Oggi quasi la metà della popolazione dei paesi in via di sviluppo vive in condizioni di estrema povertà, e le vengono negati i diritti umani fondamentali come il diritto ad un adeguato standard di vita tra cui il cibo e alloggio, il più alto livello possibile di salute fisica e mentale e l'istruzione.
Coloro che vivono in estrema povertà sono spesso socialmente esclusi ed emarginati dal potere politico e dai processi decisionali. Il loro diritto di partecipare effettivamente alla vita pubblica è spesso ignorato. L'eliminazione della povertà estrema non è una questione di carità, ma un pressante problema di diritti umani. Gli stati sono giuridicamente obbligati a realizzare i diritti umani per tutti, dando la priorità ai più vulnerabili che comprendono coloro che vivono in estrema povertà.
Nel settembre 2012, il Consiglio dei diritti umani ha adottato nel corso della 21° sessione "i principi guida sui diritti umani e la povertà estrema"
Basato sulle norme e gli standard internazionali dei diritti umani, questi Principi Guida prevedono per la prima volta orientamenti di politica globale concentrandosi in particolare sui diritti umani delle persone che vivono in povertà. Essi sono da intendersi come uno strumento pratico per i politici al fine di garantire che le politiche pubbliche (compresi gli sforzi di sradicamento della povertà) raggiungano i membri più poveri della società, rispettando e sostenendo i loro diritti, e tengano conto dei notevoli ostacoli sociali, culturali, economici e strutturali per il godimento dei diritti umani che incontrano le persone che vivono in povertà.
APG23, in rete con altre ONG, ha partecipato al processo di elaborazione dei principi guida e si impegna a rimuovere le cause profonde di estrema povertà in tutto il mondo.
2012
2011
2010
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