Piacenza: una messa in strada col Vescovo per ricordare don Oreste

News pubblicata il: 07/11/2025

Il vescovo ha celebrato una messa in strada per ricordare don Oreste Benzi in occasione del centenario della nascita. E’ accaduto a Piacenza mercoledì 5 novembre con mons. Adriano Cevolotto. Per l’esattezza in via Stradiotti, una delle strade dove ogni settimana i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII si fermano per incontrare le donne che si prostituiscono. La celebrazione, organizzata dall’associazione in collaborazione con la Diocesi, il Comune e la Provincia e la Cisl, ha scelto di svolgersi all’aperto, proprio “sulla strada”, come faceva don Oreste per incontrare gli ultimi là dove essi sono.

 

La serata è stata introdotta da Lodovica Ghezzi, responsabile locale dell’associazione, che ha ricordato come don Oreste invitasse sempre ad amare il prossimo che si incontra in qualsiasi luogo, senza barriere né condizioni. Nell’omelia, mons. Cevolotto ha proposto una riflessione sul significato della “strada”, vista non solo come spazio fisico, ma come luogo simbolico dell’incontro umano. La strada è il punto dove si intrecciano le vite, ma anche il luogo della precarietà e dello sfruttamento. «Mettere qualcuno in strada – ha detto il vescovo – spesso significa condannarlo alla povertà, privarlo di dignità. Tuttavia la strada può diventare anche spazio di speranza, quando si trasforma in luogo d’incontro e riconoscimento reciproco, dove si ascoltano i volti, le storie, i sogni».

 

Il vescovo ha poi richiamato una delle intuizioni più forti di don Benzi: quella della “società del gratuito”, in opposizione a quella del profitto e della convenienza. «Il vero successo – ha spiegato il vescovo – non è nei risultati attesi, ma negli incontri gratuiti. Solo la società del gratuito rappresenta il futuro della storia». Citando San Paolo, il vescovo ha poi ricordato che “l’unico debito che dobbiamo avere è quello dell’amore vicendevole”. In una società dove ogni dono sembra esigere una ricompensa, la gratuità diventa rivoluzionaria.

 

Il vescovo ha voluto ricordare anche l’umanità concreta e imperfetta di don Oreste, citando il recente libro edito da Sempre “La mistica della tonaca lisa” di Elisabetta Casadei. «È una consolazione sapere che anche i santi hanno difetti perché la grazia abita nei vasi di creta. La grandezza dell’uomo di Dio non sta nella perfezione, ma nel lasciarsi amare nonostante i limiti» ha spiegato. La celebrazione è stata avvolta dalla preghiera al Signore per intercessione di don Oreste Benzi, «grande testimone di amore, benevolenza e misericordia e di quella invincibile gratuità che è il cuore del Vangelo».