La tratta di persone è la seconda industria illegale al mondo per fatturato. Si stima che le vittime siano milioni: secondo le Nazioni Unite il 60% sono donne e bambine, ridotte in schiavitù e introdotte alla prostituzione. Vittime segnate dagli abusi subiti dai trafficanti e dai clienti.
Don Oreste Benzi fu il primo in Italia a denunciare pubblicamente l’industria della prostituzione: “le ragazze sono schiave e i clienti sono complici” ripeteva. Iniziò la sua battaglia nel 1989 quando incontrò una donna alla stazione di Rimini che gli svelò l’orrore che si celava dietro la prostituzione. Andando sulle strade, di notte, incontrava le vittime e proponeva loro la liberazione immediata.
Nacquero unità di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII in tutte le regioni e case di accoglienza per vittime di tratta, che portarono alla liberazione di migliaia di donne.
“…nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno o qualcosa che ce la fa diventare.”
Don Oreste Benzi
Oggi la Comunità Papa Giovanni XXIII continua il lavoro per favorire l’emersione delle vittime di tratta. Tramite gruppi di volontari incontriamo le donne prostituite – che siano in strada, in casa o nei locali -, ma anche elemosinieri e altre vittime dei trafficanti, instauriamo con loro una relazione di fiducia, avviamo programmi di protezione e proponiamo percorsi di recupero e di integrazione sociale. Accompagniamo queste persone nell’assistenza legale, psicologica, sanitaria, nella formazione professionale ed infine nell’autonomia lavorativa e abitativa.
Obiettivo primario è rimuovere le cause alla radice dello sfruttamento, collaborando con le forze di polizia, enti pubblici e del privato sociale, per fermare i trafficanti, sfruttatori, agenzie di intermediazione, caporalato e clienti della tratta. Per questo, partecipiamo alla costruzione di reti nazionali, europee e internazionali per affrontare la dimensione globale del sistema della tratta e proponiamo il cosiddetto “modello nordico”, già adottato in diversi Paesi europei, che riconosce la corresponsabilità del cliente, che diventa quindi sanzionabile.
- protegge e supporta le vittime di tratta, favorendo l’accesso ai servizi essenziali, sanitari, sociali, legali, alla formazione al lavoro, per l’integrazione e l’inclusione sociale a lungo termine;
- promuove e sostiene l’impegno nella prevenzione di sfruttamento sessuale, nel loro contrasto e nella riduzione della domanda.
Uscendo in strada, sera dopo sera, per incontrare chi non verrà mai a cercare il nostro aiuto, incontriamo chi non aspetta altro che una mano tesa. Instauriamo relazioni di fiducia e di amicizia che ci permettono di offrire una via di uscita e di rinascita.
Scegliamo di condividere la nostra vita, 24 ore su 24, con chi vive situazioni di solitudine, degrado, povertà, sfruttamento e ha bisogno di un luogo in cui sentirsi “a casa”, parte di una famiglia, perché il bisogno primario di ciascuno – base per ricostruirsi e guardare al futuro – è sentire di essere importante per qualcuno.
Garantiamo il nostro supporto e accompagnamento nell’affrontare percorsi psicologici e legali necessari per superare le situazioni di cui è vittima chi ha una storia difficile alle spalle, facilitando e accompagnando a colloqui, nella richiesta di pareri e supportando nell’intero iter da intraprendere.
Promuoviamo campagne di sensibilizzazione e di azione politica verso le istituzioni, la società e l’opinione pubblica, perché soltanto rimuovendo le cause che generano le ingiustizia non ci saranno più persone che ne sono vittima e si potrà costruire davvero una società più giusta e inclusiva, in cui si riconosce il ruolo essenziale di ogni individuo che ne fa parte.
Scopri di piùUna vera famiglia con una mamma ed un papà che vivono a tempo pieno con i figli, generati e/o rigenerati nell’amore. Accoglie tutti, bambini e anziani, ammalati e sani, adulti e adolescenti con le storie più diverse. Si cammina insieme per la crescita umana e relazionale di chi accoglie e di chi è accolto.
Scopri di piùLe Case Rifugio sono un luogo sicuro dove le donne vittime di violenza di vario tipo possono trovare ascolto, accoglienza e provare a ricominciare una nuova vita, migliore.
Sono strutture che rispondono alle emergenze sociali 24 ore su 24. Si dividono in case per adulti e case per minori.
La Comunità Papa Giovanni XXIII è attiva su più livelli – regionale, nazionale ed europeo/internazionale – nella lotta contro la tratta e lo sfruttamento delle persone.
In Italia e nelle Regioni
È soggetto attuatore dei progetti regionali antitratta promossi dal Numero Verde Nazionale Antitratta (Dipartimento per le Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri) in 8 regioni: Puglia, Piemonte e Valle d’Aosta, Toscana, Veneto, Calabria, Emilia-Romagna e Liguria.
Collabora con enti locali e del privato sociale per azioni di prevenzione, protezione, cooperazione e contrasto del crimine, partecipando anche al monitoraggio del Piano nazionale di azione contro la tratta.
Progetti nazionali
È attiva nel Tavolo Asilo, in collaborazione con Save the Children Italia, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati e famiglie sopravvissute a tratta e grave sfruttamento. Promuove inoltre iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere.
A livello europeo e internazionale
La Comunità è iscritta al Registro per la Trasparenza della Commissione Europea e partecipa a progetti finanziati da programmi UE come AMIF e CERV, offrendo supporto concreto a donne, uomini e persone trans migranti (assistenza sanitaria, sostegno psicosociale, inclusione lavorativa, peer mentoring).
Ha promosso conferenze e tavole rotonde presso il Parlamento Europeo per difendere i diritti dei migranti più esposti alla tratta. Attraverso la Ong Condivisione tra i popoli, realizza anche progetti di cooperazione internazionale nei paesi di origine, sostenendo lo sviluppo socio-economico e rafforzando le reti antitratta locali.
Progetto europeo per rafforzare le capacità di operatori e operatrici sanitari/e e di servizi di prima linea per favorire l’identificazione delle vittime, un referral sicuro e supporto in una prospettiva di genere e sensibile al trauma, con particolare attenzione alle donne.
Vai al sitoil Progetto europeo MIRIAM. Free Migrant Women from GBV, through identification and access to specialized support service è finalizzato a prevenire e combattere ogni forma di violenza contro bambini, giovani e donne attraverso servizi per le donne vittime e potenziali vittime.
Progetto per garantire l’integrazione a lungo termine di cittadine di paesi terzi sopravvissute alla tratta, promuovendo opportunità di lavoro e misure di conciliazione vita-lavoro (Italia, Lettonia, Lituania, Svezia, Germania, Spagna)
Progetto europeo per creare un percorso pilota per sostenere l’integrazione economica e sociale di almeno 50 sopravvissute, accolte nelle città di Trieste, Faenza, Senigallia, Vicenza, Firenze, Lamezia attraverso attività formative, professionalizzanti e di sensibilizzazione alla cittadinanza.
Progetto europeo “INTAP. Approccio intersezionale al processo di integrazione in Europa per le sopravvissute alla tratta di esseri umani” mirava a trovare soluzioni più durature per l’integrazione delle SoT nigeriane, rendendo più efficaci gli attuali sistemi di integrazione in linea con la Direttiva sulla tratta di esseri umani dell’UE37.
Vai al sitoRafforzare l’identificazione e l’integrazione di sopravvissute alla tratta sessuale dall’Africa occidentale (Germania, Italia, Spagna)
Vai al sitoContrasto all’immigrazione irregolare attraverso formazione e qualificazione professionale della gioventù nigeriana (Nigeria)
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