L’intervento della Comunità alle Nazioni Unite sulla guerra in Palestina

News pubblicata il: 08/10/2025

Il 29 e 30 settembre la Rappresentanza all’Onu della Comunità Papa Giovanni XXIII ha partecipato a Ginevra alla 60ª sessione del Consiglio Diritti Umani intervenendo nel dibattito generale sulla situazione dei diritti umani in Palestina e in altri territori arabi occupati, che ha fatto emergere gravissime e sistematiche violazioni dei diritti umani.

Di seguito l’intervento pronunciato il 30 settembre al Consiglio Diritti Umani dalla rappresentante permanente della Comunità alle Nazioni Unite, dott.ssa Maria Mercedes Rossi, sulla situazione nei Territori Palestinesi Occupati.

«Assistiamo impotenti alla situazione catastrofica in corso a Gaza. La portata della distruzione, delle morti di civili e del sistematico stato di deprivazione inflitto dal Governo israeliano al popolo palestinese esige non solo indignazione morale ma un’immediata azione internazionale».

«Assistiamo impotenti alla situazione catastrofica in corso a Gaza. La portata della distruzione, delle morti di civili e del sistematico stato di deprivazione inflitto dal Governo israeliano al popolo palestinese esige non solo indignazione morale ma un’immediata azione internazionale.

Come affermato dalla Relatrice Speciale dell’ONU sui Territori Palestinesi Occupati e dalla Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite nei loro ben documentati rapporti, gli atti a cui stiamo assistendo possono essere qualificati come genocidio ai sensi della Convenzione internazionale sul Genocidio del 1948. Ne sono esempi lampanti l’embargo in corso, l’ostruzione degli aiuti umanitari, l’uso della fame e dell’accesso all’acqua come armi, le morti evitabili di bambini e altri civili.

 

La legge internazionale sui diritti umani, il diritto umanitario e persino le regole di guerra sono totalmente ignorati e disattesi. L’impunità prevale nell’assenza di qualsiasi forma di responsabilità, e tutto questo sta accadendo sotto il silenzio e la complicità di troppi Governi.

Il Consiglio per i Diritti Umani e tutti gli Stati membri dell’ONU devono agire con urgenza.

In particolare chiediamo:

  1. Un cessate il fuoco immediato e incondizionato
  2. L’accesso agli aiuti umanitari a Gaza, senza ritardi né restrizioni.
  3. Il riconoscimento tempestivo e incondizionato dello Stato di Palestina.
  4. Il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
  5. La fine dell’occupazione illegale in Cisgiordania e la punizione delle azioni violente condotte dai coloni israeliani.
  6. La sospensione della vendita di armi ad Israele e di tutti gli accordi commerciali con le società israeliane coinvolte con gli insediamenti illegali nei Territori Occupati Palestinesi.
  7. Il pieno supporto alle indagini della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e della Corte Penale Internazionale (ICC).
  8. L’istituzione di meccanismi di responsabilità internazionali credibili per indagare e perseguire tutti gli autori di crimini internazionali, incluso il crimine di genocidio, indipendentemente dallo status o dall’affiliazione.

 

Inoltre, esortiamo il Consiglio Diritti Umani a condannare e agire contro le sanzioni statunitensi inflitte a Francesca Albanese, relatrice Speciale dell’ONU, e ad alcuni membri della Corte Penale Internazionale. Queste misure minano l’indipendenza degli organismi internazionali e ostacolano l’accertamento delle responsabilità. Proteggere e i rappresentanti delle Nazioni Unite da queste indebite pressioni politiche è imprescindibile per garantire il diritto internazionale e difendere i diritti umani».