Strumento portante di sostegno al welfare all’interno di un Veneto sociale è la casa famiglia complementare multiutenza: una storia di condivisione di vita con i poveri, con gli emarginati, con chi ha bisogno di aiuto e di assistenza che da 40 anni in Veneto è al servizio degli sportelli sociali dei comuni.
Da Venezia a Verona, da Rovigo a Belluno, passando per Padova e Treviso, casa famiglia è anche la storia di tante coppie che ne sono responsabili: storie di vita che raccontano uno stile di accoglienza unico del modello sociale di accoglienza ideato da Don Oreste Benzi.
«All’operato come realtà accoglienti delle case-famiglia del Veneto vanno garantite dignità e ufficialità, al pari delle altre realtà riconosciute», spiegano Ugo Ceron e Luca Rinaldi, responsabili per il Veneto della Comunità Papa Giovanni XXIII: «per questo motivo tutto il Veneto Sociale si ritroverà a Padova».
Per un Veneto responsabile: il convegno regionale
Il 9 novembre 2018 si terrà il convegno OLTRE LA GABBIA DEL DISAGIO: Come la casa famiglia multiutenza è una risposta integrata al bisogno di cura e relazione.
L'appuntamento è
dalle 8:30 alle 14:00 presso il Cinema Esperia di Padova, via Chiesanuova 90. Attraverso contributi di esperti e la presentazione di una ricerca curata dall’Università
Iusve di Venezia si approfondirà il funzionamento di una casa famiglia e la modalità con cui questa risponde ai bisogni delle persone accolte.
Il convegno rappresenta un’importante opportunità formativa per chi opera in campo sociale e sanitario: sono riconosciuti crediti formativi per assistenti sociali, psicologi, educatori e professioni mediche.
Le casa famiglia in regione
La casa famiglia è una risposta sociale di tipo familiare, in cui il bambino vive con fratelli più grandi e, perché no, anche adulti, nonni. Un luogo in cui crescere tra gli affetti e superare le proprie difficoltà nella complementarietà dei rapporti dettati dalla coesistenza di varie tipologie di persone . La Comunità Papa Giovanni XXIII conta nella regione Veneto conta 32 fra case famiglia e realtà analoghe; hanno accolto negli anni 156 persone in grave stato di disagio di cui 74 minori. Eppure ancora oggi la Regione fatica dal punto di vista amministrativo a coglierne la valenza terapeutica per chi vi è accolto, anche sotto il profilo sanitario.
Il Prof. Lorenzo Biagi, e le Prof.sse Anna Maria Bertoni e Maria Rita Parsi faranno chiarezza sulla valenza sanitaria e non solo sociale della casa-famiglia.
Ai partecipanti verrà proposto anche un momento di SilentPlay: un progetto di drammaturgia e di performance interattiva che si avvale di un sistema di radiocuffie per ricevere — in simultanea — una traccia audio registrata. L’esperienza fortemente immersiva condurrà i partecipanti a vivere e sperimentare in modo responsabile un viaggio sonoro: musica, voci dirette dei protagonisti, pensieri di raccordo saranno supportati dalla proiezione di scorci di immagini e di azioni.