Il Centro Diurno Il Nodo compie trent’anni
Trecento chilometri al giorno, ogni giorno, per 30 anni: è la strada che il Centro Diurno Il Nodo ha percorso a fianco delle persone con disabilità della Valmarecchia, tra le province di Rimini e Pesaro-Urbino. Una strada che attraversa i comuni di Novafeltria, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, San Leo e Talamello per arrivare a Pietracuta, dove ha sede il Centro Diurno della cooperativa “La Fraternità” della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il 23 novembre 1986 nasceva Il Nodo nei locali del Comune di San Leo, per poi trasferirsi nel 1992 all’ex scuola dell’infanzia di Pietracuta, luogo in cui è ancora oggi. In tutti questi anni è stato un punto di riferimento fondamentale per coloro che nel territorio guardano all’integrazione e al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità.
Il nome stesso indica il legame con il territorio e la volontà di avvicinarsi sempre di più ai bisogni di chi vi abita. A trent’anni dalla sua fondazione, Il Nodo è una struttura certificata e accreditata dalla regione Emilia Romagna. È di quest’anno l’approvazione del progetto – da parte del Comune di Novafeltria – per la costruzione di una Casa Famiglia che affiancherà il Centro Diurno come risposta al problema del “dopo di noi”, la preoccupazione dei tanti genitori per il destino dei porri ragazzi quando loro non ci saranno più.
Oggi il Centro guarda ai suoi prossimi trent’anni con lo sguardo rivolto alle nuove sfide che la società pone di fronte alle persone con disabilità. E quali sono queste sfide?
- il coinvolgimento dei giovani attraverso le scuole,
- il bisogno di un’inclusione sempre maggiore in una società che cambia rapidamente,
- la necessità di rispondere ai bisogni di famiglie che chiedono di avere al proprio fianco professionisti capaci e motivati a condividere la vita con i propri figli, sostenendoli nel progettarne insieme il futuro.
E si augura di percorrere ancora tanti chilometri in giro per la Valmarecchia per andare incontro a chi ha più bisogno.