Modena garantisca alle gestanti il diritto a continuare la gravidanza

News pubblicata il: 22/07/2015

I rappresentanti della cordata di 19 associazioni che il 25 marzo scorso hanno organizzato a Modena la €œFiaccolata per la vita nascente€, hanno incontrato questa mattina in Municipio il Primo Cittadino, Gian Carlo Muzzarelli.
Il dato che le associazioni hanno portato è allarmante: una gravidanza su cinque in provincia di Modena di conclude con un aborto volontario (1419 aborti contro 6311 nascite nel solo 2013). In Emilia Romagna nel 49% dei casi le donne sono state indotte all'aborto da parte del personale medico o dei familiari (dato Comunità Papa Giovanni XXIII).

Di fronte a questi numeri le associazioni hanno fatto presente al Sindaco che nei prossimi mesi daranno vita a nuove iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza, e hanno portato 6 proposte per cambiare:

  • Vengano promosse case di pronta accoglienza delle gestanti in casi di istigazione all'aborto da parte del marito o dei familiari, e formati gli operatori per prevenire queste situazioni;
  • Vengano avviati percorsi di formazione per il personale sanitario e sociale, perchè abbiano strumenti per impegnarsi apertamente e fattivamente a favore della continuazione della gravidanza, come previsto dall'€™art. 5 della legge 194/78;
  • Siano date a tutte le gestanti che chiedono aiuto i riferimenti delle associazioni pro life presenti sul territorio;
  • Venga finanziato un fondo per il sostegno alle maternità per donne a basso reddito, accessibile fino ai 3 anni di vita del bambino;
  • Venga istituito un assessorato per la tutela della maternità;
  • Venga istituita la figura del difensore della vita nascente, che abbia la possibilità di raccogliere informazioni ed emettere pareri nelle situazioni di mancanza di tutela dei diritti dei nascituri.


Il Sindaco, rispondendo, ha preso atto delle diverse situazioni di difficoltà segnalate di tante gestanti, affermando l’interesse personale e della Giunta a verificare se le Leggi dello Stato sono compiutamente applicate (in particolare l’art. 5 della Legge 194) e a fare approfondimenti per individuare possibili miglioramenti delle prassi operative degli operatori nel settore socio-sanitario, per una piena applicazione della parte preventiva di questa Legge. A questo fine Muzzarelli ha ribadito la necessità di effettuare una valutazione dei dati relativi all’attività dei servizi pubblici relativamente a questo settore. Ha condiviso inoltre le preoccupazioni sulla denatalità e sul fatto che vengano esercitate pressioni sulle donne. Il Sindaco ha evidenziato l'intenzione di muoversi in una logica progettuale, evitando lo scontro, per un miglior funzionamento delle azioni di sostegno alla maternità.

Andrea Mazzi, portavoce delle associazioni, ha commentato l€'incontro: « La tutela sociale della maternità prevista dagli art. 30 e 31 della Costituzione non deve rimanere lettera morta; siamo venuti dal Sindaco per chiedere che donne in difficoltà a causa della gravidanza non vengano invitate apertamente dai servizi sociali ad abortire. A volte è sufficiente metterle in contatto con qualcuno che dica loro: non temere, ti aiutiamo noi».

Nell'€™incontro sono state rappresentate le associazioni: Age, Agesc, Alleanza Cattolica, Associazione Medici Cattolici Italiani, Associazione nazionale famiglie numerose, Centro di Bioetica Moscati€, Circolo culturale Il Faro, Circolo culturale €œTommaso Moro€, Circolo Voglio la mamma, Comitato Sì alla Famiglia€, Comunità Papa Giovanni XXIII, Crescere in famiglia, Famiglie per l'Accoglienza, Federvita Emilia-Romagna, Forum delle Associazioni Familiari, Movimento per la Vita, Regnum Christi, Rinnovamento nello Spirito Santo, Scienza & Vita