente alle sfide dell'attuale contesto internazionale, il governo Meloni vuole di fatto limitare l'applicazione dei divieti sulle esportazioni di armamenti, ridurre al minimo l'informazione al Parlamento e alla società civile ed eliminare, tra l'altro, dalla Relazione ufficiale annuale tutta la documentazione riguardo al coinvolgimento degli Istituti di credito nell'import-export di armi e sistemi militari italiani. I cittadini non sapranno più dalla Relazione quante e quali armi vengono esportate e non avranno più informazioni sulle banche, nazionali ed estere, che traggono profitti dal commercio di armamenti in particolare verso regimi autoritari e Paesi coinvolti in conflitti armati sottolinea Giorgio Beretta analista sull'export militare per Rete Pace Disarmo e Opal Brescia.
La petizione
Le organizzazioni della società civile aderenti chiedono ai cittadini e alle cittadine e a tutte le organizzazioni interessate di firmare la petizione pubblicata sul sito di Rete Italiana Pace e Disarmo "Basta favori ai mercanti di armi".
Nei prossimi giorni partiranno anche altre mobilitazioni tra cui l'invio di lettere ai parlamentari, la richiesta di audizioni parlamentari e l'organizzazione di momenti di assemblea pubblica.
Per maggiori informazioni: https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/
https://www.bancaetica.it/la-trasparenza-sullexport-delle-armi-e-sulle-banche-armate-e-sotto-attacco-difendiamola/
Aderiscono alla mobilitazione:
Rete Italiana Pace Disarmo e tutte le organizzazioni aderenti: Accademia apuana della pace, ACLI, AGESCI, ALTROMERCATO, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, ANPI, ANSPS, AOI – Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Archivio Disarmo, ARCI, ARCI Bassa Val di Cecina, ARCI Servizio Civile aps, ARCS, Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione per la pace, AssopacePalestina, AUSER, Banca Popolare Etica, Beati i costruttori di Pace, Casa per la pace di Modena, CDMPI – Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi Sereno Regis, CGIL, CGIL Padova, CGIL Verona, CIPAX, CNCA, Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI, Comitato Pace e Disarmo di Volterra, Conferenza degli Istituti Missionari in Italia, Coordinamento Comasco per la Pace, Coordinamento pace in comune Milano, COSPE, Emmaus Italia, FIOM-Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione Finanza Etica, Forum Trentino per la Pace e i diritti umani, Gruppo Abele, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Libera, Link – coordinamento universitario, Link2007 cooperazione in rete, Lunaria, Movi, Movimento europeo, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Noi Siamo Chiesa, Opal Brescia, Oxfam, Pax Christi Italia, Percorsi di pace, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Scuola di Pace "Vincenzo Buccelletti" di Senigallia, Servas Italia, Tavola sarda della pace, U.S.Acli, UDS, UDU, Un ponte per..., Ventiquattro marzo
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15/03/2024
Il Movimento Laudato Si' ha annunciato la riapertura del Programma Animatori Laudato Si': una Formazione che unisce in una comunità globale di preghiera e azione, per incoraggiare le proprie parrocchie ,comunità locali e associazioni e movimenti a impegnarsi nella spiritualità ecologica, negli stili di vita sostenibili e nella difesa della giustizia climatica ed ecologica.
In italia, la novità di quest’anno è l'opportunità di formazione sia on demand in modalità mista, sia in presenza a Roma ed online grazie alla collaborazione con la Pontificia Università Lateranense (iscrizioni entro 20 marzo 2024).
Le lezioni saranno disponibili dall’8 aprile (4 moduli), in più ci saranno opportunità di vivere la dimensione comunitaria tra i partecipanti provenienti dalle diverse 36 realtà partner (associazioni e movimenti, ordini religiosi, giovani Animatori Progetto Policoro, parrocchie, diocesi…): un incontro introduttivo il 9 aprile 15.00-17.30 ed in occasione degli incontri che mensilmente si tengono tra gli Animatori Laudato si’ Italiani. Maggiori informazioni sul programma qui.
Un’altra novità del 2024 sarà anche l'opportunità di seguire un nuovo modulo sull’Esortazione Apostolica “Laudate Deum”, pubblicata lo scorso 4 ottobre, nella quale Papa Francesco ci chiama nuovamente all’azione, con molta urgenza, nella cura della nostra casa comune. Tale lezione sarà tenuta da Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia, in diretta online la sera del 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra e poi disponibile on demand.
Al termine del programma, con il completamento e la presentazione di un “progetto semi” che promuove la Cura del Creato, gli animatori riceveranno un certificato ufficiale. Da quel momento in poi potranno essere coinvolti in modo continuativo nella costruzione di una comunità: un circolo o qualsiasi altro tipo di comunità legata alla missione del Movimento Laudato Si'.
Le iscrizioni sono aperte sul sito laudatosianimatori.org, dove sono disponibili maggiori informazioni sulla proposta formativa 2024.
 
APG23
01/03/2024
La legge 185 del 90 che regola l'esportazione di armi è una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell'associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna "Contro i mercanti di morte". L'appello lanciato per quella mobilitazione partiva da un realistico dato di fatto: «Armi italiane uccidono in tutto il mondo». «Una sorta di "ecumenismo" degli affari che permetteva – come aveva scritto Eugenio Melandri- di esportare armi a tutte le parti in conflitto».
 
Conferenza stampa
lunedì 4 marzo 2024 ore 12
presso Focolare meeting point, Via del Carmine, 3 Roma
(vicino piazza Venezia)
Alla conferenza stampa è prevista, tra gli altri, la presenza di Alex Zanotelli, missionario comboniano, tra i promotori della legge 185/90 Maria Elena Lacquaniti, coordinatrice Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione Chiese evangeliche in Italia Maurizio Simoncelli, cofondatore dell'Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo.
 
 
La normativa è stata speso aggirata in tanti modi, durante questi oltre 30 anni di vita, ma è rimasta costantemente sotto attacco. Sono tanti gli interessi trasversali che la considerano un ostacolo all'espansione di un settore produttivo in forte competizione su scala planetaria nel contesto della guerra mondiale a pezzi. Lo testimonia la folta presenza delle aziende italiane nelle expo di armi come il "World Defense Show" che si è tenuto ad inizio febbraio in Arabia Saudita.
Il tentativo di procedere al progressivo smantellamento della legge 185/90 sembra ormai avviato a compimento con il voto del Senato dello scorso 21 febbraio come denuncia "Rete italiana pace e disarmo" che, con grande competenza, ha avanzato proposte migliorative rimaste senza riscontro.Purtroppo siamo davanti ad uno scenario che avevamo previsto con la Conferenza stampa promossa alla Camera lo scorso 4 ottobre 2023 per affermare che salvare questa legge vuol dire applicare la Costituzione.
La 185/90 ha permesso, ad esempio, sempre grazie alla pressione della cittadinanza attiva, di interrompere, dal 2019 al maggio 2023, la partenza dal nostro Paese di migliaia di missili e bombe destinate ad essere usate nel disastroso conflitto in atto nello Yemen.
Alla vigilia del voto della Camera, che cambierebbe in peggio la legge, a cominciare dalla trasparenza sulle banche che finanziano il settore delle armi, sentiamo il dovere di rivolgere un ulteriore appello alla coscienza dei Parlamentari invitandoli a salvare e migliorare la legge 185/90 in nome della comune umanità che ripudia la guerra.
 
Sottoscrivono:
 
Giuseppe Notarstefano, presidente Azione Cattolica Italiana
Emiliano Manfredonia, presidente Acli
Matteo Fadda, presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, Responsabili Movimento dei Focolari Italia
Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente Movimento Pax Christi Italia. 
Aderisce Agesci, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
 
APG23
01/03/2024
Dopo l’importante gesto di solidarietà dello scorso anno, anche quest’anno la Comunità Papa Giovanni XXIII è stata la beneficiaria del progetto editoriale "Un Natale di Valore" ideato da Famiglia Cristiana, testata di punta del Gruppo Editoriale San Paolo, e la cui raccolta pubblicitaria realizzata in occasione di un numero speciale di Natale della rivista, ha visto numerose aziende italiane di diversi settori aderire a questa iniziativa solidale.
“Un modo per raccontare il bene, facendo del bene – dice il gruppo di Famiglia Cristiana –  . Questa iniziativa ha visto donare 60 mila euro per il progetto "Un Pasto al Giorno" ideato dall'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che dal 1968 offre accoglienza in tutta Italia e nel mondo a persone con varie situazioni di disagio sociale, come i nuovi poveri e le persone senza dimora”.
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Fotografa: Elisabetta Zavoli
 
Insieme al direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio, e al condirettore Luciano Regolo, siamo andati nella prima Capanna di Betlemme della Comunità Papa Giovanni XXIII, aperta nel 1987 a Rimini per dare una risposta concreta a tutte quelle persone senza una casa né una famiglia. In questo luogo simbolico è avvenuta la consegna ufficiale dell'assegno, un contributo prezioso per tutte le case di accoglienza come questa che negli anni sono state aperte anche in altre zone d’Italia e all’estero per dare accoglienza e almeno un pasto al giorno a chi non ha più nulla.
Erano presenti anche le persone della Comunità che in questa lunga storia hanno permesso a questa casa di continuare ad essere sempre aperta, e i volontari che oggi trascorrono la loro vita e le loro giornate con le persone senza dimora. 
La metà degli accolti sono italiani, alcuni di loro in questa occasione si sono raccontate e Famiglia Cristiana ha ascoltato le loro storie e i loro vissuti difficili.
Ringraziamo Famiglia Cristiana che per il secondo anno consecutivo ha scelto la Comunità Papa Giovanni XXIII per questa speciale iniziativa di solidarietà, perché questa donazione ci aiuterà a continuare ad accogliere le persone più povere nelle nostre realtà di accoglienza e offrire loro un posto alla nostra tavola.
APG23
01/03/2024
APG23
21/02/2024
Si è spento il 19 febbraio, a 71 anni quasi compiuti, don Ivano Santilli, sacerdote dell’arcidiocesi di Milano, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e da molti anni papà di casa famiglia. I funerali, presieduti dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, si svolgeranno oggi pomeriggio alle 14,30 nella chiesa di Laveno, in provincia di Varese, e saranno trasmessi in diretta streaming.
 
 
Don Ivano Santilli, oggi quasi 71enne, era nato a Tocco di Casauria (PE) il 9 aprile del 1952. La famiglia era emigrata al nord e lui era diventato sacerdote dell'Arcidiocesi di Milano il 12 giugno 1982, avendo fatto anche il servizio militare nei paracadutisti.
Ha conosciuto la Comunità Papa Giovanni XXIII tramite una sua giovane ex parrocchiana mentre prestava servizio come cappellano all’istituto don Carlo Gnocchi di Milano fra le persone diversamente abili.
 
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APG23
20/02/2024
Il 24 febbraio una lunga rete di organizzazioni italiane si unirà con iniziative di piazza allo scopo di chiedere un cessate il fuoco nei conflitti, in particolare in Medio Oriente e in Ucraina.
 
 
La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente con i propri volontari in entrambi i Paesi. Così Matteo Fadda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, presenta l'adesione dell'organizzazione fondata nel 1968 a Rimini da Don Oreste Benzi:
«Come associazione di fedeli ci sentiamo fortemente chiamati a contribuire a questi sforzi di pace. II Signore non è mai stato prudente; anzi su una cosa in particolare è stato provocatorio, e su di questa ha chiesto di non scendere mai a compromessi: la richiesta di amare i nostri nemici».
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«Siamo chiamati - continua Fadda - a essere incendiari nell'amore e costruttori di pace.
Aderiamo alle molte iniziative per la pace che si terranno in Italia. La nonviolenza è fondante per la nostra associazione; continuiamo a chiedere un cessate il fuoco e a vivere concretamente la scelta nonviolenta nelle nostre giornate. Il 24 febbraio in particolare scenderemo in piazza insieme a tutte le organizzazioni impegnate per la pace in Italia e nel mondo».
 
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19/02/2024
Domenica 4 febbraio 2024, il Centro di Aiuto alla Vita "Santa Gianna Beretta Molla" di Castiglione del Lago (PG) ha vissuto la 46a Giornata Nazionale per la Vita, indetta dalla CEI con il tema: La forza della vita ci sorprende.
Seguendo l'invito di San Giovanni Paolo II enunciato nel 1995 attraverso l'Enciclica Evangelium Vitae, che auspicava la preparazione e la celebrazione della giornata con la partecipazione attiva di tutte le componenti della Chiesa locale, l'evento ha visto la presenza di alcuni testimoni appartenenti alla Comunità Papa Giovanni XXIII, Neocatecumenale e Magnificat.
L'incontro è iniziato con la recita del Santo Rosario, seguito dall'apertura della tavola rotonda condotta da Daria Vernile, animatrice generale dell'ambito maternità e vita della Papa Giovanni.
Quest’ultima, introducendo il tema della giornata ha posto l’attenzione sull’importanza di accogliere sempre più il valore della vita attraverso uno sguardo di stupore e di meraviglia dal concepimento al tramonto naturale; si è soffermata poi sul valore della proposta promossa dalla Rete per la Giornata della Vita Nascente (nata nel 2019 su ispirazione di don Oreste Benzi e Carlo Casini che riunisce 46 associazioni pro life) che si prefigge di istituire in Italia il riconoscimento della Giornata Nazionale della Vita Nascente nella data del 25 marzo.
La giornata è proseguita con la testimonianza di Miriam Granito, mamma di famiglia aperta della Papa Giovanni e operatrice del numero verde, che risponde alle chiamate di mamme e ragazze (anche minorenni) che vivono situazioni di difficoltà legate alla gravidanza. Nel suo intervento è emersa la sua grande disponibilità ad accogliere le telefonate che arrivano durante l'intera giornata e la constatazione di come negli ultimi anni siano diminuite a causa dell'aborto farmacologico, che purtroppo porta la donna in difficoltà ad essere abbandonata a sé stessa e al suo dramma.
A Miriam è seguita la testimonianza della famiglia Bezzi (appartenente al Cammino Neocatecumenale), che ha trasmesso l'apertura alla vita grazie ai loro sette figli, rappresentanti l'affidamento a Dio e il sentirsi amati da Lui.
Il terzo testimone della giornata è stato il Colonnello dell'Aeronautica Militare Marco Angori, che ha raccontato l'esperienza vissuta con la sua famiglia quando è stato convocato da Papa Francesco a Santa Marta per esporre la missione umanitaria e sanitaria svolta dall'aeronautica militare nel trasporto di bambini gravi presso ospedali attrezzati.
È stato poi il turno di Luca Russo della Papa Giovanni e papà della casa famiglia "Fuori le mura" di Palazzo di Assisi, che ha sottolineato come spesso siamo portati a considerare le persone con il nome delle loro malattie anziché come individui con sogni e desideri. Dalla sua esperienza di vita, la sua famiglia ha sempre accolto "figli", rigenerandoli nell'amore grazie allo sforzo costante di "adoperare il centimetro" per fare spazio in più e rendere possibile l'accoglienza.
Infine è intervenuta Lucia della Comunità Magnificat e mamma affidataria, che ha testimoniato l'esperienza e la decisione di coppia di aver accolto su proposta dell'assistente sociale due bambine (sorelle) in affido, grazie all'aiuto di una rete di famiglie disponibili ad aiutarli a portare avanti questo progetto di accoglienza.
La giornata si è conclusa con l'auspicio di diffondere sempre di più il valore della vita attraverso la creazione di iniziative volte a favorire una cultura che conduca al riconoscimento della sacralità della vita come bene comune e patrimonio inestimabile dell'umanità.
APG23
06/02/2024
A Roma, un raduno di 50 giovani provenienti da tutti i continenti impegnati contro la tratta.
"Camminare per la Dignità: ascoltare, sognare, agire": questo è il tema della decima Giornata Internazionale di Preghiera e Consapevolezza Contro la Tratta degli Esseri Umani l'8 febbraio, una giornata istituita nel 2015 da Papa Francesco nel giorno della festa di Santa Bakhita, la suora sudanese che fu vittima della tratta e simbolo universale dell'impegno della Chiesa contro questo flagello.
Scopri le iniziative locali organizzate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII
La tratta degli esseri umani è il processo attraverso il quale le persone vengono costrette o attirate da false prospettive, reclutate, trasferite e costrette a lavorare e vivere in condizioni sfruttatrici o abusive. È un fenomeno, come avvertito dai recenti rapporti delle Nazioni Unite, in continua e drammatica evoluzione.
UNA SETTIMANA DI MOBILITAZIONE E PREGHIERA CON L'IMPEGNO DEI GIOVANI AL CENTRO.
Migliaia di persone in tutto il mondo - in molte parrocchie, comunità e associazioni - si riuniranno per riflettere, pregare e condividere le loro esperienze di impegno contro questo fenomeno globale.
A Roma, sono attesi 50 giovani rappresentanti delle organizzazioni partner della Giornata. Sono studenti, volontari, ricercatori, creativi, comunicatori, attivisti e operatori contro la tratta e dal 2 all'8 febbraio parteciperanno a sessioni di formazione e sensibilizzazione sulla tratta.
Le iniziative prendono il via il 2 febbraio con l'arrivo di tutti i delegati a Roma. Il giorno successivo, 3 febbraio, segna il primo giorno di attività formative; la mattina di domenica, 4 febbraio, parteciperanno alla Preghiera dell'Angelus in Piazza San Pietro.
Martedì, 6 febbraio, alle 16:15 ci sarà un flash mob contro la tratta in Piazza Santa Maria in Trastevere, Roma. A seguire, alle 17:30, ci sarà una veglia ecumenica di preghiera nella Basilica di Santa Maria in Trastevere in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese) basata sui cinque elementi: acqua, fuoco, aria, metallo e terra.
Mercoledì, 7 febbraio, il gruppo internazionale parteciperà all'Udienza con Papa Francesco nella Sala Paolo VI in Vaticano.
PELLEGRINAGGIO ONLINE ATTRAVERSO TUTTI I CONTINENTI
Giovedì, 8 febbraio, avrà luogo il pellegrinaggio online di preghiera e consapevolezza contro la tratta degli esseri umani, attraversando tutti i continenti e i fusi orari. Inizia alle 9:30 dall'Oceania, seguita da Asia, Medio Oriente, Africa, Europa, Sud America e infine si conclude alle 16:30 con il Nord America.
Sono coinvolti oltre 50 paesi, e il blocco centrale, per il secondo anno consecutivo, è affidato ai giovani impegnati contro la tratta.
Come negli anni recenti, si prevede anche un messaggio di Papa Francesco.
L'evento viene trasmesso in diretta in 5 lingue (inglese, spagnolo, portoghese, francese, italiano) su www.prayagainsttrafficking.net
«La tratta è intorno a noi, nelle nostre città, ma spesso è invisibile ai nostri occhi. Con questa Giornata, vogliamo aumentare la consapevolezza della tratta, riflettere sulla situazione di violenza e ingiustizia subita dalle vittime di questo fenomeno globale e proporre soluzioni concrete. Invitiamo tutti ad ascoltare e osservare attentamente, a sognare insieme ai giovani un mondo migliore e ad agire per il cambiamento, a partire dall'impegno personale, comunitario e istituzionale per contrastare efficacemente le cause della tratta e dello sfruttamento," ha detto Suor Abby Avelino, MM, coordinatrice della Giornata.»
LA RETE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE
L'iniziativa è coordinata da Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta con oltre 6000 suore, amici e partner. È promossa dall'Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) e dall'Unione dei Superiori Generali (USG), in collaborazione con il Dicastery for Promoting Integral Human Development, il Dicastery for Communication, il Dicastery for Institutes of Consecrated Life and Societies of Apostolic Life, il Pope's Worldwide Prayer Network, Caritas Internationalis, CoatNet, il Movimento dei Focolari, il Servizio Rifugiati Gesuita, l'Unione Internazionale delle Associazioni Cattoliche Femminili (WUCWO), JPIC- Anti-Trafficking Working Group (UISG/UISG), The Clewer Initiative, l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la Federazione Internazionale dell'Azione Cattolica, l'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), il Gruppo Santa Marta, e molte altre organizzazioni in tutto il mondo.
La Giornata si realizza grazie al sostegno del GSF - Global Solidarity Fund.
LA GIORNATA SU X: Gli organizzatori invitano a dedicare un tweet l'8 febbraio utilizzando l'hashtag ufficiale #PrayAgainstTrafficking
 
Scopri le iniziative locali organizzate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII
 
Info: www.prayagainstrrafficking.net - www.preghieracontrotratta.org
APG23
23/01/2024
È da poco terminata la prima Consulta di Pastorale Giovanile CEI del 2024 (19 e 20 gennaio) tenutasi a Roma presso Casa San Juan de Avila.
La convocazione è giunta dal nuovo direttore (settembre 2023) del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI, don Riccardo Pincerato.
Un invito che ha coinvolto gli incaricati regionali (laici e presbiteri) degli Uffici di Pastorale Giovanile, i referenti di movimenti, associazioni, comunità, istituti di vita religiosa femminile e maschile.
Una grande tavola rotonda di circa 50 persone, rappresentante l'attenzione alle giovani generazioni della Chiesa italiana. È stata un'occasione per rincontrare amici e conoscerne altri, per raccontarsi, sognare e camminare insieme. In continuità con il lavoro degli anni precedenti, è sempre bello godere del dialogo tra tutti i mondi vitali italiani rappresentati in questa Consulta nazionale.
Di cosa si è parlato? Mi piace sottolineare l'interessante approccio che don Riccardo ci ha invitato a vivere. Ci ha parlato di "Servizio di immaginazione", uno spazio per immaginare scenari, spazi, visioni, tramite un piccolo gioco d'insieme, partendo da un gioco: scrivere un articolo di un cronista del futuro che racconta la Chiesa vicino ai giovani nei prossimi anni. Ne è nato uno spaccato di vita pieno di fragilità, dubbi, insieme a speranze, sogni, ambizioni e desideri.
Abbiamo ribadito che per stare con le giovani generazioni serve alimentare un personale incontro simpatico con il Signore che ti spinge a cercare altri incontri. Il bene va fatto bene e in tanti hanno sottolineato l'importanza della formazione permanente degli educatori e accompagnatori come tratto imprescindibile. Solo così possiamo parlare di adulti significativi, capaci di instaurare una alleanza educativa consapevoli che «quello che fai grida molto più forte di quello che dici» (cit.).
Una biodiversità di carismi è molto più efficace delle singole parti. E quindi la pastorale vocazionale, i percorsi educativi, scolastici ed universitari, la pastorale sociale del lavoro, Missio, la pastorale famigliare, la catechesi, Caritas, i percorsi di tutela minori, i percorsi ecumenici, la pastorale dello sport e del tempo libero, sono chiamati sempre più a collaborare insieme nei territori.
Quali prospettive? "La realtà non si lascia prendere, l'uscita fa la Chiesa" ha detto don Riccardo. Con questo spirito, aperto al nuovo, serve giocarsi questo lavoro d'equipe. Correndo rischi, uscendo dalla nostra zona di comodo, entrando in una dimensione in cui non conosciamo tutto.
«Occorre cercarsi» conclude don Riccardo ricordandoci che questo momento nazionale a Roma è bello e importante ed è altrettanto importante che altri incontri così significativi continuino a moltiplicarsi a livello nazionale, regionale, locale. In questa esortazione risuonano le parole di don Oreste Benzi alle Settimane sociali del 2007: "...Il vento è favorevole, perché il cuore dei giovani, ve lo dico – e non badate alle "cassandre" – oggi batte per Cristo. Però ci vuole chi senta quel battito, chi li organizzi e li porti avanti in una maniera meravigliosa…".
Il prossimo passo lo vivremo insieme al Convegno del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile a Sacrofano (Roma), presso "Fraterna Domus", dal 6 al 9 maggio 2024.