Operazione Colomba è il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII; nasce nel 1992 dal desiderio di vivere concretamente la nonviolenza in zone di guerra.
L’esperienza maturata sul campo ha portato Operazione Colomba ad aprire negli anni presenze stabili in numerosi conflitti nel mondo, dai Balcani all’America Latina, dal Caucaso all’Africa, dal Medio all’Estremo Oriente coinvolgendo, tra volontari/e e obiettori di coscienza, oltre 2.500 persone. Operazione Colomba attualmente è presente ed opera in Palestina, Ucraina, Colombia, Libano (accanto ai profughi siriani), Cile e lungo le rotte delle persone in movimento che attraversano la Grecia.
- la condivisione: “abitare il conflitto” vivendo la precarietà delle situazioni d’emergenza, le speranze, le paure e i rischi della guerra;
- la nonviolenza come scelta imprescindibile;
- l’equivicinanza: dalla parte delle vittime;
- la partecipazione popolare: è una esperienza aperta a tutte e tutti (credenti e non…); indispensabile è l’adesione ad un cammino sulla nonviolenza, una limpida affinità con la proposta e con la vita di gruppo, la maggiore età e la partecipazione ad un Corso di formazione specifico.
“Viviamo con le popolazioni sotto assedio, in rifugi, tende o baracche, senza luce o acqua, condividendo le condizioni di pericolo e povertà che sono costretti a vivere i civili in zone di guerra. Lo facciamo per creare, con la nostra presenza internazionale che fa da deterrente all’uso della violenza e attraverso azioni nonviolente, concreti spazi e percorsi di Pace”.
Alberto – volontario
- la protezione dei civili più esposti alla violenza della guerra, attraverso una presenza civile internazionale e con azioni nonviolente concrete quali, ad esempio, l’interposizione, l’accompagnamento (scorte civili)…;
- la promozione di percorsi di incontro, dialogo e riconciliazione;
- il sostegno ai bisogni più immediati delle persone con le quali si condivide la quotidianità, cercando di dare risposte concrete alle emergenze, direttamente o tramite altre ONG, Istituzioni o realtà locali;
- il lavoro di advocacy, denuncia e promozione di soluzioni alternative al conflitto, a livello politico e istituzionale; l’essere voce di chi non ha voce.
- la realizzazione di iniziative rivolte al territorio a livello locale, nazionale ed internazionale ; partecipazione e promozione di incontri e attività di sensibilizzazione sui temi della pace e della nonviolenza.
- il monitoraggio dei conflitti nel mondo.