150 cuffie e maxischermo, silenzio tutt'intorno: tra 300 assistenti sociali, psicologi, educatori professionali, medici del Veneto ed esponenti del terzo settore vivranno, in due turni, l’esperienza immersiva nella casa-famiglia complementare e multiutenza, modello per l’accoglienza diffusa ideato da Don Oreste Benzi.
L'appuntamento è per venerdì 9 novembre 2018 dalle 8:30 alle 14:00 presso il Cinema Esperia di Padova, via Chiesanuova 90, per il convegno “Oltre la gabbia del disagio - Come la casa famiglia multiutenza è una risposta integrata al bisogno di cura e di relazione”.
Nei casi di gravi disagio di tipo fisico, psichico e sociale in genere, i servizi sociali dei comuni sono deputati all’attivazione di interventi domiciliari o di altri percorsi volti all’assistenza, e nei casi più gravi al collocamento delle persone in famiglie affidatarie o in comunità di accoglienza. Fra le comunità di accoglienza le case-famiglia di Don Benzi ripropongono lo stile di vita della famiglia, dove al fianco delle figure genitoriali di riferimento ci sono nuovi fratelli, zii e nonni acquisiti; tutte persone che abitano realmente la casa e che creano reali relazioni affettive con l’accolto.
Nel 2017 in Veneto 29 case-famiglia complementari e multi-utenza hanno accolto 156 persone di cui 74 minori. Il 33% degli accolti nelle varie realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII era vittima di disagio familiare; il 37% era disabile.
Agli operatori dei comparti sociale e sanitario della regione viene proposto il percorso multimediale del SilentPlay: un progetto di drammaturgia e di performance interattiva che si avvale di un sistema di radiocuffie per ricevere — in simultanea — una traccia audio registrata. L’esperienza fortemente immersiva conduce i partecipanti a vivere e sperimentare un viaggio sonoro: musica, voci dirette dei protagonisti, pensieri di raccordo saranno supportati dalla proiezione di scorci di immagini e di azioni. Tutto il materiale è stato registrato e montato da un’equipe multidisciplinare all’interno delle case-famiglia della regione; la regia è firmata dal centro di produzione teatrale La Piccionaia di Vicenza.
Spiega Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII: «I partecipanti al convegno potranno immedesimarsi nel vissuto di chi è accolto; l’intento formativo è quello di stimolare la capacità empatica e di aumentare la consapevolezza nella scelta del collocamento delle persone portatrici di disagio. L’evento nasce dalla volontà di fare in modo che gli interventi sociali tengano in forte considerazione i bisogni e soprattutto il progetto di vita delle persone necessitano di essere accolte».
Verranno riconosciuti crediti formativi per assistenti sociali e crediti ECM; l’ingresso è libero.
È consigliata la prenotazione: Oltre la Gabbia del disagio
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Per i giornalisti è possibile prenotare l’orario di partecipazione al SilencePlay.