“5×1000, ma per davvero”, la mobilitazione del Terzo Settore

News pubblicata il: 18/11/2025

La Comunità Papa Giovanni XXIII aderisce alla mobilitazione promossa da Vita e che riunisce 67 enti e realtà del terzo settore, che si sono uniti per chiedere al Governo di modificare il tetto al 5×1000.

 

Infatti, esiste un tetto alla quota massima che lo Stato destina a enti del terzo settore come quota del 5 per mille delle tasse dei contribuenti, tetto fissato oggi a 525 milioni di euro.

 

La richiesta nasce dal fatto che già da qualche anno ormai, questo tetto viene superato. Quasi 18 milioni di italiani, nel 2024, infatti, hanno scelto di firmare per destinare il 5×1000 agli enti del Terzo Settore, utilizzando lo strumento disponibile a tutti i contribuenti per indicare allo Stato come vorrebbero che fosse utilizzata una quota delle loro tasse (il 5‰, appunto). Tali attribuzioni 5 per mille ammontavano (calcolandolo sulla base dei redditi dei contribuenti che lo hanno destinato) a 603,9 milioni di euro, lasciando quindi “non distribuiti” 79 milioni.

 

Agli enti non è andato il 5‰, ma di fatto il 4,3‰.

 

Un controsenso, pensando a quanto le associazioni e gli enti si impegnano per far conoscere a sempre più italiani questa modalità a loro disposizione per sostenere – senza costi aggiuntivi e senza sforzo – le cause che più gli stanno a cuore.

 

Ecco perché il mensile VITA ha lanciato la mobilitazione, sposata e compartecipata da altre 67 organizzazioni tra le più rappresentative del Terzo Settore Italiano – e tra queste anche la Comunità Papa Giovanni XXIII – per sostenere e promuovere una campagna che si rivolge principalmente al Parlamento e al Governo affinché alzino il tetto.

 

Il 5 per mille è una straordinaria espressione di libertà, impegno civile e sussidiarietà fiscale”, si legge nell’appello sottoscritto dai promotori, “Ogni anno milioni di contribuenti scelgono di destinare una quota delle proprie imposte a enti che si occupano di volontariato, ricerca, assistenza, solidarietà, sport, tutela dell’ambiente e cultura. Tuttavia, da anni il tetto imposto alla somma complessiva che lo Stato è disposto a erogare limita la reale efficacia del 5 per mille.
Togliere il tetto non significa introdurre una nuova spesa. Significa rispettare le scelte dei cittadini, senza filtri e senza riduzioni, restituendo coerenza a un meccanismo che è già equo, partecipativo e trasparente.” (il testo integrale e le informazioni sulla campagna di mobilitazione sono consultabili sul sito dedicato “5 per mille, ma per davvero”.

L’incontro in Senato

Nel testo della Legge di Bilancio attualmente in discussione, il Consiglio dei Ministri ha approvato l’innalzamento del tetto del 5 per mille a 610 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Ora la legge deve seguire il suo iter di approvazione, quindi la campagna non è finita, ma è stato un primo traguardo importante per gli enti del Terzo settore e per tutti i contribuenti che ogni anno scelgono di sostenere il bene comune attraverso questo strumento di sussidiarietà fiscale, espressione di libertà e impegno civile.

 

Il 20 ottobre in Senato si è tenuto in incontro per presentare ufficialmente la campagna e Vita ha diffuso un video che ne racconta i momenti e gli interventi principali.