La Comunità Papa Giovanni XXIII è una realtà complessa e dinamica, come lo sono le sfide che ogni giorno affronta per essere famiglia di bambini (spesso con gravi disabilità), ragazze madri, persone con deficit psichici e fisici, ex tossicodipendenti, anziani soli, vittime del racket, persone senza fissa dimora, ex carcerati, ex alcolisti. Per dare a tutti questi piccoli “le risposte di cui hanno bisogno, non quelle che possiamo”, nei suoi 50 anni di storia ha dato vita a numerose realtà giuridiche, in Italia e all’estero.
Cooperative sociali, associazioni di volontariato, realtà imprenditoriali concorrono a creare le fondamenta della “Società del Gratuito”, una società in cui l’organizzazione del lavoro, lo scambio dei beni, la scuola vengono “formati” (cioè ricevono forma) dalle membra più deboli: i disabili, gli anziani, le donne incinte, i bambini.
In questo compito la Comunità Papa Giovanni XXIII non è sola: una fitta rete di relazioni operative si è instaurata con singoli cittadini, associazioni e cooperative, fondazioni bancarie e di erogazione, aziende, enti pubblici in Italia e all’estero.
Questa rete attiva e dinamica permette non solo di mantenere l’attività ordinaria, ma anche di sviluppare progetti nuovi che rispondano alle emergenze.
Solo una comunità coesa al suo interno e capace di attivare solide collaborazioni all’esterno può far fronte alle sfide del presente, mantenendo sempre un occhio rivolto al futuro.